mini ospedale serraSERRA SAN BRUNO – Che il presidio ospedaliero 'San Bruno', dopo il pesante ridimensionamento del piano sanitario di rientro, sia ridotto all’osso è chiaro a tutti. Cosi com’è abbastanza chiaro che la colpa della scure sanitaria sull’ospedale serrese è da rinvenire nella malapolitica dei comportamenti antisociali del centrosinistra calabrese prima e successivamente del centrodestra. Ma ora, alle carenze di strutture e di mezzi - ne è esempio l’unica ambulanza a disposizione per un bacino di utenza di circa trentamila persone che è puntualmente assente per altri interventi quanto capita una urgenza - sono da aggiungersi anche i turni piuttosto pesanti a cui vengono sottoposti molti lavoratori a causa della carenza di personale.

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mini italianostra-negativo1SERRA SAN BRUNO - Il Testimonial Umberto Zanotti Bianco 2013 è stato consegnato all’Istituto Comprensivo delle Scuole superiori di Serra San Bruno durante un convegno svoltosi giorno 25 maggio 2013 nella sala del Liceo Scientifico diretto dal Preside Prof. Tonino Ceravolo. Arte, cultura, ambiente naturale e diritto all’ambiente sano sono stati i temi trattati ed egregiamente svolti dai ragazzi e ragazze della IV classe, con la guida dei loro tutor Prof. Nicola Rombolà e Prof.ssa Giovanna Esposito. L’idea di candidare il realizzando progetto all’assegnazione del premio 2013 della prestigiosa Associazione venne avanzata, nell’occasione della presentazione del lavoro avvenuta nel dicembre scorso, dal Prof. Gaetano Luciano, Presidente della sezione provinciale di Italia Nostra di Vibo Valentia. Il convegno per la presentazione e per la premiazione è stato organizzato dal Dirigente Scolastico che ha riunito al tavolo importanti personaggi che hanno dato lustro culturale con idee e soprattutto azioni, agli ideali propugnati da Italia Nostra, fondata nel 1955 da Umberto Zanotti Bianco, insigne ambientalista, archeologo ma anche famoso educatore e filantropo.
Hanno svolto interessanti relazioni il Prof. Luciano, il Preside Ceravolo e, in qualità di moderatore, il Prof. Rombolà. Intriganti e quasi commoventi sono stati gli interventi di due famosi ospiti del tavolo, già negli anni precedenti insigniti dell’importante riconoscimento. L’anno scorso il premio è stato assegnato al Sindaco del Comune di Riace Prof. Domenico Lucano, per la benemerita attività svolta in favore dell’accoglienza degli extracomunitari rifugiati, il cui obiettivo raggiunto è stata ed è la sistemazione alloggiativa di questi sfortunati ospiti; e lo ha fatto servendosi delle case libere lasciate dagli emigrati, da tempo in disuso ed abbandonate. Altro toccante intervento è stato svolto da Mons. Giuseppe Fiorillo, Arciprete del Duomo di Vibo Valentia e Presidente provinciale dell’Associazione “Libera”, che tanto lavora in favore degli ultimi, della legalità, della dignità della persona, del lavoro e dell’ambiente.
Naturalmente l’allegria degli studenti per il conseguito riconoscimento di meritorietà del loro progetto è stata notevole; ma ciò che può nel futuro conseguire a questo nobile riconoscimento potrebbe essere di gran lunga più entusiasmante se si pensa che nelle mani dei ragazzi sta la speranza di salvezza del pianeta. Il lavoro svolto e ciò che con esso viene appreso, non sarà perduto ma valorizzato: è un augurio ed un auspicio.

