Giovedì, 05 Gennaio 2012 15:01

Niente tasse per chi denuncia il "pizzo"

mini 8708-dattolaLuciopresidentedellaCameradiCommerciodiReggioCalabriaREGGIO CALABRIA - Dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria arriva una brillante iniziativa mirata a combattere la 'ndragheta ed in particolare il racket. «Le imprese che non si piegheranno al racket saranno esentate dal pagamento del diritto annuale» rende noto il presidente della Camera di Commercio di Reggio, Lucio Dattola, in una nota - «In pratica imprenditori, commercianti e artigiani vittime di reati di estorsione, corruzione e usura che hanno denunciato i loro aguzzini e hanno collaborato con l’autorità giudiziaria, fornendo elementi decisivi per la ricostruzione dei fatti e per l’individuazione e/o cattura degli estorsori e usurai, usufruiranno per cinque anni di un contributo annuale come rimborso di quanto dovuto e versato come tassa camerale. E i primi imprenditori a ottenere l’agevolazione saranno Tiberio Bentivoglio, comproprietario assieme alla moglie della “Sanitaria Sant’Elia” di Reggio Calabria, Salvatore d’Amico, titolare dell'"Informatica d’Amico" di Reggio Calabria, e Filippo Cogliandro, chef e proprietario del ristorante "L’Accademia" di Lazzaro (Rc). Sono tre imprenditori reggini simbolo della lotta contro le ’ndrine che impongono il pizzo. Tutti e tre sono stati segnalati da “Libera” e sono promotori di “Reggio libera Reggio. La libertà non ha pizzo”, un’associazione che si oppone al racket e alla ‘ndrangheta». «La Camera di Commercio  – continua Dattola – è dalla parte dei reggini che scelgono la via della legalità. Per questo ha voluto rispondere concretamente all’appello dell’associazione “Libera” di sostenere gli imprenditori che hanno avuto il coraggio di rompere il silenzio, denunciare e costituirsi parte civile nei processi esponendo se stessi e i familiari a rischi e pericoli per riscattare la nostra terra. Il percorso di denuncia e di coerenza è difficile, ma è l’unica strada per smuovere le coscienze in una città dove la maggior parte degli imprenditori afferma di non essere mai stato coinvolto in episodi di racket o di usura». «Secondo l’indagine del 2011 (realizzata da Camera di Commercio di Reggio Calabria, Sos impresa, Istituto Guglielmo Tagliacarne e Istituto Piepoli) sulla presenza e sulla percezione dei fenomeni illegali nella provincia reggina, i comportamenti criminosi ritenuti più gravi sono: le estorsioni e l’usura (62,5%). La maggior parte degli imprenditori intervistati afferma di non essere mai stato coinvolto in episodi di racket (92,5%) o di usura (98,2%). Invece secondo Sos impresa il 70% delle imprese a Reggio Calabria sono coinvolte nel pizzo (audizione Sos impresa alla commissione parlamentare antimafia, 4 maggio 2010) e, secondo il rapporto Eurispes 2011, la provincia reggina è una delle province italiane con il più alto indice di rischio usura (97,1%)». «Continuiamo con fatti concreti a sostenere chi combatte la 'ndrangheta e saremo economicamente vicini alle imprese che si opporranno al racket».

 

 

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Giovedì, 29 Dicembre 2011 19:42

