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SERRA SAN BRUNO - Acqua e ospedale. Ad oggi, sembrano essere questi i temi al centro del dibattitto politico locale. Da un lato, infatti, la minoranza critica senza mezzi termini l’ "immobilismo" dell’amministrazione comunale e, dall’altro, la maggioranza pidiellina si difende rispedendo le critiche al mittente. Un rimpallo di accuse e di responsabilità, insomma, che non ha portato ad alcun risultato concreto. Eppure, dalle retrovie qualcosa si muove. La minoranza, infatti, è in attesa di conoscere l’esito della questione relativa a Bruno Zaffino, l’ex assessore comunale ai Lavori pubblici estromesso dalla squadra di governo. Il sindaco Rosi, nel soffermarsi sulle motivazioni che lo avrebbero indotto a prendere una decisione di questo tipo, ha parlato di "rilancio dell’attività amministrativa".
L’opposizione, però, ha deciso di vederci chiaro, interpellando sul caso le autorità competenti. E non è tutto. Da qui a breve, infatti, i consiglieri comunali Raffaele Lo Iacono e Giuseppe Raffele potrebbero addirittura farsi promotori di un' interpellanza parlamentare. Se all’amministrazione dovesse lasciare prima ancora della scadenza naturale del mandato o se, per qualsiasi altro motivo, il Comune venisse sciolto, si potrebbe assistere anche ad un accordo tra uomini del Pd ed elementi del Pdl, per costruire una lista civica, includendo nel progetto anche Mirko Tassone. L’obiettivo? Facile a dirsi: estromettere Raffele e Lo Iacono dal quadro politico locale. Che tra il Pd ed il Pdl ci fosse un certo feeling lo si era capito dalla stretta di mano, all'indomani dello scioglimento del Comune, tra l'ex assessore Tassone ed il consigliere regionale Salerno. Lo Iacono, però, dal canto suo, starebbe valutando l’opportunità di scendere in campo per le prossime elezioni politiche nelle fila del Movimento per le Autonomie. La sua, però, potrebbe essere una candidatura di servizio, considerando il residuo numero di iscritti che ruota intorno all’ Mpa. Per l'ex sindaco, comunque, pesa ancora il presunto “tradimento” che Raffele avrebbe attuato nei suoi confronti, traslocando nell’ Udc. Un tradimento ed una rottura che, comunque, sembrerebbe soltanto di facciata, considerando che i due, in consiglio, non possono fare altro che proseguire sulla stessa strada, altrimenti verrebbero isoltati dal resto dell’assise. Le novità, però, riguardano anche la maggioranza. Nel Pdl, infatti, sarebbe in atto una vera e propria rottura tra i fedelissimi di Giancarlo Pittelli e coloro i quali ruotano intorno al consigliere regionale Nazzareno Salerno. L’unico ad essere rimasto fuori dalla diatriba è il vice sindaco Gerardo Bertucci che potrebbe anche pensare ad un eventuale allontanamento definitivo dalla scena politica. Ultimo, anche se non per importanza, è il nodo rappresentanto dalla Fondazione Pisani, presieduta da Raffaele Lo Iacono. Nei mesi scorsi, il Consiglio di amministrazione ha approvato il bilancio grazie anche al voto favorevole del sindaco Rosi. Pur avendo manifestato il proprio consenso, tuttavia, il primo cittadino e l’intera maggioranza sarebbero pronti ad uscire dal sodalizio. Lo Iacono, però, nel contempo starebbe pensando seriamente di cambiare lo statuto della Fondazione, perchè ad oggi il presidente viene nominato dal consiglio comunale, mentre modificandolo, il potere spetterebbe alla famiglia Pisani. Secondo indiscrezioni, in pratica, l’ex primo cittadino è consapevole del fatto di non poter più ottenere la poltrona di palazzo Tucci. Cambiando lo statuto dell’ ente, invece, potrebbe anche conservare il ruolo di presidente, considerando lo stretto legame che c’è tra Lo Iacono e la famiglia Pisani.
(articolo pubblicato su Calabria Ora)
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