Riceviamo e pubblichiamo: Siamo costernati, delusi, amareggiati. Il ciclone che si sta abbattendo sulla nostra comunità rischia di lasciare ferite profonde, cicatrici che segneranno per sempre il volto di una cittadina, fin qui, conosciuta per San Bruno, i certosini, il patrimonio storico-naturalistico e per l’operosità dei suoi abitanti. Non era mai accaduto, nella ultra millenaria storia di Serra, che si paventasse la possibilità di un accesso agli atti amministrativi da parte di una commissione antimafia. Non è mai accaduto, a nessuna latitudine, che la compagine che governa, grazie al determinante apporto elettorale di un consigliere interessato da vicende giudiziarie, si defilasse in maniera così clamorosa. L’intera cittadinanza si sarebbe aspettata una dichiarazione di chiarezza da parte del sindaco, della giunta, dell’intera maggioranza.
Il popolo del centrodestra, soprattutto, quello che ama ricordare Falcone e Borsellino, magari avrebbe desiderato conoscere la posizione del proprio partito in merito all’inchiesta che coinvolge un proprio iscritto, un proprio rappresentante istituzionale. Al contrario, in questi giorni si è registrato solamente l’imbarazzante silenzio di una maggioranza che, evidentemente, ha erroneamente pensato di omologarsi al proverbio, “Vasciati juncu ca passa la china!”. Abbiamo atteso con grande senso di responsabilità una dichiarazione del sindaco e dei suoi sostenitori. Non abbiamo voluto vestire i panni degli avvoltoi, pronti a calare su carcasse moribonde. Riteniamo che la battaglia politica debba essere ricondotta nell’alveo di una civile competizione, pertanto, abbiamo ritenuto doveroso aspettare gli sviluppi di una vicenda dai contorni oscuri. Fiduciosi nell’operato della magistratura e della prefettura non abbiamo, mai, invocato l’invio di una commissione d’accesso, non lo abbiamo fatto in passato e non lo faremo adesso. Tuttavia, alla luce delle indiscrezioni giornalistiche, apparse in questi giorni, sentiamo il dovere di esprimere la nostra preoccupazione. Una preoccupazione fondata, soprattutto in un contesto, come il nostro, dove, spesso, i meccanismi di formazione del consenso viaggiano su percorsi obliqui. Qualora lo scenario prefigurato dagli organi d’informazione dovesse trovare una conferma nella realtà, Serra sarebbe trascinata in un baratro dal quale sarà difficile risalire. Ora più che mai occorre trovare il coraggio per fare scelte responsabili. Noi, purché ci sia il rispetto delle regole democratiche e dei principi di legalità, siamo disponibili a continuare a fare la nostra parte, il Sindaco e la sua maggioranza facciano altrettanto. Dimostrino di anteporre gli interessi di Serra alle, pur legittime aspirazioni personali, alle velleità ed alle vanitose pretese di qualche burattinaio destinato a rimanere impigliato negli stessi fili che ha costruito. Se la situazione non è quella descritta dai giornali, trovino, finalmente, quel dovere morale di cui hanno, vanamente, parlato in campagna elettorale. Convochino un consiglio comunale e riferiscano, facciano chiarezza, sgombrino il campo dai dubbi, dalle illazioni, dalle dietrologie. Trovino il coraggio di ribadire che nel nostro Comune sono sempre state rispettate le regole, le leggi, i principi di buona amministrazione e di legalità. In caso contrario, per amore di Serra, prima di trascinare la nostra gente nell’abisso, trovino il coraggio di fare un salvifico passo indietro rassegnando le dimissioni!
Gruppi consiliari di minoranza
Mirko Tassone (Al Lavoro per il cambiamento), Rosanna Federico (Partito democratico), Giuseppe Raffele (La Serra), Raffaele Lo Iacono (Mpa)