Festa della Mamma ph anticaUndici maggio 2014: festa della mamma. Ormai son molti gli anni che questa festa è entrata nella consuetudine degli Italiani e non solo. Sicuramente è senza dubbio la festa più giusta e più meritata tra le tante che oggi hanno assunto carattere consumistico. Da sempre è avvertito e solennizzato l’attaccamento giustamente viscerale che si ha verso la madre e non c’è popolo, nella storia, che non abbia manifestato gioia per questa figura genitrice. «Perfino - scrive Mons. Luigi Renzo - tra i Bretti, popolo falsamente ritenuto di villani e di cafoni, la figura materna occupa un posto rilevante all’interno della famiglia. Anzi è proprio lei, Brettia, a dare il nome al popolo». La mamma, elemento insostituibile, fonte di vita, espressione di amore e dell’amore, è il vero centro della storia della famiglia. Scriveva Giuseppe Mazzini che la mamma «è la carezza della vita, la soavità dell’affetto diffusa sulle sue fatiche, un riflesso sull’individuo della provvidenza amorevole che veglia sull’umanità. Sono in essa tesori di dolcezza consolatrice che basta ad ammorzare qualunque dolore». E quando ella non c’è più la si apprezza ancora maggiormente e se ne sente la mancanza e come se ne sente anche se si diventa adulti e misteriosamente quando si diventa genitori. È qui che capisci davvero il ruolo della mamma: le sue apprensioni, i suoi avvertimenti, la sua forza fisica che non conosce ostacoli o malattie e sempre pronta a dare un bacio al piccolo nato o una carezza al figlio ormai maturo, carezza che è davvero ricchezza che non conosce confini. Insomma, come un vecchio detto, chi ha mamma ha banca.

La mamma, per il figlio, perde la caratterizzazione di donna ed entra nell’alveo della sacralità; è venerata e non deve essere per nessuna ragione offuscata la sua immagine e la sua onorabilità. Anche il figlio illegittimo ama profondamente la sua madre e la difende da qualsiasi comportamento incauto che può provenire dagli altri. La donna è oggi, forse più di ieri, mortificata come oggetto di desiderio, ma nel ruolo di madre recupera tutta la sua dignità, un posto indiscusso ed un valore assoluto davanti al marito e ai figli. Per questo l’amore della mamma e per la mamma è per ognuno di noi il modello massimo dell’affettività. È davvero grande ed imperituro il cuore della mamma che Cu dicia ca ti vo beni cchiù di la mamma, o ti tradiscia o ti ‘nganna; ed ancora Na mamma fa pi cientu figghii, cientu figghi non fannu pi na mamma.

Ma c’è sempre il rovescio della medaglia, l’amore della mamma è così grande che talvolta, cosa rara, può venir meno e se è così il figlio ha davvero paura tanto che li jistimi di la mamma cogghianu. Davvero la più grande sventura è incorrere nella maledizione della madre: non ci sarà più pace e gli effetti della maledizione saranno ancora più devastanti se è fatta col seno scoperto, cu li minni di fora, perché il seno da fonte di vita e nutrimento per aver dato il latte, diventa strumento di maledizione. Cosa rara, si diceva, e già perché l’amore materno è totale e assoluto e sempre pronta davanti a qualsiasi groviglio del figlio e della famiglia, per dirla con Moravia per fortuna ci hai tua madre. Sta tutta qui la sublimità dell’essere mamma: nel figlio ama la sua stessa carne e la sua stessa vita per cui il suo amore non può non essere istintivo e viscerale. A lei non importa che i figli ne approfittino e non si lascia condizionare dal fatto che se li fimmini strudanu l’uomu, li figghi strudanu li mammi.

Al legame di sangue si aggiunge quello morale e spirituale e la mamma, intesa anche come moglie, ha un ruolo non solo comprimario all’interno della perfetta società familiare e così na famigghia si distingua si lu maritu tira e la mugghieri spingia. Ed anche oggi, se si vuole, in una società aperta, culturalizzata, polivalente, in una famiglia non più chiusa solo fra quattro mura o nel piccolo borgo.

