mini pd sanitRiceviamo e pubblichiamo:

“Seguiamo con crescente preoccupazione le notizie relative al nosocomio serrese che ormai da diversi giorni si susseguono sulla stampa e descrivono una situazione tutt’altro che rosea”. Inizia così la nota che il circolo del partito democratico di Serra ha diffuso dopo le ultime indiscrezioni apparse sugli organi di stampa relative alle condizioni in cui versano alcuni servizi essenziali del locale P.O. e che costringono i lavoratori, per come si apprende, allo svolgimento di turni pesanti. “Preoccupante è la situazione descritta dal cronista -aggiungono i democrat - poiché in una struttura ormai ridotta al lumicino non si vuole garantire nemmeno la presenza dei servizi indispensabili. Pertanto, chiediamo agli organi dirigenziali chiarezza sull’intera vicenda per conoscere la verità sullo “stato dell’arte” perché, a nostro avviso, sembrerebbe esserci in atto un “progetto” che partendo dalla riduzione e dismissione costante dei servizi, anche quelli oggetto dell’articolo, vuole raggiungere come obiettivo finale il drastico dimensionamento, se non addirittura lo smantellamento, del presidio serrese.

Tutto questo non lo permetteremo. Vigileremo continuamente per difendere il nostro ospedale, punto di riferimento della popolazione del comprensorio delle Serre che conta oltre trentacinquemila abitanti. Difenderemo la dignità dei lavoratori del “San Bruno” che con grande sacrificio e abnegazione lavorano per garantire ai cittadini la fruizione dei servizi indispensabili che oggi vengono messi in discussione. Chiediamo, quindi, un incremento ed una migliore riorganizzazione delle unità lavorative nell’importantissimo servizio del 118 SUEM e nei servizi di portineria e centralino che, da quanto emerge dalla notizia diffusa, appaiono sottodimensionate rispetto alle reali esigenze. Riorganizzazione che può essere realizzata anche attraverso l’individuazione di personale già presente all’interno della struttura e che, a quanto pare, sembrerebbe aver già manifestato la disponibilità in tal senso, disponibilità che dovrebbe solo incontrare la volontà della locale dirigenza.

E’ necessario, quindi, raccogliere il grido d’allarme lanciato dai dipendenti e intervenire prima che la situazione peggiori, soprattutto perché ci troviamo alle porte della stagione estiva quando, a causa dell’aumento della popolazione del circondario o del personale che legittimamente andrà in ferie, l’esiguo numero di lavoratori in servizio dovrà ulteriormente farsi carico per garantire i servizi.

Come forza politica seria e responsabile condurremo una battaglia senza sosta per difendere l’ospedale “San Bruno”, per tutelare la dignità e i diritti dei lavoratori e delle migliaia di persone che vivono nel comprensorio delle Serre. Verrà redatto un documento che porteremo all’attenzione delle Istituzioni presenti sul nostro territorio e dei nostri rappresentati politici per mantenere sempre alta l’attenzione sul tema della sanità in un comprensorio che si vede continuamente depredato e privato di ogni diritto.

Invitiamo i cittadini, le altre forze politiche, sindacali e sociali presenti sul territorio ad affiancarci in questa battaglia di democrazia per tutelare il diritto alla salute”.

Circolo PD Serra San Bruno

Pubblicato in POLITICA

mini diga-alacoFABRIZIA - Finalmente un segnale di forte partecipazione intorno alle questioni sociali. Era prevedibile, peraltro, che per una problematica così grave, come quella della potabilità dell’acqua, le persone si mobilitassero. La sala consiliare di Fabrizia domenica scorsa era piena di pubblico, profondamente proteso all’ascolto. Non si comprende perché una questione di vitale importanza, come quella della salubrità dell’acqua, si stia trascinando negligentemente  e non sia stata ancora seriamente considerata come un problema da risolvere. Tutto questo nonostante i frequenti accertamenti di non potabilità e nonostante, ancora, le continue denunce pubbliche, in particolare del Comitato Civico Pro-Serre, il quale, nella stessa serata di domenica, ha organizzato una pubblica assemblea di cittadini, intervenuti numerosi nella Piazza del Monumento a Serra San Bruno.

