mini MultariNuovi stravolgimenti nel campionato di Prima categoria, girone “C”. Nel pomeriggio di ieri, infatti, il Polistena di mister Multari (foto) ha prevalso sulla Zungrese con il risultato di 3 a 2 portandosi, momentaneamente, in testa alla classifica, a tre punti di vantaggio dalla Serrese e dal Santa Caterina. Entrambe le formazioni, però, dovranno recuperare il match rinviato nelle scorse settimane a causa delle abbondanti nevicate che hanno interessato l’intero territorio delle Serre vibonesi. Pari e patta, invece, nell’altro recupero, quello tra Cessaniti e Filogaso (1 a 1). Di seguito, riportiamo la classifica aggiornata dopo gli incontri di ieri. Santa Caterina e Serrese hanno una partita in meno

 

Classifica

Polistena

50

Serrese

47

Santa Caterina

47

Badolato

42

Zungrese

39

Petrizzi

37

Filogaso

36

Nicotera

36

Filadelfia

32

Cessaniti

27

Caulonia

26

Laureanese

23

Limbadi

20

Amaroni

11

Pontegrande

10

Soverato

7

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mini ilgiornochenonceDi seguito l'appello del comitato promotore della manifestazione antimafia "Un giorno che non c'è", che si svolgerà mercoledì 29 febbraio a Lamezia Terme.

 

In Calabria la ’ndrangheta la senti, la tocchi, l'odori, ti passa davanti ogni giorno, al bar, al supermercato, nelle buche delle strade, nei saluti rispettosi...Qui la 'ndrangheta non ha bisogno di teoremi per farsi spiegare. C'è. Lamezia Terme soffre del fenomeno dell’illegalità diffusa.

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mini ccG.C., 63 anni, impiegato dell'ufficio ticket di Nicotera, avrebbe sottratto sistematicamente, per mesi e mesi, parte dei soldi che gli utenti versavano per il pagamento della tassa sulle prestazioni sanitarie pubbliche. Per questo motivo l'uomo è stato denunciato per peculato dai carabinieri della Compagni di Vibo Valentia, che hanno accertato le anomalie nei conti dell'ufficio dopo aver sequestrato e contrallato numerosi bollettari di pagamento. L'impiegato versava alle casse dell'Azienda sanitaria provinciale solo parte delle somme che venivano corrisposte dagli utenti per la prenotazione e il pagamento delle visite specialistiche presso gli ambulatori pubblici, mentre il resto se lo intascava tranquillamente. A far scattare i controlli è stata proprio una segnalazione dei vertici dell'Azienda agli uomini dell'Arma. La dirigenza si è infatti accorta che qualcosa non tornava a Nicotera confrontando l'elevato numero delle prestazioni effettuate e gli scarsi introiti che ne derivavano. La truffa ai danni dell'ente sarebbe andata avanti per tutto il 2010 e per buona parte del 2011.

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mini asp-viboRiceviamo e pubblichiamo: 

La Commissione dei Commissari posta ai vertici dell’ASP di Vibo Valentia,  dopo mesi di assoluto silenzio nel periodo di ferragosto 2011 ha messo in opera un saccheggio sociale e sanitario  senza precedenti ai danni del popolo delle Serre Calabre. Infatti, con le delibere 940 e 941 del 28 luglio 2011 rese esecutive senza rispettare le procedure di legge tra cui la contrattazione e la concertazione con le organizzazioni sindacali, i commissari Rosanna Bonadies, Marco Serra e Gerardina Basilicata (oggi trasferita), hanno illegittimamente privato migliaia di cittadini dei servizi sanitari essenziali perseguendo la demolizione violenta di quello che rimaneva delle conquiste sociali degli abitanti delle Serre, costate anni di lotte, sangue e sacrifici, riportando di fatto indietro di oltre 50 anni il territorio delle Serre.

