Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Domenico Lombardo, di anni 47, insegnante di violino del Liceo musicale "Vito Capialbi" di Vibo Valentia, nella mattinata di oggi, intorno alle ore 11.30, è stato colpito da diversi colpi di arma da fuoco che gli hanno procurato ferite gravi alla testa, al collo e al torace. A sparare, con una pistola calibro 7.65, è stata Caterina Cananzi, di 50 anni, prontamente fermata dagli agenti della squadra mobile vibonese. Il malcapitato insegnante, che versa in condizioni gravi, si trova ora all’ospedale "Jazzolino" in prognosi riservata, ma comunque fuori pericolo di vita.
Notte di fuoco nella frazione Sant'Angelo di Gerocarne dove, intorno a mezzanotte e mezzo, è stata data alle fiamme una Fiat 500 vecchio modello, di proprietà di V.G., 70enne del luogo, parcheggiata in via San Domenico. L'autovettura è andata completamente distrutta. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco ed i Carabinieri della Stazione di Soriano Calabro, guidati dal maresciallo Barbaro Sciacca e diretti dal capitano della Compagnia di Serra, Stefano Esposito Vangone, i quali hanno avviato subito le indagini per cercare di risalire agli autori del gesto. Certa l'origine dolosa del rogo.
VIBO VALENTIA - Un gesto che, per la sua carica simbolica oltre che per le conseguenze, aveva suscitato l'indignazione della comunità di Sant'Onofrio. In una notte di novembre del 2011, mille piante di ulivo di proprietà della cooperativa Talita kum - che su un terreno confiscato al clan Bonavota aveva avviato da anni un progetto di produzione di olio biologico - furono barbaramente recise. L'episodio ebbe forte impatto sociale, tanto che il vescovo Luigi Renzo intervenne pubblicamente definendolo “un'offesa a Dio e agli uomini”. Ma ancor prima di un oltraggio, quel gesto costituiva reato. I carabinieri delle compagnie di Vibo Valentia e Tropea, dopo due anni di indagini, sono riusciti a risalire all'identità degli autori del grave atto intimidatorio e hanno preceduto, su provvedimento emesso dalla Dda di Catanzaro, al fermo di quattro persone. Tutte già note sia alle cronache che alle forze dell'ordine. Si tratta di Domenico Bonavota (35anni), Domenico Cugliari (55), Gregorio Giofrè (41) e Giuseppe Barbieri (41). Dovranno rispondere di estorsione e tentatata estorsione con l'aggravante delle modalità mafiose.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, gli autori del taglio degli ulivi avrebbero agito in seguito al rifiuto dei membri della cooperativa Talita Kum di consegnare l'olio prodotto sul terreno confiscato ai componenti del gruppo criminale egemone sul territorio di Sant'Onofrio.
Altri due fermi sono stati eseguiti oggi nei confronti di due soggetti ritenuti vicini alla cosca Mancuso di Limbadi, il 23enne Antonio Campisi e il 25enne Nicola Vittorio Drommi. Per loro l'accusa è di tentata estorsione ai danni di un imprenditore attivo nella lavorazione del ferro.
È uno dei tanti atti incendiari che, negli ultimi mesi, hanno interessato la cittadina bruniana. L’ennesimo di una lunga serie. Nella serata di ieri, infatti, intorno alle 22 e 20 è stata data alle fiamme una Fiat Uno della Croce Rossa Italiana, parcheggiata in via Scopelliti, nel centro cittadino. L’ autovettura, nonostante l’intervento dei Vigili del Fuoco, è andata distrutta, anche se i danni maggiori si sono concetrati soprattutto all'interno. Sul posto, sono intervenuti anche gli agenti del locale commissariato di Polizia, diretti dal commissario capo, Antonio De Tommaso, i quali hanno subito avviato le indagini per cercare di capire l’origine del gesto e stabilire se si è trattato o meno di un incendio doloso. A tal proposito, si attende la perizia dei Vigili del Fuoco. Attualmente, però, c’è massimo riserbo da parte degli inquirenti, anche se i dubbi e le perplessità permangono.
Riceviamo e pubblichiamo:
Il vice presidente della Commissione regionale antindrangheta, Bruno Censore esprime vicinanza e solidarietà al Dirigente Scolastico, al corpo docente e non docente ed agli alunni dell’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri di Serra San Bruno che questa mattina sono stati vittime di un esecrabile gesto intimidatorio che per la sua gravità è senza precedenti nella lunga storia di questa istituzione scolastica.
“L’intimidazione ai danni dell’ITCG di Serra San Bruno – ha detto in una nota l’esponente regionale della Commissione Antindrangheta – è indicativo del livello di criminalità che ormai serpeggia nel territorio delle Serre Vibonesi. Nonostante rimanga alta l’attenzione investigativa e la vigilanza delle forze dell’ordine, esistono focolai di malvivenza che in modo arrogante e prepotente continuano a turbare la tranquillità della popolazione. Il fatto che tale atto si sia verificato ai danni di una scuola che da sempre è riconosciuta come baluardo di legalità e di diffusione del sapere impone una ferma presa di posizione da parte delle istituzioni, della società civile e di tutti i cittadini che rifiutano qualunque tipo di azione inconsulta e violenta come quella perpetrata ai danni dell’Einaudi. E’ necessario, perciò, fare subito chiarezza – ha continuato Censore. Convinto del fatto che le forze dell’ordine sapranno presto assicurare alla giustizia i responsabili di questo orribile gesto, esprimo la mia più sincera vicinanza e solidarietà al dirigente Tonino Ceravolo, a tutto il corpo docente e non docente, agli alunni ed alle loro famiglie che in questo momento di profondo turbamento non devono sentirsi soli nella lotta per l’affermazione della legalità".
Reggio Calabria, 5 ottobre 2012
Bruno Censore
Vice presidente Commissione Antindrangheta
Il Coordinamento Provinciale di LIbera-Associazioni Nomi e Numeri Contro le Mafie esprime preoccupazione per il gesto che vede coinvolta una scuola superiore della Città di Serra San Bruno. Il ritrovamento di tre cartucce e il gesto inqualificabile di sigillare il cancello d'ingresso alla scuola nonché la scritta minacciosa, ci preoccupano molto. Ma allo stesso tempo ci danno ulteriore forza per continuare a stare accanto ai ragazzi,agli insegnanti ed agli operatori del mondo della scuola con cui abbiamo intrapreso rapporti di collaborazione per costruire percorsi condivisi di legalità,responsabilità e corresponsabilità. Fiduciosi che il lavoro delle Forze di Polizia e della Magistratura possa fare luce sul grave fatto, siamo vicini all'Istituzione Scolastica e ci attiveremo per reagire con forza a questi gesti di violenza con i ragazzi e con quanti vorranno condividere una reazione decisa e ferma per l’accaduto.
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