Perché, come si ricava anche dal Messaggio del Concilio Alle Donne: «… Voi donne avete sempre la missione di salvare i focolari, l’amore delle fonti di vita. Voi siete presenti al mistero della vita che comincia. Voi siete le consolatrici al momento della morte. La nostra tecnica rischia di diventare inumana. Riconciliate gli uomini con la vita... Spose, madri di famiglia, prime educatrici del genere umano… trasmettete ai vostri figli le tradizioni dei vostri padri, nello stesso tempo che li preparate ad un imprevedibile futuro. Ricordate sempre che una madre, mediante i propri figli, appartiene a quell’avvenire che lei non potrà forse vedere».

Mimmo Stirparo


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mini panor_discaricaQuello dell’ex isola ecologica comunale di Serra San Bruno - trasformata ormai in semplice punto di conferimento dei rifiuti - sta diventando un vero e proprio tormentone primaverile. Già nelle scorse settimane la struttura si era guadagnata l’attenzione delle cronache locali con il sequestro preventivo di cui era stata oggetto. 

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mini serrese2104Il rullo compressore Serrese non conosce ostacoli. Dopo una lunga serie di risultati utili consecutivi che dura, ormai, dall'inizio della stagione, la squadra di mister Amoroso passa anche a Badolato, contro i padroni di casa secondi in classifica, ed ipoteca ormai il successo del campionato, nonchè la conquista della meritata Promozione. Basta un gol di Crudo ai biancoblu per espugnare Badolato, dopo una sfida emozionante, affrontata a viso aperto dalla Serrese che ha saputo offrire un buon gioco. Il Badolato, a questo punto, dovrà molto probabilmente consolarsi con gli spareggi promozione, visto che la Serrese in classifica è lontana ormai di ben dodici lunghezze e quando mancano ormai dieci giornate alla fine delle ostilità,i giochi per il primo posto possono considerarsi conclusi. 

In zona playoff, mezzo passo falso del Campora, fermato sull' 1 a 1 dal Pianopoli, mente il Fronti si riscatta dopo il ko di una settimana fa a Serra San Bruno, superando la Stilese con un netto 2 a 0. Sonora sconfitta, infine, per il Nicastro a Bivongi.

Riportiamo di seguito i risultati completi della ventesima giornata del campionato di Prima categoria, girone "C", e la classifica aggiornata

Badolato  Serrese  0 - 1
Campora Pianopoli 1 - 1
Fronti Stilese 2 - 0
Bivongi Nicastro 4 - 1
Terina Nicotera 3 - 3
Piscopio Gasperina 0 - 1
Maida San Calogero 1 - 1
Chiaravalle Zungrese* n.d.

*La Zungrese si è ritirata dal campionato

Classifica

Serrese  46
Badolato 34
Campora 33
Fronti 27
Nicotera 26
Nicastro 26
Piscopio 25
San Calogero 23
Pianopoli 23
Maida  22
Gasperina 22
Bivongi 19
Stilese 17
Chiaravalle 17
Terina 11


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lampioneFortunatamente, nella frequentata Via della Pace a Serra San Bruno, non vi era alcun passante nei paraggi, quando un lampione dell’illuminazione stradale si è improvvisamente piegato su stesso per poi franare come un fuscello schiantandosi rovinosamente contro il suolo.

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mini IMG_7686_mSeconda vittoria consecutiva per la Maxi Sidis Serra San Bruno - questa volta tra le mura amiche - che, dopo l'importante impresa a Motta San Giovanni di una settimana fa, regala al suo pubblico ancora una vittoria contro la Pallavolo Palmi, squadra giovane e certamente ben messa in campo.

Seppur di misura, vincendo 3 a 2, i serresi - per quanto fatto vedere in campo - non meritano sicuramente il posto in classifica.
Coach Barone (foto) si affida alla diagonale palleggiatore-opposto Pisani-Celi, coppia centrali Papillo-Valente alla banda Mazzarelli-Giurlanda con libero Alcaro, a disposizione Bonazza, Marino, Vellone e Zaffino. Indisponibile, invece, Galeano.
La Pallavolo Palmi, allenata da coach Palmisano e Arlotta schiera diagonale palleggiatore-opposto Salerno-Pirrello, coppia centrale Greco-Amato, schiacciatori Carbone-Canale, libero De Santis.
 
Primo set 25 - 20
Si inzia con la Maxi Sidis un pò contratta, ma che riesce ugualmente a prendere i 3 punti con ottima gestione del mano e fuori di Giurlanda, Celi e gli attacchi di Mazzarelli. 
Buoni anche gli attacchi dal centro di Papillo.
Sembrava ormai andare tutto per il meglio, quando sul 19-16 per i serresi si spengono le luci e la Pallavolo Palmi inzia la sua rimonta con delle ottime battute di Carbone che la porta a vincere il primo set 25 -20.
 
