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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
ARENA - Resta elevato l'allarme sicurezza nel territorio comunale di Arena, soprattutto dopo quanto accaduto il 25 febbraio scorso quando, nei pressi di una fabbrica di divani situata nella zona Pip, ad andare in fiamme è stato il furgone di proprietà del consigliere comunale di maggioranza Alessandro Pagano.
È una vera e propria ecatombe quella che è emersa mercoledì scorso nell’incontro tenuto nella sala del consiglio provinciale sullo stato di agibilità degli edifici scolastici del Vibonese. Su 32 strutture di competenza della Provincia – di cui 26 di proprietà e 6 in affitto – solo 4 risultano completamente a norma antincendio, mentre, a parere dei Vigili del fuoco, se l’analisi si estende a tutte le 200 scuole del Vibonese, solo 7 risultano essere perfettamente in regola con le vigenti disposizioni. Una situazione catastrofica sancita dal fatto che per l’adeguamento degli edifici sono stati presentati progetti per un importo complessivo di 9milioni di euro. Progetti che, però, non hanno al momento avuto alcuna copertura finanziaria. La situazione si fa ancora più catastrofica se si considera che, invece, per l’adeguamento alle normative antisismiche di milioni ne occorrerebbero addirittura 30.
Saranno ben 109 gli interventi a favore della Calabria, per un investimento complessivo di quasi 21 milioni di euro, nell’ambito del progetto Scuolesicure lanciato dal Governo per gli istituti scolastici di ogni ordine e grado per la messa in sicurezza ed il ripristino dell'agibilità degli edifici.
Il Piano per l'edilizia scolastica annunciato dal presidente del governo, Matteo Renzi, al momento del suo insediamento durante il discorso di fiducia alle Camere dello scorso 24 febbraio 2014 è composto da tre principali filoni, che coinvolgerà complessivamente 20.845 edifici scolastici in tutta Italia, per investimenti pari a oltre un miliardo di euro a favore di quasi il 50% delle scuole nazionale, nell’arco del biennio 2014-2015.
Per quel che concerne la nostra regione, i progetti approvati interesseranno istituti stanziati in tutte le cinque province calabresi. Ne beneficerà maggiormente quella del Cosentino, dove sono previsti ben 43 interventi, per un totale di 8milioni di euro circa, seguita poi dalla provincia di Catanzaro con 23 interventi per un investimento di 4,6milioni di euro. Terza delle province calabresi, quella di Vibo Valentia con 21 progetti complessivi per 3,7milioni di euro, seguita da Reggio con 15 interventi per quasi 3milioni di euro. Fanalino di coda il Crotonese dove verranno posti in essere solo 7 progetti per una spesa di 1,5milioni di euro.
Dei 21 istituti del Vibonese ben 9 appartengono al Comuni stanziati nel comprensorio delle Serre Calabre. Ecco di seguito l’elenco con il relativo importo previsto per gli interventi:
Fabrizia, Scuola Secondaria primo grado - Via Boccaccio, 141. Operazioni di messa in sicurezza per 124.520euro;
Spadola, Scuola Media - Via Roma. Messa in sicurezza, ristrutturazione e manutenzione straordinaria per un totale di 150.000 euro;
Sorianello, Scuola Elementare “Savini” - C.da Savini. Manutenzione straordinaria per 165.000 euro;
Gerocarne, Scuola Media - Via Michele Bianchi. Manutenzione straordinaria per 200.000 euro;
Soriano Calabro, Scuola Secondaria (primo grado) “G.M. Ferrari” - Via C. Alvaro. Manutenzione straordinaria per 250.000 euro;
Brognaturo, Scuola Primaria “U. Tiani” – Piazza del Popolo. Messa in sicurezza, ristrutturazione, manutenzione straordinaria per 150.000 euro;
Pizzoni, Scuola Media ed Elementare - Via Cap. F. De Caria, 1. Ristrutturazione e manutenzione straordinaria per 150.000 euro;
Capistrano, Scuola Secondaria (primo grado) - Via Giovanni Paolo II. Manutenzione straordinaria per 185.000 euro;
San Nicola da Crissa, Scuola Media - Via Critaro. Messa in sicurezza per 150.000 euro.
