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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Mercoledì 7 maggio alle 17:30, presso la sala mons. De Chiara del Seminario Vescovile di Mileto, è in programma la presentazione del libro “Io, Caterina, confesso…”, scritto da Padre Michele Fortuna. L’opera, pubblicata dalla giovane casa editrice calabrese Thoth Edizioni con sede a Capo Vaticano, approfondisce il pensiero di Santa Caterina da Siena.
«Nella dottrina cristiana – si legge nella quarta di copertina del libro – vi sono delle verità d’indiscutibile incidenza spirituale nella vita di ogni credente. Esse perciò dovrebbero essere sempre presenti nella mente e nel cuore della creatura “che ha in sé ragione” per conoscere e approfondire con maggiore impegno lo scopo per cui Dio l’ha creata. L’autore di questo libro – viene riportato nel prosieguo – espone fedelmente il pensiero di Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa e Patrona d’Italia, su tre fondamentali verità che riguardano il cammino di ogni cristiano verso la meta finale della sua vita. Queste verità sono precisamente: l’anima, la preghiera e i quattro novissimi: morte, giudizio, inferno e paradiso. L’augurio dell’autore è che queste verità si ravvivano soprattutto nei giovani del terzo millennio per una vita più coerente con la loro fede cristiana».
Padre Michele Fortuna, studioso e divulgatore della dottrina di S. Caterina, è nato a Zammarò di San Gregorio d’Ippona (VV) il 25/5/1932. È entrato in giovanissima età nell’Ordine Domenicano a Soriano Calabro. Dopo la sua ordinazione sacerdotale ha frequentato l’Università Pontificia “S. Tommaso d’Aquino” in Roma, dove ha conseguito il Lettorato e la Licenza in Teologia con la Tesi: “Ruolo psicologico delle tre potenze nella dottrina di Santa Caterina da Siena”. Per quasi dieci anni è stato missionario in Pakistan, dove continua a mandare delle sovvenzioni per opere di carità. Dal 1984, vive nel celebre Convento di Soriano Calabro ed è il Direttore della famosa Biblioteca del Santuario di S. Domenico.
Durante la presentazione del libro interverranno: il vescovo della diocesi di Mileto Luigi Renzo; il rettore del seminario vescovile di Mileto don Francesco Sicari; don Pasquale Russo, parroco emerito di Ricadi; Mario Vallone, giornalista ed editore; l’autore del libro.
Sono giunte direttamente all’attenzione del nuovo direttore generale dell’Asp, Florindo Antoniozzi, le richieste dei pazienti in cura presso i reparti Dialisi di Serra San Bruno e Soriano. I due centri, da tempo, sono divenuti oggetto di una concitata discussione per via del totale degrado a cui gli stessi locali sono abbandonati. Gli utenti dei due punti dialisi – nefropatici, trapiantati e dializzati -, infatti, da anni chiedono all’Azienda sanitaria provinciale maggiore attenzione sulle strutture, in modo da poter ricevere, legittimamente, migliori cure erogate in locali più confortanti.
A riguardo è arrivato quindi l’impegno del neo manager Antoniozzi, alla guida dell’Asp Vibonese da poche settimane, in successione al Commissario straordinario Maria Pompea Bernardi. L’accordo è stato suggellato durante il faccia a faccia tenuto martedì scorso, tra lo stesso Direttore generale ed il segretario regionale dell’Aned, Pasquale Scarmozzino, durante il quale il manager sanitario si è ufficialmente impegnato a visionare il progetto di ammodernamento dei due centri dialisi di Serra e Soriano e a reperire – di conseguenza – i fondi necessari per la copertura degli interventi, in modo da poter offrire quindi condizioni strutturali adeguate, ma anche un maggior numero di posti letto, a disposizione dei reparti e avviare politiche sanitarie di prevenzione delle insufficienze renali.
È stato proprio Scarmozzino, quindi, a soffermarsi sulla condizione strutturale dei due punti dialisi dichiarando: «La dialisi di Serra è una priorità improcrastinabile. Non si possono e non si devono lasciare malati terminali in ambienti con infiltrazioni d’acqua piovana e spifferi dalle finestre. Non possono attendere la terapia salvavita dall’astanteria del Pronto soccorso e non possono rimanere quattro ore al giorno senza neanche un televisore». Disagi anche al centro di Soriano dove «in questo caso – conclude Scarmozzino – chiediamo rispetto e attenzione a partire dai parcheggi riservati alle autovetture dei dializzati».
