Martedì, 07 Gennaio 2025 09:14

L'anno che verrà. Gli auguri del Coordinamento regionale Controvento

Scritto da Redazione
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Scriviamo per la prima volta nel 2025 ed è un piacere sparpagliare un po' di auguri per l'anno nuovo. Prima di tutto li facciamo a noi stessi, cioè al Coordinamento regionale calabrese Controvento, perché sia sorretto dalla buona sorte il nostro impegno nella difesa del territorio e della vita dal libero mercato e dal sistema finanziario che, se le parole non fossero diventate indecenti involucri delle menzogne, sarebbe più giusto chiamare libero massacro e speculazione regolata dalla legge del più forte. Nel rovescio di questa medaglia augurale, non potrebbe essere altrimenti, c'è l'auspicio che proprio i più feroci interessi imprenditoriali e le operazioni finanziarie di ogni risma vadano in bancarotta definitiva a tutto vantaggio degli interessi generali, del benessere fisico e psichico degli umani, dei vegetali e degli animali, per il tripudio e la rigenerazione dei mari, delle terre emerse e delle acque dolci.

Sarebbe conveniente per la maggioranza assoluta dei viventi se il cuore raggelato dei fautori della crescita economica cominciasse con l'anno nuovo a godere nel calore dell'amicizia e della cooperazione, a provare l'ebbrezza della lentezza, della vita degna di essere vissuta che si prende tutto il tempo necessario alle piacevolezze. Si tratterebbe di una conversione e noi la auguriamo; i danni della crescita sono purtroppo sotto i sensi di tutti: il mondo si sta trasformando in una proliferazione metastatica di cantieri, con il loro corollario di polveri, macerie, invasione di camion, strade interrotte, rumori incessanti, rovina dei luoghi e di chi li abita.

Che venga un anno in cui al posto dei purganti normativi come il decreto Sblocca Italia si facciano avanti costumanze rilassate e leggi contro il consumo di suolo, l'alta velocità, il ponte sullo Stretto e altre disarmoniche nefandezze. Auguriamo alla Costituzione della Repubblica italiana di non essere più tradita da politici al servizio dell'arroganza e della brutalità economica; se il tradimento si tramutasse in rispetto la produzione e la distribuzione dell'energia diventerebbe di nuovo un servizio pubblico essenziale e non un affare privato alimentato dal prelievo fiscale dalle tasche del contribuente. Cesserebbe così lo scandalo dell'accaparramento del territorio da parte di multinazionali che lo violentano infettandolo con pale eoliche, rigassificatori, pannelli fotovoltaici a terra, centrali a biomasse e mostruose diavolerie idroelettriche come quella progettata a scapito di Favazzina.

Di conseguenza auguriamo a quel 16% di italiani attestati sotto la cosiddetta soglia di povertà di non pagare più le bollette salate scaturite dalle privatizzazioni, e ai tanti emigrati in Tunisia per misurarsi con tariffe commisurate alle loro tasche di poter rientrare, se lo desiderano ancora, al natìo paesello. Per quanto riguarda l'acqua e i servizi connessi, beni comuni incompatibili con i profitti privati in virtù dell' esito del referendum del 2011 oltre che della Costituzione , auguriamo alla popolazione residente in Italia di conquistare la stessa dignità e la stessa capacità di lottare dimostrate dalla gente boliviana nel 2000.

Stringi stringi l'augurio comprensivo di tutti gli altri è che cessi il dominio globale della tecnocrazia neoliberista, con i suoi tipici effetti collaterali: le guerre, il colonialismo, gli esodi biblici di popolazioni destabilizzate, la distruzione di ecosistemi e biodiversità. Ma questo desiderio di giustizia e di pace, cari lettori, non si avvererà con le preghiere e i moniti del Papa: per costruire argini al mal governo e alle fantasie perverse degli affaristi rapaci, perché il corpo sociale esca dallo sconcerto, dal disincanto e dalla tristezza che lo attanagliano c'è bisogno del contributo di tutti voi.

Noi negli anni precedenti abbiamo messo in gioco il meglio di noi stessi, unendo l'affettività, il gioco e la festa all'indignazione e alla protesta (vedi il precedente articolo sulla Serenata ai giudici), alimentandoci reciprocamente delle idee e della presenza di ognuno. Vi aspettiamo alle prossime iniziative, ci auguriamo di trovarvi in gran numero e vi abbracciamo con amore e speranza.

Tanti auguri a voi di cuore, / tutti insieme andremo avanti/ e usciremo dal torpore/ rintuzzando i lestofanti.

Coordinamento regionale Controvento

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