mini foto_copiaSIMBARIO - Duro attacco all'Amministrazione Comunale di Simbario, guidata da Francesco Andreacchi, da parte del capo-gruppo di minoranza Ovidio Romano. Il consigliere d'opposizione Pidiellino, tramite alcuni manifesti affissi nel centro abitato, critica pesantemente l'operato del primo cittadino, esponente locale dell'UDC, paragonandolo al recente naufragio della, ormai tristemente famosa, nave da crociera Concordia. Con una buona dose di sarcasmo ed euforia, che perdura per l'intero protrarsi della missiva, Romano rinomina il piccolo borgo in "bagnarola di Simbario" ed esamina, quella che definisce, "una politica fallimentare", rammaricandosi perchè "entrambe le imbarcazioni - con riferimento alla Concordia e alla "bagnarola di Simbario" - hanno avuto la sventura di essere condotte sugli scogli della rovina da comandanti incapaci ed egoisti".

Le colpe che il consigliere attribuisce all'esecutivo comunale sono tutte colorate da pedante sarcasmo e non interamente citabili. Ad ogni modo, Romano punta il dito contro gli amministratori per la mancata apertura del centro per anziani, e sottolinea inoltre la scarsa efficienza dell'impianto di illuminazione pubblica. Inoltre, sempre con fare ironico, Romano, facendo riferimento ai problemi di viabilità, sostiene che "le buche delle strade fanno ormai parte dell'arredo urbano". Le critiche del consigliere del Pdl, toccano anche il servizio del trasporto scolastico, per il quale le famiglie pagherebbero un abbonamento mentre in precedenza era gratuito. E ancora, infine, l'amministrazione guidata da Francesco Andreacchi, sarebbe rea di non aver avviato il nuovo Piano Strutturale Comunale, strumento utile a rilanciare il settore edilizio, e di non sostenere affatto le iniziative culturali promosse dalle associazioni presenti nel comune di Simbario.

         

 

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mini movimento_forconiIn questi giorni non si parla d’altro: il movimento dei forconi paralizza la Sicilia. E, come se ciò non bastasse, la protesta dei “camionisti” si sta estendendo anche nelle altre regioni. Loro, i forconi, hanno sin da subito precisato di essere un movimento "apartitico"  per poi aggiungere che "chiunque si dovesse presentare alle nostre manifestazioni con bandiere di partito verrà preso a calci". All’apparenza sembrerebbe un movimento composto da cittadini, stanchi di una crisi economica che colpisce sempre i ceti più deboli del nostro Paese (mentre chi ci governa se ne sta li seduto a percepire fior fior di quattrini). Solo all’apparenza, appunto. Alla guida del movimento, infatti, c’è un certo Mariano Ferro, ex MpA (il partito guidato da Raffaele Lombardo). Nel corso del corteo tenutosi nei giorni scorsi a Catania, poi, era presente anche il leader etneo di Forza Nuova (formazione di estrema destra), Gaetano Bonanno. Ma come, i partiti non dovevano rimanere fuori dalla protesta? Per quale motivo è stata fatta un’ eccezione nei confronti di Forza Nuova? Siamo sicuri che si tratta di semplici ed umili lavoratori o dietro il “Movimento dei Forconi” c’è l’ombra della criminalità organizzata siciliana? Non è facile a dirsi. Intanto,  però, i commercianti dell' isola hanno già denunciato una serie di intimidazioni da parte dei protestanti per costringerli a chiudere. "Sono organizzati in squadre e girano in motorino. Appena vedono un negozio aperto, chiamano gli altri e arrivano in dieci a chiederti di chiudere. Ma sempre gentilmente, eh", ha spiegato un esercente di Lentini. "Come posso rischiare? – si chiede un altro commerciante siciliano – Un incendio al negozio distruggerebbe in pochi minuti il sacrificio di anni". Ecco chi c’è dietro il movimento dei Forconi: la borghesia, i colletti bianchi dell’isola, con un pizzico di Cosa Nostra. Loro sono i veri artefici della protesta. 

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mini leoluca_orlando-bLa rete dei Sindaci del comprensorio del Reventino ha dato immediato seguito all'incontro avuto a Roma giorno 11/01/2012 con il Presidente della Commissione Parlamentare "Errori Sanitari", On. Leoluca Orlando (foto). L'incontro lametino ha avuto luogo alla presenza di circa 18 dei 24 sindaci che fanno parte della Rete grazie all'ospitalità del Sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza. Erano tutti muniti di fascia tricolore per simboleggiare il grande senso delle Istituzioni che anima i primi cittadini impegnati nella difesa delle aree interne ed in particolare l’Ospedale Civile di Soveria Mannelli.

