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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Attraverso una nota, l'Anas comunica che, a causa di una manifestazione, è stato chiuso provvisoriamente al traffico un tratto della strada statale 182 "delle Serre Calabre" tra i km 35,900 e 36,150, nel comune di Soriano Calabro, in provincia di Vibo. Sul posto sono presenti personale dell'Anas e della Polizia Stradale, che stanno provvedendo a gestire la viabilità.
Nuovo caso di “assalto armato” ad un furgone, il secondo in meno di un mese. Nella tarda mattinata di oggi, ignoti hanno infatti preso di mira il mezzo di una ditta operante nel settore dei generi alimentari, impegnato ad effettuare le consegne giornaliere in tutto il territorio Vibonese. Il fatto si è registrato intorno all'ora di pranzo, sulla strada che collega Gerocarne alla frazione “Ciano”. Secondo una prima ricostruzione, due persone con il volto coperto, una armata di fucile e l'altra di pistola, avrebbero assaltato il furgone sul quale viaggiavano il conducente, titolare della ditta, ed il figlio 13enne.
SORIANO CALABRO – Gli anni passano. Il tempo scorre inesorabile, ma Martino Ceravolo – papà di Filippo, il giovane ucciso per errore la sera del 25 ottobre 2012 sulla strada che collega Pizzoni a Soriano – non ha assolutamente alcuna intenzione di mollare. Vuole che la giustizia faccia il proprio corso e che, soprattutto, sia dia un nome e un cognome agli assassini di suo figlio. “Noi – ha affermato Martino – andiamo avanti lo stesso con sacrifici e nel dolore, ma senza il nostro Filippo non sarà più come prima. Assieme alle forze dell’ordine porteremo avanti la missione di trovare i responsabili dell’omicidio e sono sicuro che presto ci saranno dei risvolti. Lo abbiamo ripetuto tante volte e lo ha detto anche Papa Francesco nel corso della sua visita in Calabria: i mafiosi si devono convertire. I clan delle Serre pagheranno per l’omicidio di mio figlio. Come fanno questi signori a vivere sapendo di aver ucciso un giovane innocente? Come si sentirebbe un padre o una madre, sapendo che il proprio figlio è rimasto vittima in un agguato di mafia? Non è più possibile tollerare questa situazione”.
Martino Ceravolo, dunque, torna a farsi sentire, dopo la protesta organizzata circa un mese fa davanti alla Prefettura di Vibo, quando il papà del diciottenne ucciso per errore si era incatenato, portando con sé anche una tanica di benzina, per protestare contro l’inerzia del giustizia. Dal capo dell’Utg, Giovanni Bruno, in quella occasione erano inoltre giunte rassicurazioni sul fatto che presto ci sarebbero state importanti novità sul caso. Ad oggi, però, Martino è ancora in attesa di conoscere e di guardare in faccia chi, quella sera, ha avuto il coraggio di uccidere Filippo, uno dei tanti figli innocenti di questa terra.
Il Consiglio direttivo della Lega Nazionale Dilettanti, dopo aver esaminato le domande di iscrizione e la documentazione prodotta, ha deliberato di ammettere al campionato di Promozione, girone B, le società sotto elencate:
Asd Aurora Reggio
Ac Bagnarese
Asd Calcio Cittanovese
Asd Caulonia 2006
Asd Deliese
Us Gioiosa Jonica Asd
Ac Locri 1909
Asd Marina di Gioiosa
Ssd Polistena
Asd Reggio Mediterranea
Usd Rizziconi Calcio
Asd San Giuseppe Calcio
Asd Serrese
Agsd Soriano 2010
Asd Villese Calcio
Tra queste, tre sono state ammesse al campionato pur non avendo diritto: Gioiosa Jonica, Caulonia e San Giuseppe.
Due sono, invece, le compagini vibonesi presenti nel girone B: la Serrese, fresca vincitrice del campionato di Prima categoria, che dovrà però rimettersi subito all'opera per pianificare nuovamente una stagione, visto il probabile addio dei senatori della squadra ed il Soriano che, dal canto suo, cercherà di ripetersi dopo lo straordinario quinto posto della passata stagione.
Il Filogaso, invece, è finito nel girone A, così composto: Audace Rossanese, Città di Amantea, Cotronei, Filogaso, Garibaldina, Juvenilia Alto Jonio, Luzzese Calcio, Promosport, Roccabernarda, Roggiano Calcio, San Fili Calcio, San Lucido, Sant'Anna, Sporting Club Davoli, Torretta, Trebisacce.
SORIANO CALABRO - A distanza di quasi un anno, l'assassino di Lucia Ioppolo - 85enne soffocata nella propria abitazione a seguito di un tentativo di rapina finito male - ha adesso nome e cognome: si tratta di Erdei Romeo Bogdan, 23enne romeno, arrestato nel suo Paese dalla Polizia nazionale, tramite il Dipartimento centrale di Polizia criminale. L'uomo, vicino di casa dell'anziana, è stato incastrato grazie al Dna rinvenuto sotto le unghie della donna.
Il fatto risale al 23 novembre scorso, quando Lucia Ioppolo è stata trovata morta nella sua casa Soriano. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone, ed il medico legale il quale ha ricondotto il decesso della donna a soffocamento. Gli inquirenti, poi, tramite anche la collaborazione di diverse persone, sono riusciti a risalire proprio al 23enne, rifugiatosi in Romania a seguito dell'omicidio.
I carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone, hanno tratto in arresto nella mattinata odierna Girolamo Macrì, 36 anni, di Soriano Calabro, coinvolto assieme ad altre persone nell'operazione 'Low Cost', scattata nel 2010, con la quale si è fatto luce su un presunto giro di estorsioni ed usura. Macrì, nell'ottobre scorso, era stato condannato dalla Corte di Appello di Catanzaro ad una pena di 3 anni ed 8 mesi. Ebbene, la Cassazione ha confermato la sentenza emessa in secondo grado ed il 36enne è stato, dunque, condotto in carcere. Stesso provvedimento è stato emesso nei confronti di Domenico Monardo, 42enne di Soriano Calabro, il quale invece dovrà scontare una pena di 6 anni e 8 mesi.
SORIANO CALABRO – Sono passati quasi due anni dal quel tragico 25 ottobre 2012, quando ignoti – sulla strada che collega Pizzoni a Soriano – spararono all'impazzata su un'auto, all'interno della quale viaggiava anche Filippo Ceravolo, che aveva deciso di recarsi a Pizzoni per trovare la ragazza. L'obiettivo dei sicari, però, non era il 19enne ma chi viaggiava assieme a lui, ovverosia il 27enne Domenico Tassone. Una scelta fatale, dunque, quella di Filippo che, nel fare ritorno a casa, ha chiesto un passaggio alla persona sbagliata. Il vero obiettivo dell'agguato era, appunto, Tassone ma il destino ha voluto che a cadere sotto i colpi dei sicari fosse proprio Filippo Ceravolo.
A due anni di distanza il padre Martino chiede ancora una volta che sia fatta giustizia, ma le risposte da parte degli organi preposti stentano ad arrivare. “Mio figlio non era un delinquente – ha detto Martino Ceravolo -. Non ha mai avuto problemi con la giustizia, mai una denuncia. Proviene da una famiglia che ha sempre lavorato onestamente per guadagnarsi da vivere. Filippo deve essere riconosciuto vittima di mafia perchè lo è, visto che la sua vita è stata stroncata innocentemente. Ma cosa deve fare ancora una famiglia per avere giustizia? Non abbiamo risposte per quanto riguarda gli assassini. Non sappiamo chi ha sparato. Chiedo soltanto se sia giusto tutto quello che stiamo subendo”.
Visto lo stato di “inerzia”, dunque, per la giornata di domani Martino Ceravolo ha organizzato una protesta simbolica, che si terrà alle 8 e 30 davanti alla Prefettura di Vibo Valentia: “Chiedo a tutta la gente onesta di starci vicino in questa battaglia”, è l'accorato appello del padre di Filippo.
Un tentativo di agguato mafioso in piena regola, quello che si è registrato questa notte tra Sorianello e Soriano, nel cuore delle pre Serre vibonesi. A riportare le ferite maggiori un giovane di 20 anni, Valerio Loielo, figlio di Pino Loielo considerato uno degli esponenti al vertice della criminalità di Gerocarne, ucciso nel 2002 assieme al fratello Vincenzo proprio in seguito ad un agguato, e fratello di Rinaldo arrestato nell'ottobre 2013 perché trovato in possesso di un potente ordigno che - secondo gli inquirenti - gli sarebbe stato fornito dal boss Pantaleone “Scarpuni” Mancuso.
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SORIANO CALABRO - Erano da poco passate le 23 e 30 di mercoledì scorso. Il presidente del consiglio comunale, Vincenzo Bellissimo, si trovava nella piazza centrale del paese. Una serata tranquilla come tante altre. Almeno così potrebbe sembrare. A distanza di pochi minuti, però, Bellissimo veniva aggredito e malmenato. Fortunatamente l'esponente della maggioranza non ha riportato gravi conseguenze ma soltanto alcune escoriazioni al polso, al ginocchio e all'avambraccio. Anche se le conseguenze avrebbero potuto essere ben più gravi.
Non è la prima volta che Bellissimo subisce aggressioni e minacce. Quello di mercoledì, dunque, è soltanto uno dei tanti episodi che lo ha visto - suo malgrado - protagonista: il presidente del consiglio comunale si trovava, dunque, in piazza quando, dopo aver notato alcuni bambini intenti a giocare a pallone, li ha richiamati ad un maggiore rispetto del vivere civile. Cosa questa che, però, non ha sortito alcun effetto, visto che i bambini hanno tranquillamente continuato a giocare. Bellissimo, dunque, decide di rivolgersi al parente di uno dei bambini, facendo notare ciò che stava succedendo. Non una parola di troppo. Da li a poco, però, il presidente del consiglio veniva aggredito da un adulto, che gli avrebbe sferrato un pugno, facendolo cadere a terra.
Ferma condanna sull'accaduto è giunta ieri sera, durante la seduta del consiglio comunale: «Per me è doveroso - ha detto il primo cittadino Francesco Bartone - condannare questo fatto. Il presidente Bellissimo è stato malmenato perchè portava alcuni ragazzi al senso civico. Sono cose che non dovrebbero assolutamente accadere. Se ci dovesse essere un procedimento saremo pronti a costituirci parte civile». Condanna per quanto accaduto è stata espressa anche dagli altri componenti dell'assise cittadina. Il sindaco, inoltre, ha già diramato un'ordinanza che vieta di giocare a pallone in piazza Ferrari. Poi, nel corso del consiglio, si è discusso dei punti all'ordine del giorno. L'amministrazione comunale, visto lo stato di dissesto finanziario, ha già venduto beni di proprietà del Comune, per oltre 600mila euro.
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