Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
GEROCARNE - Ennesimo episodio criminoso nel piccolo centro del Vibonese. Questa notte, infatti, ignoti hanno dato alle fiamme una Volkswagen Golf di proprietà di A.A., 38enne del posto. L'autovettura era parcheggiata nel cortile dell'abitazione della donna, in contrada "Comunella". Sul posto, sono intervenuti i Vigili del Fuoco, che hanno provveduto a spegnere le fiamme, ed i carabinieri della stazione di Soriano Calabro, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca. L'incendio potrebbe essere doloso. L'ultimo episodio in ordine di tempo si è verificato, invece, una settimana fa, nella frazione Sant'Angelo di Gerocarne, dove ad essere incendiata è stata una Fiat 500 vecchio modello.
VIBO - Nella Sala della Biblioteca dell’Asp, a Palazzo ex Inam, si è svolta un’assemblea, promossa dalla segreteria provinciale della Cisal, a cui hanno preso parte molti degli ausiliari specializzati in organico all’Azienda sanitaria. Oggetto dell’iniziativa la richiesta di convertire il rapporto occupazionale da part-time in full-time. Da molti anni i lavoratori ausiliari, in servizio presso i presidi di Vibo Valentia, Serra San Bruno, Tropea e Soriano Calabro, portano infatti avanti la vertenza, mai realmente presa in considerazione dai vertici dell’azienda sanitaria. In più interventi, durante la riunione, i lavoratori hanno comunicato di essere pronti a porre in essere azioni eclatanti se nel prossimo futuro non si dovesse iniziare a ricercare soluzioni utili a risolvere il problema.
I lavoratori, impegnati paradossalmente quasi tutti in comparti sottodimensionati, sono infatti continuamente sottoposti a turni straordinari di lavoro e spesso costretti al mancato godimento delle ferie, cosa che, oltre ai notevoli sacrifici, potrebbe determinare anche delle disfunzioni nell’espletamento dei servizi prestati. Criticata è stata anche l’intenzione palesata di recente dai vertici aziendali di arrivare all’assunzione di nuovo personale.
Nell’ambito della discussione i rappresentanti Cisal non hanno mancato di evidenziare come la problematica interessi sia il settore pubblico che privato della sanità provinciale, pertanto l’idea promossa è stata quella del varo di una programmazione triennale che andasse a definire il fabbisogno del personale nelle diverse strutture, senza continuare a rimandare la questione, «diversamente – hanno comunicato i vertici Cisal – utilizzeremo tutti gli strumenti di legge disponibili per inchiodare di fronte alle sue precise responsabilità tutto il management».
Infine, i partecipanti all’iniziativa hanno espresso fiducia nell’operato del nuovo commissario per l’emergenza sanità in Calabria, Luciano Pezzi, che ha assicurato di recente, tra le altre cose, forte attenzione sulla rete dell’emergenza ed in merito allo sblocco del turnover.
Nei miei occhi chiusi Pasquale è il frastuono degli zoccoli di un cavallo nero e bianco. Un cavallo che passa veloce come il vento. Passa tra gli alberi, sulla strada, entra nelle case, nelle stanze, nelle ossa. Ma anche il tempo passa veloce. Scorre inesorabilmente, vola via portando con se il ricordo di ogni cosa. Rischiando di cancellare quello che non meriterebbe di essere cancellato.
L’incessante nubifragio che dalla tarda serata di ieri si è abbattuto su Serra San Bruno, e sulla quasi totalità dei comuni del comprensorio delle Serre, ha messo a dura prova le reti urbane di raccolta delle acque bianche. Nella cittadina della Certosa le criticità maggiori sembra si siano registrate in Via Aldo Moro, in Via Giacomo Matteotti e in Via Antonino Scopelliti dove - soprattutto in quest’ultimo caso - i tombini si sarebbero arresi alla cospicua quantità d’acqua caduta nelle ultime ore.
Una condizione critica che ha provocato non pochi disagi alle abitazioni, ai garage ed agli scantinati adiacenti alla zona. Il tratto stradale, infatti, è rimasto allagato per gran parte della mattinata, in quanto i tombini, ostruiti per via della mancata manutenzione, a causa della forte pressione esercitata dall’acqua piovana, sono saltati affiorando sul livello del manto stradale. Solo la clemenza meteorologica della mattinata di oggi ha permesso, di fatto, di ovviare ad ulteriori disagi limitando i danni, che sembrano al momento comunque non ingenti.