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mini Giuseppe_MorroneIl Consiglio regionale ha proceduto alla sostituzione temporanea del consigliere Franco Morelli, con il primo dei non eletti del Pdl della circoscrizione di Cosenza Giuseppe Ennio Morrone (foto). Morrone, primo dei non eletti con 6.838 voti, ha partecipato ieri ai lavori del consiglio. Morelli e' stato temporaneamente sostituito perche' arrestato il 30 novembre scorso nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Milano con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Nel corso della seduta di ieri, poi, c'è stata l'approvazione della legge che amplia la platea e i benefici delle vittime della 'ndrangheta, già in parte previsti nella Legge Regionale n. 31 del 16 ottobre 2008. E' stato inoltre approvato, all'unanimità dall'intero Consiglio, un ordine del giorno presentato da Bruno Censore (Pd) che impegna il presidente della Giunta regionale a rivolgersi al ministero della Giustizia per evitare la soppressione in Calabria di molti uffici del Giudice di pace.

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mini normal_fiammatricolore1Riceviamo e pubblichiamo

"L’Italia è ormai un paese governato dalla follia. Nessuna azione di governo, a nessun livello, è più guidata dal buon senso. La chiusura del reparto di Nefrologia dell’ospedale provinciale di Vibo è senza dubbio una follia. Non ci sono altri termini per descrivere un atto che ha conseguenze gravissime su tutti i dializzati della provincia. La dialisi rappresenta l’ancora di salvezza per tutti gli ammalati di insufficienza renale e fa la differenza tra vita e morte.  Un centro dialisi è importante quanto una caserma dei Carabinieri e forse più, in quantoché  dalla sua esistenza dipende la vita dei dializzati. Fa piacere che il senatore Bevilacqua si sia, finalmente, svegliato dal lungo letargo in cui versava. Speriamo che le sue non siano semplici parole di circostanza, e che alle parole seguano fatti concreti che facciano tornare sui giusti passi l’azione amministrativa. In Calabria, i livelli di assistenza sanitaria sono tornati a 30 anni fa’. Lo sprezzante atteggiamento della P.A. nei confronti dei cittadini ha raggiunto livelli di perversione tali che rendono sempre più non giustificabile, ma, certamente comprensibile, la violazione delle leggi da parte di alcuni cittadini. È una deriva pericolosissima che potrebbe sfociare in una generale anarchia. Bisogna scongiurare a tutti i costi questo pericolo. Non si può continuare a chiedere sacrifici agli italiani per poi bastonarli con disservizi e privazioni. Come recita la 3^ legge della fisica: “ad ogni azione segue una reazione uguale e contraria”, cosi avviene nelle azioni di governo. La continua richiesta di soldi da parte delle amministrazioni unitamente alla soppressione  di servizi  prioritari, rappresentano, soprattutto per i ceti più abbienti, o un’istigazione al suicidio, oppure, una istigazione alla disobbedienza civile. Esiste uno stato sociale che deve essere assolutamente tutelato. Non si può pensare di elargire solidarietà ai paesi sottosviluppati per poi tradire le legittime aspettative dei cittadini che servono con dovizia lo Stato. Il popolo calabrese, grazie alle accise regionali,  è sottoposto ad un regime fiscale fra i più pesanti esistenti nel Bel Paese. Il costo dei carburanti, dell’energia elettrica, del gas metano, acqua, ici, bollo auto ecc. in Calabria è superiore  a qualunque altra regione italiana, ed in media, il prezzo dell’energia supera del 50% il costo praticato in altri Paesi europei. A tal proposito, giorni addietro è intervenuto l’ex ministro Tremonti dicendo che la pressione fiscale calabrese è così elevata da impedire qualsivoglia possibilità di sviluppo. Quindi, stabilito che le risorse economico-finanziarie sono in mano alla P.A.; come si spiega che la Calabria non riesce neanche lontanamente ad allinearsi agli standard’s del resto del paese? Peppe…! datti una mossa… è tempo di agire seriamente e di mettere da parte le statistiche dei polli o di “Trilussa” secondo la quale: ogni italiano mangia tre polli al dì".

Francesco Pastore - Movimento Sociale Fiamma Tricolore

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Mercoledì, 11 Gennaio 2012 00:10

Serra, la scuola "Tedeschi" chiude per due giorni

mini soffitto_scuola_tedeschiSERRA SAN BRUNO - L'edificio scolastico "Azaria Tedeschi" rimarrà chiuso nei giorni 11 e 12 gennaio. Il sindaco Bruno Rosi, preso atto delle segnalazioni del personale scolastico ed eseguiti i doverosi sopralluoghi da parte di addetti comunali, ha ordinato la chiusura immediata dell'edificio al fine di operare un intervento di derattizzazione. Il problema pare fosse stato sottoposto all'attenzione del primo cittadino prima delle recenti vacanze natalizie ma, a quanto pare, le due settimane di chiusura non sono bastate a ripristinare la sicurezza igienica dell'istituto, rendendo necessaria la chiusura dello stesso per ulteriori due giorni.