Una demolizione imposta da un’accozzaglia di usurai e politicanti, mentre aumentano le privatizzazioni, si mantengono i privilegi e si continuano a finanziare parassiti e speculazioni. Ci si attendeva legalità e trasparenza da una commissione nominata per il ripristino della legalità e invece hanno calpestato leggi, regole e regolamenti che sono alla base di una società civile. Dovevano fare in fretta e per l’eroico compito hanno chiamato Mario Tarabo, che da sedicente esperto di guerra utilizza la strategia  del  caos per battere  i potenti ammalati delle Serre. Il super eroe vuole risolvere in fretta  la partita per  dimostrare di far bene il suo compitino e calpesta tutti e tutto, considera carta straccia la normativa nazionale ed europea sulla mobilità, addirittura trasferisce personale già trasferito o in pensione e personale che non può essere trasferito per legge avendo a carico familiari con handicap (L. 104/92) e figli minori (L. 151/01).

E ancora oggi insiste sulla medesima strada: infatti, in una recentissima  intervista rilasciata ad una emittente locale definiva tali normative “lacci e lacciuoli   che gli impediscono di attuare il programma”. Quale programma? Oggi, dopo i trasferimenti illegittimi operati dalla Commissione straordinaria, non viene garantita più  la continuità assistenziale  pediatrica, ginecologica, radiologica, cardiologica, chirurgica, anestesiologica, riabilitativa e fra non molto anche quella medica.   In sostanza, non viene garantito neanche quel minimo previsto dal decreto regionale n. 18/2010.           

L'intero popolo delle Serre è stato privato del diritto alla salute,  mentre sono stati salvaguardati gli sprechi e le speculazioni e infatti a tutt’oggi la Commissione Straordinaria antimafia non ha prodotto e/o adottato nessun provvedimento in merito. Ad un anno dall’insediamento della Commissione Straordinaria  possiamo considerare fallimentare la sua gestione  sia dal punto di vista della qualità e della quantità dei servizi erogati, sia dal punto di vista del rispetto della legalità - il che è ancora più grave visti i ruoli che ricoprivano e che sono stati rimandati a ricoprire i suoi membri, garanti della legalità quali rappresentati territoriali del governo  (vedi la D.ssa Basilicata) o militari.                         

Ribellarsi a questa situazione è giusto e doveroso, realizzando un fronte di lotta che utilizzi anche il terreno giudiziario. Il 28 febbraio prossimo infatti, dopo un primo rinvio, si svolgerà l'udienza presso il tribunale di Vibo Valentia per il comportamento antisindacale tenuto dai vertici dell'ASP di Vibo. E’ necessaria dunque la più ampia unità di azione del  popolo delle Serre, di tutti coloro che vogliono combattere e difendere in maniera intransigente gli interessi di questo territorio. Il tempo delle illusioni è finito e siamo chiamati a mettere in campo una vasta e prolungata mobilitazione in cui devono convergere tutti.

