mini scoIl giornalista Bruno Vespa, per una volta tanto si decide a fare il giornalista. Indossa i panni del finto tonto e chiede imperterrito al suo ospite, il governatore Scopelliti: “Il consiglio regionale della Calabria lavora solo 14 giorni all’anno?” Lo studio di ‘Porta a Porta’, pochi minuti dopo la mezzanotte, sprofonda in un gelido silenzio. 3 secondi di scena muta. Poi Peppe Scopelliti, visibilmente in difficoltà, stringe le spalle e, da buon ‘sottoprodotto’ degli anni d’oro del Berlusconismo che fu, attacca con i soliti proseliti: “Se non possiamo finanziare le leggi, è inutile riunire il Consiglio regionale. Tuttavia, stiamo avviando una stagione di grandi riforme che ci permetterà di abbattere molti sprechi”, eccetera, eccetera. Bruno Vespa, volpone del tubo catodico, interrompe bruscamente il tortuoso giro di parole del politico reggino e non appagato affonda ancora il coltello nella piaga

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cardinale

Si tornerà al voto prima del previsto a Cardinale. Il prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, ha sospeso infatti il Consiglio comunale della cittadina delle pre-serre calabresi in seguito alla presentazione delle dimissioni firmate da ben sette dei dodici componenti dell’assise. A rassegnare le dimissioni sono stati i consiglieri di maggioranza Nicola Mantello, Rosalba De Fazio e Lina Mammone e per la minoranza Pino Marra, Cosimo Mantello, Catiuscia Mazza e Ivan Posca. Spetterà ora allo stesso Prefetto nominare un commissario prefettizio, che secondo le prime indiscrezioni sarà il viceprefetto aggiunto Domelia Ruffini, che amministrerà Cardinale fino alla data delle prossime amministrative. L’ormai ex-primo cittadino Orlando, che vinse le elezioni del 2009 a capo di una lista civica, potrà ripresentarsi in quanto sindaco per un solo mandato.


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mini municipio serraSERRA SAN BRUNO - Acqua e ospedale. Ad oggi, sembrano essere questi i temi al centro del dibattitto politico locale. Da un lato, infatti, la minoranza critica senza mezzi termini l’ "immobilismo" dell’amministrazione comunale e, dall’altro, la maggioranza pidiellina si difende rispedendo le critiche al mittente. Un rimpallo di accuse e di responsabilità, insomma, che non ha portato ad alcun risultato concreto. Eppure, dalle retrovie qualcosa si muove. La minoranza, infatti, è in attesa di conoscere l’esito della questione relativa a Bruno Zaffino, l’ex assessore comunale ai Lavori pubblici estromesso dalla squadra di governo. Il sindaco Rosi, nel soffermarsi sulle motivazioni che lo avrebbero indotto a prendere una decisione di questo tipo, ha parlato di "rilancio dell’attività amministrativa".

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mini consiglio_prov._21_dic_2011Riceviamo e pubblichiamo:

 

IL CONSIGLIO PROVINCIALE

VISTO :

L’art. 17 del DL n.95/2012 pubblicato sulla G.U. n. 156 del 6 luglio 2012 recante disposizioni urgenti, noto come “spending review”, concernente anche la soppressione e razionalizzazione delle Province e delle loro funzioni;

CONSIDERATO:

CHE il comma 1 del suddetto articolo 17 prevede “al fine  di contribuire al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica imposti dagli obblighi europei necessari al raggiungimento del pareggio di bilancio le Province sono soppresse o accorpate sulla base dei criteri e secondo la procedura di cui i commi 2 e 3”; che al comma 2 prevede “l’individuazione di criteri per la riduzione e l’accorpamento delle province da individuarsi nella dimensione territoriale e nella popolazione residente in ciascuna provincia”; e “fatte salve le province nel cui territorio si trova il comune capoluogo di regione” e fatte salve altresì “ le province confinanti solo con province di regioni diverse da quelle di appartenenza e con una delle province di cui all’art. 18 comma 1” le cosiddette Città Metropolitane;

CHE non è possibile effettuare questa menomazione attraverso un decreto legge. Il Governo è infatti intervenuto con decreto legge su una materia che è sottratta alla sua disponibilità. L’art.14 della legge 23 agosto 1988, n. 400, ha chiarito infatti che non possono essere oggetto di decretazione d’urgenza da parte del Governo le materie previste dall’articolo 72, comma 4, ella costituzione, tra le quali sono incluse le norme di carattere costituzionale o elettorale;