Sempre in tema di sicurezza all'interno dell' istituto scolastico "A. Tedeschi", noi de "il Vizzarro.it", allarghiamo al sindaco Bruno Rosi l'invito arrivato in redazione da parte di un genitore che ci suggeriva di "dare un'occhiata" al soffitto dell'aula magna che, a suo dire, versa in condizioni pessime a causa di alcune infiltrazioni d'acqua dal tetto, rappresentando un reale rischio per l'incolumità di alunni, docenti e personale scolastico.

 

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mini Orlando-LeolucaIl presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali, Leoluca Orlando (foto), è in attesa di una relazione dal presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, su un presunto caso di malasanita' verificatosi nel vibonese. Qui "una donna di 58 anni e' morta poco prima di esser sottoposta ad intervento chirurgico. La causa del decesso della signora Filippina Barbieri - ricorda la Commissione parlamentare in una nota - sarebbe stata un'emorragia interna. La paziente, che soffriva da tre anni pancreatite, era stata ricoverata nel reparto di medicina dell'ospedale di Vibo dal 27 dicembre al 3 gennaio scorso. Nuovamente ricoverata il 7 gennaio per dolori all'addome e alla schiena, veniva sottoposta ad una tac che rivelava l'emorragia in corso. Nonostante la trasfusione di due sacche di sangue, la donna e' deceduta ieri mattina. Sul caso - prosegue Orlando - la procura di Vibo Valentia ha aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilita'. Senza pregiudizio per le indagini in corso da parte della competente autorita' giudiziaria - dichiara ancora Orlando - intendiamo acquisire ogni dato utile a conoscere lo svolgimento dei fatti, sia in merito alle criticita' organizzative riscontrate, che in ordine ad iniziative amministrative, sanzionatorie e/o cautelari assunte a fronte di eventuali responsabilita' individuali. Restiamo, pertanto, in attesa di una relazione che verra' inviata a breve alla Commissione, come assicurato dal presidente Scopelliti".

E a stretto giro di posta è arrivata in tarda serata la replica di Scopelliti: “Sono stato io ad avvisare il presidente Orlando dell’avvio da parte nostra di una indagine interna sul decesso della signora Filippina Barbieri. Dalle prime informazioni assunte dalla commissione straordinaria dell’Asp di Vibo Valentia non sono state rilevate defaillance organizzative ne atti di negligenza ma si è trattato di un caso clinico molto critico la cui gravità era stata chiaramente espressa preventivamente ai familiari. La relazione che invierò i prossimi giorni al presidente Orlando sarà comunque più dettagliata”. 

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mini barbieri-filippinaSi parla, tra le ipotesi, di una presunta diagnosi tardiva. Fatto sta che Filippina Barbieri (foto), 58 anni, vedova, è deceduta all'alba di ieri. Ha avuto un’emorragia interna, e in relazione ad un eventuale ritardo nella diagnosi - o ad altre circostanze che possano essere alla base della vicenda - potrebbe profilarsi un nuovo caso di malasanità. Sull’episodio, infatti, è stata avviata un’inchiesta da parte della polizia e coordinata dal pm di turno, Vittorio Gallucci. Filippina Barbieri risiedeva con il figlio ventenne, Francesco Grande, a Mezzocasale, frazione di San Gregorio D’Ippona. E’ morta poco prima di essere sottoposta ad intervento chirurgico per tentare di arrestare l’imponente perdita di sangue, una volta risultate inutili due trasfusioni. L’indagine è partita dopo che ieri mattina Francesco Grande ha presentato denuncia presso la Questura di Vibo. La polizia, quindi, ha subito posto sotto sequestro la cartella clinica e ogni altra idonea documentazione sanitaria. Il figlio della donna, senza accusare pregiudizialmente nessuno, ha invocato quasi con serenità che venga fatta chiarezza. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal giovane al Quotidiano della Calabria. «Chiedo – ha insistito il ragazzo - chiarezza a chi di competenza e se ci sono responsabilità di accertarle e di avere risposte precise sulle cause che hanno provocato la morte di mia madre. Vorrei conoscere se è stato fatto tutto il possibile per salvarla e come mai non è stata fatta prima la tac, che ha rivelato la emorragia quando già era in fase avanzata». Il giovane ha nominato come difensore di fiducia l’avvocato Maria Grazia Pianura, che ha subito contattato come eventuale consulente di parte il medico legale catanzarese Massimiliano Cardamona. «Penso che il magistrato – ha dichiarato il legale – farà effettuare l’autopsia e presto dovremmo essere convocati per l’affidamento dell’incarico». Francesco Grande ha spiegato al Quotidiano che da tre anni la mamma soffriva di pancreatite, ma quando aveva delle crisi bastava che facesse le cure e i valori rientravano nella norma. «Preciso – ha detto – che mia madre era stata ricoverata nel reparto medicina dell’ospedale di Vibo dal 27 dicembre sino al 3 gennaio scorso quando è stata dimessa con una terapia da effettuare a casa. Ieri sera (sabato) ha avvertito dei dolori all’addome e alla schiena. Telefoniamo al 118 e l’ambulanza arriva quasi subito, fatta precedere dal medico di guardia. Al pronto soccorso, anche se in codice verde, mia madre viene visitata subito perché non ci sono pazienti in attesa. Le vengono praticati antidolorifici. Dagli esami risulta che non si tratta di pancreatite. La lastre non rivelano nulla. E’ molto pallida e fredda. I dolori aumentano. Viene trasferita in chirurgia generale. Con un filo di voce mi chiede di aiutarla. La pressione è molto bassa. Arrivano tutti gli specialisti reperibili. Mia madre viene rianimata e la pressione risale. I medici se ne vanno ma la situazione permane grave. La dottoressa di turno del reparto di chirurgia decide per una tac che rivela la emorragia. Ritornano i medici e le vengono trasfuse due sacche di sangue. Ma non si riprende. Si decide per l’operazione e prima di entrare in sala operatoria dico a mia madre: ti aspetto qua.non l’ho più vista viva». 

