Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
di Francesco Tiron Petrarca
V
Quand’ei move i sospiri a chiamar voi
pregando Iddio che nel cuor suo non muore
gridando s’incomincia udir di fore
il suon de’ primi dissidenti suoi.
Del suo stato real che incontra poi
raddoppia e si fa alta la tensione
e: "Taci" grida in fine al suo squadrone
che d’altri homeni vorrebbe che dai suoi.
In poi, l’amministrare insegna
che le promesse non siano di domani
ed ogni riverenza a lui assegna
finzione, che ognun di noi disdegna.
A parlar de’ suoi ormai secchi rami
lingua cosciente e pretestuosa vegna!
VI
Sì traviato e folle è il suo desio
a seguitar la gente che in fuga è volta,
e dei lacci del Potere leggera e sciolta
grida dinanzi al lento lavorìo
di quella sua di Giunta ormai in oblio
che la secura strada è capovolta
niuno vuol spronarlo ora ch’è alta
la fama del suo scegliere restio.
Et poiché sfiducia a sé raccoglie
subisce in lì la signoria di Lui,
che mal suo grado a "morte" lo trasporta:
sol per goder domani d’alte soglie
coi voti frutto della piaghe altrui
ergendosi a fautore della svolta
Riceviamo e pubblichiamo:
A quasi due anni dall’insediamento di un’amministrazione comunale certamente, se si vuole essere seri, non si può fare un bilancio generale, ma quanto fatto vedere fino ad oggi dalla maggioranza Rosi risulta più che opinabile. Tante sono state le promesse fatte in campagna elettorale: cento posti al parco, mutui per le giovani coppie, ospedale del futuro e l’elenco potrebbe essere veramente lungo, ma tralasciando queste fantomatiche promesse, che comunque hanno prodotto più di qualche vantaggio in termini elettorali, la cosa più preoccupante è che quest’amministrazione non riesce a gestire nemmeno l’ordinario.
Infatti basta farsi un giro per le vie cittadine per percepire lo stato di degrado e di abbandono in cui versa, nostro malgrado, il paese.
In questi due anni l’azione portata avanti dall’amministrazione comunale si è contraddistinta esclusivamente per un sostanziale ritorno al passato. A pochi mesi dal suo insediamento il Sindaco Rosi e la sua giunta pensarono bene di sospendere, quasi totalmente, il servizio di raccolta differenziata porta a porta, che a loro dire dopo due anni dovrebbe ripartire il 5 novembre p.v., e di reintrodurre i vecchi cassonetti dell’indifferenziata, trasformando il paese in una vera e propria discarica a cielo aperto. Tutto questo in netto contrasto con quanto previsto dalla legge ed esponendo il comune alla possibilità di andare in contro a delle pesanti sanzioni perché non ha raggiunto il 60% di raccolta differenziata. Quando si dice lungimiranza amministrativa.
Ma i problemi non finiscono qui, siamo infatti in attesa di capire che decisione intende prendere il comune rispetto alla questione relativa all’ acqua. Rosi e la sua maggioranza hanno intenzione di accogliere la proposta fatta dal pd, anche in consiglio comunale attraverso il consigliere Federico, di staccarci definitivamente da SORICAL? Non sarebbe opportuno esprimersi in merito? Al momento tutto tace.
E poi, perché il sindaco non ha accettato la nostra proposta di ridurre l’aliquota imu al minimo. Sui cittadini serresi non grava il peso di questa pesante crisi?
Ma oltre a questo , pur capendo il momento di ristrettezza economica in cui versano tutti gli enti, mi chiedo che fine ha fatto la cultura nel nostro paese. Forse per la giunta Rosi la cultura non è un settore sul quale investire? Ritengo, invece, che in un paese come il nostro si dovrebbe puntare sulla cultura e sulla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturale.
Per non parlare poi del binomio regione-comune che tanti benefici doveva portare al nostro paese. Dove sono i risultati prodotti da questo binomio? Ad oggi l’unico risultato raggiunto, purtroppo, è stato il ridimensionamento dell’ospedale “San Bruno.”
Ecco per queste cose, ad oggi, si è contraddistinta l’amministrazione Rosi.
Quindi consiglio alla maggioranza pidiellina di invertire la rotta perché Serra è caduta in un oblio dal quale, se si dovesse continuare ad agire così, senza una visione delle cose da fare, difficilmente riuscirà ad uscire.
Nel caso in cui il Sindaco Rosi e la sua giunta, anziché cambiare rotta, intendono proseguire su questa strada, li invito sin da adesso a rassegnare le dimissioni per il bene dell’intera comunità.
