Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Infatti Legambiente sta oggettivamente difendendo a spada tratta gli interessi degli operatori del settore energetico (ufficialmente affamati di "occasioni di investimento" ma in realtà bramosi di denaro pubblico) e si è calata nella parte sfoggiando le stesse loro orecchie da mercante: nella sua annuale litania sullo Scacco matto alle rinnovabili ignora allegramente tutte le argomentazioni avanzate da comitati, amministratori locali, cittadini, intellettuali e associazioni in difesa del suolo, degli ecosistemi, della biodiversità, della Costituzione repubblicana, della memoria storica e della vivibilità dei territori, contro i quali si sta dispiegando da tempo un fenomeno sconcertante e paradossale che di pulito non ha proprio nulla.
Gli autori delle 25 pagine fresche di pubblicazione, eroi responsabili del settore energia di Legambiente, liquidano gli oppositori, cioè coloro che vorrebbero una produzione di energia rinnovabile dagli impatti ambientali e sociali positivi, realizzata nell'alveo della legalità costituzionale, con la solita offensiva categoria della sindrome NIMBY, non nel mio giardino. Il lettore può agevolmente valutare l’applicabilità di questo comodo schema a noi, che abbiamo ormai scritto centinaia di pagine per richiamare l'attenzione collettiva sulla necessità, se si vuole affrontare davvero la crisi ecologica (della quale l'emergenza climatica è solo un aspetto), di fermare immediatamente il consumo di suolo e la perversa fame di energia della cosiddetta crescita economica. Legambiente invece, rivelandosi un agente di conservazione dell'attuale stato di cose, come il presidente Mattarella, considera "le nostre economie energivore" un dato di fatto su cui non occorre soffermarsi. Ai nostri precedenti interventi, dunque, rimandiamo (in particolare Siamo sindaci o burattini?, scritto da primi cittadini organici al nostro Coordinamento regionale, e Ordini dall'alto. Il riduzionismo radicale di Legambiente, mentre le rinnovabili avanzano (altro che scaccomatto!) insieme all'avvelenamento dell’ambiente, alla rottura dei cicli geochimici, alla destrutturazione degli ecosistemi e al decremento della biodiversità. E continueranno nella loro marcia mortale finché procederanno a braccetto di un'economia in rotta di collisione con I limiti biofisici del Pianeta.
L’ISPRA dimostra con i suoi rapporti annuali sul consumo di suolo che non si deve necessariamente fare il gioco della torre (o la qualità storico - ecosistemico - paesaggistica dei territori o l'energia rinnovabile): si potrebbe, se la produzione energetica non fosse un affare privato finanziato da risorse pubbliche, garantire il rispetto degli impegni nazionali al 2030 programmando e realizzando interventi diffusi e integrati nei vari contesti, in modo da non sacrificare nessuna realtà locale alla massimizzazione della resa delle fonti di produzione energetica. Proprio questo, di fronte alla distruzione generale e inaccettabile di cui Legambiente si è fatta portabandiera, suggerisce anche la Società italiana dei territorialisti e delle territorialiste, costituita da docenti universitari di Pianificazione Ambientale e Urbanistica.
Una grande organizzazione ambientalista è precipitata in un abisso giuridico e morale, e la faccenda ci addolora, visto che i politici italiani di mestiere, impegnati diuturnamente nella ricerca di espedienti per non applicare la Costituzione, non avevano certo bisogno di aiuto. I costituenti sapevano bene che il libero mercato, l'economia senza limiti e governo, tende a pregiudicare l'armonica convivenza civile e a far prevalere interessi particolari sugli interessi generali. Glielo aveva appena insegnato la guerra, conseguenza inevitabile della vigenza della legge del più forte. Se vogliamo evitare che prevalga la ferocia non dobbiamo invocare leggi ancora più eversive del decreto Draghi del 2021 ma desiderare l'applicazione rigorosa di tutta la Costituzione e in particolare delle sue "norme di ordine pubblico economico" (artt. 41 - 43). Altrimenti il caso dei fratelli Montemurro della provincia di Matera (allevatori e coltivatori biologici, benefattori dell’umanità afflitta dalla produzione industriale del cibo, espropriati della loro terra a beneficio dei pannelli fotovoltaici) di cui si è occupata la trasmissione televisiva Indovina chi viene a cena, invece di diventare un'occasione di riflessione pubblica sugli aspetti etici e genuinamente ecologici della querelle sulle rinnovabili rimarrà soltanto un promemoria del nostro autolesionismo.
Controvento Calabria
Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Associazione "Il Vizzarro”
via chiesa addolorata, n° 8
89822 - Serra San Bruno