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mini municipio serraRiceviamo e pubblichiamo:

SERRA SAN BRUNO - La triste denuncia del sig. De Paola, titolare dell’Agriturismo Fondo dei Baroni, circa la gestione del “Pitagora mundus” scrive un’ulteriore pagina nella storia dei fallimenti politici ed amministrativi dell’attuale maggioranza e, probabilmente, non fa altro che preludere la fine di un progetto assai pregevole ma incompatibile con l’assoluta incapacità di gestirlo delle istituzioni coinvolte, prima fra tutte la nostra amministrazione comunale che, nella passività più assoluta, ha intrapreso senza alcuna consapevolezza, preparazione o programmazione un progetto che avrebbe dovuto rappresentare una grande opportunità di integrazione e di scambio culturale degna della cultura e sensibilità serrese ma che si è trasformato, per colpa dell’improvvisazione, in un danno anche per la stessa immagine del paese .

Più volte in consiglio comunale come minoranza avevamo evidenziato le numerose criticità e lacune nella gestione a cominciare dalla scarsa conoscenza e consapevolezza dimostrata dalla maggioranza circa l’accordo e gli impegni assunti con la regione, passando per l’inesistenza di una benché minima programmazione ed organizzazione del periodo di soggiorno e finendo con la mancanza di alcuna previsione in bilancio, ma mai si sarebbe pensato che tale incapacità amministrativa avrebbe trascinato nel baratro chi, per spirito di ospitalità, collaborazione e civiltà, sopperendo alle mancanze dell’amministrazione, aveva accettato, accollandosi di anticiparne spese, strumenti e lavoro, di prestare ospitalità ai ragazzi egiziani ritenendo di poter riporre massima fiducia nella serietà degli impegni assunti dalle istituzioni.

Perciò, di fronte ad una tale denuncia, l’amministrazione comunale, che in prima persona si è impegnata sia con gli imprenditori coinvolti sia con i cittadini tutti sui quali, comunque, sono ricaduti e ricadono alcuni dei costi dell’ospitalità fornita, ha il dovere di dare una spiegazione e chiarire il perché un progetto nato per arricchire culturalmente la nostra comunità abbia finito per danneggiarla e quali sono le intenzioni per il prosieguo.

Ma vi è soprattutto la necessità che, invece di fare un deplorevole scarica barile per cercare un capro espiatorio su cui far ricadere le colpe, ognuno si assuma le proprie responsabilità impegnandosi a trovare, nel più breve tempo possibile, una soluzione a questa vicenda che rischia veramente di compromettere non solo il completamento del ciclo avviato e conseguentemente l’immagine e la credibilità del paese, ma addirittura il futuro di un’impresa e di coloro che, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, vi avevano “fortunatamente” trovato lavoro.

Rosanna Federico
Consigliere comunale Pd

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mini 20130318 006Riceviamo e pubblichiamo:

Si è svolto oggi un incontro presso il Ministero del lavoro sulla questione dei lavoratori Lsu/Lpu della Calabria. All'incontro, richiesto dagli on. Aiello, Bruno Bossio, Censore, Battaglia hanno partecipato il ministro Giovannini, la sottosegretaria Santelli, la segretaria generale del ministero, ed il direttore generale delle politiche attive e passive Pirrone. Nel corso della riunione i parlamentari hanno esposto al Ministro la drammatica situazione in cui versano i lavoratori Lsu/Lpu calabresi, i quali da diversi anni prestano servizio presso gli enti utilizzatori senza avere certezze nè sul loro futuro occupazionale nè sul pagamento puntuale delle loro spettanze, e senza aver mai avuto nel corso di questi lunghi anni alcun versamento contributivo per maturare il diritto alla pensione. La proposta avanzata dai parlamentari al Ministro intende affrontare la problematica in termini definitivi con la richiesta di un contributo economico ad hoc che vada a colmare una disparità di trattamento che in passato c'è stata a danno del bacino di lavoratori calabresi.
In particolare si è chiesto di:un progressivo svuotamento del bacino attraverso il ricorso di incentivi adeguati per i lavoratori anagraficamente più anziani; la contrattualizzazione dei lavoratori in forza presso gli enti utilizzatori e l' allargamento del contributo economico a carico del Ministero a copertura pluriennale di questo percorso. Dopo una approfondita discussione, il Ministro ha dato disponibilità a verificare tutte le opportunità sul versante economico per il reperimento delle risorse aggiuntive e nello stesso tempo ha dato mandato alla struttura del ministero del Lavoro di verificare di concerto col ministero della Funzione Pubblica i dati relativi al bacino degli Lsu/lpu calabresi comparato con i dati dei dipendenti che prestano servizio negli enti utilizzatori, considerando che la questione si potrebbe inserire nelle misure  che sono all'esame del governo di politiche attive del lavoro che incentivano l'avvicendamento progressivo nella PA per favorire l'inserimento di lavoratori più giovani.
In conclusione si è stabilita una prossima riunione alla luce dei dati e delle verifiche del Ministro per affrontare con maggiore contezza la questione. I deputati Aiello, Bruno Bossio, Censore e Battaglia al termine dell'incontro, hanno valutato positivamente l'esito del confronto aperto col Ministro in persona, come da tempo non avveniva ed hanno ribadito l'esigenza di tenere sempre alta e vigile l'attenzione su tale questione.

