Domenica, 01 Settembre 2013 15:42

Serra, l'Enpa valuta un'azione legale per il caso del cane ucciso

Scritto da Alessandro De Padova
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La notizia ha fatto il giro non solo della Calabria, ma si è immediatamente diffusa anche a livello nazionale. Pochi giorni fa in via Sharo Gambino, nella periferia del paese, è stato ucciso un cane con un colpo di arma da fuoco. Tutto è avvenuto la sera del 23 agosto, quando i carabinieri della locale Compagnia, guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone, sono intervenuti in contrada Guido, dove era stata segnalata la presenza di un cane randagio, meticcio, di taglia grande, verosimilmente agonizzante, a seguito del dissanguamento causato da alcune evidenti ferite presenti sulla testa. 

I militari, in poco tempo, sono riusciti ad individuare i responsabili, seguendo le abbondanti tracce ematiche presenti lungo la via in precedenza percorsa dall’animale, giungendo così dinnanzi l'abitazione dei coniugi Z.C. e R.C., i quali inizialmente avrebbero negato l'accaduto; poi, però, all’incalzare dei militari, i coniugi hanno ammesso di aver sparato al cane con un fucile da caccia regolarmente detenuto, poiché infastiditi dalla presenza dello stesso nei pressi della loro abitazione. I due sono stati, dunque, deferiti all’autorità giudiziaria, per il reato di uccisione aggravata di animali in concorso, mentre il solo Z.C., unitamente al figlio Z.D., comunque non presente all’atto della barbarie, anche per il reato di omessa custodia di armi e munizioni; durante il controllo alle stesse, infatti, i militari hanno appurato che alcune di esse, regolarmente detenute, erano state lasciate incustodite su alcuni mobili, senza il rispetto di quelle basilari norme di accortezza e diligenza richieste a qualsiasi soggetto detentore di licenza di porto d’armi. Da più parti, è giunta la totale condanna per quanto accaduto.

L'Ente Nazionale Protezione Animali, inoltre, sta valutando le opportune iniziative legali da assumere contro le tre persone denunciate. ''Purtroppo – spiega l'Enpa – questo non è il primo caso che si verifica nella zona delle serre calabresi. Alcune settimane fa, infatti, un cucciolo è morto dopo essere stato legato ad un ulivo e abbandonato a sé stesso sotto il sole, senza cibo né acqua. Stessa sorte è toccata, poco prima, ad altri due animali, freddati entrambi con un colpo di fucile alla testa: il primo perché era diventato “troppo esuberante”, il secondo perché abbaiava alle automobili di passaggio. La responsabilità di queste terribili uccisioni - prosegue l' Ente - , che denotano una preoccupante mancanza di umanità e la negazione di ogni regola del vivere civile, ricade non soltanto sugli autori di crimini così efferati - è bene ricordare che l'uccisione e il maltrattamento di animali sono reati puniti dal nostro codice penale -, ma indirettamente anche sulle istituzioni locali, colpevoli di pesantissimi ritardi nelle politiche di prevenzione e gestione del randagismo. Del resto, non sono pochi i canili della zona che si troverebbero in precarie condizioni – come denunciato dalla stampa, la struttura di Vibo Valentia sarebbe addirittura al collasso -, mentre i servizi veterinari delle Asl non procederebbero con la dovuta solerzia ed efficienza alla sterilizzazione dei cani randagi. Tutto questo – sottolinea la Protezione Animali – rappresenta una aperta violazione della normativa italiana che su questa materia prevede una chiara divisione dei compiti, individuando nel Sindaco il responsabile per gli animali vaganti sul territorio. Naturalmente, le nostre prossime iniziative legali – dichiara l'Enpa – tengono conto anche di questo elemento: è intollerabile che animali innocenti siano trucidati con tanta efferatezza. Questo è un crimine che dovrebbe ripugnare alla coscienza di tutti noi, soprattutto a quella di chi è chiamato ad amministrare il territorio ed a portare a soluzione le criticità''

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    Dopo il successo dell’anno scorso, che ha visto i volontari del WWF impegnati nell’opera di sensibilizzazione alla conservazione del nostro patrimonio naturalistico nella suggestiva cornice del vivaio forestale “Rosarella” di Serra San Bruno, l’associazione ambientalista invita tutti ad un nuovo appuntamento con la biodiversità e il contrasto alle minacce che incombono su di essa. Attivisti, soci, simpatizzanti e cittadini, domenica prossima, dalle 10,30, saranno ospiti delle splendide strutture di Villa Vittoria a Mongiana, messe a disposizione dal Comando Provinciale del Corpo Forestale che ha risposto con entusiasmo alla proposta del WWF Calabria.