Luigi Tassone Partito democratico (circolo di Serra San Bruno)
SERRA SAN BRUNO – Ci sarebbe «un danno erariale provocato dal presidente della provincia di Vibo Valentia Francesco De Nisi che ha avvantaggiato i comuni amici e persone a lui vicine», mentre la responsabilità del sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi, sarebbe quella di «svendere il proprio comune, dimezzando quello che c’era da 400 mila euro a 200 mila euro affinchè possa gestire i soldi con incarichi professionali e appalti». Queste le accuse mosse dal consigliere provinciale dell’Udc Pino Raffele che contemporaneamente è anche consigliere comunale di Serra San Bruno della lista “La Serra” a capo della quale era stato candidato a sindaco. La vicenda è quella che vede coinvolti i due politici nella rimodulazione dei 400mila euro destinati alla “Messa a Norma dello Stadio Comunale di Serra San Bruno” che passano ora a 200mila, per questo Pino Raffele ha presentato presso la Procura Generale della Corte dei Conti della Regione Calabria di Catanzaro un esposto per denunciare quanto d’irregolare sarebbe successo. Ma vediamo cosa contiene l’esposto. «Con deliberazione di Giunta Provinciale n° 262 del 01.08.2012 veniva stabilito, tra le altre cose: di utilizzare la somma che si rende disponibile a seguito della risoluzione del contratto d’appalto con l’Impresa PROG.I.R.I. s.r.l., mediante la rimodulazione del mutuo contratto con l’Istituto per il Credito Sportivo (I.C.S. – prat. n° 31491), per come di seguito indicato: € 200.000,00 per “Impianti sportivi polivalenti nel Comune di Serra San Bruno”; € 14.634,90 per “Lavori di sistemazione campo calcetto loc. Torretta a San Calogero”; € 160.211,55 per “Impianti sportivi polivalenti nel Comune di San Calogero”; di precisare che la spesa scaturente dai progetti sopra indicati, dell’importo complessivo di € 374.846,45 potrà essere finanziata con la devoluzione del mutuo I.C.S. sopra indicato; di dare atto che è venuto meno l’interesse dell’Amministrazione alla realizzazione dei lavori di che trattasi; di dare indirizzo al Dirigente del Settore VIII per la redazione degli elaborati progettuali con relativa variazione al piano delle opere pubbliche». Fin qui la rimodulazione con un evidente svantaggio per la cittadina della Certosa, mentre «palesemente in contrasto con quanto stabilito nella deliberazione della Giunta Provinciale n° 262 del 01.08.2012, il Comune di Serra San Bruno, con deliberazione della Giunta Comunale n° 143 del 27.08.2012, approvava un protocollo d’intesa da stipulare tra l’Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia e l’Amministrazione Comunale di Serra San Bruno, finalizzato alla realizzazione dei lavori agli impianti sportivi polivalenti nel Comune di Serra San Bruno». Da qui, in sostanza, sorgerebbe la responsabilità politica del sindaco Rosi. L’esposto sottolinea come «la Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per la Calabria, con deliberazione n° 59/2012 prot. n° 2544 del 31.05.2012, trasmessa al Presidente del Consiglio Provinciale di Vibo Valentia, a seguito di “un’istruttoria condotta in relazione al rendiconto 2010 della Provincia di Vibo Valentia ha evidenziato la presenza di alcuni comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria rilevanti ai sensi e per gli effetti previsti dall’art. 1, c. 168, della legge n. 266/2005 e di situazioni che, in assenza di misure correttive, possono condurre alle conseguenze previste dall’art. 6, c.2, del D.Lgs. 149/2011”». Pino Raffele, chiede ai magistrati contabili di accertare e verificare circa la sussistenza «di eventuali profili di irregolarità nella procedura esposta; di danno all’erario eventualmente verificatosi; di eventuali responsabilità in capo ad amministratori e/o altri soggetti coinvolti, nei confronti dell’erario, considerato che il caso esposto, sicuramente, non è l’unico».
All’inizio di questa settimana, Vittorio Piscitelli e Michele Di Bari, rispettivamente prefetti di Reggio Calabria e Vibo Valentia, hanno disposto l’accesso agli atti dei comuni di Taurianova (RC), San Calogero (VV) e Gerocarne (VV). In tutti e tre i casi vi è il dubbio che vi siano stati condizionamenti della ‘ndrangheta nella vita amministrativa recente degli enti. Fra tre mesi, così come prescritto dalla normativa vigente, le commissioni dovranno presentare una relazione ai rispettivi prefetti, che in seguito decideranno se procedere all’archiviazione del caso o se si dovrà passare al commissariamento definitivo dei comuni interessati.
In particolare il consiglio comunale di Taurianova vanta un triste primato. È stato infatti sciolto per infiltrazione mafiosa già nel 1991Il Vizzarro.it - quotidiano online
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