Preoccupa fortemente i cittadini dei nostri paesi di montagna, il fatto che le sorgenti a così alta quota, che dovrebbero di per sé essere una garanzia, siano invece così vulnerabili e soggette a complicazioni probabilmente d’origine inquinante ambientale. Affermare che le sorgenti sono pericolose perché “non controllate” non aiuta a migliorare, da nessun punto di vista, le aspettative e, soprattutto, non risolve la problematica connessa all’Alaco. Però in funzione di pronto intervento, il ripristino e la realizzazione di punti controllati di distribuzione sorgiva, dovrebbero far parte di una strategia di necessità. Purtroppo capire il reale stato delle cose, non è stato concesso, stante l’usuale manierismo del dire tutto ed il contrario di tutto. Tuttavia, nella relazione del Sindaco, sono risultate palesi alcune contraddizioni, specie in materia di intenti futuri. Bene ha fatto a sottolinearlo l’Insegnante Dott.ssa Rosa Suppa, che ha chiesto chiarezza su intenzioni future e scenari attesi; purtroppo senz’altro esito che quello di verificare la chiara indisponibilità ad accettare rilievi. Anche per questo, problemi irrisolti e contraddizioni restano.

I paesi del vibonese che hanno ceduto tutte le proprie acque all’azienda a capitale misto che le gestisce, si trovano al momento sconsolati e con scarse prospettive. Non s’intravede alcuna speranza di autonomia, che potrebbe raggiungersi se si fosse saggiamente intenzionati a non prorogare la convenzione alla Sorical, comportante oltre tutto costi esorbitanti. Pretendere l’utilizzo delle proprie sorgenti e riprendere lo sfruttamento dei pozzi, sarebbe igienicamente più sicuro ed economicamente più vantaggioso. Con il risparmio di tutti i soldi  che annualmente vanno erogati alla Sorical (45 mila euro è la cifra riguardante Fabrizia, come dichiarato dal Sindaco), molte opere idriche e distributive potrebbero essere realizzate nei territori nel giro di pochissimi anni. Ma l’azienda rappresenta una formidabile fonte di potere politico-economico, oltretutto allegramente gestibile non essendo soggetta a stringenti vincoli e rappresenta, al contrario, quasi una comoda zona franca.

Se risponde a verità il fatto che dal 21-22 dicembre Fabrizia non prende acqua dall’Alaco e se è vero che la situazione era ed è tranquilla, perché si è deciso di gettare panico nella popolazione? E, comunque, questo presunto paradiso, quanto durerebbe? “Fino alla fine di febbraio” perché l’autonomia, come dichiarato dal Sindaco, si esaurirebbe con questo periodo di stretto inverno.

Ma è più generale, nel territorio l’assenza d’interesse a pervenire ad autonomia di approvvigionamento idrico.

È stato affermato da più parti che le analisi successive a quelle di cui si è parlato finora (risalenti al prelievo del 6 dicembre) abbiano dato esiti negativi, consentendo di dichiarare la potabilità dell’acqua. Rimane tuttavia integro il timore che si stia pericolosamente tralasciando di valutare quei fattori chimici, prima denominati “benzene” che poi, nella precisazione successiva, vengono tecnicamente definiti  “COMPOSTI AROMATICI ALOGENATI DERIVATI DA BENZENE ESPRESSI COME BENZENE”.  Infatti, nella dichiarazione dell’A.R.P.A.CAL., diramata in funzione di errata corrige, non viene né smentito né confermato alcunchè riguardo alla potabilità dell’acqua, avendo specificato, in merito alle sostanze rilevate, trattarsi di componenti non previsti nel decreto legislativo n. 31/01 e quindi “senza limiti di legge”.

Certamente questa precisazione, non solo non è tranquillizzante, ma piuttosto è idonea a provocare serio allarme. I fattori inquinanti ci sono, e fa bene il Comitato civico pro-serre a ribadire che occorre unirsi – al di la del colore politico, come cittadini – per reclamare i propri diritti. La salute pubblica non si tutela voltandosi da un’altra parte o ignorando i pericoli in atto.

