Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Quella di Pasquale Andreacchi, il 18enne di Serra San Bruno barbaramente ucciso nell'ottobre di cinque anni fa, è una morte che, fino ad oggi, è rimasta impunita.
Dalle partecipazioni alle feste locali fino alle collaborazioni musicali di rilievo nazionale. Il complesso bandistico, associazione “Amici della musica”, fondato il 26 marzo 1994 dal M° Giuseppe Salerno, e da questi diretto, festeggia i suoi 20 anni, dopo aver maturato un curriculum degno di nota.
Prima di capire come si sia svolta in questi 4 lustri l'attività del sodalizio, bisogna riconoscere al M° Salerno il merito di avere introdotto una miriade di bambini e ragazzi (serresi e non solo) nel meraviglioso mondo della musica. Ottimo educatore, premiato da un'attività associativa tra le più longeve della cittadina di Serra San Bruno. Oltre ad insegnare ai ragazzi a suonare all'interno di una formazione bandistica, Salerno ha formato persone responsabili, capaci, già in tenera età, di gestire un proprio reddito (seppur piccolo) maturato attraverso le sempre impeccabili prestazioni professionali.
La prima uscita in pubblico, che gli attivisti amano ricordare, risale al giorno della fondazione, quando «ricevuta la benedizione dal parroco don Gerardo Letizia, al termine della mesa nella chiesa matrice, la banda si esibì eseguendo quattro brani del suo repertorio, che suscitarono da subito entusiasmo tra tutti i presenti».
«In questi lunghi anni di attività – ricordano gli attivisti – il complesso bandistico si è esibito in occasione di numerose feste religiose, manifestazioni civili e militari, ottenendo innumerevoli riconoscimenti. È importante sottolineare la partecipazione ai programmi televisivi “Buongiorno Regione” (rubrica del Tgr ndr) e “La domenica del Villaggio”. La banda, nel 2000 ha suonato inoltre alla presenza della regina belga Paola Liegi e del Santo Padre Benedetto XVI, in visita a Serra San Bruno nell’ottobre del 2011».
Molte sono inoltre le rassegne musicali alle quali hanno preso parte i componenti del complesso bandistico serrese. Tra le più recenti si ricordano l’evento “Domenica in musica” in piazza Italia a Reggio Calabria, il festival di Seminara e la rassegna musicale di Ortì.
«Nella storiografia bandistica – spiegano ancora i membri del gruppo – è doveroso menzionare la collaborazione col Capitano Katy Gallè, direttrice della banda musicale dell’80° divisione dei Marines con sede a Washington e il riconoscimento conferito dalla stessa alla nostra associazione nell'estate 2006. Indimenticabile è la partecipazione all’evento “Grazie Muti”, tenutosi a Reggio Calabria il 31 luglio 2012, dove 5 componenti del nostro gruppo hanno avuto l’onore di far parte dell’orchestra diretta dallo stesso Riccardo Muti».
I festeggiamenti ufficiali del ventennale della nascita dell’associazione si sono tenuti nel mese di agosto. L'evento, denominato “Sulle ali della musica. 20 anni della nostra storia”, è stato realizzato in collaborazione con l’agenzia viaggi “Perle del Mondo”. Per l'occasione, i ragazzi del M° Salerno si sono esibiti all'interno della chiesa dell'Assunta di Spinetto, eseguendo un vasto repertorio comprendente brani di musica originale per banda, famose colonne sonore, musica leggera e classica. Durante i festeggiamenti sono stati ricordati i compianti presidenti Giuseppe Pisani e Franco Bellissimo.
Per i musicisti serresi, grande punto di riferimento è anche il M° Maurizio Managò di Seminara, il quale vanta molteplici collaborazioni con Riccardo Muti. Managò, il 22 settembre scorso, durante il tradizionale concerto tenutosi in occasione dei festeggiamenti di Maria SS. dei Sette Dolori, è stato nominato socio onorario del sodalizio serrese.
Ad oggi, l’associazione musicale presieduta da Giorgio Raimondo conta 60 iscritti. I membri del consiglio direttivo sono Gianluca Ierullo (vicepresidente), Maria Cristina Marino (tesoriere-segretario), Francesco Papillo, Gaspare Barbara, Umberto Ariganello e il M° Giuseppe Salerno. Tra i trascinatori del progetto è doveroso ricordare anche i ragazzi diplomati al Conservatorio, tra questi il M° Gaspare Barbara (capobanda), il M° Lev Massa e il M° Maria Cristina Marino (vice-capobanda), il M° Bruno Carrera e tanti altri.
A distanza di poco meno di due anni, la Foresta Srl – riconducibile alla stessa società che nell’autunno 2012 avviò a poche centinaia di metri dal Santuario di Santa Maria del Bosco e dalla Certosa di San Bruno, una centrale a biomassa – ha ufficialmente trasmesso richiesta di «concessione di derivazione dell’acqua pubblica dai torrenti Ancinale e Rio Notaro da adibire ad uso idroelettrico».
