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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
SERRA SAN BRUNO - Il fantomatico balletto delle ordinanze, mandato in scena dall’amministrazione comunale serrese negli ultimi mesi, ha contribuito a rendere ancora più paradossale la questione acqua potabile. Si tratta, infatti, di un problema grave, che incide sulla salute oltre che sulle tasche dei cittadini, causato per larga parte dalla responsabilità delle amministrazioni comunali alla guida del paese dal 2004 (anno di insediamento di SoRiCal) e che viene malamente gestito oggi dall’amministrazione Rosi, che nell’arco degli ultimi 3 mesi ha tenuto un atteggiamento contraddittorio e fuorvianteper i cittadini, che oggi appaiono esasperati
da una situazione che ancora persiste, visto che l’acqua che arriva nelle nostre case continua ad essere colorata e maleodorante.
Fin dal giorno del sequestro dell’impianto dell’Alaco, da noi invocato da tempo in perfetta solitudine, abbiamo letto, affisse per le vie del paese, ben 4 diverse ordinanze, in cui si affermava che si erano registrati problemi batteriologici per l’acqua SoRiCal erogata dalla rete idrica comunale, a cui già il giorno successivo si univa anche l’acqua delle fontane pubbliche Scorciatina, Santa Maria e Guido. Quindi, mentre inizialmente l’amministrazione si intestardiva a dichiarare potabile tutta l’acqua, dopo l’operazione dei Nas e del CFS si è affrettata a dichiararla tutta non potabile, compresa quella delle fontanelle che nulla hanno a che fare con l’invaso dell’Alaco. Dopo una serie di lavori di ripristino alle fontanelle pubbliche, un’altra ordinanza ha dichiarato che l’acqua è rientrata nei parametri di potabilità. Ma se si è provveduto alla manutenzione e al ripristino delle fonti pubbliche, e quindi per queste il problema può essere stato presumibilmente risolto, che cosa è cambiato invece per l’acqua SoRiCal, quella che, per intenderci, persiste ad uscire dai rubinetti delle nostre case e arriva direttamente dall’invaso dell’Alaco?
Sarebbe bene che l’amministrazione una volta per tutte decidesse da che parte stare: dalla parte dei cittadini o della multinazionale che per anni ci ha avvelenato e che ancora oggi continua a farlo, perché nelle nostre case arriva ancora acqua dell’Alaco, nonostante questo sia stato affidato alla gestione di un custode (fra l’altro consorte proprio di un legale della SoRiCal stessa: cosa che ci preoccupa non poco).
Per ovviare alla confusione frutto dell’operato dell’amministrazione comunale e della poco seria ed oculata gestione del problema acqua, i membri del COMITATO CIVICO PRO SERRE a breve distribuiranno per il paese un vademecum per l’utilizzo corretto dell’acqua che arriva nei rubinetti delle nostre case. La nostra posizione rimane immutata: l’acqua dell’Alaco, che rappresenta la quasi totalità dell’acqua che arriva nelle case serresi, non è e non può essere potabile; l’invaso va chiuso definitivamente; Serra San Bruno deve staccarsi dall’Alaco nel più breve tempo possibile.
Comitato Civico “Pro Serre”
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