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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Nella mattinata di oggi, una delegazione del Comitato civico Pro - Serre, guidata dal presidente Salvatore Albanese, è stata ricevuta in Prefettura dal capo dell' Utg di Vibo, Michele Di Bari, per avere delucidazioni sulla non potabilità dell'acqua e su quali potrebbero essere le misure da attuare da qui a breve per risolvere il problema e, soprattutto, per venire incontro alle esigenze di circa 400mila calabresi, sgomenti e confusi a seguito del susseguirsi di ordinanze da parte delle amministrazioni locali.
Oltre al Comitato, erano presenti all'incontro anche Maria Pompea Bernardi, neo commissario dell' Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia, ed i rappresentanti delle altre associazioni (Codacons, Città Aperta e Forum nazionale per i Movimenti dell' Acqua). Il prefetto Di Bari, nel dare il via libera al tavolo convocato appositamente per discutere dell'emergenza - sottolineando l'importanza dell'iniziativa - ha evidenziato come, ad oggi, l'unico obiettivo sia quello di «tutelare la salute dei cittadini. Quella che abbiamo di fronte - ha sottolineato Di Bari - è una situazione non facile da gestire: c'è una diga posta sotto sequestro e l' Asp ha la titolarità e la competenza per fare in modo di garantire la potabilità dell' acqua». Secondo il prefetto Di Bari, dunque, «bisogna creare le condizioni per un maggiore controllo dell'invaso, anche effettuando periodicamente i campionamenti opportuni» ma, allo stesso tempo, è necessario «creare una mentalità di confronto tra istituzioni, cittadini e associazioni locali».
Il presidente del Comitato Pro - Serre, Salvatore Albanese, dopo essersi soffermato sulla recente relazione dell' Arpacal - dalla quale è emerso che dal 6 dicembre (giorno in cui sono stati effettuati i campionamenti) fino ad oggi, «l'acqua non è mai stata potabile», a causa della presenza di «cloriti oltre i limiti di legge» prima e di «composti aromatici alogenati derivanti dal benzene espressi come benzene» poi, anch'essi determinati dall'eccessiva presenza di cloro - ha fatto leva sulle rivendicazioni portate avanti dal Comitato, sottolineando che «il nostro obiettivo è quello di chiudere definitivamente l'invaso dei veleni».
La replica del prefetto Di Bari, però, non si è fatta attendere: «Pensare nell'immediato di poter chiudere definitivamente la diga è un obiettivo alquanto difficile da perseguire, considerando l'entità del problema. Riteniamo, però, sia opportuno creare una stretta sinergia tra di noi e cercare di arrivare fino in fondo, trovando una soluzione definitiva». Al termine dell'incontro, il prefetto ha proposto l'istituzione di una task-force, nella quale - in rappresentanza del Comitato - entrerà a far parte il dottor Antonio Raghiele. Da parte nostra, comunque, pur sottolineando l'importanza dell'incontro, riteniamo che sia da parte del prefetto che del commissario dell' Asp, ci sia stata una prevalenza a sedare gli animi, piuttosto che cercare nell' immediato un'alternativa seria e da attuare in poco tempo. Noi, comunque, come Comitato proseguiremo nelle nostre battaglie e, come già comunicato al prefetto Di Bari, siamo disposti anche alla disobbedienza, pur di far valere i nostri diritti.
Comitato civico Pro - Serre
Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica ''Bruno Arcuri''
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