Vibonese, domani amichevole con la Reggina

mini MERCURI_FABIOVIBO VALENTIA – Tutto pronto in casa Vibonese per l’ amichevole  di lusso in programma domani in casa della Reggina. Ultimo impegno dell’anno, dunque, per l’undici del duo Ferrante – Viola che  che si ritroverà al “Luigi Razza” lunedì 2 gennaio per riprendere gli allenamenti in vista del match interno con il Neapolis dell’8 gennaio (anche se, come  al solito, lo staff tecnico rossoblù ha stilato uno specifico lavoro per ogni calciatore che dovrà essere svolto giorno 1 gennaio da tutti i giocatori presso le rispettive sedi di residenza). Nel pomeriggio odierno, i ragazzi del presidente Pippo Caffo hanno sostenuto una seduta di allenamento nella quale  ad un lavoro atletico si è aggiunto anche uno specifico lavoro tattico. Il capitano Caridi ha lavorato a parte, mentre Benincasa ha svolto un differenziato, allenandosi dapprima con la squadra e poi da solo, senza poter toccare il pallone. Domani, al S.Agata contro la Reggina (ore 15,00) non prenderà parte all’amichevole. Tra i tanti giovani presenti nel gruppo figura anche Fabio Mercuri (foto), classe ’91, arrivato a Vibo in punta di piedi, voglioso di far bene e di togliersi anche qualche soddisfazione. «Uno cerca sempre di imparare e di migliorarsi – esordisce Mercuri – e questa avventura a Vibo Valentia la considero altamente formativa sotto tutti i punti di vista. Quest’anno il campionato di Seconda Divisione è molto più competitivo e faticoso e per noi giovani costituisce un significativo banco di prova». Finora il centrocampista reggino ha accumulato 7 presenze.  «Credo sia una cosa naturale e normale aspirare a giocare di più. D’altra parte in allenamento do sempre il massimo, così come i miei compagni, del resto, per mettere in difficoltà il tecnico al momento delle scelte. Se sono venuto a Vibo è anche perché sapevo che questa è una società che punta molto sui giovani e finora tanti miei compagni si sono messi in mostra. Spero che lo stesso possa accadere anche a me con una maggiore frequenza. Le volte in cui sono stato chiamato in causa ho puntualmente fatto la mia parte. Mi auguro che nel girone di ritorno possa trovare più spazio. Io come sempre garantisco impegno e massima attenzione. Poi, ovviamente, decide lo staff tecnico, le cui scelte vanno accettate e rispettate». Tanti suoi compagni ravvisano nel gruppo la forza della Vibonese. Fabio Mercuri, che a dispetto della giovane età è un calciatore di grande carattere e determinazione, conferma: «Siamo uniti. C’è grande feeling e ci si aiuta parecchio, nell’interesse comune. Sono felice di far parte di questo spogliatoio e sono convinto che tutti assieme riusciremo a centrare l’obiettivo della salvezza».

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Mercoledì, 21 Dicembre 2011 23:05

Pasolini e i contadini di Ariola

mini pier_paolo_pasoliniSe qualcuno nutrisse qualche dubbio circa l’amore di Pier Paolo Pasolini per il mondo contadino universalmente inteso e non soltanto per quello del Friuli, di cui pure scrisse nelle sue poesie, il rapporto che lo scrittore ebbe con la Calabria può dissipare questa incertezza.  Gli anni in cui Pasolini si dedicò intensamente alla scoperta e allo studio del mondo contadino coincidono politicamente con un momento storico in cui il potere è rappresentato da una Democrazia Cristiana sempre più ipocrita e arrogante a cui si oppone un Partito Comunista sempre più puritano e falsamente progressista. In questo contesto storico, tra il finire degli anni ‘50 e l’inizio degli anni ‘60, quando nella mente dello scrittore si andava affermando l’idea di realizzare “Il vangelo secondo Matteo”, Pasolini fece un viaggio in Calabria nella zona di Crotone, a Le Castella, dove in parte fu ambientato questo film e dove conobbe alcuni contadini, tra cui Rosario Migale, che nel film interpreterà la parte di Tommaso. Su invito di alcuni giovani ed in particolare di Andrea Frezza, noto regista vibonese, Pasolini fece un giro degli ambienti contadini dell’entroterra. Fu cosi che dopo aver partecipato ad una conferenza nell’auditorium della scuola Don Bosco si recò presso la località Ariola del comune di Gerocarne, dov’era in atto una contestazione contadina contro il potere locale. I contadini erano scesi sul sentiero di guerra contro una giunta comunale guidata dalla DC, che si era resa del tutto insensibile ai bisogni e alle istanze della comunità dell’Ariola che rivendicava strade, collegamenti con il comune principale e la tanta agognata elettricità che era solo una speranza per il mondo contadino dell’epoca. Pasolini partecipò ad una riunione dei contadini che si tenne nel posto telefonico pubblico di proprietà della famiglia Santaguida, e qui ebbe modo di ascoltare i sogni, le speranze, le utopie e soprattutto il disagio dei contadini calabresi e di prendere visone di questo mondo del sud che, ben che fosse sconosciuto ai suoi occhi, era ben conosciuto alla sua coscienza. Lo scrittore si assunse l’impegno di porgere un aiuto ai contadini dell’Ariola e fu così che, una volta ripartito, fece recapitare al comitato una somma di centomila lire che i contadini utilizzarono per costruire un ponte, punto di collegamento tra Ciano di Gerocarne e l’altopiano dell’Ariola. A proposito di questo evento il libro di Gaetano Luciano “Le vie del vento o le rivoluzioni sognate” riporta l’estratto di un articolo di Sharo Gambino del 1968, dal titolo “I marcusiani dell’Ariola”, in cui lo scrittore calabrese scriveva che i contadini dell’Ariola, come protesta formale nei confronti di uno stato che si disinteressava del loro bisogno, inviarono all’uomo nuovo della Calabria Giacomo Mancini, allora ministro dei lavori pubblici, un plico contenente i certificati elettorali, e un contadino sosteneva che “l’unica somma che è arrivata sono state le centomila lire che ci mandò quello scrittore, Pasolini, dopo che venne e vide in che modo viviamo, e con quei soldi abbiamo costruito un ponticello tra Arena e Gerocarne per superare un fossato”. 

