Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Riceviamo e pubblichiamo:
A quasi due anni dall’insediamento di un’amministrazione comunale certamente, se si vuole essere seri, non si può fare un bilancio generale, ma quanto fatto vedere fino ad oggi dalla maggioranza Rosi risulta più che opinabile. Tante sono state le promesse fatte in campagna elettorale: cento posti al parco, mutui per le giovani coppie, ospedale del futuro e l’elenco potrebbe essere veramente lungo, ma tralasciando queste fantomatiche promesse, che comunque hanno prodotto più di qualche vantaggio in termini elettorali, la cosa più preoccupante è che quest’amministrazione non riesce a gestire nemmeno l’ordinario.
Infatti basta farsi un giro per le vie cittadine per percepire lo stato di degrado e di abbandono in cui versa, nostro malgrado, il paese.
In questi due anni l’azione portata avanti dall’amministrazione comunale si è contraddistinta esclusivamente per un sostanziale ritorno al passato. A pochi mesi dal suo insediamento il Sindaco Rosi e la sua giunta pensarono bene di sospendere, quasi totalmente, il servizio di raccolta differenziata porta a porta, che a loro dire dopo due anni dovrebbe ripartire il 5 novembre p.v., e di reintrodurre i vecchi cassonetti dell’indifferenziata, trasformando il paese in una vera e propria discarica a cielo aperto. Tutto questo in netto contrasto con quanto previsto dalla legge ed esponendo il comune alla possibilità di andare in contro a delle pesanti sanzioni perché non ha raggiunto il 60% di raccolta differenziata. Quando si dice lungimiranza amministrativa.
Ma i problemi non finiscono qui, siamo infatti in attesa di capire che decisione intende prendere il comune rispetto alla questione relativa all’ acqua. Rosi e la sua maggioranza hanno intenzione di accogliere la proposta fatta dal pd, anche in consiglio comunale attraverso il consigliere Federico, di staccarci definitivamente da SORICAL? Non sarebbe opportuno esprimersi in merito? Al momento tutto tace.
E poi, perché il sindaco non ha accettato la nostra proposta di ridurre l’aliquota imu al minimo. Sui cittadini serresi non grava il peso di questa pesante crisi?
Ma oltre a questo , pur capendo il momento di ristrettezza economica in cui versano tutti gli enti, mi chiedo che fine ha fatto la cultura nel nostro paese. Forse per la giunta Rosi la cultura non è un settore sul quale investire? Ritengo, invece, che in un paese come il nostro si dovrebbe puntare sulla cultura e sulla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturale.
Per non parlare poi del binomio regione-comune che tanti benefici doveva portare al nostro paese. Dove sono i risultati prodotti da questo binomio? Ad oggi l’unico risultato raggiunto, purtroppo, è stato il ridimensionamento dell’ospedale “San Bruno.”
Ecco per queste cose, ad oggi, si è contraddistinta l’amministrazione Rosi.
Quindi consiglio alla maggioranza pidiellina di invertire la rotta perché Serra è caduta in un oblio dal quale, se si dovesse continuare ad agire così, senza una visione delle cose da fare, difficilmente riuscirà ad uscire.
Nel caso in cui il Sindaco Rosi e la sua giunta, anziché cambiare rotta, intendono proseguire su questa strada, li invito sin da adesso a rassegnare le dimissioni per il bene dell’intera comunità.
Luigi Tassone Partito democratico (circolo di Serra San Bruno)
Riceviamo e pubblichiamo:
“Il circolo PD di Serra San Bruno esprime solidarietà e vicinanza ai ragazzi egiziani del progetto “Pitagora Mundus”, ospiti nel nostro paese, che nei giorni scorsi hanno subito una violenta aggressione da alcuni loro coetanei del posto. Siamo convinti della straordinaria ospitalità e correttezza che da sempre contraddistinguono la cittadinanza serrese, perciò speriamo sia stato solo uno spiacevole episodio destinato a non ripetersi. La nostra cultura ci impone di condannare con fermezza questi atti che sono frutto di comportamenti inadeguati di un’esigua minoranza della nostra comunità.