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mini egizianiRiceviamo e pubblichiamo: Ieri è stata domenica. Apparentemente una domenica come le altre, ma non per noi dell’Agriturismo Fondo dei Baroni. Siamo un gruppo di lavoro molto affiatato, amici veri. Personalmente ho impiegato anni a creare questo ambiente di lavoro sereno e professionale, mirato ad arricchire quella parte di Calabria che sa di potercela fare al di fuori degli schemi convenzionali di corruttela e sottogoverno. Ho coltivato, giorno dopo giorno, in chi mi sta accanto la passione per il lavoro, l’etica, il rispetto delle persone e dell’ambiente.
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Mercoledì, 15 Maggio 2013 11:47

Comune, Lsu-Lpu: l'ira della Uil provinciale

mini municipio_serraSERRA SAN BRUNO - «La vicenda iniziata subito dopo la sua elezione a primo cittadino, scaturita dal suo bisogno di rivalsa contro due lavoratrici di pubblica utilità, colpevoli di non averla sostenuta in campagna elettorale, ha ormai raggiunto livelli insopportabili. Così come inaccettabili sono i soprusi amministrativi da lei pensati e perpetrati con la collaborazione del segretario comunale che, pur di conservare il suo posto di lavoro, ha avallato ogni irregolarità ed è passato sopra, come riportato dalla stampa, anche ad aggressioni fisiche di cui lei si sarebbe reso protagonista nei suoi confronti». È questo l’incipit di una lettera che il segretario provinciale della Uil, Luciano Prestia, ha scritto rivolgendosi al sindaco Bruno Rosi, facendo sapere come «nonostante gli inviti alla riflessione», affinchè si utilizzassero i lavoratori «non in base alle amicizie, parentele o, peggio, al riconoscimento della dignità di lavoratore soltanto se sostenitori elettorali, suggellando di fatto un patto di voto di scambio, non sono valsi a nulla».

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Giovedì, 09 Maggio 2013 13:17

