mini I-gemelli-Nicola-e-Vito-GrattaAlberto Sia e Patrik Vitale sono stati condannati a 20 anni di reclusione ciascuno per l'omicidio dei fratelli gemelli Vito e Nicola Gratta' (foto), 45 anni, compiuto a Gagliato l'11 giugno 2010. Giovanni Catrambone, che era il terzo imputato, è stato assolto. Queste le sentenze del processo celebrato con rito abbreviato davanti al gup di Catanzaro. I tre imputati furono arrestati dai carabinieri il 2 luglio del 2010 su provvedimento di fermo emesso dalla Dda di Catanzaro. Secondo l'accusa, il duplice omicidio dei fratelli Gratta' era maturato nell'ambito di quella che viene erroneamente definita ''faida dei boschi''

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mini omicidioAgguato stamattina a Gioia Tauro: un 51 enne già noto alle forze dell'ordine, Giuseppe Priolo, è stato ucciso intorno alle 7 nei pressi di piazza Trieste, in centro, mentre scendeva dalla sua auto per entrare in un negozio di tabacchi. Qualcuno si è avvicinato all'uomo e gli ha sparato contro un colpo di fucile caricato a pallettoni, l'uomo ha cercato di rifugiarsi nel negozio ma è stato raggiunto da una seconda fucilata. Giuseppe Priolo era lo zio di Vincenzo Priolo, ucciso sempre a Gioia Tauro l'8 luglio scorso. Per l'omicidio di Vincenzo Priolo la Procura della Repubblica di Palmi ha emesso un provvedimento di fermo nei confronti di un giovane che si è reso irreperebile e che viene tuttora ricercato. Vincenzo Priolo, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, fu ucciso ins eguito ad una rissa per la quale furono arrestate quattro persone. L'omicidio di Vincenzo Priolo fece scalpore perchè la vittima era cognato di Gioacchino Piromalli. Ora le forze dell'ordine sono al lavoro per capire se ci sia un collegamento tra i due omicidi.

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mini Carabinieri-sorianelloDi seguito il comunicato stampa diffuso dal capitano Stefano Esposito Vangone, comandante della Compagnia dell'Arma dei Carabinieri di Serra San Bruno: In nottata l’intervento dei carabinieri del Comando Stazione di Dinami ha consentito di trarre in arresto un pericoloso soggetto rumeno, pregiudicato, per il reato di tentato omicidio perpetrato per mezzo di un’ascia. O.C. queste le iniziali del giovane boscaiolo rumeno di 33 anni che intorno alla mezzanotte di oggi, dopo essersi presentato a casa di un suo connazionale, amico e collega, ha tentato di attingerlo mortalmente al viso e al corpo mediante l’ascia utilizzata per lavoro. L'O.C. per cause ancora in corso di accertamento, ma verosimilmente riconducibili a tradimenti e questioni sentimentali, si sarebbe presentato a casa del suo amico E.I.C., classe ’84, ritenuto responsabile di aver insidiato la sua fidanzata.

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mini omicidio04Giuseppe Matina, imprenditore agricolo di 33 anni, è stato ucciso stasera a Stefanaconi. Il fatto è avvenuto intorno alle 18 di fronte all'abitazione della vittima, in contrada "Breve". Matina è stato freddato nel cortile di casa sua da due killer armati di pistola, ed è morto sul colpo. Sul luogo dell'omicidio sono intervenuti carabinieri e polizia: gli inquirenti ipotizzano che il delitto sia maturato nell'ambito della criminalità organizzata. Matina era già scampato ad un agguato nel dicembre scorso, mentre era alla guida della sua automobile. L'imprenditore in passato era stato indagato per associazione mafiosa, ma non aveva mai subito alcuna condanna. Il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, ha informato dell'omicidio il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Giuseppe Borrelli. (foto repertorio)

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mini nicola_vardaro_omicidio_miletoNicola Vardaro (foto), 65enne scomparso da MIleto l'11 febbraio e ritrovato morto quattro giorni dopo in fondo ad un dirupo, non è deceduto per cause naturali. L'autopsia effettuata sul suo cadavere, infatti, ha individuato con certezza la causa della morte in due colpi di arma da fuoco esplosi alla testa da distanza ravvicinata. I colpi in un primo momento potevano sembrare delle lesioni dovute alla caduta nel dirupo, ma in realtà l'esame specifico ha chiarito che si tratta di omicidio e che con ogni probabilità proprio l'assassino ha gettato il corpo nel dirupo con lo scopo di occultare ogni traccia dell'omicidio. Il cadavere del 65enne è invece stato ritrovato dagli uomini dell'Arma guidati dal maresciallo Alessandro Demuru che sono riusciti a rintracciare il segnale del telefono cellulare che la vittima aveva con sè. Gli inquirenti, che si sono concentrati su una cerchia ristretta di persone che conoscevano Vardaro, stanno cercando di risalire al movente del delitto e pare abbiano già ricostruito con precisione la dinamica dei fatti.

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Giovedì, 16 Febbraio 2012 17:55

Omicidio Muller, assolti i fratelli Bellissimo

mini tribunale1I fratelli Domenico e Michele Bellissimo, di 30 e 34 anni, originari di Soriano Calabro e imputati nel processo per l'omicidio di Giuseppe Muller, 61 anni, avvenuto nel novembre del 2008 nel paesino dell' Alto Mesima, sono stati assolti dalla Corte di Assise di Catanzaro per non aver commesso il fatto. Anche il Pubblico ministero ne aveva chiesto l'assoluzione, in quanto non c'erano prove sufficienti per dimostrare la loro colpevolezza.

