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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
È ormai da quasi una settimana che, sistematicamente, dalle prime ore del pomeriggio, si registra una consistente riduzione della quantità d’acqua erogata dalla rete idrica comunale di Serra San Bruno. Nei punti più alti del paese, addirittura, negli ultimi giorni, in serata l’acqua è venuta a mancare definitivamente.
Nella giornata di ieri i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone, coadiuvati dai Nas di Catanzaro, hanno effettuato dei controlli sulla merce in vendita in un esercizio gestito da commercianti di nazionalità cinese. In seguito agli accertamenti i militari hanno effettuato il sequestro di cinquanta articoli. Si tratterebbe di dispositivi elettronici, giocattoli e cosmetici – tra i quali smalti e prodotti di bellezza – privi dei requisiti minimi di sicurezza e di conformità alle direttive nazionali ed alla certificazione CE.
La merce sequestrata, stimata per un valore di circa 1500 euro, è risultata, inoltre, priva di adeguate istruzioni ed indicazioni d’uso utili ad evitare incidenti, ciò nonostante gran parte dei prodotti sequestrati fossero destinati all’utilizzo da parte di bambini.
Gli articoli, importati e realizzati con materiali di dubbia provenienza, non sottoposti alle verifiche previste dalle normative vigenti in materia di sicurezza, sono risultati di conseguenza privi dei marchi che garantiscono qualità e tracciabilità dei prodotti e quindi potenzialmente pericolosi per la salute di chi ne fa uso. La merce è stata pertanto sequestrata e ritirata dal commercio.
Sul campo del centro polisportivo Palarcobaleno di Pizzo Calabro è andato in scena il terzo e ultimo concentramento provinciale Under 13 femminile di pallavolo delle specialità 3x3 e 6x6. Società ospitante la Nuova Volomen Pizzo, che ha dunque predisposto al meglio la giornata, rivelatasi alla fine soprattutto un sano appuntamento di sport e socializzazione.
Le compagini che hanno preso parte all’iniziativa sono state il Serra nel Volley, Monterosso, Volomen Pizzo, Volley Club Nicotera e Redan Volley. Secondo quanto stabilito dal calendario degli incontri, nella mattinata si sono disputate le gare del 3x3, mentre quelle del 6x6 sono state disputate nel pomeriggio. In mezzo un prelibato pranzo offerto dalla società ospitante, per dare energia alle piccole atlete ma anche per promuovere maggiore socialità fra i gruppi. Fra tutte le squadre, risultavano assenti le compagini di Monterosso, Vibo Marina, Pizzo Dream Volley e Porto Santa Venere che avevano esaurito i propri incontri in calendario nelle giornate di concentrazione precedenti.
In definitiva tutte le squadre si sono distinte per il grande impegno profuso, ma grandi meriti sono stati tributati alle ragazze del Serra nel Volley di Serra San Bruno, guidate impeccabilmente dal mister Fiorindo Lagrotteria, una realtà pallavolistica che è emersa in maniera netta e decisa negli incontri disputati. Infatti, secondo le classifiche ufficiali stilate dal Comitato provinciale Fipav di Vibo Valentia, proprio il Serra nel Volley è risultato vincitore del torneo 3x3 femminile, mentre per il 6x6 il primo posto se lo è aggiudicato il Pizzo Dream Volley. Accedono quindi alla fase delle finali regionali a 12 squadre, che si disputerà a Crotone e la cui data sarà nei prossimi giorni comunicata dal Comitato Regionale: il Serra nel Volley, il Fiamma Monterosso e il Volley Nicotera.
A tenere alto il nome di Serra San Bruno un magnifico gruppo di pallavoliste capaci di conquistare 11 vittorie su 11 incontri totali disputati, con un solo set perso. Il Serra nel Volley ha dunque preso parte al torneo con Assunta Valente (capitano), Francesca De Raffaele, Francesca Condina, Caterina Tassone e Caterina Ariganello. Un’altra grande soddisfazione dunque per le ragazze di mister Lagrotteria, questa volta arrivata in una delle competizioni più affascinanti fra le nuove specialità pallavolistiche, ossia il 3x3, che sta conquistandosi la giusta ribalta sportiva sono da due anni a questa parte.
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha dichiarato illegittima l’occupazione di alcuni terreni, ricadenti nel territorio del Comune di Spadola, attuata dall’Anas per i lavori di costruzione del “Quarto Tronco” della Trasversale delle Serre. Il decreto di espropriazione dei terreni da parte dell’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade era stato disposto - secondo quanto sentenziato dal Tar - tardivamente, solo nel gennaio del 2011, quanto i 5 anni previsti dalla legge entro cui emanare l’esproprio erano ormai abbondantemente scaduti.
L’occupazione anticipata dei terreni da parte dell’Anas era infatti avvenuta nel 2005, ma la “Dichiarazione di pubblica utilità” dell’opera risaliva ad un anno prima, il 2004. Solo il 18 luglio 2012, era stato però notificato il decreto definito di esproprio e, dunque, solo in tale data i ricorrenti avevano appreso che l’Anas aveva adottato una proroga di due anni dei termini di efficacia della stessa “Dichiarazione di pubblica utilità” dell’infrastruttura in costruendo. Peraltro l’esproprio era stato addirittura disposto per un'estensione di terreno maggiore.
