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VIBO VALENTIA - Gli uomini del Comando provinciale della Guardia di finanza di Vibo Valentia stanno dando esecuzione in queste ore ad un provvedimento di sequestro di beni nell'ambito dell'indagine avviata da tempo dalla Procura della Repubblica di Vibo in merito ai lavori di quella che è stata denominata come "la strada del mare", ovvero l'arteria provinciale (ex statale 522) che si snoda lungo il litorale tirrenico e che avrebbe dovuto collegare Pizzo a Rosarno.
Il sequestro, che ammonta ad oltre 5 milioni di euro, secondo quanto riportato dal Corriere della Calabria, riguarda: l'imprenditore Vincenzo Restuccia e il dirigente tecnico dell'impresa Antonino Scidà; Giacomo Consoli e Francesco Teti (rispettivamente ex dirigente ed ex funzionario della Provincia di Vibo) e Antonio Francolino (attualmente funzionario dell'ente, responsabile del settore viabilità).
L'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Michele Sirgiovanni, riguarda nello specifico presunte irregolarità nella gestione dell'appalto, aggiudicato all'epoca all'impresa "Restuccia".
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