Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Quello dell’ex isola ecologica comunale di Serra San Bruno - trasformata ormai in semplice punto di conferimento dei rifiuti - sta diventando un vero e proprio tormentone primaverile. Già nelle scorse settimane la struttura si era guadagnata l’attenzione delle cronache locali con il sequestro preventivo di cui era stata oggetto.
Un provvedimento operato direttamente dagli uomini del Noe di Reggio Calabria e della locale Stazione dei carabinieri, effettuato a causa delle pessime condizioni in cui tuttora verte l’impianto, divenuto - a tutti gli effetti - una discarica a cielo aperto all’interno della quale vengono conferiti e ammassati i rifiuti in maniera del tutto indiscriminata. Ciò nonostante l’amministrazione comunale serrese abbia varato, ormai da oltre due anni, un sistema “rivoluzionario” per la raccolta differenziata.
Come detto, qualche settimana fa, l’impianto ubicato sulla ex statale 110, alla periferia del centro abitato, in una zona in cui ci sono numerosi terreni agricoli, era finito sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti che ne avevano quindi ordinato il sequestro preventivo, con tanto di sigilli posti direttamente ai punti di accesso alla discarica. Il provvedimento era stato operato soprattutto in riferimento alle modalità di gestione dei rifiuti indifferenziati, dell’umido – scaricato spesso a diretto contatto con il terreno – e per le condizioni igienico-sanitarie in cui erano costretti ad operare i dipendenti comunali preposti alla gestione dello stesso impianto. Poi, qualche giorno fa, il Tribunale del riesame di Vibo Valentia ne aveva sancito il dissequestro, permettendo quindi, nuovamente, all’amministrazione comunale di ripristinare il servizio secondo le stesse identiche modalità che ne avevano determinato la sospensione.
Domenica scorsa, intorno alle 22.30, si è registrato anche un incendio prontamente domato dagli uomini del locale distaccamento dei Vigili del fuoco. A lanciare l’allarme pare sia stato un passante, in transito sulla trafficata arteria che conduce dalla cittadina della Certosa verso la vicina Mongiana. Sul posto sono intervenuti anche gli uomini dell’Arma dei carabinieri che stanno indagando sul fatto. I danni sembra siano stati contenuti, visto che l’incendio – probabilmente doloso – ha toccato, grazie all’intervento dei pompieri, solo una minima parte dei grossi cumuli di rifiuti che ormai sovrastano completamente l’impianto.
Le condizioni in cui versa la discarica, ormai prossima al collasso, destano dunque grande preoccupazione. E’ necessaria e urgente - come avevano ipotizzato originariamente gli inquirenti - una corposa operazione di bonifica e, soprattutto, anche un intervento immediato per la gestione del percolato e dei liquidi nocivi che si liberano dai cumuli di rifiuti – esposti alle intemperie meteorologiche – fino a debordare ben oltre la recinzione della discarica, verso la stessa strada statale 110 o, peggio ancora, fino alle acque del torrente Leonà che – prima di gettarsi nel fiume Ancinale – attraversa i campi ubicati proprio alle spalle dell’impianto, irrigandone le colture. L’area al momento resta quasi inaccessibile, caratterizzata da una puzza nauseabonda, completamente invasa da sciami di insetti e da gruppi di cani randagi.
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