È stato di recente ufficializzato il Piano per l'edilizia scolastica annunciato dal presidente del governo, Matteo Renzi, al momento del suo insediamento durante il discorso di fiducia alle Camere dello scorso 24 febbraio 2014. Un piano, composto da tre principali filoni, che coinvolgerà complessivamente 20.845 edifici scolastici in tutta Italia, per investimenti pari a oltre un miliardo di euro a favore di quasi il 50% delle scuole nazionale, nell’arco del biennio 2014-2015.
Si tratta della costruzione di nuovi edifici scolastici o di rilevanti manutenzioni da apportare a quelli già esistenti, grazie alla liberazione di risorse dei comuni dai vincoli del patto di stabilità per un valore di 244milioni di euro (#scuolenuove) e del finanziamento per 510 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione, dopo la delibera Cipe del 30 giugno, per interventi di messa in sicurezza (#scuolesicure), di decoro e piccola manutenzione (#scuolebelle). Al lavoro su questo obiettivo c’è una specifica Unità di missione istituita dalla Presidenza del Consiglio in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca per mettere in sicurezza le strutture scolastiche.
Già nel corso di questa settimana, a beneficio di alcune strutture, potranno essere effettuati i primi interventi di piccola manutenzione per il ripristino del decoro e della funzionalità degli edifici scolastici. Gli istituti interessati quest’anno sono un totale di 7.751 plessi in tutto Italia (dato aggiornato al 18 luglio). Per i lavori di messa in sicurezza ed abbellimento degli edifici, il Miur – sottolinea una nota diffusa dallo stesso ministero – verserà gli importi direttamente alle scuole, saranno poi i dirigenti scolastici a ordinare i lavori attraverso gli appalti Consip o ricorrendo ai vecchi appalti dove quelli nuovi non sono ancora stati attivati.
Il maggior numero di istituzioni scolastiche coinvolte nell'anno in corso riguarderà la provincia di Napoli (860 su 1.776) con un finanziamento di quasi 37milioni di euro. Seguono la provincia di Cosenza con 451 plessi scolastici (su un totale di 967) coinvolti nel progetto già da quest’anno per un investimento di 7,6milioni di euro. Sul terzo gradino del podio la provincia di Roma, con 322 plessi (su 1.887) con una somma a disposizione di 4,7milioni.
Saranno invece 2.525 i plessi calabresi interessati dai lavori, 982 dei quali finanziati già nel 2014: 480 per la provincia di Catanzaro (di cui 211 finanziati), 967 a Cosenza (451), 209 a Crotone (39), 604 a Reggio (273) e 265 a Vibo (8). Proprio per quel che riguarda il comprensorio delle Serre, nel progetto “#scuolesicure” vengono indicati fondi a favore dei plessi di Brognaturo (150mila euro), Fabrizia (125mila euro), Gerocarne (200mila euro), Pizzoni (150mila euro), San Nicola da Crissa (150mila euro), Sorianello (165mila euro), Soriano (250mila euro) e Spadola (150mila euro). Mentre per i fondi elargiti nell’ambito del progetto denominato “#scuolebelle” è previsto un ulteriore finanziamento a favore di Soriano (10mila euro) e Fabrizia (10mila euro) e due a favore di due diversi istituti di Serra San Bruno (rispettivamente per 13mila e 14mila euro).
Nella giornata di ieri i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone, coadiuvati dai Nas di Catanzaro, hanno effettuato dei controlli sulla merce in vendita in un esercizio gestito da commercianti di nazionalità cinese. In seguito agli accertamenti i militari hanno effettuato il sequestro di cinquanta articoli. Si tratterebbe di dispositivi elettronici, giocattoli e cosmetici – tra i quali smalti e prodotti di bellezza – privi dei requisiti minimi di sicurezza e di conformità alle direttive nazionali ed alla certificazione CE.
La merce sequestrata, stimata per un valore di circa 1500 euro, è risultata, inoltre, priva di adeguate istruzioni ed indicazioni d’uso utili ad evitare incidenti, ciò nonostante gran parte dei prodotti sequestrati fossero destinati all’utilizzo da parte di bambini.
