mini fotoRiceviamo e pubblichiamo:

Il Sindaco di Simbario non perde occasione per vantare pateticamente e falsamente i vari successi della sua Amministrazione e intanto lascia al freddo i bambini delle scuole. Da diversi giorni ormai le scuole Simbariane vanno avanti con stufette del tutto inadeguate a causa della mancanza di gasolio per riscaldamento e i piccoli alunni rischiano seriamente di ammalarsi tra la totale indifferenza degli organi istituzionali. Sulla falsa riga di un comportamento ormai noto a tutti il politico da strapazzo che guida il governo Comunale decide di non decidere e si tira fuori, con la consueta ipocrisia, da quelle che sono responsabilità peculiari del suo ufficio. Lo fa nel modo più subdolo  adducendo a giustificazione della mancanza di gasolio varie "motivazioni"

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mini manifestazione 21 settembre-2Il Comitato civico Pro-Serre indice ufficialmente lo sciopero generale che si terrà il 24 marzo a Serra San Bruno per protestare contro il forte ridimensionamento del locale ospedale, ridotto a soli 20 posti letto di medicina dopo i tagli del piano di rientro dei disavanzi dal settore sanitario. Il Comitato annuncia ufficialmente che allo sciopero hanno aderito i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Slai-Cobas, che già da oggi avvieranno le attività per arrivare alla mobilitazione di tutti gli iscritti al fianco del Comitato.

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mini volleyEsordio amaro per la Genix Volley Serra San Bruno, squadra impegnata nel campionato di prima  Divisione Femminile di Pallavolo. Il team serrese, guidato da coach Salvatore Zaffino, cede in casa al tie-break all'ADMO Volley Vibo Marina. Dopo aver perso il primo set (17-25), la Genix si porta in vantaggio aggiudicandosi il secondo (25-22) ed il terzo (26-24). Nel quarto c'è il ritorno degli avversari (20-25) e si va dunque al quinto set dove gli ospiti si impongono con il punteggio di 15-9. Coach Zaffino commenta così l’andamento della gara: "Di positivo rimane la prestazione delle ragazze ed il primo punto in classifica.  Sono soddisfatto in modo particolare per chi esordiva da titolare per la prima volta in questa competizione come Valentina Rachiele e Caterina Damiani, entrambe classe ’96, che pur entrando dalla panchina hanno dimostrato ottime cose; ma in generale un plauso a tutte le ragazze". Prossimo appuntamento martedi 13 alle ore 15:30 con il campionato under 18.

 

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Lunedì, 12 Marzo 2012 10:04

Gli eroi del manto (stradale)

mini serra san brunoFormat. Peripezie di un gruppo di camionisti che consegnano beni di prima necessità nelle zone più impervie del pianeta. Il titolo del programma televisivo stesso li classifica come eroi, sono coloro che affrontano gli ostacoli rappresentati dalla conformazione territoriale di alcuni paesi del globo non ancora raggiunti dal progresso tecnologico e viario, sono coloro che accettano di portare a termine le consegne che nessuno al mondo dotato di buon senso accetterebbe di fare. Eroi appunto, gente che abbandona la propria famiglia senza pensare che il ritorno tra gli affetti familiari non è affatto scontato. Situazioni reali, che vengono documentate da chi guarda queste persone con rispetto e ammirazione. Lo stesso rispetto e ammirazione di cui dovrebbero godere i cittadini serresi che giorno dopo giorno si districano con i loro mezzi di trasporto tra segnali di pericolo generico, buche profondissime senza segnaletica alcuna e rami caduti dagli alberi a causa della straordinaria nevicata del mese scorso. Il centro storico, laddove non è presente la pavimentazione in pietra, la zona denominata “Prisa”, “lu Schicciu”, via Aldo Moro e altre vie centrali del paese che non citiamo per mancanza di spazio nel monitor (che non reggerebbe in una sola pagina l'elenco completo delle zone disastrate senza mettere dito allo scroll, …e stiamo parlando di un 19 pollici), sono solo la punta dell'iceberg, manco fosse Serra San Bruno un teatro di guerra in cui le forze del bene e del male (ai livelli delle sfide tra He-Man e Skeletor con esplosioni e lampi che squarciano il cielo) si danno battaglia. “La priorità della nostra amministrazione sarà migliorare le condizioni del manto stradale cittadino entro i primi 30 giorni”, chiosavano coloro che sarebbero diventati amministratori, illustrando il programma elettorale. Quelle parole risuonano ancora nelle menti dei cittadini quando, alla mattina, escono di casa e vanno ad accompagnare i figli a scuola o mentre si recano sul posto di lavoro. Codesti soggetti non possono esimersi, ad ogni contraccolpo subito dalla loro automobile, dal trasformarsi in nuovi oracoli e accostare a quelle parole una profezia riguardante chi quelle parole le ha pronunciate. Noi, logicamente ci discostiamo da chi, suo malgrado, abbandona momentaneamente il suo “io” e si ritrova istintivamente a presagire eventi nefasti nei confronti di qualsiasi altra persona... “Li jestimi su di canigghia, cu li manda si li pigghia...” tuonava un vecchio detto vernacolare. E questa è più o meno la filastrocca che ogni giorno, appena sveglio, probabilmente ripete all'infinito chi è consapevole di aver fatto delle promesse che sa di non poter mantenere, per incompetenza o impossibilità... Chi ha comprato la Ferrari sapendo di saper guidare null'altro che una 126. Ai serresi, quindi, non resta che fare appello alla sensibilità (leggasi superstizione) di chi è stato delegato a risolvere i problemi del contesto cittadino e sperare che anche per sbaglio gli occhi, o le gomme di qualcuno di loro, vadano su quelle buche proprio mentre il pensiero va alla filastrocca. In un attimo sarebbe “profezia”, salvo poi accorgersi che tra i destinatari figurerebbe anche chi ha appena profetizzato. “Cavolo, sono io colui che potrebbe mettere fine a tutto questo... come è stato possibile?”. Uno scatto d'orgoglio e come per magia si potrebbe iniziare a fare e non solo a proclamare. Ma forse è troppo, pensare di risolvere tutti i problemi così. Diamine, siamo in Calabria si... ma non crediamo alla superstizione! No...., i serresi, purtroppo, ormai non possono puntare neanche su quella...