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Mercoledì, 21 Dicembre 2011 11:25

Regione, approvato il Bilancio

mini palazzo_campanellaSul fatto che si tratti di un bilancio senza grossi investimenti ci sono pochi dubbi, ma è altrettanto vero che i tagli e i vincoli imposti dal governo non lasciano molto spazio alle Regioni. La manovra 2012 è stata approvata ieri sera dal Consiglio regionale riunito a palazzo Campanella (foto): pur riguardando una cifra complessiva di oltre 9 miliardi di euro, solo 800 milioni rientrano nella immediata disponibilità della Regione, circa 70 in meno rispetto allo scorso anno a causa dei tagli ai trasferimenti statali. Il 48% del bilancio riguarda la spesa sanitaria; 53 milioni sono per l'Afor; 37 milioni per l'Arssa; 15 milioni per l'Arpacal; 8 milioni per il porto di Gioia Tauro; 78 milioni per il trasporto pubblico. E' stato rinnovato per un altro anno, inoltre, il contratto per Lsu e Lpu.

L'obiettivo dichiarato e obbligato del documento previsionale è il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2014. Traguardo molto difficile ma necessario, per questo si è cercato di tagliare in più settori e si è puntato - come sempre, da vedere poi i risultati concreti - al recupero di maggiori entrate con la lotta all'evasione fiscale. Perplessità e polemiche hanno suscitato la questione Afor e Arssa, con la maggioranza che ha votato un'ulteriore proroga del commissariamento dei due enti già in liquidazione da tempo, e la creazione di una nuova società in house, la "Fondazione Calabresi nel mondo", che per l'opposizione è nient'altro che "un nuovo carrozzone".

Per la maggioranza sono intervenuti in aula, tra gli altri, l'assessore al bilancio Giacomo Mancini e i consiglieri Fedele, Serra, Imbalzano, Orsomarso, Magarò, Salerno, Dattolo, Grillo, Magno e Pacenza. Tutti più o meno sulla stessa linea: "Il bilancio risente dei tagli statali ed è mirato al raggiungimento del pareggio, ma è sobrio, innovativo e coniuga rigore e crescita". Per l'opposizione sono intervenuti Censore, Mirabelli, Battaglia, Principe, Talarico e Giordano: "E'un bilancio ingessato - è la linea di Pd e Idv - che prevede tagli da una parte e nuovi carrozzoni dall'altra. E' inadeguato ai bisogni del calabresi e non prevede alcun investimento per il futuro". 

