Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Bruno da Colonia, Santo e fondatore dei Certosini, giunse in terra calabra nel 1090. Arrivato nell’alta valle del fiume Ancinale si imbatté in una radura nel bosco, una “buona fontana” e una grotta. Proprio in quel punto sorse l’eremo di Santa Maria del Bosco. Di fronte allo stesso sorge invece il Dormitorio di San Bruno, ricostruzione del luogo dove il Santo trovava ricovero. Tutt’attorno alla struttura sacra si estende un lembo del maestoso bosco di Santa Maria con migliaia di alberi secolari. E proprio uno di questi, nell’indifferenza di tutti, sta mettendo ora a repentaglio l’incolumità del Dormitorio.
A pochi metri di distanza, leggermente decentrato rispetto al tetto della costruzione sacra, si erge infatti un castagno piegato, probabilmente, dal vento e dalle piogge dei giorni scorsi, che temiamo da qui a poco potrebbe abbattersi violentemente sul Dormitorio, all’interno del quale è custodita anche una statua di San Bruno. Risulta quindi più che anomalo il fatto che nessuno fra i soggetti competenti abbia provveduto fino ad ora a mettere al riparo da questo imminente pericolo, una struttura – oltre che di interesse spirituale – anche culturale e architettonico. Evidentemente la storia poco insegna a chi oggi ha assunto l’onere di sorvegliare sull'incolumità di luoghi annoverabili fra i più preziosi tra quelli di cui la nostra nazione può disporre.
Infatti, come si legge in “La Certosa di Serra San Bruno” (di Caminada dom B.M. Scritti storici, Monteleone, Vibo Valentia 2002), c’è già un analogo precedente che ha interessato il Dormitorio. «La Cronaca della Certosa narra – si legge nel testo – alla data del 17 ottobre 1958: “Durante questa notte tra il 16 ed il 17, a seguito di un grande temporale e nubifragio, il tempietto del dormitorio di S. Bruno è stato gravemente danneggiato da un grosso albero di pino che schiantato dal vento, è andato a coricarsi tutto per intero sul tetto dello stesso dormitorio di San Bruno. Quelli addetti alla rimozione del tronco, hanno aggiunto danni ai danni, rovinando la scalinata, i muri e spezzando una colonnina. Già da molto tempo il detto Dormitorio, con l’attigua Chiesa di Santa Maria, di proprietà del Comune di Serra San Bruno, erano molto malandati. Dietro continue insistenza del Priore della Certosa, il Comune di Serra, aveva fatto preparare il legname necessario per il restauro della Chiesa di Santa Maria; però ancora si sta come prima. Inoltre, il Priore della Certosa si è fatto promotore, già da due anni, per raccogliere l’elemosine necessarie per restaurare, unitamente a quelli del Comune, il Dormitorio di San Bruno e fino ad oggi si sono raccolte circa 400 mila lire, si spera soprattutto nell’aiuto del Comune e di qualche autorità del Governo per il grosso delle spese. Proprio in questi giorni, approfittando dei restauri della Certosa, il V.P. Priore della medesima ha fatto approntare un disegno di un nuovo tempietto dallo stesso ingegnere Giovanni Crinò, ed ora il plastico in gesso è quasi terminato».
Come ci riporta dunque il testo di dom Caminada, contenuto nell’Archivio della Certosa (ms.119-R/1b), a causa di un crollo di un albero, il Dormitorio fu devastato e poi ricostruito dopo diversi anni e non pochi ostacoli di carattere economico e burocratico. Una dinamica già nota, dunque, pronta magari a ripresentarsi oggi e che, agendo in fretta, si potrebbe prevenire. Con la speranza che i corsi e ricorsi storici, almeno in tal senso, portino i soggetti competenti ad attivarsi immediatamente per evitare il peggio.
Per la consultazione del testo si ringrazia il dott. Leonardo Calabretta
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