Quanto accaduto, comunque, ci porta a riflettere sul comportamento totalmente passivo assunto dall’amministrazione comunale che non ha espresso nessuna condanna per l’accaduto, nessuna presa di posizione e nessun atto di disapprovazione. Il soggiorno a Serra San Bruno di questi ragazzi è senza dubbio una grande opportunità che l’attuale maggioranza non riesce a valorizzare; già l’accoglienza non è stata delle migliori infatti al loro loro arrivo non si sapeva bene dove gli studenti avrebbero alloggiato e ora si trovano divisi in due strutture diverse e lontane tra loro. Da quasi un mese vivono nel nostro paese ma non è stato organizzato un solo evento che possa essere per questi ragazzi occasione di crescita e confronto e ciò denota una grave incapacità da parte degli amministratori nel farsi promotori di un percorso di integrazione tra i due popoli.
Un pensiero di gratitudine, invece, lo indirizziamo ai volontari ed ai cittadini che con grande senso civico hanno deciso si organizzarsi per affiancare i ragazzi e aiutarli durante la loro permanenza a Serra colmando, così, il vuoto e le lacune che l’amministrazione comunale ha prodotto e continua a produrre anche in questa occasione.
Chiediamo al sindaco Rosi e alla sua giunta di svegliarsi dal letargo nel quale sono caduti dal giorno successivo alla loro elezione e di sostenere i ragazzi, di programmare una serie di iniziative anche di carattere ricreativo, di intraprendere ogni azione opportuna per favorire, in tutti i modi possibili, il loro inserimento nella nostra comunità cercando di sensibilizzare i loro coetanei serresi perché è vero che la prima educazione avviene in famiglia ma la società e le istituzioni hanno il resto della responsabilità nella formazione di ognuno di noi.”
Circolo PD Serra San Bruno
Riceviamo e pubblichiamo:
Nel segno della continuità. Avrebbe dovuto essere questo lo slogan elettorale dell’attuale amministrazione. Uno slogan sicuramente più pertinente di quel “dovere morale” di cui allo stato non c’è traccia. Una continuità, ovviamente, con la passata gestione, quella tanto criticata, ma, altrettanto, emulata. Continuità ed emulazione più che evidenti, fin dal primo atto, allorquando, la maggioranza procedette alla nomina del presidente del consiglio, ovvero di quella figura introdotta nella passata consiliatura ed all’epoca giudicata, da chi oggi siede sui banchi della maggioranza, come un inutile spreco di denaro pubblico. Un episodio tutt’altro che isolato, come dimostrato recentemente, anche, dalla gestione dei parcheggi di Santa Maria affidata, nonostante le quasi cento unità lavorative che prestano servizio presso il comune, ad una cooperativa di Mileto. Il tutto, dopo aver criticato l’amministrazione precedente per un analogo provvedimento. A scanso di equivoci, i conservatori nostrani, hanno voluto mummificare il paese, lasciando tutto immutato (vedi, acqua non potabile, randagismo, paese sporco ed abbandonato, mancato contrasto alla chiusura dell’ospedale, etc.). In alcuni contesti, poi, sono riusciti a compiere un’impresa davvero unica: fare peggio dei loro predecessori. Un caso, sotto gli occhi di tutti, è quello che riguarda la raccolta (in) differenziata dei rifiuti, cancellata con un tratto di supponenza per reintrodurre i cassonetti. Un settore, quello della raccolta differenziata, sul quale a nulla sono valse le promesse pronunciate in consiglio comunale nel novembre del 2011, allorquando, l’assessore al ramo, nel suo, peraltro, unico e stringato intervento, assicurò che il servizio sarebbe stato attivato a partire dall’1 gennaio 2012. A distanza di dieci mesi, nell’ultimo consiglio comunale, è stato assicurato che è, ormai, questione di qualche settimana. Rimaniamo in fiduciosa attesa, con il rammarico di chi ha la consapevolezza che lo smantellamento del servizio di raccolta differenziata ha causato, fino ad oggi, per le casse comunali, la perdita di decine di migliaia di euro provenienti, sia dai mancati introiti derivanti dalla vendita dei materiali differenziati, sia dai costi sostenuti per il conferimento