Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Grande gioia per Angelo De Luca, giornalista e video reporter di Vibo Marina, premiato ieri come vincitore assoluto della terza edizione del concorso Generazione Reporter, indetto da Servizio Pubblico di Michele Santoro. La premiazione è avvenuta in tarda serata, poco prima delle ore 24.00, quando la conduttrice del format AnnoUno, Giulia Innocenzi, ha reso noto il verdetto finale che ha visto, dunque, sul gradino più alto del podio approdare proprio il video sulla lotta No Alaco del giovane reporter vibonese.
Gli uomini della Guardia di Finanza di Vibo Valentia hanno emesso, questa mattina, un decreto di sequestro preventivo nei confronti di un imprenditore del luogo. L’uomo, titolare di un’azienda edile, si sarebbe reso autore di un’evasione fiscale pari a oltre 2,5milioni di euro. L’inchiesta sarebbe stata aperta in successione all’operazione “Lapis Niger”, effettuata proprio dalla Guardia di Finanza nel corso dello scorso anno, a conclusione della quale erano state accertate violazioni sia di carattere amministrativo che penale.
Le fiamme gialle avevano segnalato alle autorità giudiziarie i nominativi del rappresentante legale della società, che avrebbe omesso addirittura la presentazione della dichiarazione dei redditi. In seguito le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, avrebbero permesso di acquisire elementi di prova tali da indurre il gip ad emettere il decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche con la formula per equivalente, da applicare sui beni che risultano nella disponibilità dell'indagato.
La misura restrittiva, necessaria a garantire il credito nei confronti dell'erario, impedirà all'indagato di alienare i propri beni e rimanere quindi insolvente nei confronti dello Stato e della comunità. Questa mattina, dunque, il sequestrato di beni immobili, conti correnti, e disponibilità finanziarie per l'importo di 2.556.113 euro.
Questa sera, come ogni giovedì sera, su La7 dalle ore 21.00 il pallino della diretta televisiva passa in mano alla squadra di Michele Santoro. Dopo la stagione, appena conclusasi, targata Servizio Pubblico, ora tocca ai ragazzi di AnnoUno. Il programma - andato in onda a partire da giovedì 8 maggio, proprio in sostituzione di Servizio Pubblico - diretto da Giulia Innocenzi, apre una interessante “finestra” sulle opinioni, i pareri e le idee della generazione dei ragazzi. Il format, che nel titolo ricorda il fortunato AnnoZero di Santoro, prevede la presenza di due politici in studio a rappresentare due visioni opposte sull’argomento della puntata, con ventiquattro ragazzi ospiti fissi per commentare i temi più caldi dell’attualità e confrontarsi con gli ospiti.
Durante la puntata in onda questa sera, largo spazio sarà lasciato agli elaborati in concorso nella terza edizione del premio per videoreporter emergenti, GenerazioneReporter.
Nella prima fase del concorso, i candidati - di età compresa tra i 18 e i 30 anni - hanno inviato alla redazione di ServizioPubblico un reportage realizzato esclusivamente da loro, della durata massima di 7 minuti. Poi, una commissione formata da Carlo Freccero, Giulia Innocenzi, Peter Gomez, Sandro Ruotolo, Alessandro Renna, Stefano Maria Bianchi, Mauro Ricci, Maddalena Oliva e Giuseppe Vitale ha selezionato i tre finalisti tra le decine di video pervenuti.
Tra i concorrenti in gara Angelo De Luca, 30enne di Vibo Marina, che ha superato la selezione preliminare ed ora è stato scelto tra i tre finalisti. De Luca, come gli altri due video reporter finalisti, ha avuto la possibilità di realizzare dunque un ulteriore reportage girato e montato, però, questa volta, con mezzi tecnici e personale messi a disposizione proprio dalla redazione di ServizioPubblico.