    La tradizionale manifestazione del WWF assume quest’anno un carattere particolare, essendo legata alla campagna del WWF Italia denominata “Stop ai crimini di Natura”, una iniziativa finalizzata a far conoscere all’opinione pubblica i pericoli gravissimi che minacciano la biodiversità in tutto il mondo, senza sottovalutare gli attacchi continui che subisce la Natura d’Italia e della nostra regione. Il programma prevede, oltre alla presentazione della campagna nella sala conferenze, l’allestimento di tavoli per raccogliere adesioni, percorsi di interesse botanico e faunistico (a cura del CFS) e una visita al museo delle Ferriere.

    Distruzione, alterazione e frammentazione degli habitat naturali, caccia eccessiva, bracconaggio, commercio illegale e introduzione di specie “aliene”, oltre alla minaccia globale rappresentata dal riscaldamento del pianeta determinato dall’effetto serra, sono le sfide quotidiane che il WWF è impegnato a contrastare , con la sola forza dei suoi volontari, degli scienziati e dei milioni di persone, che, in tutto il mondo, sostengono concretamente questa autentica guerra per salvare il pianeta e le irripetibili e meravigliose creature che lo popolano e lo rendono straordinario.

    Un impegno di civiltà e di amore che il WWF combatte dal 1961 in ogni regione della Terra per salvare dall’estinzione le ultime Tigri in Asia (ne sopravvivono in tutto 3200) o gli ultimi Rinoceronti sterminati per l’utilizzo del corno nei paesi orientali (della specie che vive a Giava, ne sono rimasti appena una cinquantina!); per non parlare delle poche centinaia di Gorilla di montagna rimasti, che vengono ancora braccati e massacrati per la carne o minacciati dalla distruzione delle loro foreste. Gli stessi elefanti africani, il simbolo stesso della savana, vengono crudelmente abbattuti dai bracconieri al ritmo impressionante di 22.000-25.000 all’anno . Ma l’elenco delle specie animali e vegetali che la terra rischia di perdere in breve tempo è sconvolgente e si allunga ogni giorno che passa, tanto da aver indotto gli scienziati a parlare di una “sesta estinzione di massa ”, dopo le cinque che hanno sconvolto la vita sul pianeta nelle passate ere geologiche. Con la differenza che stavolta, ad essere responsabile della fine di migliaia di specie, è un’altra specie: la nostra.

    Del resto gli Italiani e i Calabresi sanno benissimo che l’assalto alla natura e agli animali ha assunto anche da noi il livello di allarme rosso, considerato il continuo massacro del territorio e le minacce che gravano sulla nostra fauna. Un assalto contro cui agiscono, spesso a rischio della vita, i Ranger del WWF in tutto il mondo e, in Italia, 300 eroiche Guardie Venatorie Volontarie che , dalle Alpi alla Sicilia, sacrificano il loro tempo e i loro soldi per salvare orsi e lupi, uccelli migratori o per denunciare gli innumerevoli “Crimini di natura” che vengono commessi quotidianamente in ogni parte dell’ex “Bel Paese”, mettendo a repentaglio la salute dell’ambiente e, con essa, quella degli stessi abitanti. Un drappello di queste autentiche sentinelle dell’ambiente, sotto le insegne del Panda, opera da tempo in Calabria ed è anche al loro impegno quotidiano, così come all’insostituibile ruolo svolto tradizionalmente dal Corpo Forestale dello Stato, che l’appuntamento di Mongiana è dedicato.

    Per arrestare la folle corsa verso la distruzione del pianeta (l’unico che abbiamo!), il WWF chiede il sostegno di tutti: sul sito www.wwf/criminidinatura chiunque può informarsi maggiormente sul fenomeno e sostenere la campagna del WWF con una donazione, oltre a diffondere le informazioni e sottoscrivere la petizione per chiedere sanzioni più severe contro chi uccide specie selvatiche.


    WWF Calabria


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