Secondo Set 27 - 25
Coach Barone conferma la formazione del primo set quanto lo stesso Palmisano. Si continua ad andare punto a punto con le due formazioni quasi a controllarsi. La paura di sbagliare le attanaglia fino al 20 pari quando la Pallavolo Palmi con le battute di Greco si porta avanti 20-23.  Sembra ormai tutto finito per che la Maxi Sidis, che con un guizzo riesce a portarsi sul 24-23. Nonostante alcuni errori da entrambe le parti, il team di coach Barone riesce a strappare il set e chiudere 27-25.
 
Terzo Set 25 - 21
Si inzia con coach Barone che fa tornare Mazzarelli nel suo ruolo primario (opposto) e porta Celi come schiacciatore e sostituisce Valente con Vellone.
La Maxi Sidis con la ottima distribuzione di Pisani si porta a condurre 19 -15 ma, come spesso accade, non vuole mai chiudere i conti prima e si complica la vita chiudendo ugualmente il set 25 a 21.
 
Quarto set 18 - 25
Coach Barone ritorna alla formazione del primo set con Celi opposto e Mazzarelli schiacciatore. Si inzia sempre punto a punto e nessuna delle due squadre riesce ad avere quel guizzo che porta nella prima fase della partita ad avere il margine per la tranquillità. Sul 17-13 sembrava ormai un macht concluso a favore della Maxi Sidis ma alcuni errori sono fatali e consentono alla Pallavolo Palmi di prendere ossigeno e portarsi sul 21-17 ormai lo spettro del 5°set è nell'aria è così si chiude sul 25-18.
 
Quinto set 15 -11
La Maxi Sidis, nervosa per non aver ottenuto l'intera posta in palio, inizia con alcuni errori in battuta a dare ossigeno al Palmi ma degli ottimi attacchi di Celi danno il cambio di campo sul punteggio di 8-7 e ancora un allungo sul 11-7. Quando ormai sembra tutto risolto il solito buio attanaglia la i padroni di casa, che si fanno rimontare dal Palmi ma grazie alle ottime difese di Alcaro e gli attacchi prima di Papillo e poi di Celi, portano la squadra a concludere il set e quindi la partita sul 15-11.
 
Queste le dichiarazioni di coach Barone a fine partita:
"In diversi momenti vedo la mia squadra veramente in ottimo stato e credo che il posto in classifica non è quello che merita. Dobbiamo crescere tanto ma non dal punto di vista fisico o di gioco bensì da quello mentale. Purtroppo ci sono dei momenti di black out che non riesco ancora a comprendere, ma certamente man mano che si prenderà fiducia saremo in grado di poter gestire al meglio alcuni momenti della gara".
 
E sui ragazzi della Pallavolo Palmi, Barone ha aggiunto: 'Devo fare i complimenti ad Arlotta e Palmisano, stanno facendo veramente un gran bel lavoro. iRcordiamoci che questa squadra ha partecipato alle finali nazionali e certamente per quanto ho visto ci sono tutti i presupposti che Palmi possa tornare  al vertice della pallavolo calabrese".
Sabato prossimo la Maxi Sidis sarà a Cosenza contro la Deseta squadra giovane con ottime individualità e certamente vorrà far bene in questo torneo. Riportiamo i risultati di questo turno e la classifica aggiornata: 
 
Maxisidis Serra San Bruno - Asd Pallavolo Palmi 3 - 2 
Ungaro Termostufe - Antico Casale 3 - 0 
Raffaele Lamezia - Desetacasa Conadvena Cs 2 - 3 
Callipo Sport Srl - Farmacia Desando 3 - 0 
Scuola Volley Paola - Ligotti Impianti Decollatura 3 - 0
 
Classifica:
Ungaro Termostufe 9 
Desetacasa Conadvena Cs 7 
Callipo Sport Srl 7 
Scuola Volley Paola 6 
Maxisidis Serra San Bruno 4 
Raffaele Lamezia 4 
Antico Casale 4 
Ligotti Impianti Decollatura 3
Asd Pallavolo Palmi 1
Farmacia Desando 0

 