Lsu/Lpu: Censore (Pd) si rivolge al governo

mini CensoreBruno
Riceviamo e pubblichiamo
 
 
«Spettabile Ministro, mi sia consentita, preliminarmente, una constatazione oggettiva: l’autentica polveriera che sta assumendo i connotati di una vera e propria bomba sociale, che potrebbe esplodere da un momento all’altro, richiede risposte immediate e ineluttabili per eliminare il disagio sociale e per ridare dignità e prospettive a migliaia di lavoratori calabresi».
E’ questo l’incipit di una lunga, accorata ed articolata lettera che il Deputato del Partito Democratico Bruno Censore, assieme ai colleghi Vincenza Bruno Bossio (PD) e Ferdinando Aiello (SeL), ha indirizzato al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, On.Prof. Enrico Giovannini, per chiedere l’istituzione di un tavolo tecnico per la stabilizzazione degli Lsu/Lpu, al fine di studiare e individuare soluzioni definitive per il problema dei cinquemila Lavoratori Socialmente Utili e di Pubblica Utilità calabresi.
«Il riferimento - scrive Censore - è alla vicenda, annosa, insoluta e per certi versi paradossale, che riguarda gli oltre 5.000 Lsu/Lpu Utilità calabresi. La loro condizione di precarietà risulta sempre più grave tanto che in seguito alla recente sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato l’art.55 del collegato alla Manovra finanziaria 2012 della Regione Calabria i rischi per il loro futuro sono improvvisamente divenuti elevatissimi».
Bruno Censore, insomma, intende investire del caso la politica nazionale. «Assieme ai Consiglieri regionali Carlo Guccione e Nino De Gaetano che da sempre assieme al sottoscritto con molta attenzione seguono la questione, vigileremo affinché le rassicurazioni e gli impegni della Regione Calabria, almeno questa volta, siano mantenuti. Bisogna scrivere la parola fine su questa inaccettabile precarietà mettendo in campo tutte le iniziative necessarie ad arrivare ad una soluzione, ecco perché - conclude Bruno Censore - assieme ai colleghi Enza Bruno Bossio e Ferdinando Aiello abbiamo chiesto al Ministro del Lavoro l’immediata istituzione di un tavolo tecnico per la stabilizzazione degli Lsu/Lpu, senza i quali, lo ricordo, sarà messa in ginocchio non solo l’economia di oltre 5.000 famiglie ma anche la normale gestione dei servizi essenziali in molti enti locali calabresi».
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mini chiesa_Mongiana_e_foto_NadileMONGIANA – Questa volta non ci sarà il solito percorso di montagna che porta al lavoro, fatto di terra umida o polvere, questa volta ad accogliere Nazzareno Nadile, l’operaio 42enne morto a causa di un incidente sul lavoro, ci sarà un sentiero fiorito che porta al ristoro dalla fatica, dove riposa chi ha vissuto con la coscienza pura. I funerali del boscaiolo si sono celebrati ieri pomeriggio nella chiesa di Mongiana dedicata alla Beata Vergine delle Grazie. Il corteo quasi ammutolito, ha seguito il feretro che dalla casa è giunto in chiesa tra la commozione di parenti, amici e colleghi di lavoro, che da sempre hanno condiviso con lo sventurato lavoratore, numerose ore di lavoro e di fatica per garantire a se stessi e alla propria famiglia un'esistenza libera e dignitosa. Nazzanero Nadile da alcuni giorni si trovava ricoverato in gravissime condizioni presso il reparto di rianimazione dell’ospedale Pugliese di Catanzaro, dov’era giunto, a bordo di un elicottero del 118, in seguito alle conseguenze di un incidente sul lavoro che lo avevano costretto a lottare tra la vita e la morte, come spesso accade alla persone meno fortunate, non ce l’ha fatta. Le condizioni negli ultimi giorni si erano aggravate al tal punto che i sanitari stessi avevano lasciato ai familiari ben poche speranze circa la ripresa del giovane. La prognosi per tutto il periodo del ricovero era stata riservata fino a quando per il giovane non c’è stato più nulla da fare. E’ deceduto dopo le gravi ferite riportate in quella che avrebbe dovuto essere una delle tante mattinate di lavoro e che invece si è trasformata in una tragedia. Ora non è rimasto altro che un ultimo saluto a quel giovane che, dopo le estenuanti ore di lavoro, con la dolcezza che solo il cuore di un figlio può avere, era solito occuparsi della madre invalida a cui ogni sera rimboccava le coperte adagiandola amorevolmente nel letto. Quel letto dove lui era nato e che ora non lo rivedrà più.

