Il Vizzarro.it - quotidiano online
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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Giuseppe Gerace, 30 anni, è stato ucciso in un agguato avvenuto stamattina nelle montagne tra Bivongi e le Serre, al confine tra le province di Reggio, Vibo e Catanzaro. La vittima era alla guida di una jeep su una strada sterrata, quando l'auto è stata raggiunta da diversi colpi di fucile. Insieme a Gerace in auto c'era Giuseppe Geracitano, 19 anni, che è rimasto ferito. Secondo le prime ricostruzioni, pare che i due siano scesi dall'auto e abbiano tentato la fuga: il 30enne non c'è riuscito ed è stato freddato, mentre il 19enne, dopo essere fuggito attraverso un bosco, è stato visto e soccorso da alcuni operai forestali. Geracitano sarà sottoposto ad intervento chirurgico presso l'ospedale di Locri. Pare che a sparare siano stati almeno due sicari. Sull'agguato indagano i carabinieri.
Il Sindaco di Serra San Bruno
SERRA SAN BRUNO - Il fantomatico balletto delle ordinanze, mandato in scena dall’amministrazione comunale serrese negli ultimi mesi, ha contribuito a rendere ancora più paradossale la questione acqua potabile. Si tratta, infatti, di un problema grave, che incide sulla salute oltre che sulle tasche dei cittadini, causato per larga parte dalla responsabilità delle amministrazioni comunali alla guida del paese dal 2004 (anno di insediamento di SoRiCal) e che viene malamente gestito oggi dall’amministrazione Rosi, che nell’arco degli ultimi 3 mesi ha tenuto un atteggiamento contraddittorio e fuorvianteper i cittadini, che oggi appaiono esasperati
In Vaticano hanno trovato il colpevole. Era il maggiordomo. Come nei gialli di Agatha Christie. Si tratta di Paolo Gabriele, ‘Il corvo’ di fiducia di Benedetto XVI. Un ragazzo riservato e dallo spirito angelico, che dal 2006 arrivava ogni giorno di buon mattino nella stanza del Papa per aiutarlo a vestirsi. Ma da un po’ di mesi dopo aver sistemato il letto e spazzato la polvere si intratteneva a fare le pulci tra i cassetti benedetti. E mentre Ratzinger cercava la via del Paradiso per ognuno di noi, lui iniziava a rovistare alla ricerca di documenti segreti. Anzi segretissimi. Adesso langue nelle prigioni della gendarmeria vaticana. Ma per quale motivo Gabriele si è dato allo spionaggio? A chi servono quei documenti? Cosa contengono? Perché li ha portati dal Vaticano fino a casa propria? È in corso una guerra color porpora.
Già da alcuni mesi diversi documenti riservati sulla gestione dello IOR, la banca vaticana, erano finiti sulle prime pagine dei giornali. Ma ripercorriamo con calma l’ultima settimana vaticana:
GIOVEDI’ 24 MAGGIO. Paolo Gabriele, aiutante di camera di Benedetto XVI ha già trascorso la sua prima notte nella cella di sicurezza nel palazzo del Tribunale. Ma nessuno ha ancora diffuso la notizia. Nel pomeriggio il presidente della IOR, Gotti Tedeschi, viene sfiduciato e da lì a poco deciderà di dimettersi. Benedetto XVI preme affinché il posto sia ricoperto dal tedesco, Hans Tietmeyer, membro dell’Accademia Pontificia.
VENERDI' 25 MAGGIO. Nelle prime ore del giorno si diffonde la voce di un arresto legato alla fuga di documenti riservati. Ma non viene ancora rivelato il nome del detenuto. Il Vaticano non conferma l’arresto. Ma neanche smentisce.
SABATO 26 MAGGIO. Arriva l’ufficialità. Il detenuto c’è ed ha anche un nome: è Paolo Gabriele. Cittadino vaticano. A casa sua sono stati trovati documenti riservati. Sarà processato dal tribunale della Santa Sede e non dalla legge italiana.