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mini pasquale_2La storia è ormai nota a tutti, la preoccupazione è che, piuttosto, se ne possa perdere la memoria. Pasquale  Andreacchi - giovane trucidato barbaramente alla tenera età di 18 anni - scompare la sera dell'11 ottobre 2009. Dopo essersi ritirato dal maneggio, l’attività di famiglia, in compagnia del padre Salvatore, attorno alle 19 di sera, riesce nuovamente da casa per non farne però più ritorno. Finché, mentre per settimane e settimane vanno avanti le operazioni di ricerca, anche e soprattutto da parte dei familiari e di qualche amico, il 9 dicembre si concretizza un’amara scoperta: in una via alla periferia di Serra San Bruno, alcuni operatori comunali scoprono sul fondo di un cassonetto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, un cranio con un foro provocato da un colpo di pistola ed un femore spezzato piuttosto lungo.
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mini ospedale_serraSERRA SAN BRUNO - Proprio mentre impazza la bagarre mediatica per i paventati tagli al Sistema Sanitario Nazionale - operati nell’ambito dell’imminente “legge di stabilità” varata dal governo Letta - nel territorio delle Serre calabre si registra l’ennesimo caso che mette in evidenza tutti i limiti di un comparto ormai al collasso. Infatti dopo il fatto emblematico dello scorso giugno – quando Bruno Pelaggi, pensionato 80enne serrese, morì nel cortile di un supermercato a soli 100 metri di distanza dal locale nosocomio attendendo i soccorsi per oltre 40 minuti – questa volta si è registrato un nuovo episodio con un seguito per fortuna non altrettanto tragico ma comunque anche questo frutto di dinamiche a dir poco ambigue.

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mini ags_logo_nuovoUna squadra nata dal nulla. Soltanto dalla passione per lo sport di alcuni imprenditori locali che hanno dato anima e corpo per maturare e raggiungere nel tempo gli obiettivi che, ormai, tutti sappiamo. Partita dalla Terza categoria, l' Ags Soriano pian piano è riuscita a cavalcare l'onda dell'entusiasmo che sin dall'inizio si respirava in paese e, adesso, può finalmente giocarsi le proprie carte in un campionato di Promozione. Si tratta della prima volta nella storia del calcio sorianese, che una squadra affronta un torneo del genere. Mai fino ad ora nessuno era riuscito a regalare al paese dell' Alto Mesima una categoria così prestigiosa. Eppure gli attuali dirigenti ci sono riusciti. Frutto dell'impegno, della costanza e della caparbietà del presidente Mangiardi e di tutti gli altri dirigenti. Frutto, però, anche dei tifosi, che durante il campionato di Prima categoria hanno seguito costantemente i propri ragazzi. Sia in casa che in trasferta. Basti pensare che nelle partite casalinghe, si contava una media di trecento spettatori a partita. Numeri sicuramente non da Prima categoria. Come dimenticare, poi, il viaggio a Filogaso, nell'incontro decisivo contro i ragazzi di mister Sisi. Il match si concluse in parità, ma sugli spalti si respirava un clima mai visto finora. Il passato, però, ormai è alle spalle. Non è più tempo di pensare a quello che è stato fatto. Il campionato di Promozione, sicuramente, non è come la Prima categoria. Le trasferte sono più lunghe. I sacrifici che bisogna fare, soprattutto economicamente, sono maggiori. Ma il Soriano può farcela. Bisogna rimanere con i piedi per terra però. Anche perchè molte volte l'entusiasmo gioca brutti scherzi. Nella prima di campionato, Nesci e compagni non hanno avuto problemi nel superare la Villese in trasferta. Il bomber Nesci non si smentisce mai e segna una doppietta. Mentre a completare il quadro ci hanno pensato Macrillò e Morelli. Oggi pomeriggio a Soriano arriverà il Bianco per il secondo impegno stagionale. I tre punti sono alla portata dei rossoblu, ma per ottenerli bisogna sudare sul campo e metterci l'impegno, tanto impegno.

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mini brognaturocartelliDa circa una settimana, almeno toponomasticamente, Brognaturo sembra abbia ormai smarrito la sua identità. Forse a causa di una vendetta consumata a colpi di bomboletta spray o per il semplice passatempo del solito buontempone, qualcuno - con evidentemente molto tempo libero a disposizione - nottetempo, si è divertito a colorare e cancellare con lo spray nero le scritte che direzionano l’accesso al paese. La segnaletica stradale , oltreché all’ingresso di Brognaturo stesso, è stata sabotata in diversi altri punti: lungo tutto il corso della Trasversale delle Serre, nelle vicinanze di Cardinale, in prossimità di Soverato e degli altri centri abitati della costa ionica. Decine di cartelli sono stati quindi completamente imbrattati di vernice nera, tanto da occultare completamente il nome della cittadina. 
 