Il giovane giornalista ha deciso di puntare alla prima posizione con un reportage titolato “L’abbicci”, della durata di sette minuti incentrato sul caso Alaco e sulla lotta No Alaco che trova il suo cuore pulsante nell’Associazione Culturale “Il Brigante” di Serra San Bruno e negli attivisti del “Comitato Civico pro Serre”. Il reportage, girato proprio fra la gente ed i luoghi delle Serre, in pochi minuti, è capace di far emergere una spaccato - fedele ai tempi giornalistici, asciutto e diretto - in grado di evidenziare tutto il dissenso e la rabbia nutrito da un territorio che quotidianamente viene vessato e avvelenato da multinazionali e dirigenti politici capaci di lucrare sulla salute di centinaia e centinaia di calabresi. Le speranze di quella stessa gente sono ora affidate al lavoro svolto dalla magistratura nell’ambito del Processo “Acqua Sporca” che dovrebbe aprirsi nelle prossime settimane e che vede tra gli imputati 36 soggetti, alcuni dei quali inquisiti per avvelenamento colposo delle acque.
I tre reportage prodotti, tra i quali, dunque, "L’abbicci” di Angelo De Luca verranno giudicati attraverso una votazione on-line. Ad esprimersi sarà una giuria popolare - composta dalla "Rete dei Donatori di Servizio Pubblico" e dagli "Abbonati de Il Fatto Quotidiano" - che decreterà il vincitore.
SERRA SAN BRUNO – Alcune settimane fa diversi cittadini del rione Terravecchia avevano denunciato la mancata pulizia del locale centro storico, dominato da erbacce alte e piccoli cumuli di rifiuti ammassati fra di loro. Le segnalazioni avevano sortito, in quel caso, un effetto positivo e si era dunque giunti ad alleviare le criticità. Lo stesso non si può dire invece per i disagi sopportati dagli abitanti stanziati nella parte a sud della cittadina della Certosa, che per porre rimedio hanno deciso di agire in prima persona.
Eloquente l’esempio di civiltà involontariamente lanciato da un’anziana residente in via Garibaldi – una delle tante strade adiacenti al centralissimo corso Umberto I – nel cuore del rione Spinetto. La donna, stanca probabilmente di attendere un intervento “istituzionale” – alcuni giorni fa, in un tiepido pomeriggio di inizio giugno, ha imbracciato una zappa e ha ripulito il lungo marciapiede a ridosso dell’uscio della sua abitazione, estirpando le erbe selvatiche cresciute lungo il ciglio della carreggiata. Dopo aver sradicato le erbacce, la donna, le ha raccolte con scopa e paletta, inserite in una sacchetto di plastica e le ha, infine, portate con sé, all’interno della propria abitazione.
Altro singolare esempio di autorganizzazione quello di cui si è invece reso autore un gruppo di ragazzi, sempre in zona Spinetto, ma questa volta a favore dell’impianto sportivo di calcio a 5 sito in località Calvario. I ragazzi, armati di buona volontà, hanno deciso di rimettere in sesto quello che è divenuto ormai nel tempo uno spazio peculiare della loro quotidianità. Anche loro, ormai sfiduciati nei confronti dell’operato delle istituzioni, hanno messo autonomamente mano alla struttura. In particolare hanno provveduto a ripulire il campetto in erba sintetica e tutte le zone limitrofe, a riverniciare gli scheletri delle porte da gioco e a rimuovere delle vecchie reti in ferro poste da anni a limitazione della struttura, divenute oramai arrugginite e pericolanti. Gli stessi ragazzi, su un lato del terreno di gioco, hanno addirittura costruito un piccolo campo da bocce. Un modo semplice ma proficuo per rimettere in sesto uno degli impianti sportivi più frequentati della cittadina, altrimenti abbandonato a se stesso, senza alcun intervento di conservazione e manutenzione.
Ci sono stati momenti di panico questa mattina a Vazzano, quando poco dopo le ore 7.00, un autobus di linea delle Ferrovie della Calabria, durante una manovra, dopo aver caricato a bordo alcuni viaggiatori, è letteralmente sprofondato nella piazza sita nel centro abitato della cittadina vibonese, la stessa in cui con cadenza settimanale si tiene anche il mercato locale.