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mini pasquale_2SERRA SAN BRUNO - E' stata depositata proprio stamattina, presso la cancelleria del Tribunale di Vibo, l'istanza per la riapertura delle indagini sull'omicidio di Pasquale Andreacchi, 18enne serrese sequestrato, picchiato selvaggiamente e poi ucciso con un colpo di pistola in fronte nell'ottobre del 2009. A depositare la richiesta l'avvocato Giovanna Fronte, che si occupa del caso da poco tempo ma che probabilmente ha già trovato nelle indagini svolte in precedenza molti elementi da chiarire e da approfondire. In effetti, aveva destato molto stupore la notizia dell'archiviazione del caso avvenuta il 30 dicembre 2010; una notizia passata completamente sotto silenzio e di cui non erano a conoscenza neanche i genitori di Pasquale. E' stato proprio grazie ad un'altra richiesta presentata di recente dall'avv. Fronte che si è scoperto dell'archiviazione dell'inchiesta per omicidio e sequestro di persona

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mini I-gemelli-Nicola-e-Vito-GrattaE' stato rinviato al 24 gennaio il processo a tre persone accusate del duplice omicidio dei fratelli gemelli Vito e Nicola Grattà (foto), di 45 anni, avvenuto a Gagliato l'11 giugno 2010 nell'ambito, secondo l'accusa, dello scontro tra le cosche della zona ionica catanzarese e reggina e del vibonese. Il processo, in cui sono imputati Alberto Sia, Patrik Vitale, e Giovanni Catrambone, è stato rinviato alla luce delle dichiarazioni di un nuovo pentito di 'ndrangheta, Bruno Procopio. E' stato il pm della Dda di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, a depositare, nel corso dell'udienza con rito abbreviato celebrata davanti al gup, i verbali resi da Procopio, che ha iniziato a collaborare dal 20 dicembre scorso, dopo essere stato arrestato nell'ambito dell'operazione "Showdown" condotta dai carabinieri contro le presunte cosche Sia-Procopio-Tripodi che operano nella zona di Soverato. Bruno Procopio, figlio di Fiorito Procopio che, secondo gli inquirenti, sarebbe uno dei principali esponenti del 'locale' di 'ndrangheta di Soverato, nelle dichiarazioni rese a Capomolla ha parlato anche del duplice omicidio dei due fratelli di Gagliato e per questo il pm ha deciso di chiederne l'audizione. Il collaboratore sara' sentito in videoconferenza. I tre  imputati sono stati arrestati dai carabinieri il 2 luglio 2010 su provvedimento emesso dalla Dda di Catanzaro. Una delle vittime della faida e' stato proprio il boss Vittorio Sia, padre di Alberto, ucciso in un agguato il 22 aprile del 2010. L'agguato mortale contro Vittorio Sia sarebbe all'origine, secondo l'accusa, del duplice omicidio dei fratelli Gratta'. Alberto Sia, insieme a Vitale e Catrambone, e' sospettato di avere rubato lo scooter utilizzato per l'agguato ai fratelli Gratta'.
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mini arresti_9_gen_2012SERRA SAN BRUNO - I carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno guidati dal capitano Esposito Vangone hanno tratto in arresto Antonio e Cosimo Francesco Caglioti, padre e figlio, di 55 e 24 anni, di Sant'Angelo di Gerocarne, con l'accusa di ricettazione e detenzione illegale di armi. In un'autorimessa di proprietà degli arrestati sono stati trovati un fucile, due passamontagna, una paletta segnaletica ed un lampeggiante in uso alla polizia. Pare che i due Caglioti siano imparentati con Fortunato Patania, ucciso nel settembre scorso nei pressi di un distributore di benzina poco distante dallo svincolo autostradale di Serre. I carabinieri, alla luce del materiale sequestrato e dei contrasti tra le cosche della zona che sembrano emergere da recenti fatti di cronaca e indagini giudiziarie, ritengono di avere scongiurato un omicidio di 'ndrangheta.

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mini Pileggi-fratelli-aggressione-ViboneseTre fratelli di San Nicola da Crissa, Giuseppe, Nicola e Rosaria Pileggi, rispettivamente di 79, 72 e 65 anni, già noti alle forze dell’ordine perché imputati di tentato omicidio ai danni di una vicina di casa, si sono resi protagonisti dell’ennesimo episodio di cronaca. I tre, sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari, hanno violato tale restrizione della libertà personale per uscire, asce in pugno, a tagliare legna da ardere. Una volta fuori di casa, i tre anziani si sarebbero messi ad inveire nuovamente contro la vicina di casa, già loro vittima di tentato omicidio, la quale spaventata si sarebbe barricata in casa. Sul luogo dell’accaduto sono giunti i Carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno e della locale Stazione, coordinati dal capitano Esposito Vangone, che una volta accertatisi di quanto stesse succedendo, avrebbero cercato di far desistere i tre fratelli per farli tornare in se e rispettare gli obblighi previsti dalla legge. I tre anziani, per tutta risposta, avrebbero opposto resistenza e usato violenza contro i militari che nella bagarre, nata appunto per tentare di convincere i recidivi a lasciare le asce e a tornare in casa, avrebbero riportato alcune escoriazioni e lacerazioni alla divisa. I tre sono stati nuovamente arrestati e tradotti agli arresti domiciliari con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Nel luglio scorso i tre fratelli erano finiti in manette per aver attentato alla vita della loro vicina di casa, una cinquantenne del luogo, accoltellata per due volte alla schiena. Mentre nel novembre scorso erano stati sorpresi dai carabinieri su un autobus ed arrestati in quanto avrebbero dovuto trovarsi ai domiciliari appunto per l’accusa di tentato omicidio. I tre erano saliti su un pullman diretto a Vibo Valentia, confondendosi tra gli studenti presenti, ma riconosciuti dai militari dell’Arma, dopo le formalità di rito, sono stati rispediti nuovamente ai domiciliari.

 

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