Gli articoli, importati e realizzati con materiali di dubbia provenienza, non sottoposti alle verifiche previste dalle normative vigenti in materia di sicurezza, sono risultati di conseguenza privi dei marchi che garantiscono qualità e tracciabilità dei prodotti e quindi potenzialmente pericolosi per la salute di chi ne fa uso. La merce è stata pertanto sequestrata e ritirata dal commercio.
Inosservanza degli obblighi imposti dal regime di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Con questa accusa, i carabinieri dell’Aliquota Radiomobile - diretti dal maresciallo Rosario Scala e coordinati dal comandante della Compagnia di Serra San Bruno, Giuseppe Grillo - hanno tratto in arresto nella serata di mercoledì Francesco Maiolo, 35enne disoccupato del luogo, sottoposto alla sorveglianza speciale della pubblica sicurezza con l’obbligo di soggiorno.
Intorno alle 22, i militari si sono recati presso l'abitazione del giovane per effettuare un controllo e, una volta dentro, si sono accorti della presenza di un'altra persona, già nota alle forze dell'ordine. Nei confronti di Maiolo sono scattate, dunque, le manette.
L'uomo, al momento, si trova agli arresti domiciliari, in attesa della convalida dell'arresto.
Riceviamo e pubblichiamo:
La scandalosa notizia della riduzione della scorta all’On.le Angela Napoli suona come oltraggio e viene appresa con sgomento e profonda delusione da tutti i cittadini che sino ad oggi hanno combattuto in Calabria, e non solo, il malaffare e la criminalità organizzata: se questo è lo stato Italiano allora chiediamo pubblicamente scusa alla ‘ndrangheta. Siete voi i più forti, non mettete in atto ritorsioni e tutti prenderemo atto che lo Stato non esiste.
La decisione, infatti, viene interpretata come aperta manifestazione della volontà statale di non combattere la mafia: lo Stato che non si oppone all’Antistato ma che si fa esso stesso Antistato. Non c’è poi tanto da stupirsi considerato che la mafia non è più in primo piano nel dibattito politico: TUTTI hanno evitato di utilizzare i termini mafia, ‘ndrangheta, camorra, criminalità organizzata, corruzione, collusione, massoneria deviata e E NESSUNO ha osato inserire nei rispettivi programmi il termine LOTTA.
La decisione, inoltre, assume nella sostanza gli effetti propri dell’antica censura, figlia di ben noti storici regimi che la nostra Costituzione ha inteso lasciare fuori dal nostro ordinamento, rappresentando un univoco ed esplicito invito all’omertà ed al silenzio: chiunque dovesse denunciare fatti e/o circostanze riguardanti soggetti appartenenti a cosche mafiose o consorterie criminali ovvero riferirà circa collusioni e malaffare risponderà con l’isolamento e la perdita delle garanzie previste per la tutela e la sicurezza dei cittadini.
La gravità del messaggio, inoltre, esprime tutta la sua forza dirompente e distruttiva allorquando le stesse Istituzioni che hanno testé assunto il provvedimento – ammantandolo sotto una parvenza effimera di legalità -, tra qualche giorno si premureranno a celebrare e commemorare chi, parimenti isolato, infangato, delegittimato in vita, ha immolato la propria vita in nome di una dichiarata e provata responsabilità della propria azione.
Quindi, con il presente comunicato condanniamo fermamente l’inaccettabile decisione assunta dall’Organo Esecutivo di Sicurezza di Reggio Calabria e chiediamo la revoca di tale scellerato provvedimento che mette in serio pericolo la vita di chi ha subito e subisce continuamente minacce dalla criminalità sostenuta dalla mala politica che vige in Calabria.
Se si dovessero malauguratamente avverare irreparabili gesti da parte di taluni irresponsabili riteniamo correi coloro che hanno adottato il provvedimento in questione.
L’Onorevole Angela Napoli DEVE essere tutelata perché ha, fino ad oggi, denunciato grossi pezzi della ‘ndrangheta nonché gli atti illegali della società ma soprattutto delle amministrazioni.