in discarica della spazzatura indifferenziata. Per non far sentire ai serresi la mancanza del passato, poi, l’attuale maggioranza non ha voluto trascurare nulla. Si è iniziato, così, contrariamente a quanto promesso in campagna elettorale, a far svolgere il consiglio comunale di mattina. Una pratica anti democratica, contraria a qualunque principio di trasparenza e partecipazione, che contribuisce, ulteriormente, a scavare un ulteriore solco tra classe politica ed i cittadini. In un periodo si forte diffidenza nelle istituzioni politiche e nelle rappresentanze elettive, in un periodo in cui la politica è stata commissariata a favore dai tecnici, anziché cercare di creare, almeno a livello locale, un nuovo patto di fiducia tra cittadini e politica, l’amministrazione comunale sta facendo esattamente i contrario. Il consiglio comunale di mattina, fatto con lo scopo preciso di impedire la partecipazione democratica dei cittadini, ingenera negli elettori l’immagine di una politica autoreferenziale, chiusa in se stessa che, avendo interessi nascosti da preservare, preferisce discutere lontana da orecchie indiscrete. Il motivo, probabilmente, è più banale. La scelta operata dall’attuale maggioranza, con ogni probabilità, risiede in quella che, i vecchi cronisti di pugilato, definivano “inferiorità tecnica”. Non passa consiglio comunale, infatti, in cui la maggioranza non sia costretta a modificare l’ordine del giorno o a ritirare gli atti, in seguito agli interventi della minoranza. L’ultima vicenda, in ordine di tempo, è quanto mai significativa. Nell’ultima seduta di consiglio, si è assistito alla precipitosa fuga della maggioranza che non riuscendo a reggere il confronto sul riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio ha abbandonato l’aula facendo venir meno il numero legale. Una situazione paradossale, poiché in nessuna assemblea elettiva della terra si era mai assistito ad una vicenda del genere. Solitamente, infatti, è la minoranza ad abbandonare la seduta, non certo la maggioranza che convoca la seduta, prepara l’ordine del giorno e conduce i lavori. Alla luce di quanto sta accadendo, mutuando una celebre battuta di Ennio Flaiano, viene da pensare che a Serra “la situazione politica è grave ma non è seria”.
Mirko Tassone (consigliere comunale di "Al lavoro per il cambiamento")
Riceviamo e pubblichiamo:
COMUNICATO - Comune di Serra San Bruno. Condanniamo con estrema fermezza, il vile danneggiamento, perpetrato nella nottata di ieri , alle transenne poste , presso la Sorgente della Scorciatina, il cui solo scopo era di avvisare la popolazione della non potabilità dell'Acqua.Tali atti, intimidatori e violenti,nei confronti dell'Amministrazione Comunale e quindi dell'intera popolazione, saranno perseguiti, tramite le forze dell'ordine e l'autorità giudiziaria. L'Amministrazione Comunale,si sappia ed in maniera definitiva non si piegherà,innanzi alla violenza, di quei pochi, che non avendo il coraggio di palesarsi, cercano con questi atti intimidatori, di far scivolare la nostra cittadina, in un clima di scontro fisico, escludendo gli stessi, con le loro intenzioni e con il loro modo di fare, ogni approccio di tipo DEMOCRATICO al CONVIVERE CIVILE.
Il Delegato alla comunicazione (Cesare Staropoli)
Di seguito il testo della rettifica inviataci dal Parco Regionale delle Serre:
Vi scrivo a seguito della pubblicazione in data 13 ottobre u.s. sul sito “Il Vizzarro” dell’articolo “L’anti consiglio comunale 7 – Ma dove vanno i marinai?”
L’articolo nel riportare la notizia della recente riunione del Consiglio Comunale di Serra San Bruno, ha riferito notizie non vere riguardanti l’approvazione di una convenzione con lo scrivente Ente.Riceviamo e pubblichiamo:
Il Consiglio Comunale di sabato ha ancora una volta dimostrato le difficoltà in cui versa l’amministrazione Rosi e ciò sia per i contenuti e le forme di alcuni atti portati all’approvazione, sia per l’epilogo che ha visto sciogliersi il consesso per il venir meno del numero legale proprio a seguito della defezione della stessa maggioranza.