È passato ormai oltre un mese dall’evento franoso che nel febbraio scorso aveva obbligato la chiusura al traffico della strada provinciale 73 ubicata alla periferia di Soriano Calabro. Lo stop alla viabilità era infatti arrivato in seguito alle abbondanti piogge registratisi proprio all’inizio dello scorso mese. Un provvedimento necessario, ma che aveva, altrettanto legittimamente, sollevato il malcontento dei numerosi artigiani ed imprenditori le cui attività sono ubicate sulla stessa strada. In particolar modo Francescantonio Primerano, titolare della “Primobile”, aveva espresso tutta la sua insoddisfazione tramite una lettera aperta - indirizzata contestualmente all’amministrazione provinciale, al prefetto e al commissario straordinario del Comune di Soriano – utile a richiedere il pronto ripristino della carreggiata. Alla lettera era seguita anche una petizione sottoscritta da gran parte dei titolari delle aziende operanti nella zona, oltreché da numerosi cittadini. Iniziative che pare abbiano finalmente sortito una giusta risoluzione del caso.
La chiusura della strada provinciale 73, operata quindi nel febbraio scorso, era comunque stata anticipata nei mesi precedenti da provvedimenti analoghi, con chiusure protratte anche per diverse settimane, che avevano quindi più volte causato il blocco al traffico in quella che rimane, a tutti gli effetti, una delle arterie più importanti per la viabilità dai centri delle Serre verso il capoluogo. Domani, quindi, la nuova riapertura, con la speranza che le istituzioni competenti si impegnino al meglio affinché il tratto non venga interessato, già nel prossimo futuro, da ulteriori frane e conseguenti chiusure.
Soriano | Polistena | 1 - 0 |
Bovalinese | Brancaleone | 1 - 2 |
Bagnarese | Filogaso | 2 - 0 |
Villese | Gioiosa Jonica | 2 - 0 |
Rizziconi | Taureana | 1 - 0 |
Siderno | Benestarnatilese | 0 - 2 |
Marina di Gioiosa | ReggioMed | 0 - 1 |
Bianco | Deliese | 0 - 2 |
Brancaleone | 58 |
Rizziconi | 49 |
Bagnarese | 47 |
Bianco | 40 |
ReggioMed | 35 |
Soriano | 34 |
Villese | 31 |
Filogaso | 30 |
Benestarnatilese | 29* |
Marina di Gioisa | 28 |
Gioiosa Jonica | 25 |
Taureana | 24 |
Deliese | 23* |
Polistena | 22 |
Siderno | 20 |
Bovalinese | 19 |
*una partita in meno
A Soriano Calabro la terra tremò paurosamente alle ore 20.00 di quel tragico 7 febbraio 1783, quando una forte scossa di terremoto - con un’intensità pari all’undicesimo grado della scala Mercalli - mise letteralmente in ginocchio tutto il comprensorio. Una tragedia comunque annunciata visto che nell’arco delle 48 ore precedenti si era registrato uno sciame sismico di, addirittura, 949 scosse che aveva irrimediabilmente distrutto gran parte dei territori della nostra regione e della Sicilia, mietendo oltre 50mila vittime.
Per ricordare quei tragici giorni, a partire dalle 17.00 di ieri fino al prossimo 2 aprile, proprio a Soriano, nei locali della “Galleria Corrado Alvaro”, la Biblioteca Calabrese ha organizzato una mostra artistico-documentaria denominata “La fine del mondo. Terremoto, ferro e fuoco a Soriano nella Calabria Ultra seconda del 1783”, nell’ambito della quale, si racconteranno proprio le tristi vicende del terremoto del 1783 attraverso l’esposizione di rari documenti storici, stampe, incisioni e “puntesecche” risalenti ai secoli XXVIII e XIX.
Nella giornata di ieri gli uomini della Stazione dei Carabinieri di Soriano Calabro, hanno tratto in arresto V.S., 30 anni, residente a Gerocarne. L’uomo - accusato di furto aggravato plurimo e danneggiamento - è stato colto in flagrante dalle forze dell’ordine mentre era alla guida di un furgone nel tratto di strada che conduce da Soriano a Gerocarne. A bordo del mezzo, risultato rubato, sono stati trovati dei mattoni, che lo stesso V.S. avrebbe sottratto da una casetta rurale in costruzione sita in un podere ubicato nella periferia del comune di Gerocarne.
Per impossessarsi dei mattoni l’uomo ha dovuto abbattere una parete della stessa casa, fatto che gli è costato, di conseguenza, anche l’imputazione di danneggiamento. Il mezzo rubato a bordo del quale era stata caricata la refurtiva è risultato di proprietà di un commerciante del luogo.
Potrebbe essere un avvertimento quello che si è consumato stanotte, intorno all' una e mezza, a Soriano Calabro, centro dell'Alto Mesima, teatro negli ultimi anni di vari fatti criminosi. Ignoti, infatti, hanno dato alle fiamme il portone di casa di F.A.B., 63enne pregiudicato del luogo. Ancora incerte le cause dell'accaduto anche se potrebbe prendere corpo l'ipotesi di un avvertimento nell'ambito della criminalità organizzata locale. Sul posto è intervenuta una pattuglia dei carabinieri, che si trovava sul luogo dell'accaduto durante un normale giro di perlustrazione. Sono stati proprio gli uomini diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca a spegnere le fiamme, mediante gli estintori che hanno in dotazione.
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