Con il Collegato alla manovra, tra le altre cose, è stata disposta la rideterminazione degli importi della tassa di circolazione per i veicoli storici. Sono stati revocati, inoltre, i finanziamenti destinati alla programmazione di opere pubbliche, qualora in realzione ad esse non sia stato comunicato al dipartimento regionale competente l'avvenuto inizio dei lavori. 400mila euro sono stati destinati alla Sogas (società che gestisce l'aeroporto dello Stretto), mentre 5 milioni (risorse Por Calabria) per il 2012 sono stati destinati al museo nazionale di Reggio Calabria. Sono stati stabilizzati, infine, i giornalisti che fanno parte dell'ufficio stampa della Giunta regionale.

 

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mini franco-violaVIBO VALENTIA – Ultimo impegno dell’anno per la Vibonese del duo Ferrante – Viola che domani pomeriggio, al “Bisceglia” di Aversa, affronterà i ragazzi del presidente Spazzaferri. Quella contro i campani è un’ occasione da non perdere per Corapi e compagni, sempre più determinati a chiudere in bellezza il girone di andata dove, fino ad oggi, i rossoblu hanno ottenuto cinque vittorie, sei pareggi e otto sconfitte. Il tecnico della Vibonese, Franco Viola (foto), è categorico nel commentare l’impegno di domani:  «Dobbiamo e vogliamo chiudere il girone di andata con un risultato positivo». Il componente dello staff tecnico rossoblu, nel presentare la sfida in territorio campano, parte dal rendimento interno tenuto dagli avversari e arriva alle ultime sfortunate prove della Vibonese: «L’Aversa Normanna – Viola – è una squadra che fra le mura amiche ha una marcia in più. Non a caso ha conquistato ben 20 punti, perdendo una sola volta. Questi numeri testimoniano pertanto il grado di difficoltà della sfida di domani. Allo stesso tempo noi veniamo da tre uscite esterne negative, nelle quali abbiamo raccolto meno di quanto meritato, per cui da parte nostra c’è una gran voglia di far bene e di non commettere gli errori del recente passato». Non è da escludere, inoltre, che anche ad Aversa saranno tanto i giovani schierati dal duo Ferrante - Viola. Contro l’Isola Liri, infatti, i tecnici della Vibonese hanno utilizzato, fin dal primo minuto, ben 5 ragazzi del ’91 e due del ’90. «E’ da inizio anno che schieriamo tanti giovani – conclude Viola – e siamo contenti per il modo in cui stanno giocando e per come stanno crescendo. Ne mandiamo in campo diversi e tutti godono di grande attenzione e considerazione. Siamo fra le squadre che impiegano più under e d’altra parte queste sono state, fin dall’inizio, le indicazioni della società, che per mantenersi a lungo in questa categoria ha bisogno di puntare fortemente sulla linea verde».  Lo staff medico diretto dal dottore Cino Bilotta, intanto, ha recuperato il centrocampista Giuseppe Benincasa che questo pomeriggio è regolarmente partito per la Campania. Non convocati, invece, il capitano Caridi, infortunato, e l’esterno Amendola, che non ha smaltito i postumi dell’influenza. Questa la lista dei convocati  per il match di domani
Portieri: De Filippis, Saraò.
Difensori: Cosentino, D’Agostino, Di Berardino, Oliva, Salvatori
Centrocampisti: Benincasa, Borghetto, Corapi, Cosenza, Mazzetto, Mercuri, Petrucci, Vitale
Attaccanti: Caraccio, De Francesco, Doukara, Puntoriere, Saturno

 

