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SIMBARIO - Il maltempo che da questa mattina sta interessando un po' tutto il Vibonese, non ha risparmiato nemmeno la zona delle Serre. Le piogge intense, che dalle prime luci dell'alba hanno caratterizzato la zona dell'entroterra, in alcuni casi hanno prodotto anche dei danni. Oltre che disagi alla viabilità, il maltempo ha provocato delle ripercussioni al campanile della chiesa Matrice di Simbario, dove un fulmine ha praticamente distrutto parte della recinzione che sovrasta la struttura. Il fatto è accaduto intorno alle 4 del mattino e, vista l'ora, fortunatamente non c'era nessuno che si aggirava nelle vicinanze. Sul posto sono interventi i Vigili del Fuoco del distaccamento di Serra San Bruno che hanno provveduto a recintare la zona antistante il campanile. Incerta, al momento, la quantificazione dei danni, anche se sembrerebbero ingenti.
SERRA SAN BRUNO - «È da sette mesi che non sappiamo più niente. Di cosa possa essere successo a Massimo. Viviamo tutti nell'angoscia più totale». È questo l'incipit di una lettera firmata da Antonella Lampasi, la sorella di Massimo, giovane serrese di cui si sono perse le tracce la sera del 24 febbraio scorso, quando il 25enne si allontanò da casa - senza portare con sè, però, il telefono cellulare - dicendo alla convinente che sarebbe uscito a prendere le sigarette. Massimo, però, non ha fatto più ritorno nella sua abitazione. E la mattina seguente la scomparsa, la compagna si è recata presso la locale Compagnia dei Carabinieri, guidata dal capitano Stefano Esposito Vangone, per denunciare l'accaduto. La stessa convivente avrebbe dichiarato di aver visto Massimo salire su un' auto di colore scuro, anche se l'ultima volta Massimo pare sia stato visto nei pressi del campo sintetico, dove stava attendendo qualcuno per un appuntamento di lavoro. Sta di fatto che il 25enne è salito su un'auto, ma ancora oggi, però, non si sa con chi e, soprattutto, non c'è certezza sul fatto che qualcuno, magari, abbia deciso di tendere una trappola al giovane padre di una bambina.
La notizia ha fatto il giro non solo della Calabria, ma si è immediatamente diffusa anche a livello nazionale. Pochi giorni fa in via Sharo Gambino, nella periferia del paese, è stato ucciso un cane con un colpo di arma da fuoco. Tutto è avvenuto la sera del 23 agosto, quando i carabinieri della locale Compagnia, guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone, sono intervenuti in contrada Guido, dove era stata segnalata la presenza di un cane randagio, meticcio, di taglia grande, verosimilmente agonizzante, a seguito del dissanguamento causato da alcune evidenti ferite presenti sulla testa.
SERRA SAN BRUNO - Hanno utilizzato del liquido infiammabile per tentare di dare alle fiamme il fuoristrada, un Toyota di proprietà di L.G., del luogo, parcheggiato in via Filangieri, nel centro storico del paese della Certosa. L' incendio, però, è stato prontamente sventato da alcuni passanti ed i danni sono stati fortunatamente limitati. Il fatto è accaduto stanotte, intorno alle 2. Sul posto, sono intervenuti i carabinieri della locale Compagnia, agli ordini del maresciallo Giuseppe Grillo, ai quali ovviamente spetterà il compito di fare luce sull'accaduto. L'ultimo episodio si è verificato lo scorso mese di luglio, quando ad andare completamente distrutta è stata una Fiat Punto, parcheggiata in via Antonio Gramsci. I danni all'epoca hanno interessato anche le abitazioni situate nelle vicinanze.
Inizialmente si era pensato ad un malore mentre faceva jogging con alcuni amici. Subito dopo, la verifica all'istituto di medicina legale, dalla quale è emersa la presenza di un proiettile nel cranio. Ieri sera, sulla pista di Ponte Testaccio a Roma, è stato ucciso il noto fotografo dei vip Daniele Lo Presti, 42enne da tempo residente a Roma ma originario di Vibo Valentia. L'uomo collaborava con l'agenzia ''La Press''. Ad accorgersi dell'accaduto è stato un passante intorno alle 17 e 30. Chi correva con lui lo avrebbe distaccato per poi accorgersi successivamente che era caduto. E' autore di scatti fotografici di personaggi famosi.
SERRA SAN BRUNO - Aveva deciso di trascorre qualche giorno in compagnia per scoprire le bellezze dell’entroterra vibonese. Una volta giunto nella cittadina della Certosa, però, la vacanza di un turista originario del Trentino si è rivelata uno spiacevole inconveniente. Tra sabato e domenica, infatti, alcuni malviventi, approfittando del buio della notte, hanno agito nel centro storico del popoloso centro montano, rubando la moto – una Honda VRF – di proprietà di C.V., approdato a Serra assieme a degli amici romani. Secondo quanto siamo riusciti ad apprendere direttamente dal turista vittima del furto, il fatto sarebbe accaduto intorno alle 00:35 e, presumibilmente, i ladri hanno utilizzato un furgone rubato per mettere a segno il colpo. Nell’intento di rubare la moto, infatti, l’antifurto del camion era attivo.
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