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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Non ci siamo mai fatti mancare nulla, a Serra San Bruno. Un santo di quelli che contano. La visita di due papi. Una certosa millenaria. Carte in regola, insomma, per essere “la capitale europea del turismo religioso”. Come no. Ci credeva il sindaco Bruno Rosi. Così com’era convinto che il “binomio Comune-Regione” avrebbe davvero elargito 100 posti di lavoro al Parco delle Serre, che avrebbe potenziato l’ospedale e che ci saremmo resi autonomi da Sorical e dall’Alaco. Ci credeva. D’altronde i suoi “santi in paradiso” glielo avevano garantito, e lui si è sempre fidato dei suoi santi.
L’ospedale del futuro promesso da Nazzareno Salerno, presidente della Commissione sanità, si è sbriciolato sotto i colpi dei decreti emanati dall’Altissimo, Scopelliti, a cui i nostri eroi volevano dare la cittadinanza onoraria.L’acqua è sempre quella dell’Alaco. Ormai il luogo da cui ci abbeveriamo da 6 anni è tristemente noto. Se non bastano le inchieste della magistratura, ci sono le foto a certificare che quel lago, forse, ma forse, non è proprio a norma. Lo hanno capito tutti tranne il sindaco Rosi, che fidandosi ciecamente dei tecnici (di Comune, Asp e Arpacal) finiti sotto inchiesta, continua a dire che l’acqua di quel lago è buona. E per questo censura - commettendo una grave illegittimità - i manifesti del Comitato Pro-Serre. A settembre li potete mettere, ha spiegato a qualche attivista attonito, ma a ferragosto no. Perché i turisti e gli emigrati non li dobbiamo spaventare. Li possiamo avvelenare, questo sì, ma spaventare no. E poi le priorità sono altre: primo, boicottare l'associazione Il Brigante. Che poi nessuno del Comune abbia mai disposto di effettuare le analisi che prevede la legge (D.lgs. 31/01) per le acque dell’Alaco, questo poco importa al sindaco. Ma probabilmente importa un po’ di più alla Procura.
Cosa volete che siano, il diritto all’acqua e alla salute, di fronte ad un’estate ricca di eventi dall’alto valore culturale ed educativo, come Miss Serre… L’assessore regionale alla Cultura, Caligiuri, ha detto in un recente convegno che Serra ha un valore unico grazie a figure come Sharo Gambino e mastro Bruno Pelaggi. Nessuno, del Pdl locale, gli ha però spiegato che di questi due personaggi il Comune non ha affatto onorato la memoria, snobbando il primo centenario della morte del poeta scalpellino e non dedicando alcuna attenzione neanche alla via che porta il nome di Gambino.
Il sonno della Regione su questo territorio dura da molto. Stato vegetativo indotto fin dai tempi di Loiero, quando l’ospedale veniva usato come ufficio di collocamento dall’ex sindaco Raffaele Lo Iacono (Mpa) e dal Consigliere regionale Bruno Censore (Pd), e anche la Sorical era una buona mammella da succhiare con le clientele del fu centrosinistra, mentre serresi e vibonesi pagavano già a caro prezzo acqua avvelenata. Ora, dal mortifero torpore loieriano, con Scopelliti siamo passati al coma irreversibile. Eutanasia di un territorio. Ma, ehi, questo sonno non genera solo incubi, no no: a ferragosto avremo Paolo Meneguzzi. Ce lo regala la Regione. Grazie.
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