Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Domenica prossima sarà di nuovo campionato. Ieri pomeriggio, infatti, è stato presentato il calendario di Prima categoria, gironi 'A', 'B' e 'C'. Tra le squadre impegnate c'è, come ogni anno del resto, anche la Serrese, che esordirà domenica prossima in casa contro il Chiaravalle. Derby vibonese alla terza giornata, quando i ragazzi di mister Amoroso ospiteranno al 'La Quercia' la Zungrese. Il campionato, inizierà appunto domenica 22 settembre, durerà fino al 22 dicembre dopodiché ci sarà la pausa per le consuete festività natalizie, per poi concludersi domenica 4 maggio, quando i biancoblu faranno visita al San Calogero. Cliccando sul link sottostante, è possibile visualizzare il calendario completo del girone 'C'
Riceviamo e pubblichiamo:
Il trasformismo dei politici esperti e presuntuosi, all’occasione spacciato per ovvia e quasi dovuta formalità, non ha mai limite. La legalità violata, anche dopo i ritocchini propinati con una presunta “completa definitiva istruttoria”, non è per nulla ristabilita. Il Sindaco che insiste nel fare il responsabile gestionale, mostra nuovamente di voler fare a forza le cose secondo le sue leggi. La graduatoria approvata l'altro ieri, tamponata con inutili ed ipocriti accomodamenti formali, sarebbe divenuta perfetta e “definitiva”, nonostante definitiva fosse stata dichiarata la precedente della determina n. 61 del 17 maggio. Ma definitiva rispetto a che cosa? Non si può pensare che una definitività procedurale sia un qualcosa che si possa inventare a seconda delle necessità del superbo sindaco fabriziese, sol perché è conscio del fatto che coloro che potrebbero richiedere l’azione di giustizia, non hanno la forza civica per farlo, ritenendo più opportuno attendere vanamente il favoritismo personale. D’altro canto lui è spudoratamente tranquillo sulla rischiosità delle denunce democratiche pubbliche: presume che la scarsa diffusione e le coperture che cerca di crearsi, lo rendano intoccabile. Tuttavia non si può escludere che possa iniziare a rendersi conto che prima o poi dovrà fare i conti con l’esito delle sue operazioni politiche.
La serietà dei contenuti sui quali è improntato questo discorso avrebbe già potuto essere idoneo a provocare la rivolta civica degli interessati e delle loro famiglie. Invece passa in sordina, prevalendo il primitivo senso di utilità attendista, ma anche di rassegnazione all’impotenza. Nonostante ciò, crediamo giusto riprendere il discorso dell’illegalità per precisarlo in sintesi a partire dalla redazione del bando, che potrebbe già di per sé apparire come fonte di diversi abusi in termini di trasparenza.
Cominciamo dal criterio “reddito”, che poi viene anche detto “ISEE”. Non si sa quale dei due sia stato preso in considerazione: la conclusione è che si è dovuto operare una scelta arbitraria e non democraticamente chiara.
Inoltre, quello che doveva essere il criterio più semplice, e cioè,“essere iscritti presso le sedi circoscrizionali …”, manca anch’esso di certezza. Occorre considerare che per il possesso dello stato di disoccupazione è semplicemente prevista un’auto dichiarazione che l’interessato deve rendere, non una “iscrizione” come è stato richiesto nell’avviso. Ma pur accogliendo l’impropria definizione dello status dell’avente diritto, si deve osservare che neppure è stato specificato se la fantomatica iscrizione doveva preesistere o poteva anche essere acquisita nell’occasione, trattandosi di pura e semplice disponibilità all’occupazione da parte di un disoccupato.
Solo dubbi, ovviamente provvidenziali al perfetto oscurantismo politico, a spregio della trasparenza.