Da questo episodio può e deve sorgere un caso nazionale: le vecchie regole poste alla base delle indagini igienico-sanitarie, potrebbero essere delegittimate e rivoluzionate da una necessaria nuova attenzione scientifica. Qualcuno ricorderà i bei tempi in cui il D.D.T. veniva erogato generosamente dalle madri sulla testa dei bambini in età scolastica, in ogni caso di allarme pidocchi. Ebbene dopo l’uso smisurato per anni, questo pericoloso prodotto fu vietato, avendone accertato la natura cancerogena. Idem per eternit ed altri prodotti ritirati dal mercato. Le esperienze del passato ci dovrebbero aiutare a stare più in guardia nei confronti delle nuove insidie – ancora sconosciute ma reali – consigliandoci di evitare lungaggini che comprometterebbero, forse irreversibilmente, la salute e spesso anche la vita delle persone.

Maria Cirillo

Pubblicato in POLITICA
mini LOGO_COMITATO_O
Fra la popolazione del comprensorio delle Serre si stanno registrando numerosi casi di malattie neoplastiche. Da diversi anni, infatti, pare sia visibilmente incrementato il numero di soggetti affetti da tumore, ed il fenomeno sembra assumere una particolare incidenza in rapporto al numero limitato di residenti. Il dato, seppur ancora indefinito, desta particolare preoccupazione tra gli abitanti, già pesantemente vessati dai ben noti problemi connessi all’inquinamento dell’acqua “potabile”, oltre che da svariate vicende, vecchie e nuove, che stanno interessando anche la qualità dell’aria. Pertanto si è arrivati, nei nostri paesi, a vivere in una situazione di timore per la salute. Ed è proprio nei più giovani, infatti, che negli ultimi anni si sono verificati delle preoccupanti forme di neoplasie come tumori cerebrali, linfomi e leucemie. 
Ma l’incidenza di tumori nel comprensorio delle Serre è davvero così preoccupante come sembra?
La cosa che più disorienta è che allo stato attuale non è possibile avere una risposta certa, perché nelle Serre, così come in tutta la regione, la diffusione delle patologie neoplastiche non è quantificabile. La Calabria, infatti, è una delle poche regioni in tutta Italia (assieme ad Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata) a non avere un registro Tumori, che rappresenta l’unico strumento valido ed attendibile per la raccolta di informazioni sui casi di insorgenza, variazioni territoriali e temporali delle varie malattie neoplastiche in un determinato territorio.
Il Comitato Civico Pro - Serre, da sempre sensibile ai problemi sociali ha deciso, pertanto, di  farsi parte attiva presentando al Cera (Centro Epidemiologico Regionale Ambientale dell’ARPACAL) un’istanza di indagine epidemiologica nel comprensorio delle Serre, con lo scopo di fare luce su questa delicata questione.
E così ieri pomeriggio a Serra San Bruno, si è tenuto il primo incontro, nel corso del quale il Comitato ha richiesto proprio ai referenti del Cera di avviare una raccolta di informazioni, al fine di poter dare una risposta certa, supportata da dati reali ed il più completi possibile ed avere così indicazioni sullo stato di salute della nostra comunità, convinti che solo un’adeguata analisi su base statistica, sia in grado di fugare ogni dubbio nella popolazione residente.
Nel corso dell’incontro, è stato illustrato dai componenti del Centro Epidemiologico Regionale, il modus operandi dello studio epidemiologico che riguarderà, così come richiesto dal Comitato, diversi territori. La prima indagine sarà avviata proprio nel Comune di Serra San Bruno, via via saranno acquisiti i dati dei comuni limitrofi.
Il Dott. Michelangelo Iannone, dirigente del suddetto Centro, ha spiegato ai convenuti alla riunione come fondamentale, ai fini della buona riuscita dello studio, sia la collaborazione dei sindaci oltre che dei medici di base, detentori dei dati in questione, chiarendo che tutta l’indagine sarà condotta in forma anonima, nel massimo rispetto della privacy. Il Comitato ha infine ribadito la propria disponibilità, garantendo la massima collaborazione per le attività che si renderanno necessarie. 
Attraverso tale analisi si vuole, quindi, lanciare un monito importante per uscire finalmente da questa condizione di omertà, per iniziare a rendere edotta la popolazione di quello che è lo stato reale delle cose. Semplicemente perché i cittadini di questo territorio, al pari dei cittadini di tutto il resto d’Italia, hanno il diritto di avere riferimenti ed informazioni precise, che scaturiscono da indagini adeguate a scoprire se esista un effettivo aumento delle malattie neoplastiche e delle mortalità ad esse connesse, individuando eventualmente le cause ed intervenendo, ove possibile,  per ridurre i fattori di rischio.
Pubblicato in POLITICA
 