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mini foto_16SERRA SAN BRUNO – Alla riunione dei 13 sindaci componenti la Comunità Montana delle Serre, indetta dal presidente Bruno Tassone, hanno partecipato soltanto 3 primi cittadini. Il sindaco di Serra San Bruno Bruno Rosi, il sindaco di Spadola Giuseppe Barbara e quello di Capistrano Marcello Roberto Caputo. Oggetto dell’incontro era la situazione economica dell’ente montano e il credito che vanterebbe nei confronti di alcuni poco virtuosi e che si aggirerebbe a 370 mila euro circa. Avrebbe anche dovuto discutersi del costo della messa in funzione del mezzo polifunzionale, 48 mila euro, che servirebbe come spazzaneve, spargisale e come mezzo per il taglio della vegetazione ai margini delle strade, ma di tutto questo non si è parlato e la discussione ha preso ad oggetto il tema dell’ospedale. In  occasione di tale punto è intervenuto il presidente del comitato civico Pro-Serre che per sabato 24 marzo ha indetto uno sciopero generale di concerto con sindacati e partiti politici. «L’emigrazione sanitaria di pazienti è raddoppiata – ha detto Salvatore Albanese – col piano di rientro si vorrebbero togliere gli sprechi ma in realtà si spende il doppio, la verità è che si sta andando nella direzione sbagliata». Lo stesso Albanese ha sottolineato quali sono gli intenti dello sciopero generale «vogliamo gridare sdegno – ha commentato – e chiedere la modifica di due decreti, del decreto 18/2010 e del decreto 106/2011, nel contempo chiederemo di far giungere al più presto un’altra ambulanza con a bordo il personale completo». Il comitato Pro-Serre per voce del suo presidente ha quindi ringraziato la Comunità Montana per l’aiuto nell’organizzazione dello sciopero. Il presidente dell’ente montano Bruno Tassone dal canto suo si è augurato che ciascun comune montano faccia un consiglio comunale straordinario per discutere su questo problema. Il sindaco di Serra Bruno Rosi ha sottolineato come sul tema dell’ospedale e delle richieste alla Regione «bisogna stare con i piedi per terra e capire cosa e come possiamo ottenere, non si tratta di andare contro nessuno. Non esiste la volontà di chiudere l’ospedale – ha detto Rosi – ma bisogna essere realisti, come amministrazione comunale lotteremo fino alla fine per il presidio ospedaliero serrese. Chiederemo – ha fatto sapere - un pronto soccorso adeguato, stiamo lavorando all’adeguamento della pista dell’elisoccorso affinché sia operativa di giorno e di notte mettendo fondi del bilancio comunale perché sia attiva da subito». Rosi ha anche avvisato la sala che si farà promotore di una riunione con i sindaci del distretto sanitario «per stilare delle proposte concrete da portare avanti ed avanzare delle richieste».

