SERRA SAN BRUNO – Malumori. Questo quanto traspare dalla maggioranza pidiellina che sostiene il primo cittadino serrese Bruno Rosi. Cosi tanti malumori che, secondo indiscrezioni, avrebbero indotto il consigliere regionale Nazzareno Salerno, dominus politico del centrodestra che ha investito sull’attuale sindaco, ad esercitare il bastone del comando. Cosa sta succedendo allora all’interno della maggioranza di Palazzo Tucci? Lo stallo amministrativo sta scontentando un po’ tutti e tutti reputano necessario un cambio di rotta all’insegna del rinnovamento e del rilancio dell’attività amministrativa perché, come dice qualche bene informato, «o si cambia registro o tutti a casa». Nel mirino di Nazzareno Salerno e dei suoi fedelissimi l’immobilismo del sindaco Rosi e della sua giunta che non starebbero affrontando i problemi amministrativi che di volta in volta sorgono in seno alla cittadina della Certosa, preferendo invece lasciarseli scivolare addosso.
Il comune ad esempio non ha ancora approvato il bilancio di previsione 2012. Ma a far scattare il pugno di ferro del presidente della commissione sanità che è anche consigliere comunale, sarebbe stato il fatto che il sindaco Rosi, per reperire nuovi fondi, avrebbe previsto di aumentare l’aliquota dell’Imu, la nuova tassa introdotta dal governo, eventualità a cui il consigliere regionale del Pdl si sarebbe opposto con tutta prontezza. Questa, forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In realtà i mal di pancia esistevano già da molto tempo, tanto è vero che l’amministrazione comunale sembra sempre più vittima della divisione in due fazioni interne che si sono venute a creare negli ultimi mesi. La prima facente capo al sindaco Rosi, può contare sul fedelissimo assessore Adriano Tassone, su Vincenzo Mete Mannella da sempre collaboratore del primo cittadino e su Maurizio Albanese che fa da collante con il deputato, ex Pdl, Giancarlo Pittelli. La seconda è quella dei fedelissimi di Salerno, quali il presidente del consiglio Giuseppe De Raffele, l’assessore Vincenzo De Caria, il presidente del Parco Naturale Regionale delle Serre Salvatore Carchidi e il responsabile della comunicazione e della propaganda del comune Cesare Staropoli. Più defilati sembrano il vicesindaco Gerardo Bertucci e l’assessore Cosimo Polito. Tra queste due fazioni ci sarebbe una sorta di scontro sottotraccia e proprio la guerra degli uni contro gli altri starebbe alla base di un necessario rilancio dell’attività amministrativa per mezzo di un nuovo rimpasto di giunta. Ma quando e come dovrebbe avvenire questo rimpasto? Sicuramente dopo l’approvazione del bilancio prevista per la fine del mese, sul come i salerniani ne sono convinti: tutto deve essere rimesso nelle mani del consigliere regionale del Pdl che deve indicare la via d’uscita della crisi attraverso la scelta di nuovi assessori, tanto meglio se due interni e due esterni. Due quindi da nominare all’interno della maggioranza, altri due da individuare nell’ambito della società civile. L’approvazione del bilancio rappresenterebbe quindi un giro di boa, da quel momento l’amministrazione comunale dovrebbe essere rilanciata da Nazzareno Salerno, che fin qui è stato solo uno spettatore dell’amministrazione Rosi che, a questo punto, subirebbe il rimpasto. Salerno, secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, dovrebbe esercitare pieni poteri per dare una svolta all’attività amministrativa che, secondo i suoi fedeli sostenitori, farebbe acqua da tutte le parti.
(articolo pubblicato sul Quotidiano della Calabria)