SLAI – Cobas Serre Autonome

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mini comitato_acquaSERRA SAN BRUNO – Il comitato cittadino per l’acqua pubblica, un movimento nato dal basso e confluito nel comitato civico Pro-Serre, non indietreggia di un centimetro sulla lotta per la pubblicizzazione dei servizi idrici. Per fare il punto della situazione e rilanciare la battaglia dei comitati civici in difesa del territorio gli attivisti locali hanno convocato un incontro con i giornalisti tenutosi ieri nella nuova sala dell'associazione culturale Il Brigante. I componenti del comitato hanno sottolineato come la situazione dell’acqua pubblica, dopo i referendum del 12 e 13 giugno 2011, non soltanto non è mutata ma addirittura peggiorata e la scelta del popolo italiano sembra essere stata disattesa. Gli attivisti locali hanno sottolineato, in particolare, come le scelte dell'amministrazione comunale sull'acqua siano "inaccettabili dal punto di vista politico e morale, perchè contrarie agli interessi dei cittadini, che non vengono tutelati sia per i danni alla salute pubblica e sia per l'acqua pagata come potabile quando non lo è, e favorevoli invece a Sorical che fa profitti sulla nostra acqua". Ha introdotto l'incontro Sergio Pelaia, che ha ricordato la situazione di dipendenza dal "sistema Alaco" creato da Sorical e Veolia, e ha stigmatizzato il mancato distacco, promesso in campagna elettorale dal sindaco Bruno Rosi che "ha svenduto gli interessi del territorio a Sorical". Il riferimento è alla convenzione con la quale a fronte di un debito di circa 300 mila euro, il Comune di Serra, per ottenere uno sconto di 30 mila euro, ha rinunciato alle cause legali con le quali aveva chiesto i danni all’immagine alla Sorical, rea di non aver fornito acqua potabile per lunghi periodi. Per Sergio Gambino "l’acqua che arriva nei rubinetti è avvelenata e una parte delle istituzioni probabilmente sta facendo delle indagini serie, nella speranza che molte cose vengano alla luce. Nella memoria di tanta gente del posto quel luogo è sempre stato una discarica abusiva dove si riversava di tutto". Secondo il presidente del comitato civico Pro-Serre, Salvatore Albanese, "quello che arriva nelle nostre case non è acqua ma un liquido giallo e maleodorante, si tratta di fanghi malamente smaltiti. La questione Alaco è poco chiara, fin dalla fase in cui il bacino è stato riempito senza essere adeguatamente bonificato, già per questo è una minaccia per la salute di quasi 400.000 utenti". Secondo Gianni Di Leo, del coordinamento regionale acqua pubblica 'Bruno Arcuri' "siamo vicini agli amici di Serra che hanno formato uno dei comitati più attivi sul territorio. Sulla questione acqua in Calabria manca totalmente il controllo da parte dei cittadini, che non hanno la possibilità di sentire una controparte rispetto a Sorical. Non c’è gestione democratica di un bene che è della comunità. Le tariffe sono illegittime, perché determinate con atti regionali: 3 sentenze della Corte costituzionale hanno sancito che competenza per le tariffe è solo del Cipe nazionale. Lo denunciamo da anni. Ieri resa pubblica la relazione della Corte dei Conti regionale, sull’acqua stesse nostre conclusioni. Ci vuole una gestione  partecipata: i cittadini devono poter avere contezza delle verifiche sull’acqua. I sindaci devono chiedere chiarezza sulle bollette pagate e non dovute". Dello stesso avviso anche Alfonso Senatore: "E' necessario - ha detto - rafforzare il senso di comunità attraverso la salvaguardia dei beni comuni. Siamo riusciti a creare e rafforzare delle reti, è cresciuta la partecipazione dei cittadini, che se le cose non vanno bene hanno il diritto-dovere di controllare, anche perché il controllo della politica è sempre deficitario in Calabria. Serra è un’esasperazione della situazione calabrese. Su Alaco sono state denunciate cose gravi. Qui non è più solo questione di affari economici, ma è in gioco la salute dei cittadini".

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mini carabinieriTrasportava 18 suini con tutta la documentazione relativa alla provenienza e alla destinazione degli animali, ma tutto ciò non ha convinto i carabinieri della stazione di Maierato che, dopo un esame approfondito, hanno appurato che le autorizzazioni esibite erano completamente false. Così D.N., commerciante delle Serre vibonesi, è stato denunciato a piede libero per falso ideologico commesso da privato in atto pubblico, mentre il bestiame che stava cercando di andare a vendere alle aziende agricole di Maierato è stato posto sotto sequestro. Il commerciante, al momento in cui è stato fermato dai carabinieri ad un posto di blocco, ha esibito un intero fascicolo pieno di carte che certificavano la provenienza degli animali, ma i carabinieri si sono comunque insospettiti e hanno chiesto l'intervento del servizio veterinario dell'Asp di Vibo, scoprendo così che quelli esibiti dall'uomo erano tutti documenti falsi.