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mini libera_logoIn vista della XVII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che l'associazione antimafia Libera celebrerà a Serra San Bruno il 29 marzo (https://www.ilvizzarro.it/a-serra-il-21-marzo-la-giornata-della-memoria-e-dellimpegno-in-ricordo-delle-vittime-innocenti-della-criminalita-organizzata.html), il Vizzarro.it pubblicherà alcuni scritti degli studenti dell'Istituto d'Istruzione Superiore "Luigi Einaudi".

Notte buia, nell'oscurità di un bosco, persone scomparse, assassinate o semplicemente "lupara bianca".

Sembra quasi un libro, un giallo, una didascalia di morti ammazzati senza fine. Eppure è vero, è una realtà cupa, insanguinata da morti innocenti. Colpevoli di essere figli, madri di "bestie" o semplicemente di aver visto o ascoltato gli oscuri pensieri, parole e azioni degli "intoccabili".

Tutto ciò che accade ogni giorno in una terra piegata al volere della 'ndrangheta e oppressa e illusa dalle conferenze.

Questo non succede solo nelle grandi città ma anche, soprattutto, nei paesini come Serra, Nardodipace, Fabrizia, dove l'omertà regna sovrana. Come avvengnon gli omicidi? La vera domanda come avvengono o perchè, in quanto scoprirlo spetta alle forze dell'ordine.

Noi dovremmo capire perchè avvengono in silenzio: per paura, per omertà? No. Avvengono perchè la gente vuole restare fuori da "certe faccende". E questa è l'ipocrisia di un paese malato.

E' facile parlare, pregare, ma poi, quando ammazzano tuo figlio, e vorresti che chi ha visto parlasse, ma vedi il silenzio attorno a te, allora comprendi, capisci che la 'ndrangheta uccide due volte. La prima nel corpo, la seconda nel cuore, nell'anima di quella madre che si è vista assassinare la sua unica ragione di vita. Non servono carezze o omelie, ciò che ti tiene in vita è la speranza di conoscere la verità, di conoscere l'assassino di quel figlio che ti è stato strappato via. Ma in fondo al tuo cuore ferito hai la consapevolezza che la verità non verrà mai a galla e che essa scomparirà nel silenzio di una tomba o nel buio di una foresta, perchè nessuno dirà chi è l'assassino. Persone, nomi detti e ridetti, e non solo giudici e uomini di potere, le 'ndrine colpiscono soprattutto la povera gente, ed è questo che molti dimenticano. Ragazzi dimenticati nell'omertà, in un silenzio straziante, come Pasquale, il "gigante buono", il cui ricordo non abbandonerà mai i nostri cuori.

Settemila abitanti e nessuno ha visto, nessuno ha sentito, e nel dubbio l'unica certezza nè che Pasquale è morto ammazzato, non camminerà più in mezzo a noi, non potrà più passare il tempo con i suoi adorati cavalli. Di lui e di molti altri non resterà che il pallido ricordo, non resterà che il dolore e l'amarezza di una verità negata.

Questo è ciò che siamo e questo è ciò che saremo e ciò che resteremo se non cambieremo il nostro modo di fare, la 'ndrangheta colpisce attraverso la paura, ma noi insieme la potremmo sconfiggere attraverso il coraggio di urlare "BASTA"!.

Veronica Scrivo, Moira Monteleone (VB Ragioneria)

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mini Elezioni-amministrative-2012_01Si avvicina la primavera e con essa le elezioni amministrative del 6 e 7 maggio, che interesseranno 1024 comuni dello stivale di cui 87 calabresi, 14 dei quali nella provincia di Vibo. Tante le novità che caratterizzeranno questa tornata elettorale: le leggi in materia di contenimento della spesa degli enti locali obbligano ad una riduzione del 20% del numero dei consiglieri e degli assessori comunali rispetto all'ultima volta. Per i comuni fino a 10.000 abitanti sarà applicata un'ulteriore riduzione che vedrà nei comuni fino a 1.000 abitanti, l'abolizione della figura dell'Assessore comunale attribuendo così le competenze di Giunta al Sindaco. Il Vicesindaco sarà, dunque, nominato fra i Consiglieri.  Non si terranno invece le Elezioni Provinciali per le 9 province che avrebbero dovuto rinnovare gli organi amministrativi. Queste saranno commissariate secondo quanto previsto dal decreto "Salva Italia".