Toglierle la “Scorta” equivale a tutelare la Mafia dello Stato, dove il termine MAFIA indica non l’usuale titolo di qualche classe sociale, ma di tutti coloro che hanno intrapreso l’impegno politico solo per interessi propri. NON E’ ACCETTABILE la mancata tutela di chi, denunciando fatti illeciti, mette a rischio la propria vita soprattutto quando le Istituzioni sono a conoscenza, come nel caso specifico, delle minacce di morte provenienti dal boss MANCUSO emerse a seguito delle operazioni condotte dalla DDA di Catanzaro, PURGATORIO, dell’avvertimento inviato dal collaboratore di giustizia D’URZO secondo cui i boss della Piana stavano organizzando un piano per “ TOGLIERLA DI MEZZO” ovvero delle minacce subite da parte dei COMMISSO. Fatti questi di cui sono state informate tutte le Autorità competenti.
Via i vagabondi e gli sfruttatori, via chi agisce solo in nome di un privato ed egoistico interesse, via chi continua a buttare fumo negli occhi e tace sulle vere responsabilità di questo dissesto mondiale, poiché la ‘ndrangheta e la mafia non sono solo un problema italiano.
Via coloro che pensano di utilizzare la cosa pubblica solo per neutralizzare qualche nemico ovvero per metter in atto ritorsioni politiche e/o vendette personali.
Pertanto chiediamo che il Presidente BOLDRINI e il Presidente GRASSO si adoperino IMMEDIATAMENTE per annullare questo pericoloso provvedimento emesso dall’Organo Esecutivo di Sicurezza di Reggio Calabria e di ristabilire i dispositivi di sicurezza e tutela per assicurare l’incolumità dell’Onorevole Angela Napoli, valorosa Parlamentare che, come pochissimi altri, ha dato lustro al Parlamento e a tutta l’Italia.
L’ONOREVOLE ANGELA NAPOLI DEVE ESSERE PROTETTA E TUTELATA, COSTI QUEL CHE COSTI !!!
Siamo stanchi delle farse e delle ipocrisie. Siamo stanchi di celebrare i morti. È ora di sostenere, accompagnare e proteggere i VIVI, coloro cioè che hanno fatto della loro vita uno strumento utile di impegno per la costruzione di una società migliore.
ANGELA NAPOLI è una di queste.
RISVEGLIO IDEALE
Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, è stato condannato in appello a sei mesi di reclusione nel processo per il caso della discarica di Longhi-Boveto. Confermata anche la condanna per il dirigente comunale Igor Paonni, mentre viene definitivamente assolto l’assessore regionale Antonio Caridi (all’epoca dei fatti assessore all’Ambiente della giunta Scopelliti al Comune di Reggio Calabria).
Il verdetto arriva quindi a conferma della condanna del settembre 2010, quando la seconda sezione penale di Reggio, dopo circa due ore di camera di consiglio, aveva reputato Scopelliti colpevole di omissione di atti d’ufficio per non aver vigilato, in qualità di sindaco di Reggio Calabria, sulla messa in sicurezza, sulla bonifica e sullo smaltimento del percolato della discarica di “Longhi-Boveto”. Si tratta di un impianto di raccolta di rifiuti solidi urbani di proprietà del Comune di Reggio Calabria, già chiuso nel 1999 e mai messo in sicurezza, ubicato nelle strette vicinanze di una scuola elementare ultimata proprio alla fine degli anni ’90, ma mai realmente entrata in funzione a causa della mancata bonifica dell’area circostante allo stesso plesso scolastico.
SERRA SAN BRUNO - “Una seduta tecnica”. Così definisce, il primo cittadino Bruno Rosi, il Consiglio Comunale andato in scena questa mattina a Palazzo Chimirri. Forse eccessivamente tecnica, tanto da divenire, ancora una volta, una seduta del tutto sorda rispetto a quanto accade a pochi metri dall’ombelico del palazzo comunale. Un’amministrazione che non perde occasione per dimostrarsi sempre più insensibile rispetto al degrado civile e culturale in cui la cittadina è sprofondata ormai da troppo tempo.