Certo è che se al primo punto dell’ordine del giorno viene portato il tema della tutela ambientale non si può non far notare come sia stata proprio questa amministrazione a fare la sciagurata scelta di abbandonare il già introdotto, seppur perfettibile, sistema di raccolta differenziata - che aveva, peraltro, già portato un piccolo contributo economico alle casse del comune- e non si può non contestare il danno ambientale ed all’immagine del paese determinato dalla reintroduzione dei cassonetti dell’indifferenziata che fa sempre più apparire le nostre strade come delle mini discariche in balia dei numerosi randagi che circolano ormai indisturbati. Così come, sempre in proposito, non si può non menzionare il problema “Alaco” e chiedere a chi ha l’onere di amministrarci quali attività si siano intraprese e si stiano pianificando per far fronte ai continui disagi causati dalla non potabilità dell’acqua e pervenire a quel distacco graduale da Sorical propinato in campagna elettorale.
E se poi si porta all’approvazione una convenzione nella quale, in cambio di un minimo di corrente elettrica, si concede al parco delle Serre di fare un impianto fotovoltaico sugli spogliatoi del campo sportivo accollandosi però contrattualmente il rischio di un eventuale risarcimento di decine di migliaia di euro in caso di situazioni di indisponibilità del tetto dovute addirittura a cause di forza maggiore, non si può tacciare la minoranza di faziosità sol perché, pur senza contestare l’idea ed anzi sollecitando un maggiore riguardo per le energie rinnovabili, fa notare l’inopportunità dell’incauta clausola.
Ed ancora, se qualcuno fa notare al Consiglio di non aver onorato l’impegno assunto in sede di approvazione del precedente bilancio di ridurre la tassa sui rifiuti aumentata un anno fa o rileva che le aliquote IMU che si è deciso di applicare non sono quelle minime previste dalla legge, non ci si può appigliare a precedenti gestioni per sollevarsi dalla responsabilità delle proprie scelte.
E se infine ci si permette di dare qualche consiglio, non politico ma tecnico, sul modo per evitare il proliferare del contenzioso scaturente dallo stato disastroso del manto stradale di alcune vie pubbliche, non si può certo girare le spalle a chi parla ed allontanarsi dall’aula.
C’è un ruolo per la maggioranza, c’è un ruolo per l’opposizione.
Io, che piaccia o meno, svolgo e continuerò a svolgere nella maniera più serena, costruttiva e critica possibile il ruolo di consigliere di minoranza che oltre mille elettori mi hanno demandato, ma la maggioranza Rosi, nel rispetto dei suoi milleottocento elettori e della cittadinanza tutta, ha l’obbligo di svegliarsi dal torpore in cui si trova ed iniziare seriamente ad amministrare.
Rosanna Federico
(Consigliere Comunale PD)
Riceviamo e pubblichiamo:
Quanto è difficile aggiungere qualcosa quando si leva un grido di dolore come quello della madre di Pasquale Andreacchi. Quelle parole risuonano ancora, cariche di sofferenza, nelle strade di Serra San Bruno, nella piccola Chiesa dell’Assunta, tra gli alberi e le foglie ingiallite di quel bosco dove sono stati rinvenuti gli sventurati resti del giovane scomparso 3 anni fa.
Chiede giustizia, quella madre, ma chiede anche di non essere lasciata sola con quel vuoto immenso che solo la morte di un figlio può suscitare. Chiede che quello che è successo a lei non succeda ad un’altra madre. Che la gente di quei luoghi, della nostra terra, della nostra regione, scacci da sé la mala erba della malavita organizzata e scelga la legalità quotidianamente nei grandi come nei piccoli gesti.
E certamente uno di questi piccoli grandi gesti poteva essere il corteo in memoria del “gigante buono”, perché il rifiuto della tragedia di un singolo giovane poteva essere la rinascita di tutti, sotto il segno di un ritrovato senso civico.
Invece, un’altra occasione, l’ennesima, ci è sfuggita di mano, tra le occhiate furtive di chi, dietro le tende o le finestre, sembrava guardare a qualcosa di lontano, che quasi non lo toccava affatto. Ed invece questo lutto tocca tutti noi, perché è il lutto delle nostre coscienze, distratte e stanche.