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mini vvconferenza_stampa1SERRA SAN BRUNO – Il movimento politico “Al lavoro per il cambiamento” , che alle scorse amministrative scese in campo autonomamente con candidato a sindaco Mirko Tassone, consigliere comunale di opposizione, non ha esaurito la sua attività con la conclusione della campagna elettorale, ma si è strutturato al suo interno e continua a seguire con attenzione le dinamiche politiche e sociali della cittadina bruniana.  Per fare il punto della situazione il movimento ha convocato una conferenza stampa in cui sono stati resi i noti i ruoli organizzativi: Michele Grenci coordinatore, Anacleto Federico vice coordinatore, Giuseppe Manno segretario, Angelo Carrera cassiere. All’incontro con i cronisti hanno partecipato diversi simpatizzanti e militanti del gruppo che, alle elezioni del maggio 2011, con una lista civica autonoma ha eletto un proprio rappresentante in seno all’assise cittadina. Ad aprire gli interventi, dopo aver letto un messaggio di Bruno Salerno, è stato proprio il neo coordinatore, Grenci, che riferendosi all’operato dell’esecutivo targato Pdl, ha parlato di “promesse non mantenute”, chiedendo nel contempo al primo cittadino di “rendere note le reali motivazioni che lo avrebbero portato ad estromettere dalla giunta l’ormai ex assessore Zaffino”. Antonio Andreacchi, invece, ha ribadito che “il movimento politico ‘Al lavoro per il cambiamento’ c’è, è ben radicato sul territorio e continuerà a battersi per la tutela e la salvaguardia dei nostri diritti”. Secondo Raffaele Masciari “le difficoltà alle quali siamo costretti a far fronte sono sotto gli occhi di tutti. Nel corso degli ultimi anni, stiamo assistendo ad un depauperamento nel campo della sanità, con il declassamento del nostro presidio ospedaliero; in quello della giustizia, con la probabile soppressione dell’ufficio del giudice di Pace e non è detto che, da qui a breve, non venga soppresso anche il Commissariato di Polizia”. Angelo Vavalà ha elencato gli “impegni disattesi” dal sindaco Bruno Rosi, soffermandosi in particolare sulla promessa dei “cento posti di lavoro al Parco delle Serre”, sulla “rimodulazione del progetto relativo alle case albergo” e sul “problema inerente le attività della piscina”. In conclusione, l’intervento del consigliere comunale Tassone: “Il nostro – ha affermato – non è un intento polemico nei confronti dell’amministrazione comunale. Il desiderio che ci anima da un anno a questa parte è un’ altro: siamo partiti dall’analisi di quelle che sono le reali problematiche del nostro territorio (emigrazione, attività commerciali che sono costretti a chiudere, sanità e giustizia), cercando di dare una soluzione pratica alla risoluzione delle negatività che ci circondano”. Un accenno anche ai recenti provvedimenti adottati dall’esecutivo comunale: “Con la delibera datata mercoledì 11 gennaio - ha spiegato  - il Comune ha rinunciato ai giudizi pendenti con la Sorical in cambio di trenta denari. Intanto dell’acqua non si sa nulla. Nella seduta del 29 settembre scorso – ha aggiunto Tassone – l’amministrazione comunale aveva promesso che entro il 1 gennaio sarebbe partita la raccolta differenziata. Sono trascorsi due mesi ed il problema persiste”. Tassone ha poi posto il problema del rispetto del ruolo della minoranza all’interno del Consiglio, con interrogazioni che rimangono senza risposta da tempo. “Fino a poco tempo fa – ha detto ancora Tassone – la maggioranza in Consiglio diceva che la giunta era di alto profilo e che era il prodotto delle migliori forze della compagine che ha vinto le elezioni, subito dopo hanno escluso Bruno Zaffino dicendo che bisognava rilanciare l’azione amministrativa. O non era vera la prima affermazione o non è vera la motivazione data alla sostituzione di Zaffino. Secondo noi un po’ tutt’e due”. Riguardo alla gestione dell’emergenza neve, quindi, Tassone ha rilevato che “chi denuncia le criticità esercita un diritto democratico, mentre irresponsabile piuttosto è chi convoca una conferenza stampa per auto incensarsi in piena emergenza”. Anche sulle politiche culturali, l’amministrazione comunale, secondo il consigliere di ‘Al lavoro per il cambiamento’, “ha fatto cadere nel vuoto la venuta del Papa, che si è esaurita in momento sicuramente grande ma per il quale non è stato predisposto alcun progetto di valorizzazione. Stesso discorso per il Centenario di mastro Bruno Pelaggi”. Ultime considerazioni sulla Fondazione Pisani – “giusto revocare i beni, ma doveva essere nominato il  nuovo presidente e non si è saputo più nulla, e poi che fine ha fatto il ‘caso Lo Iacono’?” – e sulla raccolta differenziata: “Nella seduta del 29 settembrela maggioranza aveva annunciato in Consiglio che dal 1 gennaio sarebbe partita la differenziata. Ad oggi non se ne sa nulla, la differenziata a Serra è ad un misero 8% ed entro la fine dell’anno secondo la legge dovrebbe arrivare al 60%. Su queste cose vogliamo confrontarci – ha concluso Tassone – perché queste non sono polemiche sterili ma fatti concreti”.