mini taglio_alberiUn uomo, C.D., 28 anni, di Sorianello, dopo essere stato fermato in località ‘Passo Cavallo’ (Gerocarne) alla guida di un trattore carico di legna, dal personale Forestale di Serra San Bruno e Soriano Calabro, è stato denunciato a piede libero con l’accusa di danneggiamento, taglio e furto di alcune piante di faggio (circa 20 quintali) all’interno del Parco Naturale Regionale delle Serre.

C.D. durante l’interrogatorio ha prima dichiarato che il legname era stato regolarmente acquistato da una terza persona residente in una località limitrofa, poi ha confessato rivelando di averlo ricavato da piante che si trovavano in una zona protetta, ubicata nel territorio del Parco.
In seguito gli agenti hanno invitato l’uomo a condurli direttamente sul punto esatto in cui aveva abbattuto e trafugato le piante di faggio. Il legname rinvenuto, la motosega impiegata per il taglio ed il trattore utilizzato per il trasporto, sono stati sottoposti a sequestro penale.
Pubblicato in ATTUALITÀ

mini detommaso

SERRA SAN BRUNO - È stato prima agente. Poi, con il passare degli anni, ha oltrepassato i gradi previsti e, dopo essersi laureto in Giurisprudenza presso l' Università ''Magna Graecia" di Catanzaro, ha superato il concorso di commissario effettuando successivamente il corso a Roma. Catanzarese doc, nel proprio curriculum vanta anche qualche esperienza nella polizia stradale. Stiamo parlando del dirigente Antonio De Tommaso - insediatosi l' 11 gennaio scorso presso il locale Commisariato di Polizia - che, dunque, succede a Domenico Avallone. Nei giorni scorsi, il neo commissario ha organizzato un incontro con la stampa, durante il quale ha sottolineato sia gli obiettivi che intende perseguire, cercando di «assicurare ad ogni modo la sicurezza pubblica», evidenziando però che «ancora c'è tanto lavoro da fare», soprattutto per contrastare i reati di «microcriminalità», che negli ultimi mesi sembrano aver preso il sopravvento. De Tommaso, inoltre, ha precisato di «voler instaurare uno stretto rapporto» sia con il capitano della locale Compagnia dei Carabinieri Stefano Esposito Vangone, al fine di «raggiungere gli obiettivi prefissati», ma anche con i propri elementi, cosa che ha già fatto il giorno del suo insediamento. Una sfida sicuramente non facile, considerato che il Vibonese - ma la zona delle Serre in particolare - è caratterizzata, specie negli ultimi tempi, da un elevato tasso di criminalità. Basti pensare ai reati che vanno dal furto, agli atti incendiari passando per lo spaccio di sostanze stupefacenti. Una strada tortuosa dunque, che richiede l'impegno e la collaborazione di tutti, sia delle forze dell'ordine ma, soprattutto, dei cittadini molto spesso indifferenti di fronte a fatti che colpiscono la comunità. De Tommaso, inoltre, nel concludere, ha precisato che il proprio impegno si concentrerà «sull'intera zona» che rientra nella propria giurisdizione, attraverso l'impiego delle volanti. 
 
