Sabato, 21 Gennaio 2012 14:25

Movimento dei Forconi, chi c’è dietro la protesta?

Scritto da Alessandro De Padova
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mini movimento_forconiIn questi giorni non si parla d’altro: il movimento dei forconi paralizza la Sicilia. E, come se ciò non bastasse, la protesta dei “camionisti” si sta estendendo anche nelle altre regioni. Loro, i forconi, hanno sin da subito precisato di essere un movimento "apartitico"  per poi aggiungere che "chiunque si dovesse presentare alle nostre manifestazioni con bandiere di partito verrà preso a calci". All’apparenza sembrerebbe un movimento composto da cittadini, stanchi di una crisi economica che colpisce sempre i ceti più deboli del nostro Paese (mentre chi ci governa se ne sta li seduto a percepire fior fior di quattrini). Solo all’apparenza, appunto. Alla guida del movimento, infatti, c’è un certo Mariano Ferro, ex MpA (il partito guidato da Raffaele Lombardo). Nel corso del corteo tenutosi nei giorni scorsi a Catania, poi, era presente anche il leader etneo di Forza Nuova (formazione di estrema destra), Gaetano Bonanno. Ma come, i partiti non dovevano rimanere fuori dalla protesta? Per quale motivo è stata fatta un’ eccezione nei confronti di Forza Nuova? Siamo sicuri che si tratta di semplici ed umili lavoratori o dietro il “Movimento dei Forconi” c’è l’ombra della criminalità organizzata siciliana? Non è facile a dirsi. Intanto,  però, i commercianti dell' isola hanno già denunciato una serie di intimidazioni da parte dei protestanti per costringerli a chiudere. "Sono organizzati in squadre e girano in motorino. Appena vedono un negozio aperto, chiamano gli altri e arrivano in dieci a chiederti di chiudere. Ma sempre gentilmente, eh", ha spiegato un esercente di Lentini. "Come posso rischiare? – si chiede un altro commerciante siciliano – Un incendio al negozio distruggerebbe in pochi minuti il sacrificio di anni". Ecco chi c’è dietro il movimento dei Forconi: la borghesia, i colletti bianchi dell’isola, con un pizzico di Cosa Nostra. Loro sono i veri artefici della protesta. 

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    Ida’è stato accompagnato presso la casa circondariale di Vibo Valentia, dove venerdì scorso erano già stati condotti altri tre condannati - Giuseppe Capomolla, residente a Soriano; Pietro Nardo di Sorianello e Bruno Sabatino, residente invece a Gerocarne – interessati dalla stessa operazione antidroga.

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