È in corso un’attività di sequestro preventivo della rete fognaria di Vibo Valentia ovest e di parte della rete di Vibo centro disposta dalla locale Procura della Repubblica nell’ambito di indagini avviate a seguito dell’apertura, nel mese di gennaio 2016, di una voragine in pieno centro abitato, determinata dal cedimento di un cunicolo utilizzato, in modo incontrollato, come canale di scolo delle acque reflue urbane. 

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Nella mattinata odierna, gli agenti del Corpo forestale dello Stato (Sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Vibo Valentia-Aliquota Cfs tutela ambiente e territorio) hanno proceduto al sequestro di un'area situata in viale della Pace, a Serra San Bruno, nella quale erano in corso i lavori di realizzazione di una stazione di carburanti.

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VIBO VALENTIA - Gli uomini del Comando provinciale della Guardia di finanza di Vibo Valentia stanno dando esecuzione in queste ore ad un provvedimento di sequestro di beni nell'ambito dell'indagine avviata da tempo dalla Procura della Repubblica di Vibo in merito ai lavori di quella che è stata denominata come "la strada del mare", ovvero l'arteria provinciale (ex statale 522) che si snoda lungo il litorale tirrenico e che avrebbe dovuto collegare Pizzo a Rosarno. 

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Per oltre dieci anni avrebbe, in sostanza, intascato la pensione della nonna defunta e, adesso, dovrà rispondere del reato di indebita percezione di erogazioni in danno dello Stato, oltre che restituire i soldi percepiti illegalmente. 

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Nella giornata odierna, i finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno sottoponendo a sequestro un patrimonio mobiliare e immobiliare, del valore stimato di oltre 800mila euro, nei confronti di soggetti appartenenti o contigui al clan Gallace, consorteria mafiosa operante nei comuni di Anzio e Nettuno, riconducibile al “locale” di Guardavalle, in provincia di Catanzaro.

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Gli agenti della Polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Vibo, assieme ai militari del Nas, hanno sequestrato, nella mattinata di ieri, un capannone di 900 mq, ubicato nell'area industriale di Maierato e utilizzato da un'associazione che si è occupata dell'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati arrivati a Vibo nel corso degli ultimi sbarchi.

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linguablueDopo i casi riscontrati a Mileto e Filogaso, un altro allevamento è stato posto sotto sequestro per il rinvenimento di capi di bestiame affetti da Blue tongue (Lingua blu), malattia contagiosa dei ruminanti.

Il provvedimento di sequestro ha interessato un allevamento ubicato a Simbario, conseguentemente al quale al proprietario è stato vietato di introdurre altri esemplari e di trasportare fuori dall'azienda foraggi, attrezzi ed oggetti che potrebbero favorire la diffusione della malattia. Il bovino malato e tutti quelli sospetti dovranno essere separati da quelli sani. Il personale del servizio veterinario dell'Asp è stato incaricato di dare esecuzione all'ordinanza.

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mini carabinieri_124Nella serata di ieri, a seguito di un servizio specifico finalizzato alla ricerca di piantagioni di cannabis, gli uomini della Compagnia Carabinieri di Serra San Bruno - unitamente al reparto Cacciatori Calabria e al Nucleo Elicotteri Carabinieri di Vibo - hanno tratto in arresto in flagranza di reato S.M., classe '85 e V.M., classe '91, entrambi di Mileto. Su un terreno in località Cappellano a Dinami - dopo più di dodici ore di appostamento - i Carabinieri hanno rinvenuto 150 piantine di cannabis, poi poste sotto sequestro e distrutte. I due, invece, sono stati tratti in arresto e, in attesa del giudizio per direttissima che si terrà nella giornata di domani, è stata disposta nei loro confronti la misura degli arresti domiciliari. 

 

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finanza 117La Procura della Repubblica di Vibo Valentia, nell’ambito dell’operazione denominata “Tax free”, ha effettuato questa mattina una confisca di beni, per un valore stimato di 4milioni di euro, riconducibili a Rosario Lo Bianco, imprenditore edile di Vibo Valentia. Il provvedimento è stato adottato in attinenza alle nuove disposizioni previste dal Codice antimafia riguardo la pericolosità sociale dell'evasore fiscale. A dare concreta esecuzione al sequestro sono stati gli uomini della Guardia di Finanza che hanno posto i sigilli alle proprietà su disposizione del Tribunale di Vibo.

In particolare, la confisca riguarderebbe una società edile, la “Elle Erre Costruzioni srl”, con intestatario Lo Bianco che, secondo gli inquirenti, risulta «soggetto dedito a traffici delittuosi» e che vivrebbe «con proventi derivanti da attività criminali orbitanti nel campo dell’evasione fiscale e delle violazioni finanziarie in genere».

Oggetto del sequestro, dunque, oltre a patrimoni finanziari, anche beni immobili e mobili di proprietà di soggetti terzi, ma evidentemente riconducibili al Lo Bianco, tra i quali due terreni a Sant'Onofrio, paese confinante con Vibo; 6 fabbricati a Briatico; un terreno, un fabbricato, un capannone industriale ed una villa ubicati a Vibo Valentia; una Porsche Cayenne, un autocarro, il compendio aziendale di una società con sede a Vibo ed operante nel ramo edilizio; i materiali e le attrezzature della stessa società “Elle Erre Costruzioni srl” ed infine tutti i rapporti bancari riconducibili a Rosario Lo Bianco, alla moglie Maria Elena Lo Bianco ed a Carmelo Lo Bianco, 20 anni, figlio dei coniugi Lo Bianco.

L’uomo è stato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale per tre anni, in quanto indicato come evasore “socialmente pericoloso”. L'indagine era stata avviata nel 2010 quando le Fiamme gialle avevano posto l'attenzione sulla “Elle Erre Costruzioni Srl” con la scoperta di un'evasione delle imposte sui redditi per 20milioni di euro e l'impiego di 108 lavoratori in nero e 28 irregolari.

 

 

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guardi di finanza123Gli uomini della Guardia di Finanza di Vibo Valentia hanno emesso, questa mattina, un decreto di sequestro preventivo nei confronti di un imprenditore del luogo. L’uomo, titolare di un’azienda edile, si sarebbe reso autore di un’evasione fiscale pari a oltre 2,5milioni di euro. L’inchiesta sarebbe stata aperta in successione all’operazione “Lapis Niger”, effettuata proprio dalla Guardia di Finanza nel corso dello scorso anno, a conclusione della quale erano state accertate violazioni sia di carattere amministrativo che penale.

Le fiamme gialle avevano segnalato alle autorità giudiziarie i nominativi del rappresentante legale della società, che avrebbe omesso addirittura la presentazione della dichiarazione dei redditi. In seguito le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, avrebbero permesso di acquisire elementi di prova tali da indurre il gip ad emettere il decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche con la formula per equivalente, da applicare sui beni che risultano nella disponibilità dell'indagato.

La misura restrittiva, necessaria a garantire il credito nei confronti dell'erario, impedirà all'indagato di alienare i propri beni e rimanere quindi insolvente nei confronti dello Stato e della comunità. Questa mattina, dunque, il sequestrato di beni immobili, conti correnti, e disponibilità finanziarie per l'importo di 2.556.113 euro.

 

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