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mini mongiana

MONGIANA – Un’altra vittima del lavoro, un’altra morte bianca si aggiunge a quella che è un’autentica carneficina e che purtroppo viene sottostimata dalle statistiche ufficiali e ignorata dalla politica. Nazzanero Nadile, il boscaiolo 42enne che da alcuni giorni si trovava dalla ricoverato in gravissime condizioni presso il reparto di rianimazione dell’ospedale Pugliese di Catanzaro, dov’era giunto, a bordo di un elicottero del 118, in seguito alle conseguenze di un incidente sul lavoro che lo avevano costretto a lottare tra la vita e la morte, è morto ieri pomeriggio. Il giovane non ce l’ha fatta, è deceduto dopo le gravi ferite riportate in quella che avrebbe dovuto essere una delle tante mattinate di lavoro e che invece si è trasformata in una tragedia. 

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mini assegno_sopravvivenzaSarà un intervento a favore dei giovani tra 18 e 29 anni compiuti, con un'erogazione mensile di almeno 50 Euro al mese (ma che può anche raddoppiare a seconda del numero degli aventi diritto) per tre anni consecutivi (2013-2014-2015) a partire da luglio prossimo. L'Amministrazione Comunale di Polistena, guidata dal sindaco Michele Tripodi del Partito dei Comunisti Italiani, ha adottato il provvedimento con delibera di Giunta n. 70/2013, istituendo l'assegno di sopravvivenza, denominato così anche provocatoriamente, proprio per scuotere le coscienze in un momento di crisi economica drammatica per il nostro Paese. ‘La mancanza di lavoro, di opportunità, di spazi solidali dove formare la propria dignità umana e professionale - si legge in un manifesto - costituisce il principale problema dei giovani di oggi che si affacciano ad un mondo pieno di incertezze che nega i diritti e costringe molti ragazzi ad espatriare, se va bene, o peggio ad imboccare percorsi devianti’. L'assegno di sopravvivenza sarà uno strumento rivoluzionario, ideato dall'attuale maggioranza comunale, per tentare di alleviare il disagio di centinaia di famiglie che a Polistena si trovano in condizioni di semipovertà, e soprattutto intervenendo sui giovani, il vero anello debole della catena sociale contemporanea. Per dare attuazione all'iniziativa, entro le prossime settimane seguirà un bando pubblico, disciplinato da apposito regolamento con criteri fissi ed oggettivi, allo scopo di formare una graduatoria che terrà conto, fra l'altro, dell'anzianità di disoccupazione, della consistenza numerica del nucleo familiare, della residenza in abitazioni in locazione. 
I beneficiari dell'assegno, inoltre, saranno giovani disoccupati senza procedimenti pendenti per reati di mafia e liti con il comune, che vivono all'interno di nuclei familiari in cui tutti i componenti risultano disoccupati. 
Lo stanziamento previsto, a valere sul bilancio comunale, sarà di 60.000 Euro per il 2013, di 120.000 per il 2014, di 120.000 Euro per il 2015. 
Ciò sarà possibile grazie ad un'attenta ed oculata gestione delle risorse di bilancio, che in questi tre anni l'Amministrazione Comunale ha saputo centellinare, facendo risparmiare gradualmente sui costi vivi di servizi fondamentali, come l'acquedotto, la nettezza urbana, rendendo progressiva la tassazione, estinguendo, con piani di ammortamento e senza maturarne di nuovi, i debiti prodotti in passato da altri. ‘Diversamente, l'Amministrazione Comunale di Polistena ancora una volta - prosegue la lettera del sindaco Tripodi - dimostra con i fatti di realizzare seriamente le cose, come accaduto per l'abbattimento dell' Imu sulla prima casa un anno fa. L'assegno mensile di sopravvivenza potrà costituire uno straordinario punto di partenza, per estendere ed affermare ovunque il diritto a vivere anche in assenza di lavoro o posto fisso, realizzando intanto a Polistena, per la prima volta della storia dei Comuni italiani, il principio secondo cui parte delle risorse monetarie del territorio vengono direttamente restituite ai cittadini che le immetteranno nel circuito dell'economia locale’
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