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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Nella giornata odierna, i finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno sottoponendo a sequestro un patrimonio mobiliare e immobiliare, del valore stimato di oltre 800mila euro, nei confronti di soggetti appartenenti o contigui al clan Gallace, consorteria mafiosa operante nei comuni di Anzio e Nettuno, riconducibile al “locale” di Guardavalle, in provincia di Catanzaro.
I provvedimenti, disposti dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, eseguiti dagli specialisti del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma - giungono al termine di complesse indagini di polizia economico-finanziaria, avviate nel febbraio 2014 su delega della Dda della Capitale, e sviluppate nei confronti degli odierni destinatari dei sequestri: Angelo Gallace, classe '66; Liberato Tedesco, classe '42; Vincenzo Bruno Tedesco, classe '71; Romando Malagisi, classe '61 e Bruno Gallace, classe '42, ai quali si aggiungono Giuseppe Antonio Gallace, del '69; Antonio Gallace, del '63; Marco Pacini, del '65; Francesco Taverniti, del '74; Agazio Gallace, del '54 e Paolo Riitano, del '76 che, oltre ad essere gravati da numerosi e significativi precedenti di polizia, sono stati recentemente condannati, in primo grado, con sentenza emessa dal Tribunale di Velletri, per plurimi reati che vanno dall’associazione di stampo mafioso, all’omicidio, al traffico internazionale di sostanze stupefacenti ed alla violazione della legge sulle armi.
In linea con le direttive impartite dalla Procura di Roma, le fiamme gialle del G.I.C.O. hanno sviluppato complessi accertamenti patrimoniali sul conto di numerose persone fisiche e giuridiche, allo scopo di aggredire i patrimoni illecitamente accumulati. Al termine degli approfondimenti, inoltre, è emerso come i destinatari dei sequestri - grazie alle attività delittuose poste in essere nel corso del tempo – siano riusciti ad accumulare un cospicuo patrimonio mobiliare ed immobiliare, del tutto incongruente con le rispettive capacità contributive. Tali sproporzioni, unite alle qualificate pericolosità sociali, hanno permesso di richiedere, per tutti gli 11 soggetti, l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e, per 5 di loro, il sequestro finalizzato alla confisca dell’intero patrimonio, ai medesimi direttamente o indirettamente riconducibile.
Nello specifico, le Fiamme gialle hanno provveduto al sequestro di una ditta individuale; del capitale sociale, di quote societarie e dell'intero patrimonio aziendale di una società; di ben 10 unità immobiliari, tra fabbricati e terrenti; di 6 auto/motoveicoli e di rapporti bancari, postali, assicurativi e azioni, per un valore complessivo di stima pari ad oltre 800 mila euro.
Il Tribunale di Roma ha disposto, altresì, la notifica dei decreti di fissazione di udienza, per la discussione in ordine all’applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di P.S., nei confronti degli altri 6 proposti.
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