DOMENICA 27 MAGGIO. Apparentemente indifferente alla questione del maggiordomo 007, Ratzinger celebra la messa. Nel sermone asserisce: “lo spirito della Pentecoste vinca la ‘Babele delle inimicizie’!''.
LUNEDI' 28 MAGGIO. Le indagini proseguono. Il Vaticano chiarisce che non ci sono altri indagati. Né una donna, né un cardinale, contrariamente a quanto i giornali del mattino asserivano.
MARTEDI’ 29 MAGGIO. Il detenuto Gabriele dichiara di voler collaborare. Verrà interrogato nei prossimi giorni. Si attende che il maggiordomo faccia i nomi dei presunti complici.
MERCOLEDI’ 30 MAGGIO. Le vicende che vedono coinvolto Paolo Gabriele si intrecciano con le dimissioni di Gotti Tedesco, l’ormai ex banchiere del Papa, che sembra sia stato sfiduciato per essersi opposto al salvataggio del San Raffaele di don Verzé da parte dello Ior, affossando il progetto di un grande polo sanitario vaticano a cui stava lavorando il cardinal Bertone.
Lo sporco alberga fra le mura vaticane. Che alla base del tentato spionaggio vi sia una sommossa? Un’azione di riforma all’interno della Chiesa? Bolle qualcosa di losco all’ombra del cupolone. Una battaglia sotterranea, decisiva per il controllo delle casse dello IOR e per gli equilibri di potere all'interno della Chiesa. Oppure, semplicemente, si tratta di una farsa promozionale per il prossimo romanzo di Dan Brown.
Questa mattina alle ore 11.00 su convocazione di S.E. il Prefetto Michele Di Bari, si è tenuto nella sala riunioni della Prefettura di Vibo Valentia, un incontro a cui hanno preso parte una delegazione del comitato “Pro Serre” ed il sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi, tra l’altro capofila della conferenza dei primi cittadini del distretto sanitario. L’incontro durato quasi un’ora e mezza ha rappresentato l’occasione concreta per ribadire, a scanso ormai di qualsiasi ultimo equivoco, come il territorio dell’entroterra vibonese sia ormai nei piani istituzionali, politici, sanitari e non solo, abbandonato a se stesso. La prova del nove arriva proprio dalla voce del Prefetto che nell’ambito dell’incontro di questa mattina ha comunicato ufficialmente la ferma intenzione del Presidente Scopelliti, Commissario ad Acta della sanità calabrese, di non voler ricevere il comitato in un ipotetico tavolo in cui evidenziare quella che è la drammatica situazione di crisi sanitaria
Riceviamo e pubblichiamo:
Siamo un gruppo di ex lavoratori interinali somministrati nell'anno 2010-2011 presso la Procura della Repubblica. Vorremmo raccontare la nostra esperienza lavorativa, la nostra precarietà e la nostra amarezza nel ritrovarci sempre a combattere per ciò che ci dovrebbe spettare di diritto. Dopo sette mesi di duro lavoro, vissuti tra carte e faldoni, per cercare di smaltire gli arretrati presenti da atavica memoria, nonostante i numerosi elogi e gratificazioni di funzionari e dirigenti, per scadenza di contratto ci siamo ritrovati con la stessa precarietà che attanaglia le vite di ormai la stragrande maggioranza dei calabresi. Nonostante ciò non abbiamo mai smesso di sperare in un nuovo bando, che in maniera legittima ci desse la possibilità di rientrare anche in condizioni di precarietà nel sistema giudiziario. Sappiamo però che la nostra Regione è caratterizzata talvolta da stranezze, comportamenti dubbi, che vengono posti in essere di frequente. Pertanto, siamo stati costretti con le nostre sole forze a documentarci, ricercando i meccanismi che definiscono la gestione degli Ammortizzatori sociali in deroga. Come citato nell'accordo quadro tra INPS e Regione Calabria per la gestione 2010-2012 degli ammortizzatori sociali in deroga “Sono destinatari del trattamento di mobilità in deroga i soggetti dipendenti e residenti nel