Il Tar Calabria ha quindi accolto il ricorso, evidenziando nella sentenza come ai soggetti appellatisi al Tribunale sia stata omessa la comunicazione di avvio del procedimento di proroga dei termini di efficacia della “Dichiarazione di pubblica utilità” dell’opera. La stessa proroga dei termini, secondo la decisione dei giudici, è da considerarsi ammissibile solo in presenza di ragioni eccezionali, cosa che nel caso dei terreni in oggetto non sussiste. L’invalidità della proroga della Dichiarazione si riflette di conseguenza anche sul decreto di esproprio. Da ciò se ne deduce che l’Anas dovrà restituire ai legittimi proprietari i terreni occupati, pagando inoltre una somma per il periodo di occupazione illegittima o, in alternativa - ipotesi più plausibile - potrà acquisire direttamente gli appezzamenti corrispondendo ai proprietari le somme relative al valore stimato dei terreni stessi. Entro 120 giorni dalla notifica della sentenza l’Anas dovrà ufficializzare la decisione presa in merito.
Si profilano, dunque, ulteriori ritardi per un'opera realizzata a velocità pachidermica, presentata per la prima volta dalla Commissione regionale per la programmazione economica nel Piano degli interventi pubblici sulle infrastrutture del Mezzogiono del 1966.
A distanza di diversi mesi dall’ultimo furto, dopo un lungo periodo di apparente calma, ieri sera si è verificato un nuovo misterioso caso di rapina, anche questa volta, a danno di un’abitazione ubicata nel centro storico di Serra San Bruno. L’ondata di furti, improvvisamente interrottasi da alcuni mesi, si era registrata in passato per il corso di diversi anni con frequenza quasi settimanale. La maggior parte degli episodi aveva interessato decine e decine di edifici ubicati nella parte più antica del rione “Terravecchia”, svuotati di denaro, quadri, argenteria, mobili e monili, proprio quando i rispettivi proprietari non si trovavano fra le mura domestiche.
TORINO - Si riapre la vicenda giudiziaria sull’incendio dello stabilimento ThyssenKrupp, l'acciaieria di Torino in cui, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007, divampò un tragico rogo che provocò sette vittime - tutti operai - tra cui il giovane Giuseppe Demasi, all’epoca 26enne, i cui genitori sono originari di Fabrizia.
Nella serata di ieri le sezioni unite penali della Cassazione, inaspettatamente, hanno annullato con rinvio le condanne a danno dei manager imputati per il rogo della ThyssenKrupp, multinazionale tedesca leader nel settore dell'acciaio. Quindi, contrariamente alle sentenze precedenti, i giudici supremi hanno confermato la responsabilità degli imputati per omicidio colposo ma allo stesso tempo hanno annullato una parte della sentenza di appello che riguarda una circostanza aggravante, riferita – secondo la difesa - alle omesse misure di sicurezza. Ci sarà bisogno quindi di un nuovo processo d’appello per rideterminare le pene.
Il verdetto ha scatenato la rabbia dei familiari delle vittime, tanto che proprio in seguito alla pronuncia della sentenza, fuori dall’aula, si sono levate le urla di dissenso da parte di molti dei presenti. «Avete scelto di non decidere in modo che questi vigliacchi non vadano in carcere», hanno gridato alcuni parenti degli operai che persero la vita nel tragico incidente di sei anni e mezzo fa.
Si attendono quindi le motivazioni della decisione, soprattutto perché il procuratore generale Carlo Destro aveva chiesto la conferma delle pene inflitte in appello per omicidio colposo: 10 anni di reclusione per l’ex amministratore delegato, Harald Espenhahn, e dai 9 ai 7 anni per i dirigenti Gerald Priegnitz e Marco Pucci, il direttore dello stabilimento Raffaele Salerno, il responsabile dell’area tecnica Daniele Moroni e il responsabile della sicurezza Cosimo Cafueri. Pene che erano comunque state ridotte rispetto alla sentenza di primo grado del 15 aprile 2011, in cui Espenhahn - con una decisione definita all’epoca «un verdetto senza precedenti per i casi di morte sul lavoro» - era stato condannato per omicidio volontario con dolo eventuale. Ora, però, le pene per gli imputati dovranno essere rideterminate.
Nella mattinata odierna, i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno eseguito diciassette provvedimenti cautelari nei confronti di altrettante persone, in qualità di dirigenti sanitari, assistenti amministrativi e infermieri - in servizio presso la struttura di Pizzo - tutti responsabili a vario titolo di truffa aggravata.
Le indagini dell'Arma, che sono partite nel giugno del 2012 a seguito anche di numerose segnalazioni giunte da parte di cittadini, hanno consentito di documentare - attraverso attività di videoripresa e numerosi appostamenti - reiterate condotte da parte dei dipendenti Asp che si allontanavano dal luogo di lavoro per finalità estranee alle attività d’ufficio.
È emerso, inoltre, che alcuni dipendenti, non presentandosi sul luogo di lavoro, consegnavano il proprio badge ad altri, i quali avevano il compito di striscirlo al posto loro.
Nei confronti delle persone coinvolte è scattata la sospensione dall'impiego per due mesi.
Anche la confraternita dei Sette Dolori di Spadola ha eletto il suo priore: si tratta di Raffaele Barbara, che succede dunque a Vitantonio Tassone. L'insediamento è avvenuto nella mattinata di oggi, durante la celebrazione della Santa Messa. Il seggio - che rimarrà in carica per i prossimi tre anni - sarà composto da Antonio Valente e Raffaele Tassone che ricoprianno rispettivamente il ruolo di primo e secondo assistente. Il procedimento che ha portato, invece, all'elezione si è tenuto domenica scorsa. Alle operazioni di voto hanno preso parte in tutto 34 iscritti e Barbara è risultato eletto con 24 fagioli bianchi. 10, invece, quelli neri.
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