A meno di un mese dalla presentazione ufficiale delle liste che parteciperanno alla competizione elettorale, iniziano a circolare le prime indiscrezioni che, come è facile prevedere, ci accompagneranno fino a Pasqua. 

In quel di Brognaturo la situazione appare, sempre secondo le voci che circolano, oramai  abbastanza definita. Scontata la presenza della lista civica vincitrice dell'ultima tornata che però, sempre secondo indiscrezioni, pare non confermerà al comando il sindaco uscente ma punterà tutto su un volto nuovo della politica, pescato comunque sempre dal serbatoio storico del sindaco Tassone. Immancabile anche la presenza dell'eterno secondo Bruno Papa che, per la terza volta, capeggerà una squadra con apparentemente ben pochi cambiamenti rispetto alle ultime elezioni. A differenza di 5 anni or sono sarà presente una terza compagine che, nel segno del rinnovamento, proverà a sconvolgere gli equilibri politici del paese. Pare sia Mimmo Salerno il leader di questa squadra di volti nuovi pronti a battersi contro la stasi politica che da sempre caratterizza il piccolo borgo montano. Una cosa è certa, in un paese che conta circa 500 votanti, con tre compagini agguerrite, pronte a sfidarsi senza esclusione di colpi, nulla è scontato.

Decisamente più incerta la questione spadolese che vede confermata la scadenza naturale della legislatura con conseguente chiamata alle urne per i cittadini, ma il cui sindaco è stato eletto soltanto nel 2010 al turno di ballottaggio, ribaltando il risultato delle elezioni del 2007. Anche qui pare saranno tre le compagini che si daranno battaglia. Dovrebbe essere riconfermato, a capo di una delle liste, Giuseppe Barbara, attuale sindaco anche se, negli ultimi tempi si registra il serpeggiare di qualche malumore. Sicura, pare, appaia anche la presenza di Michela Tassone, vincitrice dell'elezioni del 2007, ma che, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe alle prese con una diaspora interna al proprio gruppo dalla quale potrebbe nascere una terza lista.

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mini Azzurro_1960_polimaterico_cmRiceviamo e pubblichiamo:

A partire da sabato 31 marzo 2012, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) ospita un’ampia mostra retrospettiva dedicata a Francesco Guerrieri (Borgia, 1931), maestro della ricerca gestaltica, strutturalista e programmatica in campo pittorico. Protagonista prima del Gruppo ’63, e successivamente del binomio Sperimentale p., con la pittrice Lia Drei, sua compagna di vita, Guerrieri ha sempre cercato, attraverso le sue opere, un’apertura nei confronti dell’universo che passasse per il filtro della visione, un incontro tra uomo e infinito da svolgersi entro i limiti fisici dei sensi. I suoi dipinti, sottostando alle ragioni intime e rigorose della forma, esaminate a fondo in anni di infaticabile ricerca, sono altrettanti svelamenti di verità e meccanismi che stanno alla base della percezione visiva; enigmi connaturati alla vita che, come suggeriva Lia Drei nei suoi Diari, «devono essere osservati, guardati e vissuti lentamente, così dagli occhi ti entrano nel cuore e poi nell’anima».

Attraverso una collezione di oltre 50 dipinti, questa mostra segue le tappe fondamentali di oltre mezzo secolo di carriera artistica e ricerca teorica di Guerrieri: dai richiami cosmici e ancestrali delle viscerali opere polimateriche dei primissimi anni ’60, ai successivi studi strutturali e programmatici, passando attraverso gli affascinanti risultati delle ricerche dell’artista su struttura, ritmo e vuoto-luce – per cui ogni opera è frammento di una continuità infinita –, fino alle recentissime sublimazioni cromatiche configurate sempre con direzione infinito dentro la luminosità abbagliante del bianco assoluto verso la luce, come enunciato dal titolo dell’opera più recente.

Un percorso che, come spiega lo stesso pittore, è lo specchio dell’evoluzione terrestre: «Il nostro mondo, si dice, ebbe origine da un magma ribollente. In un secondo tempo la materia si raffreddò e si organizzò in ordinate stratificazioni. Il paragone potrà sembrare eccessivo, ma, allo stesso modo, potrei dire che, come pittore, per costruire l’ordine visivo dovevo conoscere prima il caos primordiale». Le opere polimateriche in mostra, quindi, si collocano come inizio degli inizi, fondamento dei successivi cinquant’anni di lavoro.