CHE la strada per ridurre la spesa pubblica e risanare il Paese non passa attraverso la emanazione di decreti incongrui e caratterizzati da evidenti difficoltà applicative, ma deve realizzarsi grazie ad un’opera di razionalizzazione delle funzioni delle Province. Soluzioni drastiche come quelle emanate infatti produrranno l’unico risultato di generare confusione e gettare nel caos le amministrazioni territoriali, di causare disservizi per la mancata disciplina della fase transitoria e, paradossalmente, di aumentare la spesa pubblica, come rilevato dalle competenti Commissioni Parlamentari e da uno specifico studio commissionato dall’UPI e condotto dall’Università Bocconi;

CHE viceversa occorre profondere ogni convergente e razionale sforzo per rendere il sistema delle Autonomie Locali più efficiente e per migliorare la qualità dei servizi pubblici erogati ai cittadini in aderenza ai principi della Carta Costituzionale e dalle sollecitazioni pervenute dal Consiglio d’Europa; 

CHE, di contro, i territori a rischio soppressione verrebbero privati di  essenziali e decisivi presidi di democrazia, di sicurezza e di lavoro (Prefettura, Questura, Comandi provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza, Cfs, Vigili del Fuoco, Asp, Direzione provinciale del Lavoro, Uff. Scolastico Provinciale, Ragioneria provinciale dello Stato, Agenzie delle Entrate, Agenzia provinciale Poste Italiane, Motorizzazione Civile, PRA, Camera di Commercio, Uffici provinciali Inps ed Inail, Aci, Croce Rossa Italiana, Ordini e Collegi professionali, sezioni provinciali associative ed altro) ;

CHE i comuni della Provincia di Vibo Valentia, attenendosi al principio dell’autodeterminazione previsto dalle norme costituzionali - così come recita l’articolo 133,1°c., della Costituzione “il mutamento delle circoscrizioni provinciali e l’istituzione di nuove province nell’ambito di una Regione sono stabiliti con legge della Repubblica, su iniziative dei comuni sentita la stessa Regione”- chiesero ed ottennero dal Consiglio Regionale della Calabria il previsto parere che venne espresso all’unanimità;

CHE la situazione di oggettiva emergenza in materia di ordine pubblico, sviluppo infrastrutturale e dell’assistenza sociosanitaria dei territori di riferimento, ben presente ai vertici istituzionali di Governo mette a rischio la stessa tenuta democratica e sociale delle nostre Comunità;

ATTESO:

CHE il Consiglio provinciale unitamente al Consiglio comunale di Vibo Valentia, aperto alla partecipazione di tutte le rappresentanze istituzionali, economiche, sociali, nonché alla forte e motivata presa di posizione del mondo produttivo e del lavoro, rappresentata da Confindustria, dalle Organizzazioni sindacali e dell’associazionismo, si oppongono fermamente alla paventata soppressione  (per accorpamento) delle Province calabresi di Vibo Valentia e Crotone;

CHE analoga volontà è stata espressa nella lettera congiunta che i gruppi consiliari, di maggioranza e di minoranza, in seno al Consiglio regionale, hanno inviato al presidente della Giunta regionale, affinché, così come avvenuto in altre regioni, si faccia promotore di ogni necessaria iniziativa a sostegno delle legittime richieste di difesa delle istituzioni provinciali di Vibo Valentia e Crotone;

CHE, condivisibile risulta l’avvertita esigenza di una riflessione più generale sull’assetto istituzionale della Nazione, ricomprendente anche, l’articolazione degli Enti territoriali;

CHE in tale prospettiva, scevra da condizionamenti emergenziali di carattere esclusivamente economicistico, occorre avviare il confronto all’interno delle istituzioni parlamentari ed elettive;

CHE, parimenti, risultano inammissibili le pressioni azionate da settori economici ed editoriali, ai quali sicuramente sfugge la complessità ed una visione organica d’insieme che è connaturata all’assolvimento di compiti e funzioni di governo democratico del Paese, ispirato e regolato dai principi costituzionali:

CHE, invero, la previsione contenuta nell’art. 17 del cennato decreto legge si palesa in evidente violazione con quanto disposto dall’art. 133 della Costituzione italiana, il quale nulla disponendo in ordine alla soppressione di province, disciplina esclusivamente le ipotesi di Istituzione di nuove Province e di modifica di quelle esistenti, peraltro prescrivendo un procedimento legislativo aggravato dall’iniziativa comunale e dal coinvolgimento della Regione interessata;

CHE la soppressione delle Province di Vibo Valentia e Crotone costituirebbe un evidente depauperamento per l’intera Calabria, oltre a disarticolare un condiviso e consolidato equilibrio istituzionale e geografico, già recepito in tutti gli strumenti legislativi e di programmazione regionali, nazionali e comunitari;

CHE la Regione Calabria è chiamata a difendere le sue scelte e gli interessi delle sue comunità ed in tale prospettiva deve impegnare e mobilitare le rappresentanze parlamentari espressione dell’intero territorio regionale, “senza vincolo di mandato”, perché svolgano ogni utile iniziativa in difesa delle province di Crotone e Vibo Valentia, contrapponendosi ad ogni scelta che comporta la soppressione delle due province calabresi;

IL CONSIGLIO PROVINCIALE

CHIEDE sin d’ora, che nella denegata ipotesi in cui, malgrado tutte le iniziative che saranno intraprese dalla Regione Calabria, dalle Province e dai Comuni interessati in difesa delle Province di Vibo Valentia e Crotone dovesse essere convertito in legge il richiamato decreto, la Regione Calabria si impegni attraverso il presidente e la giunta regionale ad impugnare dinanzi la Corte Costituzionale con giudizio in via principale, il più volte menzionato art. 17 nella parte in cui prevede l’accorpamento e/o la soppressione e/o la razionalizzazione delle Province e delle loro funzioni;

CHIEDE, altresì:

  1. a)Al Governo della Regione Calabria, in vista dell’udienza pubblica fissata per il prossimo 6 novembre dinanzi alla Corte costituzionale, di valutare l’opportunità di presentare un intervento di tipo adesivo-dipendente nei giudizi promossi dinanzi a quest’ultima dalle Regioni Lombardia, Campania, Piemonte, Lazio, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Sardegna sull’art. 23 del c.d. decreto “Salva Italia”;
  2. b)Alla Deputazione Parlamentare calabrese di rappresentate con forza le aspettative delle popolazioni e dei territori ricadenti nelle province di Vibo Valentia e Crotone che di fronte alle legittime aspettative di crescita e sviluppo capaci di colmare atavici ritardi non accettano l’ennesima decisione, penalizzante quanto demagogica, frutto di decisioni verticistiche e populistiche ed incapace di incidere realmente sul pur condivisibile processo di contenimento della spesa pubblica
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mini mongianaMONGIANA – In seguito allo scioglimento del consiglio comunale di Mongiana «ai sensi della normativa antimafia», il civico consesso del paese delle Reali Ferriere è stato sospeso per sessanta giorni con provvedimento del Prefetto di Vibo Valentia, in attesa che entro tale termine lo scioglimento venga formalizzato con decreto del Presidente della Repubblica. La decisione era giunta nel corso dell’ultimo consiglio dei ministri quando è stata accolta la proposta di scioglimento avanzata dal ministro dell’interno Annamaria Cancellieri. Lo stesso consiglio dei ministri ha deliberato la gestione dell’ente a cura di una Commissione straordinaria composta dal Viceprefetto Maria Carolina Ippolito, dal Viceprefetto aggiunto Silvana Merenda e dal Funzionario economico e finanziario Ielo. La Commissione si è quindi insediata nella tarda mattinata di ieri e si è messa subito a lavoro, compito sarà quello di passare al setaccio con la eventuale e contestuale bonifica degli atti amministrativi effettuati dalla precedente amministrazione comunale. La terna commissariale durerà in carica da un anno a diciotto mesi, prorogabili di ulteriori sei mesi fino a due anni in totale, fino al primo turno elettorale utile, quando gli elettori mongianesi torneranno alle urne per scegliere una nuova amministrazione comunale. Si conclude cosi l’esperienza amministrativa dell’amministrazione comunale guidata dall’ex primo cittadino Rosamaria Rullo che era in carica dal 2009, quando aveva vinto alla testa di una lista di centrodestra le elezioni comunali per soli 18 voti di scarto contro l’ex primo cittadino Vito Scopacasa che si era ricandidato alla guida invece di una compagine di centrosinistra.