I più informati hanno subito legato il fatto alle recenti vicissitudini che hanno esortato il parroco Alessandro Iannuzzi ad abbandonare il suo incarico pastorale a Brognaturo. Un idillio poco benevolo quello fra il prete dimissionario ed il piccolo centro dell’entroterra Vibonese. Don Iannuzzi, originario di Cardinale, giovanissimo, a soli 30 anni, era approdato proprio a Brognaturo nel settembre del 2011 per esercitare l’incarico di rettore del Santuario della Madonna della Consolazione. Ma la sua permanenza nel centro delle Serre si era rivelata complicata fin da subito, tanto che – pochi giorni fa – dopo mesi e mesi di dissidi con parte della comunità locale ha deciso di chiedere al Vescovo il trasferimento definitivo in altra sede. La situazione – a dire di molti – era ormai precipitata, tanto che il paese si era spaccato in due perfette fazioni: una a sostegno di Don Iannuzzi, l’altra totalmente avversa. Lo stesso parroco aveva denunciato di aver ricevuto più volte intimidazioni, attraverso numerose lettere e telefonate minatorie, tanto da essere ormai seriamente preoccupato per la sua incolumità fisica. Ora che il cambiamento di sede richiesto da Iannuzzi è stato accordato – in attesa di una nuova guida spirituale - rimane un paese di sicuro pronto a voltare pagina, ma con la segnaletica stradale imbrattata di nero e con l’animo ancora più logorato e diviso. 
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mini commediaFa registrare il tutto esaurito Mama vola mu si marita, la seconda commedia teatrale della Casa Famiglia Airone “Dopo di Noi”, andata in scena domenica scorsa all’Anfiteatro Comunale di P.zza Guido a Serra San Bruno. 
 
La Casa Famiglia “Dopo di Noi” è una struttura che opera a Serra da ormai 5 anni, prestando sostegno clinico-assistenziale a ragazzi disabili e che, per alleviare la quotidianità dei propri ospiti - da ormai due estati consecutive - allestisce spettacoli inscenati da un cast di eccezione, composto sia dagli operatori della struttura che dagli stessi pazienti. 
 
La commedia in due atti è stata quindi un vero e proprio successo, seguita da centinaia di persone in un anfiteatro  gremito in ogni ordine di posto, con molti spettatori che sono rimasti in piedi con gli occhi incollati alla scena per quasi due ore, mantenendo alta l’attenzione nonostante non fossero arrivati in tempo utile per accaparrarsi un posto a sedere. A conclusione il pubblico, rapito da una trama leggera e piacevole, ha tributato un lungo applauso alla rappresentazione in vernacolo serrese di questo eccezionale cast. 
 
Una storia quindi di amori e tormenti, con la protagonista Rosina (Maria Rosaria Figliuzzi) ed il genero Ciccio (Claudio Cirillo) impegnati a indurre la madre Ginetta (Assunta Zaffino) a demordere dall’intenzione di contrarre un nuovo matrimonio con lo spasimante Don Pietro (Giuseppe Froio). Nodo cruciale della vicenda, la cena organizzata dalla stessa Ginetta per ostacolare il connubio  a colpi di vino e con l’intento – riuscito - di far ubriacare Don Pietro che una volta caduto nelle comode braccia di Morfeo, rievoca nel sonno il nome della ex moglie defunta ormai da anni. 
 
E cosi fino ad una tragicomica fuga d’amore, in una trama che ha visto anche impegnati sul palco Maria Antonietta Federico nel ruolo della sorella di Ginetta; Domenica Previtera e Luigina Pupo entrambe cugine di Ginetta; i vicini di casa interpretati da Teresa Tassone e Luigi Procopio; Giuseppe Romeo nei panni del cameriere e Roberto Amato nel ruolo di aiutante edile. 
 
Una serata amena e gradevole quindi, che oltre al risalto artistico-teatrale dell’evento, ha fatto apprezzare soprattutto la voglia di creare e divertirsi insieme, coinvolgendo attivamente i proprio pazienti, che contraddistingue lo straordinario personale della Casa Famiglia “Dopo di Noi”.  
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