È stato Mirko Tassone, unico presente oggi in minoranza assieme a Giuseppe Raffele, a porre in rilievo l’allarme ordine pubblico: “Viviamo in un’emergenza evidente caratterizzata da autovetture incendiate (lo stesso Tassone ne fu vittima qualche giorno fa, ndr), furti nelle abitazioni e sparizioni di giovani. È strano che il Consiglio non senta l’esigenza di affrontare questi temi”. Tassone fa quindi esplicitamente riferimento al “caso Massimo Lampasi”, giovane 25enne serrese con qualche precedente penale, misteriosamente scomparso e di cui, da quasi una settimana, non si hanno più notizie. La legittima veemenza con cui Mirko Tassone affronta la questione è determinata anche e soprattutto dal fatto che, lo stesso Consigliere di minoranza, nel maggio scorso, aveva indirizzato al Sindaco un’interrogazione in cui si chiedeva l’elaborazione di un piano per migliorare l’illuminazione del centro-storico e sfavorire quindi l’azione notturna di criminali e “topi d’appartamento”, con l’istituzione dell’Assessorato per la Pubblica Sicurezza e la richiesta al Prefetto di un apposito Comitato d’Ordine e Sicurezza Pubblica. Ma la richiesta era stata totalmente ignorata dalla maggioranza serrese, tanto che alla stessa istanza non aveva fatto seguito alcuna risposta, né negativa né positiva. Un atteggiamento di indifferenza, dunque, che continua a protrarsi anche in questi giorni “difficili” vissuti, purtroppo, dalla cittadina serrese.
A ribattere è il Sindaco: “Non c’è stato il tempo per inserire la discussione nel Consiglio, abbiamo delle scadenze importanti da rispettare”. Peccato però che la seduta sia stata convocata già dal 25 febbraio e si sia trovato il tempo, piuttosto, per integrare tre giorni dopo un argomento aggiuntivo a quelli già previsti all’ordine del giorno (l’affidamento del servizio di Tesoreria). Integrazione effettuata quindi il 28 febbraio, ben due giorni dopo la scomparsa di Lampasi. Sullo stesso tema Salerno rassicura: “Quello di Lampasi potrebbe essere un allontanamento volontario, che non c’entra nulla con la criminalità organizzata. C’è una linea di confine oltre la quale la politica non può andare. Della questione sicurezza se ne riparlerà nel prossimo Consiglio”. Speriamo non sia troppo tardi.
Tornando ai tecnicismi, con il primo punto si decide di approvare il verbale della seduta precedente (quella in cui il Comune acquistò un immobile nel centro storico, nonostante la Spending Review gli impedisse di farlo). Al secondo e terzo punto si trattano due accordi di programmazione negoziata dei fondi PISL per, rispettivamente, la ristrutturazione di un complesso edilizio (ospizio di località “Guido” mai completato) da destinare a “Casa del Pellegrino” (1.800.000 euro) e per la ristrutturazione della vecchia casa mandamentale da adibire a museo/pinacoteca (560.000 euro).
Si passa così al Protocollo di intesa sulla SUA (Stazione Unica Appaltante). Ancora il Consigliere Mirko Tassone propone di approvare un protocollo aggiuntivo per dimezzare la quota minima per le forniture dei beni e servizi (da 100mila a 50mila euro) e per garantire quindi maggiore trasparenza nell’aggiudicazione delle forniture a soggetti privati. La maggioranza rigetta la proposta. La discussione slitta quindi, a dire il vero impropriamente, sulla Commissione d’Accesso agli Atti, insediatasi dal novembre scorso al Comune di Serra San Bruno per presunta infiltrazione mafiosa. Ancora Nazzareno Salerno, capitano coraggioso, mentre gli altri esponenti della maggioranza giocano con il cellulare o sfogliano il giornale, in maniera del tutto fuori contesto rispetto alla discussione, rassicura a voce alta: “Non abbiamo paura e non abbiamo niente da nascondere, il fatto che ci sia una Commissione d’Accesso al Comune non ci intimorisce”. Si salvi chi può.
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