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Venerdì, 06 Gennaio 2012 15:26

Vibonese, sei gol in amichevole

mini Pippo_CaffoVIBO VALENTIA – Test infrasettimanale per la Vibonese del patron Pippo Caffo (foto) che, nella giornata odierna, ha affrontato e sconfitto in amichevole (6 a 0 il risultato finale) il San Calogero di mister Romano, capolista del girone “B” di Promozione.  Per l’occasione, lo staff tecnico rossoblu ha preferito non utilizzare il capitano Alessandro Caridi. Il terreno reso pesante dalla pioggia, infatti, ne ha sconsigliato l’utilizzo onde evitare rischi inutili, per cui il difensore rossoblù si è allenato a parte. A San Calogero era presente anche Michele Vitale, però pure in questo caso, considerata la giornata di freddo pungente e di pioggia, si è preferito tenere il centrocampista di Santa Maria del Cedro a riposo. Regolarmente in campo tutti gli altri componenti l’organico della Vibonese che, per la cronaca, ha vinto l’amichevole grazie alla doppietta di Puntoriere ed alle reti di Doukara, Caraccio, Saturno e Benincasa.

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mini san_francesco_paola_subacqueo__2Una grossa statua raffigurante San Francesco di Paola è sparita dallo specchio d'acqua antistante la città che ha dato i natali al Santo. Il maestoso manufatto, una statua bronzea alta due metri e pesante più di due tonnellate, opera dell'artista Zappino, era stata sistemata a 23 metri di profondità dai sommozzatori del Gruppo Subacqueo Paolano nel novembre 2007, anno in cui ricorreva il cinquecentesimo centenario della morte del Santo, patrono dei calabresi e della gente di mare. Nella giornata di domenica 30 dicembre 2011, lo stesso gruppo di sommozzatori che l'aveva sistemata, notò l'assenza della boa che segnalava la presenza sottomarina della statua del Santo.

L'allarme è scattato immediatamente e, nonostante gli ormai 6 giorni di ricerche da parte degli stessi sub, ancora non si hanno notizie a riguardo. Il monumento sembra essere sparito nel nulla. L'ipotesi, oltre naturalmente a quella del furto, è che la statua possa essere rimasta incastrata nelle reti di qualche pescatore di frodo e quindi sdradicata e trascinata chissà dove. Ipotesi questa poco probabile vista la mole del manufatto. Gli esperti e gli investigatori tendono più verso l'ipotesi di furto e seguono 2  diverse piste. La prima porta in Campania, la regione più vicina dov'è possibile trovare un'imbarcazione capace di prelevare dal fondo la grossa statua, mentre la seconda fa riferimento alle dichiarazioni di una testimone che avrebbe visto un camion con a bordo una statua di San Francesco dirigersi verso San Lucido. Sempre secondo alcune voci, nei giorni 28 e 29 dicembre scorso, un grosso peschereccio blu, dalle dimensioni sufficienti per poter sollevare la Statua, è stato avvistato navigare vicino al luogo dov'era la statua.

Inanto nei giorni scorsi si sono susseguiti diversi appelli, anche su facebook, da parte di vari gruppi e associazioni del luogo che rivorrebbero indietro la statua del Santo Patrono.

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