Oltre ad aver partecipato a numerose rassegne collettive, Francesco Guerrieri ha esposto in più di cinquanta mostre personali e ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Premio Arte Oggi nel 1967, e il Premio Masaccio nel 1968. Recentemente gli è stato consegnato il Premio alla Carriera dalla Regione Calabria, in occasione della sua partecipazione fuori concorso a Limen Arte 2009. Sue opere sono alla GNAM, al MACRO e alla Fondazione La Quadriennale d’Arte di Roma, oltre che alla Fondazione VAF/Stiftung di Francoforte sul Meno, al MART di Rovereto, al MADI Museum di Dallas e in più di trenta altre istituzioni museali in Italia e all’estero. Nel dicembre del 2011, il suo dipinto Verso Itaca è entrato a far parte della collezione Bancartis della BCC Mediocrati.

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Francesco GUERRIERI

Dal polimaterico all’essenza della struttura

Luogo: MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) Piazza Falcone,1 – 87041, Acri (Cs)                 

Curatore della mostra: Teodolinda Coltellaro

Curatore esterno del MACA: Boris Brollo

Vernissage: 31 marzo 2012, ore 17:30

Periodo: dal 31 marzo al 27 maggio 2012

Orario: dal martedì alla domenica, 9-13 e 15-19; lunedì chiuso

Info: Ufficio stampa tel. 0119422568

www.museovigliaturo.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Riceviamo e pubblichiamo:

Ci chiediamo cosa si nasconda dietro il conclamato torpore amministrativo del sindaco Rosi di fronte al problema della raccolta dei rifiuti. Pensavamo che questo problema dovesse essere il cavallo di battaglia dell’amministrazione che oggi guida il Comune, tant’è che qualche giorno dopo le elezioni lo stesso sindaco aveva indossato i guanti da netturbino per dimostrare ai cittadini che lui l’avrebbe spuntata nella lotta contro il sacchetto selvaggio. Oggi ci accorgiamo che quel gesto solitario era solo una piccola messa in scena di un copione abilmente ingegnato ed intriso di una subdola propaganda populista che anima chi è vuoto di contenuti ed agita le acque della propaganda per annebbiare la vista dei suoi cittadini. Il problema, invece, per il decoro di Serra è immensamente grande, al pari dell’indignazione dei suoi cittadini che a più voci giudicano insostenibile continuare a pagare le tasse, anche maggiorate del 43%, ed allo stesso tempo vedere il proprio paese ridotto ad una vera e propria pattumiera. Mentre altrove le amministrazioni comunali di ogni colore avviano campagne di sensibilizzazione sulle tematiche di tutela ambientale e cercano nuovi strumenti per trasformare la raccolta dei rifiuti da problema in opportunità economiche e lavorative, l’amministrazione di Serra sembra prediligere tapparsi gli occhi e le orecchie e tuffarsi nel trapassato remoto quando la spazzatura non era neanche materia di riflessione. Ciò che ci indigna e ci preoccupa maggiormente mini municipio serraè l’assoluta incapacità dell’amministrazione comunale di attivare azioni a difesa ed a tutela del patrimonio storico, artistico e naturalistico che viene sbandierato nelle parate istituzionali e che poi viene ignorato nelle politiche dell’ amministrazione quotidiana, almeno in materia di pulizia e decoro. Questo è un ipocrita controsenso di chi agisce senza una linea programmatica e senza approfondita conoscenza delle problematiche che vive una comunità. Hanno visto i signori dell’amministrazione comunale in che stato versano le strade dei quartieri di questo paese e le condizioni in cui si trovano i punti di raccolta dove sono ubicati i cassonetti? La discarica a cielo aperto di località Fillò è stata classificata come centro di raccolta e come tale, nel rispetto delle normative ministeriali, dovrebbe essere presidiata ed allestita unicamente per l’attività di raccolta, mediante raggruppamento per frazioni omogenee per il trasporto verso gli impianti di recupero e trattamento e, per le frazioni non recuperabili, di smaltimento. Possiamo dire che sia veramente così? Il sindaco Rosi e la sua giunta si sveglino dal torpore in cui sono caduti il giorno dopo il brindisi elettorale ed affrontino a viso aperto i problemi del paese, a cominciare da quello della pulizia e del criterio di raccolta dei rifiuti che ha posto gli stessi operatori ecologici in una condizione di estrema difficoltà dovendo essi svuotare senza alcuna protezione i nauseabondi cassonetti sparsi per le vie del paese. Noi crediamo che Serra meriti di più. Questo i cittadini, di ogni colore politico, lo hanno ormai capito. 