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mini monti_bondiÈ proprio vero: la notte porta consiglio. Ma stavolta il consiglio in questione è quello dei Ministri, che dopo una seduta fiume di oltre 7 ore, all’una di notte scioglie il nodo ‘spending review’: il pacchetto dei tagli indiscriminati alla Pubblica amministrazione. E se il rischio paventato per tutta la giornata di mercoledì, di chiudere direttamente su ordine del governo i piccoli ospedali, quelli con meno di 80 posti letto, sembra ormai scampato, non si può dire che la stessa sorte sia toccata alle piccole province. Crotone e Vibo, per quel che riguarda la Calabria, saranno presto abolite.

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mini mongianaMONGIANA - Dopo Nardodipace, anche il comune di Mongiana è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. La decisione è stata presa stamattina dal Consiglio dei Ministri nella riunione che ha visto il varo dell'ormai famigerato decreto contenente i tagli alla spesa pubblica (spending review). Su proposta del ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, il governo ha deliberato "ai sensi della normativa antimafia" lo sciolgimento del consiglio comunale di Mongiana. Si chiude quindi con il commissariamento dell'ente l'esperienza amministrativa della compagine guidata dall'ormai ex sindaco Rosamaria Rullo, che nel 2009 aveva vinto le elezioni a capo di una lista civica di centrodestra. Allora la Rullo ebbe la meglio, per soli 18 voti, sulla lista di centrosinistra guidata dall'ex sindaco Vito Scopacasa.

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mini intitolazione_v._gambinoSERRA SAN BRUNO – E’ stata intitolata a Vinicio Gambino, storico  Direttore Didattico, nonchè scrittore, scomparso nel 2010, l’Aula Magna della Direzione Didattica Statale della scuola "Azaria Tedeschi" di Serra San Bruno. L'incontro è stato moderato dal dirigente scolastico Tonino Ceravolo e ha visto la partecipazione del sindaco di Serra Bruno Rosi, di Giuseppe De Raffele (Presidente del consiglio di circolo e presidente del consiglio comunale), di Giuseppe Mirarchi (Dirigente Vicario Uff. Scolastico Regionale della Calabria), di Giacomo Cartella (Dirigente Ambito Territoriale Provinciale di Vibo Valentia), di Francesco Scopacasa (Presidente Regionale ANP), di Francesco Gambino (D.s.g.a.) e fratello del compianto ex direttore. Vinicio Gambino, oltre ad essere stato un valido direttore didattico della scuola elementare serrese è stato ricordato anche per essere fratello del celebre scrittore Sharo Gambino da cui ha acquisito l’interesse per la letteratura e la storia locale. Poco prima della sua morte, infatti, Vinicio Gambino ha pubblicato una serie di racconti grazie ai quali ha dato voce a quei personaggi che hanno vissuto l’interezza della loro vita all’ombra dei vicoli serresi, una vita passata ad imbrunire sull’uscio di una povera stanza che ha trovato la sua  trasposizione una bella pagina di letteratura calabrese. «Una figura poliedrica dal lavoro meticoloso», cosi lo ha ricordato il dirigente scolastico Tonino Ceravolo che ha aggiunto «le cose che conosco e quelle che non conosco le devo a lui, il ricordo di Vinicio Gambino è tutt’ora vivo e sedimenta nel profondo del cuore». Il sindaco di Serra, dal canto suo ha sottolineato come dopo lo scrittore Sharo la famiglia Gambino «ha fatto dono anche di Vinicio che è stato un pilastro della scuola e per questo un ringraziamento particolare va a questa famiglia che ha dato lustro alla nostra cittadina». Il Dirigente Ambito Territoriale Provinciale di Vibo Valentia, Giacomo Cartella, ha definito Vinicio Gambino «uomo di grande spessore» mentre il Presidente del consiglio di circolo e presidente del consiglio comunale Giuseppe De Raffele ha sottolineato come l’intitolazione a Vinicio Gambino dell’aula magna della scuola “Azaria Tedeschi” sia stato «un atto doveroso frutto di senso della responsabilità nei confronti di chi è stato uno storico direttore didattico e nel contempo un simbolo di cultura e profonda umanità». Nel corso della cerimonia un percorso fotografico ha mostrato, attraverso delle proiezioni, le tappe fondamentali della vicenda umana, culturale e professionale del compianto Vinicio Gambino.

