Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Riceviamo e pubblichiamo
La Pro Loco di Serra San Bruno è lieta di annunciare che per la giornata di sabato 14 Maggio verrà inaugurato il sentiero naturalistico Cai di circa 24 km, che parte da Davoli Marina (CZ) per giungere a Brognaturo (VV).
Il Prisma (rubrica fotografica settimanale a cura di Filippo Rachiele).
La copertina della rubrica si intitola "Pianoforte".
"C'è a chi piace suonare, a chi cantare e a chi scrivere libri a me piace scattare foto..."
SERRA SAN BRUNO – Sul sentiero, tra i castagni, i passi sono pesanti. Nelle gambe e nella mente c’è tutto il peso del ricordo, tutta la dolcezza della memoria, impastata però con la rabbia, con il dolore. Un fardello difficile da portarsi addosso. Eppure i familiari di Pasquale Andreacchi ci convivono da tre anni e, forse, non se ne libereranno mai. Ai passi che portano al luogo in cui Pasquale fu ritrovato, fanno eco le loro parole. Le loro lacrime fanno rumore, ma è un rumore che molti, troppi, non vogliono sentire. Perché è più facile, più comodo, più conveniente voltarsi dall’altra parte. E così agli ultimi, agli innocenti, non è concesso neanche il sollievo della memoria, la dignità del ricordo.
Che fine ha fatto l’impegno per rilanciare il “turismo religioso” di cui gli attuali amministratori parlavano, un anno fa, in campagna elettorale? Che fine hanno fatto quei “professionisti” che, dai palchi del Pdl, si erano proposti per valorizzare l’immagine di Serra? Interrogativi che emergono prepotentemente constatando lo stato di abbandono e degrado in cui versa l’intera cittadina. Un contesto generale cui non sfuggono, neppure, i luoghi simbolo, quelli che dovrebbero rappresentare il principale volano turistico per l’intero territorio. Il centro storico, la Certosa, Santa Maria ed il sentiero “Frassati”, sono, ormai, diventati l’emblema del fallimento di quella che potremmo definire l’amministrazione del salvagente, ovvero un’amministrazione sballottata dalle onde che la trascineranno al fondo appena aumenteranno d’intensità. Ad ulteriore riprova di una situazione insostenibile, quanto riportato, nei giorni scorsi, in un articolo apparso su un quotidiano locale, in cui si parlava di una comitiva di malcapitati turisti inglesi rimasta “intrappolata” nel fango del sentiero “Frassati”. Un episodio frutto dell’ignavia di un’amministrazione comunale, che nella migliore delle ipotesi, è destinata a passare alla storia solo per le false promesse pronunciate in campagna elettorale. Quando nella scorsa estate denunciammo lo stato di abbandono in cui versava il sentiero “Frassati” qualcuno replicò piccato, affermando che la nuova amministrazione comunale non possedeva la bacchetta magica per risolvere in pochi mesi i problemi ricevuti in eredità. A distanza di un anno, però, appare evidente che ciò che manca al Sindaco ed ai suoi assessori non è solo la bacchetta magica. Le località con un minimo di vocazione turistica, usano programmare e modulare gli interventi al fine di poter presentare il volto migliore già in occasione delle festività pasquali, quando iniziano a manifestarsi i primi flussi turistici della stagione. Al contrario, a Serra regna l’immobilismo. Passate le festività pasquali, nulla è stato fatto, neppure, in vista del periodo dedicato alle gite scolastiche. Eppure, l’incomparabile bellezza che Serra ha la fortuna di possedere non richiede attività particolarmente accurate o impegnative. Basterebbe rendere accogliente ciò che già c’é, magari tagliando l’erba, raccogliendo le cartacce, spazzando le strade, curando il verde e svolgendo la semplice manutenzione ordinaria. Operazioni assai semplici che, l’amministrazione che non c’è non riesce a compiere. Un fatto evidente per quanti, quotidianamente, per diletto, per turismo o semplicemente per praticare attività sportiva percorrono il sentiero Frassati nel tratto compreso tra la Certosa e Santa Maria. E’ sufficiente muovere pochi passi per verificare il disdicevole stato in cui versa l’intera area. Si comincia con l’abbandono della zona a ridosso delle mura certosine. Si prosegue, poi, con le zone in cui il fango rende completamente impercorribile il sentiero. Una situazione incresciosa che diventa addirittura pericolosa quando si cerca di attraversare i ponti in legno posti lungo il percorso. A causa dell’incuria e della totale assenza di manutenzione in più punti mancano, infatti, le assi di copertura con il rischio che qualche malcapitato rischia di finirci dentro con prevedibile pregiudizio per l’incolumità personale. Un pericolo evidente per tutti, tranne per quanti, anziché camminare con i piedi ben piantati in terra, preferiscono procedere sospesi nel vuoto in cui stanno conducendo Serra.
Mirko Tassone (consigliere comunale "Al lavoro per il cambiamento")
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