Passiamo al più importante criterio, gravemente compromesso da un’interpretazione personale: quello del requisito riguardante l’essere “braccianti agricoli disoccupati”. Pare di leggere chiaramente nei risultati statuiti con le delibere, che il Sindaco non abbia tenuto conto del significato legale della qualificazione richiesta. Risulta chiaro da alcune esclusioni contenute nella famosa determina di maggio. Con essa sono stati “approvati” degli elenchi che in realtà dovevano funzionare da graduatoria definitiva con contestuale atto di avviamento. In quell’atto vi erano elencati diversi aventi diritto scartati con la dicitura “avviato”. Dopo ben quattro mesi dal bando, i lavoratori indotti in errore anche dalle stesse dicerie interne, non credendo più all’attuazione del progetto hanno giustamente accettato qualche giornata di lavoro per sostenersi. Chi è responsabile tecnicamente e politicamente dell’azione amministrativa, non può valersi di un’infelice ambiguità terminologica oltre il limite della legittimità. Non può far finta di ignorare che lo stato di disoccupazione, per legge della Repubblica, si perde solo al superamento del limite di reddito annualmente previsto e non certo per l’accettazione di un breve lavoro a tempo determinato e, per di più – come nel caso della categoria dei braccianti agricoli – con chiamata il più delle volte giornaliera. Tra l’altro, bisognerebbe domandarsi il perché, stando alla regola che il Comune si è data con il bando pubblico, la graduatoria (provvisoria nda) doveva essere stilata entro sette giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande; ciò non è avvenuto e comunque non è certo l’unica pecca. Non si può capire e giustificare che le inefficienze del Comune le debbano pagare i poveri cittadini in cerca di qualche opportunità anche precaria.
Sarebbe stato auspicabile un riparo all’ingiustizia, ma questa curiosa ed atipica occasione di una speciale “approvazione” definitiva non è servita neppure a questo. Il Sindaco con la determina n. 73 del 3 giugno, non si è minimamente speso a riparare ai marchiani errori, preoccupandosi invece di tenere buoni tutti con l’autorità. Infatti, non solo non ha preso in considerazione le giuste proteste di alcuni interessati perseverando nella negazione dei diritti, ma vi ha pure associato l’anomalia di approvare una graduatoria (arbitrariamente denominata definitiva) assolutamente “monca”. Infatti questa determina – incomprensibilmente – invece di riportare una graduatoria di 158 persone, più un escluso per istanza fuori termine, ha fatto sua, incondizionatamente e definitivamente, una graduatoria che “gradua” soltanto 75 persone. Questo procedimento è “speciale” anche in questo senso. Il concetto di definitività viene prima strumentalizzato come iter decisionale fuori da qualsiasi logica conosciuta nell’attuale fase democratica, per poi sfociare in un atto che vuole imporsi come definitivo, ma che di definitivo non ha nulla non avendo subito alcun efficace controllo spettante agli interessati aventi l’inviolabile diritto di proporre i legittimi reclami nei termini e modalità che dovevano essere chiari per tutti allo stesso modo.
Con queste premesse, non ci si meravigli più di tanto della mancanza di quel controllo democratico di competenza delle opposizioni elettive, che a Fabrizia sono del tutto utopistiche. Ma la pura rassegnazione non fa ancora parte del tutto del bagaglio di civiltà del paese. Qualche civica indignazione trova il coraggio della pubblica critica denunciando un sacrosanto dissenso contro le illegittimità a profusione. Non si può per sempre rimanere civilmente inerti nei confronti di quella che si sta pericolosamente delineando come una vera e propria antidemocrazia, fuori contesto storico, stonata anche per un piccolo paese abituato a molto, ma non a tutto.