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mini municipio_serraRiceviamo e pubblichiamo il testo dell'interrogazione presentata dal consigliere comunale serrese Rosanna Federico:

Al Presidente del Consiglio Comunale di Serra San Bruno

INTERROGAZIONE SULLA PUBBLICA SICUREZZA

Premesso che 

  • Da diverso tempo la nostra cittadina sta venendo alla ribalta della cronaca locale per i frequenti episodi di vandalismo e/o microcriminalità che vengono perpetrati a danni di cose e persone;
  • tali vicende si stanno seriamente ripercuotendo sulla tranquillità dei cittadini serresi che guardano a questi fenomeni con sempre maggiore apprensione;
  • la situazione rischia di recare, altresì, danno all’immagine della nostra cittadina con conseguenti ripercussioni anche in termini turistico/economici;
  • nonostante l’indiscutibile lavoro delle forze dell’ordine, si rende necessaria una presa di posizione netta e decisa da parte della classe politica e della stessa amministrazione comunale;
  • ai sensi dell’art. 54 T.U.E.L. il Sindaco, quale ufficiale di Governo ha funzioni e poteri anche in materia sicurezza sul territorio comunale;

per sapere 

  • quali iniziative intende prendere il Sindaco e l’Amministrazione Comunale per far fronte al crescente fenomeno della microcriminalità che sta investendo la nostra cittadina e garantire maggiore tutela ai cittadini serresi;
  • a che punto sia il progetto per la videosorveglianza, strumento di indubbia utilità, già da tempo portato all’approvazione del Consiglio Comunale;
  • in che modo si intende informare i cittadini sulle azioni intraprese e da intraprendere al fine di assicurare il rispetto della legalità;
  • se si possa valutare l’opportunità di promuovere iniziative volte al coinvolgimento diretto dei cittadini in esperienze di “sorveglianza di prossimità” in segno di interessamento pubblico alla sicurezza delle varie zone del paese;
  • se non sia il caso di convocare un consiglio comunale aperto per affrontare, con la partecipazione delle autorità di pubblica sicurezza, dei cittadini e delle rappresentanze sociali il problema.

Serra San Bruno, 21.06.2012

Rosanna Federico

Consigliere Comunale del Partito Democratico

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mini pd_logoRiceviamo e pubblichiamo:

I recenti fatti di cronaca nera che hanno profondamente segnato la cittadina di Serra San Bruno non possono che portare il circolo Serrese del Partito Democratico ad assumere una posizione di forte preoccupazione e di crescente allarme per ciò che da più parti viene considerato il momento storico più buio per la società serrese. La preoccupazione maggiore – viene affermato dalla segreteria del Pd – riguarda gli obiettivi verso cui si rivolge l’escalation criminale: si tratta, per lo più, di  anziani che vivono da soli, di  furti e danneggiamenti contro la proprietà privata e la cosa pubblica.

Tale recrudescenza criminale altro scopo non ha se non quello di annullare la tranquillità dei cittadini che all’unisono chiedono maggiore sicurezza e rispetto della legalità.

Il PD di Serra San Bruno affida al proprio consigliere comunale, Rosanna Federico, l’iniziativa di un’interrogazione indirizzata al Sindaco Rosi e volta a capire quali iniziative intenda assumere il primo cittadino e  la sua amministrazione per contrastare i ripetuti episodi criminali di queste settimane.

“E’ ora che il sindaco Rosi rompa il silenzio per dire ai cittadini cosa sta succedendo nella nostra cittadina - ha affermato la Federico. Sicuramente le forze dell’ordine stanno svolgendo una importante opera di intelligence ma i cittadini hanno bisogno anche di sapere se le motivate preoccupazioni di questi giorni possono presto finire. Ricordo ancora – ha commentato il consigliere del Pd - che il Sindaco è anche responsabile della sicurezza nell’ambito del territorio comunale, pertanto lo invitiamo ad assumere un atteggiamento più  comunicativo con i cittadini e rassicurarli sullo stato delle cose. Mi auguro - ha aggiunto la Federico - che il primo cittadino abbia una sua propria idea e che presto voglia convocare un consiglio comunale ad hoc.  Il contenuto della mia interrogazione vuole proprio verificare questo e sollecitare azioni più incisive per far vivere i cittadini in tranquillità”.

Partito Democratico Serra San Bruno

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