Per fortuna né l’autista, né i passeggeri, quasi tutti studenti, hanno riportato conseguenze. La parte posteriore del veicolo è stata risucchiata dalla voragine apertasi sulla piazza, tanto che le persone a bordo hanno abbandonato il mezzo uscendo dalla porta anteriore. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Municipale, i militari della locale Stazione dei Carabinieri e i Vigili del Fuoco. In particolare questi ultimi sono stati impegnati nelle operazioni di estrazione del pullman attraverso l’ausilio di una gru.
Si stanno ancora accertando le cause del cedimento della pavimentazione stradale, probabilmente indebolita dalle copiose precipitazioni cadute negli ultimi giorni.
C’è stato bisogno dell’intervento dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Serra San Bruno, che dalla tarda mattinata di oggi, sono stati impegnati nelle operazioni di estrazione della salma di G.M., 77 anni, pensionato del luogo, ritrovato deceduto nella propria abitazione.
A dare l’allarme sarebbe stato un vicino di casa che, solito fare visita all’uomo, si era preoccupato proprio perché non lo aveva più incontrato dal pomeriggio di sabato scorso. Il decesso sarebbe dovuto ad un arresto cardiocircolatorio, presumibilmente, antecedente alle 24 ore scorse.
L’uomo, che in passato aveva accusato già disturbi cardiaci, da anni abitava da solo in una via adiacente al centralissimo Corso Umberto I, nel cuore del rione Terravecchia. Per estrarre la salma i Vigili accorsi sul posto, hanno dovuto segare la ringhiera del balcone sito al primo piano dell’abitazione. Sul posto sono intervenuti anche i militari della locale Compagnia dei Carabinieri e gli agenti del Commissariato di Polizia di Stato.
La Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha aperto un'inchiesta contro ignoti per la morte di un neonato, avvenuta subito subito dopo il parto cesareo, nel reparto di Ginecologia dell'ospedale "Jazzolino". I genitori del bambino - una coppia di Tropea - hanno deciso di sporgere denuncia agli agenti della Squadra Mobile di Vibo, che si sono recati presso il nosocomio del capoluogo di provincia, sequestrando la cartella clinica della madre e i documenti relativi al neonato. Il sostituto procuratore Vittorio Gallucci ha già disposto una serie di accertamenti, che saranno eseguiti dal medico legale, Katiuscia Bisogni.
Solo il 24 aprile scorso, i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia avevano eseguito diciassette provvedimenti cautelari nei confronti di altrettanti dipendenti dell’Asp Vibonese - tra i quali dirigenti sanitari, assistenti amministrativi ed infermieri - tutti in servizio presso la struttura di Pizzo Calabro, inquisiti a vario titolo per truffa aggravata nell’ambito dell’inchiesta denominata “Asp-etta”.
Le indagini dell'Arma, partite nel giugno del 2012, avevano quindi portato ad un blitz condotto dai militari proprio la mattina del 24 aprile scorso, avviate a seguito di una serie di informazioni confidenziali segnalate direttamente da parte di cittadini ai carabinieri della Stazione di Pizzo. Le indicazioni avevano consentito - attraverso attività di appostamenti e di monitoraggio, effettuate con telecamere istallate fuori e dentro la struttura sanitaria, nonché sulla macchinetta marcatempo - di documentare reiterate condotte di assenteismo, di cui si rendevano autori i dipendenti Asp, avvezzi ad allontanarsi dal luogo di lavoro per finalità estranee alle attività d’ufficio. Inoltre, secondo quanto asserito dagli inquirenti, alcuni erano soliti affidare il proprio “cartellino” ad altri colleghi, disposti a “strisciarlo” al loro posto, in maniera da artefarne dunque gli orari di entrata ed uscita. Già in quella fase, a conclusione delle indagini, era scattata nei confronti delle persone coinvolte la sospensione dall'impiego per due mesi.
