mini Carabinieri-sorianelloI Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando Provinciale di Vibo Valentia hanno tratto in arresto nella mattinata odierna tre persone per il tentato ed il successivo omicidio di Francesco Scrugli, capo della ‘società’ di Piscopio, coinvolta nella faida con i Patania, sostenuti dalla cosca Mancuso di Limbadi. Tra coloro i quali sono finiti in manette, ci sono anche il capo dell’ala militare dei Mancuso e due incensurati che avrebbero fornito supporto logistico agli autori materiali dell’omicidio. Quello tra i Patania ed i Piscopisani è ormai una guerra che, da circa 30 anni, insanguina i due paesi alle porte di Vibo. La faida, iniziata alla fine degli anni Ottanta, è riesplosa crudelmente lo scorso anno.

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mini carabinieriNella tarda serata di ieri i carabinieri di Vibo Valentia hanno rintracciato e fermato a Nicotera Pantaleone Mancuso, 52 anni, pluripregiudicato, sorvegliato speciale ed esponente di spicco dell'omonima cosca di Limbadi, gravemente indiziato dei delitti di omicidio e tentato omicidio aggravati dalle modalità mafiose. L'operazione è stata condotta dai militari del Nucleo investigativo di Vibo Valentia in collaborazione con quelli della compagnia di Tropea e dello Squadrone eliportato "Cacciatori". L'uomo, sottoposto a fermo su provvedimento della Dda di Catanzaro, secondo gli inquirenti sarebbe uno dei protagonisti della faida di 'ndrangheta che ha visto contrapposti i "Patania" di Stefanaconi e il clan emergente dei "Piscopisani" dell'omonima frazione di Vibo Valentia.

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mini omicidioA pochi giorni dal duplice omicidio di Vallefiorita, un altro morto ammazzato fa tornare la paura nel Soveratese. Francesco Chiodo, imprenditore 44enne, è stato freddato ieri sera a Montauro, mentre si trovava all'ingresso della sua cava. Chiodo, raggiunto da diversi colpi di fucile, era stato coinvolto nell'indagine "Showdown", scattata nel 2011 contro i presunti affiliati delle cosche Sia-Procopio-Tripodi. Prima avvisato orale di pubblica sicurezza, poi arrestato, l'imprenditore ucciso era ritenuto dagli inquirenti vicino al boss Vittorio Sia, o meglio in un rapporto "di subordinazione" rispetto al capoclan, con cui avrebbe avuto rapporti in relazione alla fornitura di materiale edile e a lavori di movimento terra nel Soveratese.

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mini giuseppe_bruno_e_caterina_raimondiUn vuoto di potere dopo omicidi e arresti di boss eccellenti. Un tentativo di espandere il predominio su territori ritenuti scoperti. Il vortice di interessi che sta intorno al business delle pale eoliche. Potrebbe essere questo lo scenario in cui è maturato il duplice omicidio avvenuto l’altro ieri sera a Vallefiorita, piccolo centro dell’entroterra catanzarese. Un delitto brutale: Giuseppe Bruno, 39 anni, e la moglie Caterina Raimondi, 29, investiti da una pioggia di proiettili, almeno 30 colpi di kalashnikov. Stavano uscendo dalla loro villetta di periferia, intorno alle 21, ma non hanno fatto in tempo nemmeno a salire in macchina. Lui è stato colpito all’addome, la giovane donna al volto. I killer – probabilmente uno solo a sparare, certamente affiancato da uno o più complici – hanno lasciato l’arma da guerra appoggiata a terra, vicino ai due cadaveri. Un gesto insolito. Un messaggio. Una sfida.

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mini Patania-Fortunato

Era ricercato per l'omicidio di Francesco Scrugli, avvenuto a Vibo il 21 marzo scorso. I Carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia, guidati dal tenente colonnello Daniele Scardecchia, hanno tratto in arresto Saverio Patania, 42enne latitante dal 2011, coinvolto nella faida di 'ndrangheta tra il clan di Stefanaconi ed il ''locale'' emergente di Piscopio. Saverio è il figlio di Fortunato Patania (foto), il cui omicidio, avvenuto il 18 settembre del 2011, avrebbe scatenato la faida. 