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Giovedì, 23 Febbraio 2012 09:20

Maltempo: Nardodipace isolato per le frane

mini ancinale 3Due frane di proporzioni rilevanti, nei pressi della fontana detta delle "Belle donne", sulla strada ex statale 110 che si inerpica su Monte Pecoraro, sono cadute nella notte rendendo di fatto quasi totalmente isolato Nardodipace. L'unica via di accesso al paese, in questo momento, è la strada che da Fabrizia porta a Cassari e poi a Ragonà, che è comunque a rischio. Sul luogo delle frane sono in azione da stamattina diversi mezzi impegnati a liberare la strada, ma ancora nel momento in cui scriviamo il transito è totalmente chiuso dal bivio di Mongiana fino al bivio di Pecoraro da cui si può accedere a Nardodipace o scendere verso la costa jonica.

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mini co_22_feb_2012_fusti_tra_placanica_e_serraCalabria Ora di oggi, con un articolo di Ilario Filippone, parla di una fonte segreta che avrebbe visto con i propri occhi interrare dei non meglio precisati fusti verdi nei pressi di un cimitero sperduto in contrada Titi, tra Placanica e i monti delle Serre. Il racconto sarebbe contenuto in un informativa della Procura di Locri che potrebbe presto passare nelle mani della Direzione distrettuale antimafia. Una nuova inchiesta su veleni e rifiuti tossici occultati dai clan della 'ndrangheta, dunque, sarebbe già in corso, e secondo le indiscrezioni riportate da CO è probabile che a breve inizino anche gli scavi nel luogo indicato dalla fonte segreta. Il presunto testimone riferisce di cosa vide una notte di 15 anni fa.

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Martedì, 21 Febbraio 2012 15:36

Lamezia, raid vandalico nella scuola antimafia


mini don_g._panizzaRaid vandalico, questa notte, nella scuola media statale "Don Saverio Gatti", nel quartiere Capizzaglie a Lamezia Terme. Ignoti sono entrati nella scuola forzando una finestra e hanno allagato le aule con gli idranti di servizio. Ingenti i danni provocati all’intero edificio. I carabinieri di Lamezia Terme, diretti dal capitano Stefano Bove, hanno trovato i registri e il materiale didattico danneggiato e sparso un po' ovunque. Nei bagni della scuola è stato rinvenuto anche del sangue. L'istituto, un luogo simbolo poiché si trova in una delle zone più difficili della città, ospiterà una parte della manifestazione “Il giorno che non c'è” organizzata dalla Cgil e dalla Comunità Progetto Sud di don Giacomo Panizza (foto). Al momento nessuna pista viene esclusa, ma l'ipotesi più accreditata è che il blitz di questa notte rappresenti un inequivocabile messaggio contro un luogo simbolo dell’educazione alla legalità in aree difficili e contro la manifestazione antimafia prevista per il prossimo 29 febbraio, che è comunque confermata.

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