Stamattina, per loro, il gip Fabio Regolo ha fissato il procedimento penale in accoglimento della richiesta di immediato presentata dal pubblico ministero, Vittorio Gallucci. La prima udienza è stata fissata, però, addirittura per il 2 febbraio del prossimo anno. Solo allora gli indagati saranno chiamati a comparire davanti al Tribunale monocratico.
«Un'Asp la cui gestione è improntata alla navigazione a vista e i cui settori, quantomeno alcuni, si reggono solo grazie alla volontà dei singoli che cercano di fare fronte alle carenze di sistema» commentava lo stesso Regolo nella sua ordinanza di custodia cautelare.
Servizio Pubblico, il programma in onda su La7, diretto da Michele Santoro, ha lanciato la terza edizione del premio per videoreporter emergenti, Generazione Reporter.
L'obiettivo, come per le precedenti edizioni, è quello di promuovere e valorizzare talenti emergenti nell'ambito del giornalismo di inchiesta. In palio quest'anno un contratto di lavoro della durata di 6 mesi con la redazione di Servizio Pubblico e la pubblicazione del video sui siti serviziopubblico.it e ilfattoquotidiano.it., nonché la messa in onda durante una puntata della trasmissione Anno Uno, ideata da Santoro e condotta da Giulia Innocenti proprio su La7.
Nella prima fase, i candidati - di età compresa tra i 18 e i 30 anni - hanno inviato alla redazione di Servizio Pubblico un reportage realizzato esclusivamente da loro, della durata massima di 7 minuti, che raccontasse un aspetto della realtà che fosse di pubblico interesse. Poi, una commissione formata da Carlo Freccero, Giulia Innocenzi, Peter Gomez, Sandro Ruotolo, Alessandro Renna, Stefano Maria Bianchi, Mauro Ricci, Maddalena Oliva e Giuseppe Vitale ha selezionato i tre finalisti tra le decine di video pervenuti.
Tra i concorrenti in gara Angelo De Luca, 30enne di Vibo Marina, che ha superato la selezione preliminare ed ora è stato scelto tra i tre finalisti. Approdato quindi alla fase finale, come gli altri due concorrenti in gara, ha avuto la possibilità di realizzare un ulteriore reportage girato e montato, però, questa volta, con mezzi tecnici e personale messi a disposizione proprio dalla redazione di Servizio Pubblico
De Luca ha deciso quindi di puntare alla prima posizione con un reportage titolato “L’abbicci”, della durata di sette minuti incentrato sul caso Alaco e sulla lotta No Alaco che trova il suo cuore pulsante nell’Associazione Culturale “Il Brigante” di Serra San Bruno e negli attivisti del “Comitato Civico pro Serre”. Il reportage, girato proprio fra la gente ed i luoghi delle Serre, in pochi minuti, è capace di far emergere una spaccato - fedele ai tempi giornalistici, asciutto e diretto - in grado di evidenziare tutto il dissenso e la rabbia nutrito da un territorio che quotidianamente viene vessato e avvelenato da multinazionali e dirigenti politici capaci di lucrare sulla salute di centinaia e centinaia di calabresi. Le speranze di quella stessa gente sono ora affidate al lavoro svolto dalla magistratura nell’ambito del Processo “Acqua Sporca” che dovrebbe aprirsi nelle prossime settimane e che vede tra gli imputati 36 soggetti, alcuni dei quali inquisiti per avvelenamento colposo delle acque.
I tre reportage prodotti, tra i quali, dunque, "L’abbicci” di Angelo De Luca verranno giudicati attraverso una votazione on-line. Ad esprimersi sarà una giuria popolare - composta dalla "Rete dei Donatori di Servizio Pubblico" e dagli "Abbonati de Il Fatto Quotidiano" - che decreterà il vincitore.
Si può prendere visione de “L’abbicci” al seguente link
http://www.serviziopubblico.it/2014/05/labbici-di-angelo-de-luca-2/
Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Associazione "Il Vizzarro”
via chiesa addolorata, n° 8
89822 - Serra San Bruno