La richiesta – inoltrata all’attenzione del settore Ambiente, Servizio tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche – è stata trasmessa dallo stesso dipartimento provinciale agli enti competenti in materia, lo scorso 25 settembre, tra i quali compaiono il Comune di Serra San Bruno, il Parco Naturale delle Serre, l’Autorità di Bacino regionale ed il dipartimento Lavori Pubblici ed Acque della Regione Calabria.
SERRA SAN BRUNO - Ha riscosso grande successo l'iniziativa tenutasi sabato scorso a palazzo Chimirri e organizzata dalla giovanissima Maria Capone, dal titolo "The style in show". Nel corso della serata, sette coppie hanno calcato la passerella allestita all'interno del salone, con la presentazione di abiti casual ed eleganti. Ospite d'eccezione Danilo Iadanza, uno dei maggiori esponenti della Not Only Fashion, agenzia di moda che lavora sia a livello nazionale che internazionale. Iadanza, nel corso della sua carriera, ha sfilato anche a Milano per Armani, una delle più celebri case di moda italiane. La 18enne serrese, invece, d'ora in avanti avrà l'onore di lavorare proprio con Iadanza, assumendo il ruolo di assistente-coordinatrice di ben 20 tappe che si terranno tra Calabria e Sicilia. Durante l'iniziativa, ci sono stati anche intermezzi musicali da parte del rapper reggino Pekalove, finalista del celebre programma Italia's Got Talent e dei body builder "Karate Club". "Ci possiamo ritenere soddisfatti - ha detto Maria Capone - visto e considerato anche che l'evento è stato organizzato in soli cinque giorni. L'iniziativa ha rappresentato anche un momento di aggregazione per quanti hanno collaborato con me nella riuscita della serata".
Malanima pubblicato da La Caravella Editrice, è la terza fatica letteraria di Maria Suppa, pittrice e scrittrice residente da diversi anni a Milano, ma originaria di Vallelonga. È un libro che parla di immigrazione, di viaggi della speranza affrontati al buio verso la “terra promessa” europea.
La storia ha un inizio amaro che in realtà è già un epilogo. Come una voce fuoricampo, l'anima di Frank racconta la sua stessa vita proprio mentre si trova in punta di morte: travolto da un auto in un tragico incidente. Ha paura Frank di abbandonare il mondo e urla e impreca il suo Dio affinché quello resti solo un brutto sogno. Ma è verità purtroppo.
La trama si dispiega in una narrazione intensa con sfondo continuo la questione del razzismo. Il protagonista, infatti, è un uomo di colore, che proprio perché nero «ha già firmato con la vita il suo castigo». Ad aiutare Frank ad arrivare in Italia, per farlo studiare e lavorare, era stato un conoscente di suo nonno Said, appassionato di musica e di Frank Sinatra, in onore del quale aveva dato nome al nipote. Per un bizzarro gioco del destino e di tradimenti Frank sarà costretto, però, a lavorare da sfruttato nei campi, impiegato come raccoglitore di arance e pomodori fino a quando Marco, amico bianco e apparentemente per bene, lo farà scappare dal sud verso la capitale.
Ma non sarà un futuro in discesa quello che attende Frank, che in poco tempo diverrà un barbone, con la stazione ferroviaria come casa ed un quaderno dove appuntare pensieri e strofe come unica vera ed intima valvola di sfogo. Frank, sempre più ai margini del tessuto sociale, riesce anche ad innamorarsi di una ragazza, ma il colore della sua pelle finirà per pesare più di ogni nobile sentimento.
Malanima si trova in edicola o su internet, dunque, da qualche settimana. Sulla copertina è riportato il volto di un Cristo nero, “Il Cristo di tutti”, opera della stessa autrice del libro.
SERRA - Un campanello d’allarme lanciato solo quattro giorni fa dalla nostra testata giornalistica che ha, adesso, fortunatamente, registrato il giusto riscontro. C’è stato bisogno di una motosega sufficientemente affilata, nella tarda mattinata di ieri, per abbattere il grosso castagno che ormai da qualche tempo stava mettendo a rischio l’incolumità del Dormitorio di San Bruno.
Bruno da Colonia, Santo e fondatore dei Certosini, giunse in terra calabra nel 1090. Arrivato nell’alta valle del fiume Ancinale si imbatté in una radura nel bosco, una “buona fontana” e una grotta. Proprio in quel punto sorse l’eremo di Santa Maria del Bosco. Di fronte allo stesso sorge invece il Dormitorio di San Bruno, ricostruzione del luogo dove il Santo trovava ricovero. Tutt’attorno alla struttura sacra si estende un lembo del maestoso bosco di Santa Maria con migliaia di alberi secolari. E proprio uno di questi, nell’indifferenza di tutti, sta mettendo ora a repentaglio l’incolumità del Dormitorio.