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mini CORAPIVIBO VALENTIA - Allenamento odierno per l’undici del duo Ferrante – Viola in vista dell’impegno di domenica prossima contro i campani dell’ Aversa Normanna. Il ben noto problema della mancanza di strutture cittadine obbliga la squadra e lo staff tecnico rossoblù a continui pellegrinaggi e impone la società ad effettuare una continua ricerca di campi disponibili dove poter far allenare la squadra. Nel corso della seduta, tutti i componenti l’organico rossoblù hanno preso parte al test contro la formazione Berretti, ad eccezione di Caridi, fermo per via di uno stiramento al flessore, e di Benincasa, che per via di un problema al flessore si è allenato a parte, anche se per domenica dovrebbe recuperare (lo staff medico è comunque già all’opera per rimetterlo in sesto). Il fantasista rossoblu, Corapi, ha commentato così la vittoria di una settimana fa contro l’ Isola Liri: «Ci tenevamo troppo a vincere quella gara – ha detto il centrocampista – anche perché venivamo da due brucianti ko. E siamo stati bravi a non andare in tilt riuscendo per ben due volte a recuperare lo svantaggio ed a ribaltare il punteggio, dopo un primo tempo nel quale non abbiamo giocato per come sappiamo, forse frenati dalla paura di sbagliare. Ci abbiamo creduto fino all’ultimo e questo testimonia ancor di più la forza del gruppo. Nella ripresa non c’è stata storia. Loro hanno finito in sofferenza sul piano atletico, mentre noi ne avevamo ancora tanta in corpo». L’ultimo pensiero di Corapi è per il prossimo avversario: «L’Aversa Normanna è una squadra che in casa concede pochissimo e fra le mura amiche ha una marcia in più. Da parte nostra c’è la ferma intenzione di chiudere l’anno con un risultato positivo, anche perché la classifica in basso rimane sempre corta. Dovremo giocare con massima attenzione e senza commettere sbagli. Nelle ultime gare giocate in trasferta abbiamo raccolto molto meno di quanto meritato ma ciò è avvenuto soprattutto per colpa nostra. Ecco perché è necessario ridurre al minimo gli errori e tenere elevata la concentrazione per tutto il match».

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Mercoledì, 14 Dicembre 2011 11:06

Nardodipace, sciolto il Consiglio comunale

mini logo_repubblicaNARDODIPACE – Su proposta del Ministro dell’interno, Anna Maria Cancellieri, ed “in considerazione dei gravi condizionamenti da parte della criminalità organizzata riscontrati nelle istituzioni locali”, il Governo ha sciolto il Consiglio comunale di Nardodipace. La notizia si è diffusa ieri sera, quando al termine della riunione del Consiglio dei Ministri è stato diramato il comunicato stampa in cui, tra le altre cose, si annunciava lo scioglimento del Comune montano e, per gli stessi fini, la proroga dello scioglimento del Consiglio comunale di Nicotera. A pochi mesi dalle elezioni, dunque, si conclude anticipatamente la consiliatura che ha visto governare per più di 4 anni il giovane sindaco Romano Loielo, uscito vincente dalle elezioni del 2007.

Sono stati quattro anni burrascosi, non tanto per la fisiologica dialettica politica tra maggioranza e opposizione, quanto, appunto, per le ombre che sono state gettate sull’amministrazione Loielo con l’invio di due Commissioni d’accesso agli atti che hanno passato al setaccio la vita amministrativa dell’ente. L’ex prefetto Ennio Mario Sodano, infatti, aveva già nominato nel settembre 2008 una commissione d’accesso per verificare eventuali condizionamenti di tipo mafioso sull’attività dell’ente. I lavori di questa prima commissione si conclusero dopo l’insediamento dell’attuale prefetto di Vibo Valentia, Luisa Latella, che in base ai riscontri della Commissione chiese al Viminale il commissariamento dell’ente. La pratica però rimase sospesa a Roma per un po’ di tempo, finché non arrivò l’archiviazione del procedimento da parte dell’allora ministro dell’Interno Maroni. Gli esiti della maxioperazione “Crimine”, però, che hanno fatto luce sulla presenza della ‘ndrangheta anche a Nardodipace, hanno prodotto, nell’aprile di quest’anno, il ritorno al Comune dell’organismo ispettivo. Ieri la conclusione, con lo scioglimento del Consiglio comunale. Ora, per avere l’ufficialità del provvedimento, c’è da attendere solo la controfirma del Presidente della Repubblica e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

