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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Un’attività investigativa internazionale, dispiegatasi tra i vertici del triangolo Fabrizia-Polsi-Frauenfeld, e che ha condotto oggi in manette 12 presunti membri della ‘ndrangheta, tutti cittadini italiani ma fermati in Svizzera, accusati di far parte di un'associazione di tipo mafioso.
Gli arresti, effettuati oggi in Svizzera su ordine dell'Ufficio federale di giustizia (Ufg), hanno dunque interessato 12 persone, poste al momento in stato di detenzione in attesa dell'estradizione. A riferirlo è l'agenzia di stampa elvetica Ats, secondo cui i 12 cittadini italiani – arrestati dalle polizie cantonali turgoviese, zurighese, vallesana e dall'Ufg – sono stati fermati sulla base di altrettante richieste d'estradizione, pervenute dall’Italia tra febbraio 2015 e gennaio 2016.
Gli indagati sono risultati domiciliati, in maggioranza, nel Canton Turgovia, e – secondo gli inquirenti – apparterrebbero al locale di ‘ndrangheta chiamata “Società” di Frauenfeld, che sarebbe operativo nel territorio elvetico da oltre 40 anni e che troverebbe collegamento diretto in particolare con Fabrizia, nel cuore dell’entroterra vibonese, ma anche con il "Crimine" di Polsi e i clan di Rosarno.
Sembrano eloquenti, infatti, i contenuti delle intercettazioni telefoniche ed ambientali di conversazioni scambiate tra gli affiliati – acquisite grazie alle indagini condotte dai Carabinieri di Reggio Calabria in collaborazione con l'Ufficio Federale di polizia della Confederazione svizzera – nelle quali è emerso come «il locale è da 40 anni che risponde a Fabrizia». Gli aderenti alla presunta associazione mafiosa avrebbero, inoltre, partecipato e organizzato diverse riunioni e rituali, per un sodalizio che – fedele alle usanze ‘ndranghetistiche – sarebbe stato caratterizzato «dalla sottomissione alla gerarchia e all'obbedienza incondizionata».
Nella stessa giornata di oggi le autorità svizzere sentiranno dunque le persone arrestate rispetto al provvedimento che le vede coinvolte e, di conseguenza, l'Ufg, optando per una procedura di estradizione diretta e semplificata, già nelle prossime ore, potrebbe autorizzare, senza indugio, l'estradizione degli arrestati verso l'Italia. Oltre alle 12 persone finite in manette, sono stati convocati per un interrogatorio altri due indagati. Essendo questi naturalizzati in Svizzera, non è stato però possibile trarli in arresto in attesa di estradizione.
Le indagini, avviate dai carabinieri di Reggio Calabria nel gennaio del 2012, hanno dunque consentito di confermare l'esistenza e l'operatività del locale di Frauenfeld, che avrebbe a capo Antonio Nesci, e di individuarne gli associati, i ruoli, le cariche e soprattutto di verificarne la dipendenza alla ‘ndrangheta calabrese, per il tramite di Giuseppe Antonio Primerano, la cui figura di spicco era stata riconosciuta sia in Calabria, sia in Germania e in Svizzera.
Le persone arrestate sono, quindi, destinatarie di decreto di fermo emesso dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria nell'ambito dell'operazione “Helvetia”, condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio, di cui già 2 tratte in arresto il 22 agosto 2014.
I 12 presunti appartenenti alla 'ndrangheta, accusati di associazione di tipo mafioso sono: Cirillo Rocco Antonio, nato a Fabrizia (VV) il 09.01.1955; Demasi Giovanni, nato a Fabrizia (VV) il 07.04.1977; Demasi Nazareno Salvatore, nato a Fabrizia (VV) il 19.09.1963; Greco Antonio Salvatore, nato a Fabrizia (VV) il 21.11.1942; Iacopetta Sandro, nato a Frauenfeld il 25.05.1978; Laporta Cosimo, nato a San Marzano il 25.04.1959: Lombardo Francesco, nato a Frauenfeld il 27.09.1972; Montagnese Cosimo, nato a Fabrizia (VV) il 22.05.1955; Monteleone Raffaele, nato a Fabrizia (VV) il 10.07.1962; Nesci Brunello, nato a Fabrizia (VV) il 29.04.1966; Nesci Giulio, nato a Fabrizia (VV) il 09.12.1967; Rullo Angelo, nato a Fabrizia (VV) il 06.01.1959.
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