Sta riscuotendo enorme successo la rappresentazione teatrale “San Bruno di Colonia” inscenata dagli studenti dell’Istituto “Luigi Einaudi” di Serra San Bruno. L’opera è stata allestita di recente in due delle più importanti rassegne teatrali per studenti. La rappresentazione, che vede coinvolti ben venti ragazzi, tutti frequentanti il locale Liceo Scientifico, ha infatti conquistato il gradino più basso del podio al recente “Festival del Teatro Scuola di Girifalco” e si è, invece, aggiudicata l’ambita Coppa Belluscio in palio al “Festival Teatro Scuola regionale di Altomonte”. In particolare quest’ultima, viene considerata la più prestigiosa rassegna teatrale scolastica dell’intero meridione, tanto da divenire appuntamento imprescindibile per decine di scuole arrivate ogni anno da diverse regioni d’Italia per prendere parte al concorso.
Oggi, sarà di nuovo la volta di Serra San Bruno. La rappresentazione verrà infatti portata nuovamente in scena nella cittadina della Certosa, a partire dalle ore 20.30 nei locali di Palazzo Chimirri.
Gli spettatori avranno dunque modo di prendere visione dell’opera che vede impegnato un nutrito staff di attori, tutti studenti del locale Istituto Superiore: Raffaele Giancotti, Salvatore Zaffino, Alberto Ierullo, Bruno Scopacasa, Francesco Muzzì, Sergio Pasquino, Vincenzo Reggio, Luigi Rachiele, Domenico Mannella, Lorenzo Bertone, Caterina Mangiardi, Ilenia Zangari, Raffaella Calabretta, Bruno Bartone, Mattia Arena, Antonio Miletta, Vincenzo Manno, Valerio Lagrotteria, Salvatore Catroppa e Mattia Calabretta. Mentre le scenografie sono state curate da Annalisa Mangiardi, Maria Concetta Ariganello, Giuseppe Manno e Giulia Scordo. Grandi meriti, dunque, vanno riconosciuti alle due insegnanti curatrici dell’opera: Maria Consolata Iennarella e Marilena Schiafone.
La corte d’Appello ha confermato ieri le condanne a danno di ben nove dei dieci imputati coinvolti nel processo contro il clan Sia-Procopio-Tripodi, operante nel Soveratese ed in altri comuni dello basso Jonio Catanzarese. L’operazione "Show down" - coordinata dai procuratori Vincenzo Lombardo e Giuseppe Borrelli e condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Soverato, nonché dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro - era stata avviata in seguito ad un presunto caso di “Lupara bianca” legato alla scomparsa di Giuseppe Todaro, avvenuta il 22 dicembre del 2009. Successivamente gli inquirenti si resero autori di un blitz portato a termine attraverso due diverse tranche: la prima scattata all’alba del 15 dicembre 2011 con l’esecuzione di un provvedimento di fermo a carico di diciotto persone; l’altra effettuata tre anni dopo, il 10 maggio scorso, con la notifica di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di dodici persone e di obbligo di firma per altre tre. L’inchiesta ha fatto luce sulla “faida” interna sorta tra i due schieramenti - originariamente alleati - dei Sia e dei Todaro, sostenuti rispettivamente dalle cosche Vallelunga e Novella da un lato e da quella dei Gallace dall’altro. Contrasti intestini che hanno portato ad una vera e propria guerra di mafia con decine di omicidi commessi a cavallo tra il 2009 ed il 2011.
Le accuse contestate, a vario titolo, riguardano i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, sequestro di persona, estorsione, rapina, ricettazione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, omicidio e occultamento di cadavere.
Rispetto alla sentenza di primo grado, emessa il 22 aprile del 2013, i giudici della Corte d’appello di Catanzaro - presieduta da Anna Maria Saullo, con consiglieri Maria Teresa Carè e Vincenzo Galati - hanno ridotto la sola condanna inflitta a Francesco Vitale - per il quale è stata esclusa l’aggravante mafiosa - riducendola da 1 anno di reclusione e 300 euro di multa, fino a 8 mesi e 200 euro. Per tutti gli altri imputati invece sono state confermate le sentenze di primo grado, compresa quella a danno di Vincenzo Alcaro, 47 anni, nato a Soverato, ex brigadiere dei carabinieri in servizio presso il reparto operativo del Comando provinciale di Catanzaro, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa perché - secondo gli inquirenti - avrebbe fornito ai componenti dell’associazione mafiosa informazioni sulle indagini svolte dai colleghi nei confronti della stessa cosca Sia-Procopio-Tripodi.
Le altre condanne risultano invece tutte convalidate rispetto a quanto proposto in primo grado:
Patrick Vitale a 7 anni, 6 mesi e 20 giorni;
Giuseppe Santo Procopio a 6 anni e 8 mesi;
Vincenzo Bertucci a 5 anni e 8 mesi;
Angelo Procopio a 4 anni e 8 mesi;
Pannia Salvatore a 4 anni e 935 euro;
Bruno Procopio a 3 anni e 4 mesi;
Vincenzo Todaro a 1 anno e 4 mesi;
Vincenzo Ranieri a 6 mesi 20 giorni e 1000 euro.
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