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Miei cari accoliti, vi scrivo questo pizzinno...ehm scusate questa lettera, per lasciare ai postumi ospedalieri la mia parola. Voglio raccontarvi una parabola:" 
Un Pubblico Ministero si alzò per metterlo alla prova: "Maestro, che cosa hai fatto per ereditare la vita eterna?".Nazzareno gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi? Cui cazzu si 'ndi futta di la leggi, pentiti di 'mmerda". Costui rispose: "Amerai Don Peppe tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e con tutti i tuoi voti.... e il prossimo tuo come te stesso, ma quest'ultima non è obbligatoria".E Don Peppe: "Hai risposto bene; fà questo e vivrai".  Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Don Peppe: "E chi è il mio prossimo?". Don Peppino riprese: "Un pidiellino scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero, lo sputazzarono, le derisero, e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.  Per caso, un Padre degli umiliati scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte.  Anche un magistrato, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un consigliere regionale, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione.  Gli si fece vicino, e gli chiese quanti voti avesse, quando capì che aveva una bella famiglia numerosa, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.  Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno.  Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?". Quegli rispose: "Chi ha lavorato a futtacumpagnu.". Don Peppe gli disse: "Và e anche tu fa lo stesso"

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mini manifestazione_pro_ospedaleIl Comitato civico Pro-Serre non demorde nella battaglia in difesa dell’ospedale di Serra San Bruno, fortemente ridimensionato con i tagli del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario, e ridotto a solo 20 posti letto di medicina dai provvedimenti del commissario ad acta, il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti. Gli attivisti serresi hanno organizzato un nuovo sit-in di protesta per martedì 13 dicembre a Catanzaro, e nell’annunciarlo ribadiscono le loro critiche al presidente della Commissione snaità Nazareno Salerno e al sindaco di Serra Bruno Rosi, che hanno a loro volta criticato le iniziative del Comitato e sarebbero stati “sbugiardati” in merito alla notizia dei fondi per la messa in sicurezza della struttura ospedaliera. Di seguito la nota integrale diffusa dal Comitato Pro-Serre:

«Nonostante il dramma vissuto dalla nostra terra e dai cittadini del comprensorio (in 38.000 senza una struttura sanitaria adeguata e con una solo autoambulanza a disposizione) c’è chi ancora coglie la palla al balzo per strumentalizzare i fatti, il più delle volte del tutto inventati, per continuare a rimpinguare la propria immagine politica, senza mai pensare al bene della cittadinanza. E così il consigliere regionale del Pdl Salerno e tutti i suoi seguaci si sono pronunciati sui fondi per le ristrutturazioni esterne del “San Bruno”, di cui al momento non esiste alcuna prova documentata, accaparrandosene la paternità.

Andiamo per gradi. Vista la situazione di profondo sdegno da parte del comprensorio nei confronti di chi fino a qualche mese fa prometteva l’ospedale del futuro ed oggi, dopo il valzer del “mi dimetto - non mi dimetto”, si trova ancora alla guida della Commissione sanità, Salerno ha pensato bene, per sedare gli animi, di raccontarci l’ennesima bugia e si è autoproclamato salvatore della patria, attribuendosi la paternità di un fondo “salva intonaci” che in realtà non è mai esistito, quantomeno non per l’ospedale di Serra San Bruno. Si tratta piuttosto di una somma cospicua, complessivamente 14 milioni di euro, che secondo le direttive regionali andavano ripartiti solo a favore dei P.O. di Tropea e di Vibo Valentia. Piuttosto, come rivelato dal Quotidiano qualche giorno fa, è stata la Commissione dell’Asp di VV a chiedere per iscritto a Scopelliti che parte dei fondi originariamente destinati allo Jazzolino di Vibo fossero dirottati sul “San Bruno”. A riguardo da parte della Regione non è stata inoltrata alcuna risposta. D’altronde perché finanziare la ristrutturazione di un ospedale che nei piani di Scopelliti è già chiuso da tempo?

Partendo dal presupposto che intonaci, murature, infissi e cornicioni messi a nuovo serviranno a nulla quando alla porta del Pronto Soccorso busseranno infartuati e donne in gravidanza, risulta ancora più chiaro che chi si permette di apostrofare l’operato del Comitato Civico Pro Serre, in realtà muove queste critiche solo perché si sente messo all’angolo da una cittadinanza disillusa, stanca delle eterne bugie e che trova la forza di scendere in strada, come accaduto anche a Reggio Calabria, per urlare la propria indignazione nei confronti di una classe politica che non solo trascura gli interessi del territorio, ma addirittura persevera nel dispensare falsità a destra e a manca, mantenendo un atteggiamento poco riguardoso nei confronti dei cittadini stessi.