Maria Cirillo
SERRA SAN BRUNO – Il consigliere comunale di minoranza del movimento politico “Al lavoro per il cambiamento” Mirko Tassone, nei giorni scorsi ha inviato una missiva al prefetto di Vibo Valentia Michele Di Bari, per evidenziare il mancato rispetto delle prerogative della minoranza in ordine all’approvazione del rendiconto di gestione per l’anno 2012 che avrebbe evidenziato la pessima gestione dell’amministrazione comunale «(disavanzo di 119 mila euro in termini competenza; 187 mila in termini di risultato di amministrazione)». Secondo quanto afferma Tassone la convocazione del consiglio comunale durante il quale il bilancio è stato discusso a approvato non sarebbe stata preceduta «da alcuna comunicazione con la quale si portavano a conoscenza i singoli Consiglieri Comunali della disponibilità degli atti relativi al rendiconto di gestione. Al contrario, il deposito degli atti in questione veniva indicato solamente nell’avviso di convocazione, notificato in data 6 maggio, quindi, 16 giorni prima dello svolgimento del Consiglio Comunale. A ciò si aggiunga – prosegue il consigliere di opposizione - che, in data 21 maggio u.s, alle ore 13 circa non era ancora disponibile la relazione del Revisore dei Conti, consegnata, da un vigile urbano, al sottoscritto, solamente intorno alle ore 20 di martedì 21 maggio». Quindi nel pomeriggio del 20 maggio «era stato notificato un Ordine del Giorno aggiuntivo con altri cinque punti, tra i quali due varianti allo strumento urbanistico, da discutere nella seduta convocata per le ore 9,30 del 22 maggio. Considerando che gli atti di cui all’ordine del giorno aggiuntivo sono stati materialmente consegnati nella mattinata del 21 maggio, a meno di ventiquattro ore dall’avvio dei lavori del Consiglio Comunale, si comprende bene la difficoltà dei Consiglieri a valutare compiutamente la documentazione». Inoltre da una sommaria analisi degli atti relativi al Conto Consuntivo «erano emerse macroscopiche discrepanze, tra il documento licenziato dalla Giunta e la Relazione prodotta dal Revisore dei Conti». Ad esempio: «il documento redatto dalla Giunta evidenziava delle somme incamerate dal Comune provenienti dalla raccolta differenziata, mentre per il Revisore dei Conti, nell’anno 2012, il Comune non avrebbe introitato alcuna risorsa; nella premessa al suo documento, il Revisore dei Conti, dichiara che non ci sarebbero debiti fuori bilancio, salvo evidenziare, in conclusione, che alcuni responsabili di servizio non avrebbero presentato alcuna attestazione in merito all’esistenza di debiti fuori bilancio. Si aggiunga, inoltre, che durante la discussione in Consiglio, il sottoscritto, evidenziava che l’assenza di debiti fuori bilancio non poteva essere verosimile per, almeno, due ragioni: 1) nel corso del 2012 il comune ha realizzato, infatti, lavori (per i quali in data 5 novembre 2012 il sottoscritto ha presentato un’interrogazione tuttora inevasa) di manutenzione straordinaria presso il cimitero per i quali non risulta essere stato assunto alcun impegno di spesa; 2) nel corso del 2012 il Comune nell’aderire al progetto “Pitagora Mundus” ha sottoscritto una convenzione (peraltro senza sottoporla al Consiglio Comunale) con I.S.C.A.P.I. in ragione della quale cinquanta studenti egiziani sono stati ospitati presso due strutture alberghiere cittadine ( una delle quali, agriturismo “Fondo dei Baroni, in questi giorni ha inviato una lettera ai quotidiani locali per denunciare il mancato pagamento, da parte del Comune di Serra San Bruno, delle spettanze relative all’ospitalità fornita a partire da settembre 2012)». In merito all’esistenza o meno dei debiti fuori bilancio, evidenziati «il sindaco e gli assessori si sono astenuti dal dare risposta». Considerando, infine, che il rendiconto di gestione 2012 «presenta un disavanzo di competenza superiore ai 119.000 euro ed un disavanzo di amministrazione superiore ai 187.000 abbiamo ritenuto necessario presentare al Consiglio una motivata richiesta di rinvio (Doc. allegato) al fine di garantire a ciascun Consigliere la possibilità di valutare compiutamente l’intera documentazione». Secondo Tassone nonostante le evidenti violazione normative regolamentari, il Consiglio, con i soli voti favorevoli dei consiglieri di minoranza (Tassone e Lo Iacono, assenti Federico e Raffele), ha respinto la proposta procedendo all’approvazione del Conto Consuntivo». Il documento è stato licenziato con il voto della maggioranza, mentre MirkoTassone non ha partecipato.
(articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria)
SERRA SAN BRUNO - Un percorso duro. Difficile. Un giro nel quale i corridori dovranno misurarsi con le caratteristiche di un territorio sicuramente non facile da affrontare, soprattutto sulle due ruote. È stata presentata nella giornata di ieri, a Milano, la 96esina edizione del giro d' Italia, che partirà da Napoli il 4 maggio 2013; attraversa in lungo ed in largo il Meridione, per poi concludersi a Brescia il 26. Tante le novità rispetto alle scorse edizioni. Ed una delle tante, riguarda proprio la nostra regione. Il giro, infatti, toccherà la Calabria alla quarta (Policastro Bussentino - Serra San Bruno, 244 kilometri) e quinta tappa (Cosenza - Matera, 199 kilometri). Dopo qualche anno, dunque, la nostra cittadina avrà nuovamente l' onore di ospitare la 'corsa più dura del Mondo', secondo il giudizio di Ryder Hesjedal, vincitore della scorsa edizione. L' arrivo dei corridori a Serra è previsto per martedì 7 maggio. Il giorno successivo, invece, il giro partirà da Cosenza per poi lasciare la Calabria e raggiungere Matera. Tra le tappe più difficili, da registrare quella di martedì 14 maggio, con partenza da Cordenons (Pordenone) fino all' Altopiano del Montasio, in Friuli; il 18, invece, si partirà da Cervere (Cuneo) con arrivo previsto a Bardonecchia (Torino) e tante altre ancora. Serra, dunque, è stata scelta come tappa di arrivo. E non è male, considerato che nella maggior parte dei casi, la nostra cittadina viene quasi sempre ricordata per i fatti cruenti e assecondata, invece, per gli eventi nazionali che vengono organizzati negli anni
Al link qui sotto il percorso completo:
Riceviamo e pubblichiamo:
A partire dal 27 maggio 2012 la Collezione Bancartis della BCC Mediocrati si arricchisce delle opere selezionate nella prima edizione del concorso Young at Art, indetto dal MACA – Museo d’Arte Contemporanea Acri “Silvio Vigliaturo” e dall’Associazione Oesum Led Icima per ricercare giovani talenti
calabresi. Grazie alla collaborazione di Alphabeti, azienda milanese attiva nel settore della promozione dei beni culturali e i new media, la mostra “I Stay Here (Io rimango qui)”, terminata la prima fase “tradizionale-fisica” al MACA, si trasferisce in modo multimediale nello spazio virtuale della Collezione
Bancartis, permettendo di superare i tradizionali confini spazio-temporali di una comune mostra temporanea. La nuova sala virtuale dedicata ai giovani artisti calabresi è visitabile all’indirizzo www.mediocratitour.it.
Il nuovo allestimento prevede la partecipazione attiva del visitatore: infatti grazie all’innovativo format multimediale I'mVR® - Interactive Multimedia Virtual Reality è possibile visitare a 360° lo spazio virtuale tridimensionale e visualizzare contenuti di approfondimento sui singoli artisti e le loro opere.
In perfetta sintonia con gli obiettivi della Collezione Bancartis, l’intento del concorso Young at Art e delle relative mostre reali e virtuali è quello di dare spazio alla ricchezza artistica e creativa della Regione Calabria, sottolineandone in primo luogo la diversità di temi e tecniche. Ognuno degli artisti in mostra, infatti, è rappresentante di un differente ambito espressivo. Walter Carnì affronta la cronaca attraverso installazioni scultoree di grandi dimensioni e dal forte impatto visivo; il fotografo Giuseppe Lo Schiavo sottolinea l’importanza dei legami con la terra d’origine e di come questa non sia ostacolo alla creatività e alla fantasia; Armando Sdao presenta tele dai connotati iperrealistici, in cui la presenza dell’uomo riverbera in oggetti quali una manciata di biglie o un pallone, perfette nature morte contemporanee; Valentina Trifoglio trasforma il suo stesso corpo in una tela che accoglie i segni che le vengono proiettati addosso, trasformandoli in stati emotivi; Giuseppe Vecchio Barbieri destruttura il volto umano in ritratti grafici che coniugano un’iconografia di matrice Pop a uno spiccato gusto espressionistico per i vortici cromatici; il duo MILC (Movimento Indipendente per il Linguaggio Cinematografico), formato da Michele Tarzia e Vincenzo Vecchio, propone due filmati che sono altrettante riflessioni sullo spazio come fonte di disagio collettivo e individuale, tra denuncia sociale e frammentarietà dell’io.
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