 

Pubblicato in ATTUALITÀ
 

mini trasversaleA più di 50 anni dal varo ufficiale della prima progettazione, ora, finalmente, sembra che si stiano ricongiungendo tutti i tasselli utili al completamento di una strada a scorrimento veloce divenuta, nell’immaginario di gran parte dei vibonesi e non solo, più che un’infrastruttura, un miraggio inconsistente. L’Anas ha ufficialmente pubblicato l’esito della gara d’appalto per due interventi sulla 182 - Trasversale delle Serre. “L'aggiudicazione di questa gara – ha commentato Pietro Ciucci, Amministratore Unico di Anas – imprimerà un’importante accelerazione nella conclusione dell’opera. La gara prevede la progettazione e l'esecuzione di due tratti non contigui. Il primo (5,3 km) si sviluppa dal nuovo svincolo autostradale - posto a 2 km dall’uscita autostradale di Serre - al viadotto Scornari, mentre il secondo si estende fra la località Cimbello ed il bivio Montecucco (1,1 km) e prevede la realizzazione dei viadotti Cimbello e Migliati, lunghi rispettivamente 230 e 175 metri. I lavori interesseranno le competenze territoriali dei comuni di Soriano, Pizzoni, Sant'Onofrio, Vazzano, Vallelonga e Simbario, tutti in provincia di Vibo Valentia. La gara, aggiudicata dall’impresa Cavalleri Ottavio SpA di Dalmine (Bergamo), è stata effettuata in base all’offerta economicamente più vantaggiosa ponderando, oltre al prezzo, anche la riduzione della durata dei lavori nonché il pregio tecnico, le caratteristiche ambientali e il contenimento dei costi di manutenzione e dei consumi energetici dell’opera ultimata. L’appalto comporta un investimento complessivo di circa 31 milioni di euro, di cui 300 mila relativi alla progettazione esecutiva. 

Pubblicato in ATTUALITÀ

mini rosi_lieduDopo le recenti polemiche che hanno ridestato, nell’operato di un’Amministrazione sempre più dormiente, la questione “acqua sporca”, il Sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi, sembra essersi finalmente convinto a intraprendere delle azioni legali a tutela della salute dei cittadini. Peccato che proprio ieri lo stesso Rosi, assieme all’ex Sindaco Raffaele Lo Iacono, sia finito tra i 20 indagati dei NAS di Catanzaro nel secondo filone di inchiesta della vicenda Alaco. Le accuse riguardano la mancata disposizione dei controlli previsti dalla legge nel periodo 2009-2012.

Pubblicato in POLITICA

 

mini comitato_pro_serre

Nella mattinata di oggi, una delegazione del Comitato civico Pro - Serre, guidata dal presidente Salvatore Albanese, è stata ricevuta in Prefettura dal capo dell' Utg di Vibo, Michele Di Bari, per avere delucidazioni sulla non potabilità dell'acqua e su quali potrebbero essere le misure da attuare da qui a breve per risolvere il problema e, soprattutto, per venire incontro alle esigenze di circa 400mila calabresi, sgomenti e confusi a seguito del susseguirsi di ordinanze da parte delle amministrazioni locali.

Pubblicato in POLITICA

mini iniziativa_comitato_opt_1SERRA SAN BRUNO - L'altra faccia del paese. Quella di una comunità che non si rassegna, che lotta, nonostante le ingiustizie subite in questi anni. Si, domenica a Serra è scesa in piazza l'altra faccia del paese. Quella che non si piega, che non ha alcuna intenzione di abbandonare la terra che ha dato i natali a personaggi illustri, come Mastro Bruno Pelaggi o Sharo Gambino. E chissà cosa avrebbero esclamato Pelaggi e Gambino, vedendo Serra così degradata, defraudata e privata di ogni men che minima garanzia. Non osiamo immaginare...

Pubblicato in POLITICA

 

mini comitato_pro_serreCon la nota di protocollo n. 4123 del 4 febbraio 2013, inviata questa mattina dall’ufficio della Prefettura di Vibo Valentia, il capo dell' Utg Michele Di Bari, ha convocato un tavolo tecnico “al fine di esaminare la problematica connessa alla verifica della potabilità delle acque dell’invaso Alaco”.  L’incontro avrà luogo presso la Prefettura di Vibo Valentia, domani, martedì 5 febbraio 2013, dalle ore 10.00. Saranno presenti, tra gli altri, il presidente del Comitato Civico Pro - Serre, Salvatore Albanese, il neo Commissario Asp, Maria Bernardi 
Pubblicato in POLITICA
Pagina 6 di 13

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)