Intanto i 300 cittadini dei comitati per la difesa degli ospedali di montagna, che riuscirono poco più di una settimana fa a bloccare via Cardinale Portanova congestionando per 5 ore il traffico reggino, e che sono stati bollati dal solito Salerno come una trentina di scalmanati, sono riusciti a far ottenere un incontro fra i Sindaci del territorio e Scopelliti. L’incontro si terrà martedì 13 a Catanzaro, e il Comitato Pro Serre sarà presente ancora una volta, poiché non si sente affatto rappresentato dal sindaco di Serra San Bruno, che si impegnò immediatamente a riempire colonne di giornali per lodare l’impegno, oggi rivelatosi una bufala, di Salerno e del suo fondo “salva-intonaci”, ma che ancora non si sente in dovere di raccontare alla popolazione, ad esempio, perché il Tavolo Massici continui a bocciare l’operato del commissario ad acta Scopelliti, oppure perché oggi nel suo partito nessuno parla più di “ospedale del futuro”».

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mini il_sindaco_di_Serra_San_Bruno_Bruno_RosiE’ trascorso poco tempo da quando dalle colonne di un quotidiano locale avevamo annunciato una probabile messa a punto nell’esecutivo comunale guidato dal sindaco Bruno Rosi. Lo stesso primo cittadino e i colonnelli della guarnigione pidiellina si erano affrettati a voler smentire la notizia che aveva e tutt’ora trova un suo fondamento. La necessità di una inversione di rotta a soli sei mesi dalle elezioni è più che mai necessaria ma il sindaco serrese continua a non trovare la quadratura del cerchio. Cosi il ciclo dei rifiuti è saltato, sorge un problema sicurezza e vandalismo che non era mai esistito nell’ultimo ventennio, l’ospedale viene smantellato nel silenzio più assordante dell’amministrazione comunale, che trova il fiato unicamente per compiacere il proprio dominus politico, e l’acqua è imbevibile. Cosi l’esecutivo comunale serrese sembra un po’ come il vasaio di Orazio che sognava anfore ma produceva pignatte. Perché di questo si tratta, tra proclami ed atti esecutivi non vi è alcuna corrispondenza. Intanto, nasce una nuova iniziativa culturale, la divisione della cittadina in rioni, come se già non esistessero, per incentivare e sviluppare il senso di appartenenza in virtù della localizzazione del proprio abitato. «Abbiamo la spazzatura dappertutto e un ospedale chiuso e ci propongono la riscoperta di tradizioni», questo il commento di alcuni cittadini indignati all’indomani della notizia della nuova iniziativa dell’amministrazione comunale. Ma iniziative a parte, i malumori all’interno dei berluscones locali crescono a tal punto che anche i peones più accaniti ora sembrano prendere le distanze dal governo serrese sempre più paralizzato dalle rimostranze di molti e dal potere di pochi. Ma se Sparta piange Atene non ride, non chiediamo certo all’opposizione la caparbietà dei soldati nelle Termopili, ma più intransigenza e maggiore incisività ce la saremmo aspettata soprattutto da chi come l’ex primo cittadino Raffaele Lo Iacono ci aveva abituato ad certo tipo di belligeranza politica. Maggioranza e parte dell’opposizione sembrano sfiorarsi senza la volontà di scontrarsi. Tutto ciò ha fatto pensare ai bene informati che ci possa essere una sorta di tregua politica, durante la quale, alcuni consiglieri di minoranza hanno seppellito le asce e hanno deciso di fumare la pipa della pace con qualche elemento della maggioranza, tanto meglio se con  la benedizione di qualche notabile locale, onnipresente come il prezzemolo. Insomma, accantonato almeno per adesso il rimpasto di giunta, anche a causa delle fughe di notizie che abbiamo adeguatamente anticipato, è giunto il momento per l’amministrazione Rosi di pensare al prossimo periodo natalizio a cui la cittadina montana giunge piuttosto impreparata; ma d’altra parte lo diceva Eduardo De Filippo: «il presepio è bello ma i pastori non sono buoni».

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