Raffaele Pisani (componente segreteria Pd Serra San Bruno)

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mini Das«Luogo della memoria è una unità significativa, d’ordine materiale o ideale, che la volontà degli uomini o il lavorio del tempo ha reso un elemento simbolico di una qualche comunità […] Il luogo della memoria ha come scopo fornire al visitatore, al passante, il quadro autentico e concreto di un fatto storico. Rende visibile ciò che non lo è: la storia […]. Questo secondo lo storico francese Pierre Nora. E, tale, probabilmente, era l’idea alla base dell’istituzione, nel 1926, del parco mandamentale delle rimembranze di località San Lorenzo, sito già sede di un monastero basiliano di cui esistono ancora i ruderi, ricadente nel comune di Arena, nel vibonese, ed appartenente alla confraternita del Ss. Rosario di Dasà. Voleva esserlo, almeno nelle intenzioni di Gaetano Corrado, benefattore originario di Dasà ma trasferitosi in Abruzzo, che offrì il terreno e si adoperò affinché lo stato donasse 4 cannoni, residuati bellici conquistati all’Austria, ad imperitura rimembranza dei caduti dei 4 comuni del mandamento: Acquaro e Dinami, oltre ad Arena e Dasà. Ad avvalorare il potere rievocativo di quel luogo, inoltre, alla partecipata e commossa cerimonia d’inaugurazione, che si svolse il 13 giugno del 1926, il Corrado fece preparare ed affiggere sui tronchi di 4 grandi pini, delle targhe a ricordo dei caduti dei 4 centri e, su un quinto, di tutti i caduti della Grande guerra. Il luogo della memoria, quello che avrebbe dovuto rendere visibile la storia, era pronto a svolgere la funzione per cui era sorto: tramandarne le pagine tra le generazioni, affinché sappiano e, dove possibile, evitino gli stessi errori. Voleva esserlo, luogo della memoria, il parco, ma lo stato in cui versa oggi è la chiara dimostrazione che il potere rievocativo non ha svolto bene il suo compito e che la storia, anziché essere resa visibile, è stata, in realtà, cancellata. I cannoni, infatti, sono ridotti in uno stato di ferraglia consunta dalla ruggine, senza le originarie ruote e con molte parti mancanti. I pini, poi, nel frattempo divenuti secolari, così come, tra poco, i cannoni, anch’essi accusano il peso dell’incuria e del tempo. Qualcuno negli anni è caduto, e qualche altro, con il terreno sotto eroso e le radici allo scoperto, è in procinto di seguirlo, mentre, le lapidi che ricordavano i caduti non esistono più. Questa è la situazione attuale del parco. Una circostanza che molti cittadini di Dasà, riuniti nel gruppo di Facebook “Dasà nel cuore”, considerano sacrilega e bisognosa di urgente intervento, ed hanno, a tal fine, promosso anche una petizione on line. In gioco, in effetti, non c’è solo un sito, ma la memoria ed il ricordo di quanti caddero per dare ai posteri un paese libero e unito. In gioco c’è la storia, verso cui non si può rimanere insensibili. Della questione, tramite vari passaggi che, a partire dal sindaco di Dasà - il quale nel 2010 scrisse una lettera al presidente Giorgio Napolitano per la concessione rapida e urgente di un «contributo da destinare al ripristino del sito e dei suoi reperti, per consentire ai miei concittadini di perpetuare il ricordo dei nostri caduti» - è stato alla fine investito l’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri che, assicurando «l’impegno istituzionale dell’ente a valorizzare il patrimonio culturale», ha attivato i dirigenti per i beni culturali della regione. Nel 2012 è ancora tutto fermo, ed i cannoni ed i pini e, soprattutto, ciò che rappresentano, continuano a marcire nell’indifferenza generale. L’appello, a questo punto, va all’assessore Caligiuri ed a quanti hanno a cuore la salvaguardia della memoria, contro una prospettiva di vilipendio alla patria, affinché, con i fatti, si adoperino per salvaguardare e recuperare il parco di San Lorenzo come luogo della memoria. Quella memoria che rende viva la storia e che nessuna crisi, o recessione, possono permettersi di oscurare.

(articolo pubblicato su Calabria Ora; foto www.associazioneculturaledasaese.it)

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