Distratta la politica, intenta a tessersi le lodi addosso; distratta la scuola, che si fa orpello dei grandi ideali e di progetti didattici che poi ingialliscono in un cassetto; distratta la Chiesa, che avrebbe dovuto esaltare l’umiltà e dignità di questa famiglia; distratta anche quella società civile di cui tanto si favoleggia.
Il pensiero corre alla famiglia, ad un padre ed una madre e ai loro figli, che hanno chiaramente elevato un grido di aiuto a chi dovrebbe stargli vicino, istituzioni e cittadini, che se non sono riusciti a confortarli nell’anima come avrebbero dovuto, almeno potrebbero alleviare le pene di una esistenza difficile contro cui ogni giorno gli Andreacchi combattono.
Dove sono allora, quei servizi sociali che dovrebbero fare da rete, proteggere chi è in difficoltà. Un tema che ci eravamo permessi di sollevare con l’amministrazione comunale qualche tempo fa e che avevamo chiesto di potenziare, adibendovi anche, se necessario i lavoratori socialmente utili che prestano servizio in quell’ente e che, non per forza debbono fare i netturbini. Ma quell’idea è stata accantonata con la superficialità tipica di chi non ha cultura e nemmeno cuore preferendo rispondere ad altri, meno nobili, richiami. Oggi, il senso di abbandono denunciato da questa famiglia suona come la condanna di quella scelta miope dell’amministrazione comunale, che noi avevamo considerata cinica e che oggi ci fa orrore.
Come pure occorre dare agli Andreacchi un degno alloggio poiché quello in cui sono costretti a vivere, ridotto quasi ad una stamberga, non riuscirà a proteggerli dalle intemperie e dal clima rigido dell’inverno serrese che velocemente si avvicina. Anche qui, i ritardi un’amministrazione comunale ed un Aterp che, mentre una decina di famiglie serresi vive in semibaracche, non intervengono con la dovuta solerzia per riadattare gli alloggi disponibili ed assegnarli subito ai primi in graduatoria. Attività, queste, che dovrebbero provocare gioia in chi risolve i problemi degli ultimi ed invece si fanno trascorrere anni relegando i cittadini in condizioni subumane. Ma nel frattempo in questo quadro di desolazione, si continua a premiare l’attività di burocrati che hanno solo inanellato ritardi e miopie programmatorie ed infatti sono pronti per essere erogati dall’Aterp centinaia di migliaia di euro a titolo di liquidazioni ad un ex Commissario dell’Ente, sottraendo risorse su risorse agli interventi che invece potrebbero essere resi agli alloggi. Come sempre pochi si arricchiscono a dismisura ed il popolo ignaro soffre. La Procura della Repubblica e la Corte dei Conti dovranno fare luce su questo, che ci ripromettiamo di segnalare dettagliatamente. I costi della politica ,che in questa provincia misera ammontano a circa 2 milioni di euro all’anno, sono anche questo, premi a chi vive sotto l’ombrello protettivo dei padroni dei partiti e sottrazione di servizi ai cittadini.
Una madre ha gridato il suo orrore davanti alla solitudine di una famiglia che può stringersi soltanto intorno ad una assenza incolmabile. Quanto ancora le nostre orecchie ed il nostro cuore rimarranno così sordi? Quanto tempo ci vorrà perché i cittadini aprano gli occhi e si ribellino?
Luciano Prestia
(segretario provinciale Uil)
Come le cucine Scavolini è stato ‘il più amato dagli italiani’. Peppe Scopelliti per ben 8 anni dominò la classifica dei primi cittadini d’Italia con un indice di gradimento superiore al 70%. Ben 3 reggini su 4. Ma i giorni del giovane sindaco rampante, trascorsero in realtà all’insegna di una modernizzazione di facciata, palesatesi oggi in una gestione ‘disinvolta’ che ha condotto al dissesto il comune reggino. Oggi la sua carriera politica sembra aver imboccato mestamente il viale del tramonto. Un viale contorto, illuminato dalla luce fievole degli innumerevoli scandali che lo stanno travolgendo e che lo hanno portato ad accumulare nel tempo un curriculum giudiziario davvero invidiabile.
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