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mini ccSi nascondeva a casa sua, a Stefanaconi, in un rifugio ricavato nel sottotetto della sua abitazione. Salvatore Patania il 20 novembre scorso era riuscito a sfuggire alla cattura, ma oggi è stato scovato e arrestato dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia e dai «cacciatori». Patania è accusato di associazione mafiosa ed omicidio. Patania è coinvolto nell’inchiesta che ha portato al fermo di una decina di persone ritenute coinvolte nella sanguinosa faida di 'ndrangheta tra la cosca Patania di Stefanaconi, legata ai Mancuso di Limbadi, contrapposta sia alla "Società di Piscopio" di Vibo, considerata emergente, sia alla cosca Petrolo-Bartolotta di Stefanaconi.

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Martedì, 27 Novembre 2012 12:45

'Calibro 12': i nomi degli arrestati

mini Soriano_Calabro_generaleSono Giovanni Emanuele, 24 anni, e Giacinto de Marco, 23, entrambi di Soriano, gli arrestati nell'ambito dell'operazione "Calibro 12" condotta stamattina all'alba dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia. Emanuele, scampato a un tentato omicidio l'1 aprile scorso, è accusato di aver condotto una trattativa con De Marco per la vendita di cinque fucili di vario tipo. Le indagini coordinate dalla Procura vibonese, dopo mesi di attività sul territorio, e in particolare dopo l'escalation di violenza culminata con l'omicidio del 19enne Filippo Ceravolo, innocente, hanno portato anche ad una serie di perquisizioni mirate a scovare le armi della cruenta faida di 'ndrangheta in atto tra Soriano, Gerocarne e Sorianello.

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Martedì, 20 Novembre 2012 09:54

Faida Stefanaconi/Piscopio: fermate 11 persone

mini Patania-FortunatoVIBO VALENTIA - Sono accusate a vario titolo di tre omicidi e quattro tentati omicidi compiuti nell'ambito della faida di 'ndrangheta tra i clan di Stefanaconi, in particolare quello dei Patania, e il "locale" emergente di Piscopio, le 11 persone fermate stamattina su richiesta della Dda di Catanzaro. L'indagine del Ros e del Nucleo investigativo dei carabinieri , denominata "Gringia", ha fatto luce sugli omicidi di Michele Mario Fiorillo, commesso a Francica il 16 settembre 2011, di Giuseppe Matina, commesso a Stefanaconi il 20 febbraio 2012, e di Francesco Scrugli, commesso a Vibo il 21 marzo 2012. Inoltre sarebbero stati individuati gli autori del tentato omicidio compiuti una prima volta ai danni degli stessi Giuseppe Matina (Stefanaconi 27 dicembre 2011) e Francesco Scrugli (Vibo Valentia 11 febbraio 2012), oltre a quello di Francesco Calafati, commesso a Stefanaconi il 21 marzo 2012 e di Francesco Nazzareno Meddis, commesso a Stefanaconi il 26 giugno 2012. I fermi sono stati eseguiti in varie località delle province di Vibo, Reggio Calabria e Viterbo

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mini santo_procopioEra latitante dal 15 dicembre dello scorso anno, quando era riuscito a sfuggire all'arresto ordinato dalla Dda di Catanzaro nell'ambito dell'operazione "Showdown". Giuseppe Santo Procopio, 27 anni, è stato catturato stamattina dai carabinieri di Catanzaro. L'operazione in cui è coinvolto aveva già portato in carcere diversi presunti affiliati del cartello Sia-Procopio-Tripodi (Soverato, Davoli), accusati a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, sequestro di persona, occultamento di cadavere, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Il clan, attivo nel Soveratese con l'appoggio dei Vallelunga di Serra San Bruno, è contrapposto ai Gallace-Ruga-Leuzzi (Guardavalle, Monasterace, Stignano) nella feroce guerra di 'ndrangheta (la seconda "faida dei boschi") che tra il 2010 e il 2011 ha insanguinato il triangolo di territorio compreso tra le Serre, Soverato e il basso Jonio catanzarese.

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Giovedì, 04 Ottobre 2012 08:44

'Faida dei boschi', dieci arresti nel Vibonese

 

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 Dieci persone - accusate a vario titolo di associazione a delinquere, spaccio di sostanze stupefacenti e di aver preso parte alla faida dei boschi che, da anni, sta insanguinando le Serre vibonesi e parte del Catanzarese - sono state arrestate dalla squadra mobile di Catanzaro, a seguito di un' inchiesta della DDA del capoluogo calabrese. I provvedimenti, in particolare, riguarderebbero alcune persone ritenute appartenenti alla cosca denominata 'Ariola', attiva nei comuni del Vibonese, e con canali di approvvigionamento dello stupefacente in Olanda ed Albania. 

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