Una separazione mai accettata. Sarebbe stato questo il motivo che avrebbe spinto Damiano Schiafone, 47enne di Rivoli ma originario di Serra San Bruno, ad accoltellare l'ex moglie, Barbara Cappello, di 45 anni, e a suicidarsi buttandosi sotto un treno. Un gesto inaspettato, quello del giovane, padre di due figli piccoli, che ormai da tempo aveva deciso di lasciare la nostra cittadina per trasferirsi al Nord, in cerca di un lavoro e di un futuro da dare ai propri figli. Lavoro che, pian piano, Damiano era riuscito a coltivarsi, mettendo in piedi una carrozzeria con il fratello. Lunedì scorso, però, è successo l'irreparabile.
Non erano neppure passate le 19 di lunedì mattina. Damiano incontra l'ex moglie sotto la casa della madre, in via Chiomonte, a Collegno, nel Torinese. Sapeva che la donna sarebbe passata a prendere i figli, che li aveva dati in custodia alla nonna. Volano gli insulti, dopodichè il 47enne estrae un coltello e ferisce la donna alla gola e al torace. Alla scena, purtroppo, hanno assistito anche i figli - che hanno fatto tutto il possibile per fermare il padre - e un uomo, che riesce a bloccare Schiafone, il quale dopo si da alla fuga, inseguito dal figlio più piccolo.
Sul luogo dell'accaduto, è stato pressoché immediato l'intervento dei sanitari del 118, che prestano le prime cure alla donna, poi trasportata all'ospedale Mauriziano di Torino. Intervengono anche i carabinieri della Compagnia di Rivoli e gli agenti del locale commissariato, che vanno alla ricerca di Schiafone. A quattro ore di distanza dal folle gesto, si rincorre la notizia che un uomo si è gettato sotto un treno: è Damiano Schiafone che, forse sicuro di aver ucciso la moglie, ha deciso di farla finita. Per un'ora la circolazione ferroviaria è rimasta bloccata ed è ripresa soltanto dopo che il corpo senza vita del 47enne è stato rimosso dai binari.