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Beni per un valore di due milioni di euro sono stati confiscati a Siderno ad Antonio Stefano, genero del boss della 'ndrangheta Vincenzo Macrì (foto), deceduto in carcere nel giugno del 2010 mentre stava scontando una condanna a 27 anni di reclusione. Vincenzo Macrì era il nipote di Antonio Macrì, figura storica della 'ndrangheta e capo del cosiddetto ''Siderno Group'', con importanti collegamenti col Canada e l'Australia, ucciso in un agguato nel gennaio del 1975. Vincenzo Macrì, detto "u baruni", era ritenuto proprio il successore del patriarca Antonio alla guida della potente cosca.
I beni confiscati oggi ad Antonio Stefano, che erano stati sequestrati nel marzo del 2011, consistono in un'azienda agricola, con annesso allevamenti di cavalli e pastori tedeschi; una villa di duemila metri quadrati ed un'automobile Audi 3 intestata alla moglie di Stefano. Il provvedimento di confisca e' stato emesso dalla sezione misura di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta del questore, Carmelo Casabona, ed eseguito dal Commissariato di Siderno.
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