territorio della Regione Calabria che hanno subito un licenziamento collettivo, plurimo o individuale per giustificato motivo oggettivo connesso a riduzione trasformazione o cessazione di attività di lavoro, dimessi per giusta causa nel periodo 1 gennaio 31 dicembre 2011... * Soggetti ultracinquantenni non in grado di completare la maturazione dei requisiti necessari per il pensionamento di anzianità o dì vecchiaia, il cui periodo mancante per raggiungere il diritto a pensione non superi i 12 mesi e maturi entro il 31/12/2011 e si trovino in una delle seguenti situazioni: percettori dell'indennità di mobilità ai sensi della legge 223/1991; iscritti nelle liste di mobilità ai sensi della legge 236/1993 a partire dall' 1/1/2009 in possesso di un'anzianità aziendale di almeno 12 mesi, di cui 6 di lavoro effettivamente prestato; licenziati per giustificato motivo oggettivo o dimissionari per giusta causa a partire dall1/11/2009 in possesso di un'anzianità aziendale di almeno 12 mesi, di cui 6 di lavoro effettivamente prestato; dipendenti da datori di lavoro non imprenditori e non aventi i requisiti per consentire l'accesso alle liste di mobilità.” Dalle poche informazioni che abbiamo potuto assumere direttamente e da notizie ufficiose, pare che in tali liste vi siano dei soggetti ex interinali, che pur avendo dodici mesi di attività lavorativa non hanno il requisito “del licenziamento, previa la ovvia assunzione a tempo indeterminato”, requisito essenziale ai fini dell'iscrizione nelle liste. Il contratto di somministrazione ai sensi della legge 276/2003 stabilisce che “il somministrante si obbliga a fornire all'Utilizzatore manodopera a carattere temporaneo.” Pertanto nella fattispecie, non sussisterebbe un rapporto di lavoro subordinato – così come enunciato dall'art.2094 Cod. Civ.- presupposto essenziale dei contratti a tempo indeterminato. Ora noi ci chiediamo: “Come è possibile che questi soggetti, iscritti nelle liste pur non avendo i requisiti , stanno per essere inseriti negli enti facenti richiesta di personale?” Sarà sfuggita all'occhio attento del Dipartimento n.10 della Regione Calabria la verifica dei requisiti? Come è possibile che proprio loro, che hanno stilato l'accordo, siano caduti in errore?
Simona Bagnato (rappresentante del Gruppo ex Interinali)
SERRA SAN BRUNO – Pubblico delle grandi occasioni a Gasperina per l’ undicesimo concorso regionale organizzato dall’ Aibes (Associazione Italiana Barmen e Sostenitori) svoltosi lunedì scorso nella ridente cittadina Jonica. Undici sono i concorsi regionali organizzati finora nella nostra regione che, anno dopo anno, vedono sempre più numerosi Barmen professionisti del mestiere, giovani che ambiscono a diventarlo ed appassionati di questo avvincente e affascinante mondo del beverage. La competizione ha stabilito chi, tra i partecipanti, avrà l’onore di approdare alla finale nazionale Aibes che si terrà a Sorrento nel prossimo mese di Novembre. Sei le sfide in programma, suddivise nelle seguenti categorie: “Amici Sparkling”, “Emergenti – cocktails al caffé”, “Aspiranti - Frozen”, “Professionisti – Afterdinner”, “Professionisti – Longdrink” e “Professionisti – Predinner”. Ancora una volta, la sezione vibonese dell’ Aibes sorprende per le posizioni in classifica dei propri affiliati: dopo la vittoria nella scorsa edizione di Barban dell’ anno da parte Dominic Garcea, l’ undicesimo concorso ha visto protagonisti nelle varie categorie la tropeana Mariastella Scrugli (1a classificata), i vibonesi Fausto Ranniti (3° classificato) ed Erika Bentivoglio (terza classificata), ed il serrese Domenico Scrivo (foto), primo classificato nella categoria “Aspiranti Frozen Barmen”.
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