Chiaramente la responsabilità dei fatti non può essere esclusivamente attribuita alla grande quantità di pioggia che si è accanita in queste ultime ore sulla cittadina. A tal proposito, da più parti, nei mesi scorsi, si era esortato l’amministrazione comunale a programmare opportuni interventi di pulizia dei tombini e delle caditoie dell’acqua piovana. Un efficiente sistema di drenaggio rappresenterebbe, infatti, la soluzione migliore per prevenire allegamenti ed alluvioni, consentendo alle acque di defluire correttamente. Peccato però che l’amministrazione - fatto che ha sollevato nelle ultime ore il dissenso di molti cittadini - non ha affatto provveduto alla manutenzione ordinaria della rete. Una negligenza resa ancor più grave dal fatto che il recente passato pare appaia insegnato niente o poco all’attuale amministrazione comunale.
Per avere una reale cognizione della gravità delle cose basterebbe, infatti, tornare con la memoria allo scampato pericolo dello scorso novembre, quando gran parte degli scantinati della cittadina furono letteralmente invasi dalle acque, tanto che, in quel caso si decise, addirittura, di sospendere le attività didattiche nei locali istituti d’istruzione. Risulterebbe utile, dunque, in tempi brevi, porre in essere le dovute attività di prevenzione piuttosto che aspettare che si verifichi l’immane ed irreversibile disastro.
Riceviamo e pubblichiamo
Nella mattinata odierna, alle 10.30, presso il palazzo di Città di Locri, il sindaco di Locri Giovanni Calabrese, sensibile alle tematiche culturali in atto in Calabria, che ci portano, questa volta, al periodo pre-unitario, farà donazione al collega sindaco di Mongiana Bruno Iorfida del busto ufficiale in ghisa di Sua Maestà Ferdinado II di Borbone. Il busto ritrovato anni fa in alcuni locali del comune di Locri è stato ripulito e collocato nell'atrio antistante l'ufficio del Sindaco. Ora il busto farà ritorno a casa cioè a Mongiana dove fu realizzato nel lontano 1845, nella locale fonderia statale unica ad essere autorizzata per volere Regio a realizzare tali opere che andavano ad essere collocate nei municipi del Regno delle Due Sicilie. Il busto andrà ad arricchire quanto già esposto nel neonato museo della Reale fabbrica di Mongiana che aperto da poco sta attirando numerosi visitatori che attraverso quanto esposto riscoprono pagine di storia dimenticate da tempo. Alla manifestazione prenderà parte l'assessore Regionale alla Cultura Mario Caligiuri, cultore di storia pre- unitaria e da sempre attento alle problematiche culturali del periodo borbonico. L'assessore al fine salvaguardare le emergenze materiali di questo particolare periodo storico, ha di recente finanziato una serie di interventi di restauro delle emergenze archeologiche industriali delle Serre Calabre. Tra queste: il completamento del recupero della fabbrica d'armi di Mongiana, lo scavo archeologico e la messa in sicurezza del villaggio siderurgico in località "Chiesa Vecchia" di Stilo, unico ancora presente in Italia ed il completamento del museo della cultura mineraria di Pazzano. Inoltre l'assessore Caligiuri ha inviato a tutte le scuole calabresi una circolare con la quale invita gli insegnanti a portare gli alunni e a far conoscere loro attraverso la visita sul territorio la "Filiera del Ferro" che da Kaulon, sullo ionio conduce sino alle industrie siderurgico-minerarie borboniche delle Serre Calabre. Un itinerario che comprende la visita ai centri urbani di Monasterace, Stilo, Bivongi, Pazzano, Mongiana e Serra San Bruno, che andranno a costituire a breve l'ecomuseo delle "Ferriere Borboniche".
Martedì 26 alle ore 20.30 al parco Peppino Impastato, di scena il teatro di Denuncia, dell'Impegno Civile e delle Campagne di Sensibilizzazione Popolare. Ospite del Collettivo Autogestito CASAROSSA40 , nell’ambito della Rassegna Calabria Tour “I Popoli che resistono” , sarà "Ultimo Teatro Produzioni Incivili" gruppo informale, non legalmente costituito che si occupa di Nuova Drammaturgia del Contemporaneo, sempre caratterizzato dal suo essere dissacrante e provocatorio. Gli interpreti ed autori Elena Ferretti e Luca Privitera si adoperano attraverso le arti performative per sviluppare il migliore dei mondi possibili. Parlano dei dimenticati, rispecchiando il loro essere tutto, ma soprattutto il loro essere niente.“
“RESTIAMO UMANI - urla e lacerazioni da Vittorio Arrigoni e dal Popolo Palestinese” è uno spettacolo “senza filtri”, “senza censure” o “parole di convenzione”. Restiamo Umani è uno spettacolo più che corretto che chiarisce le idee pure a chi sa le cose o crede di saperle! Restiamo Umani per continuare a parlare ancora di Palestina e del problema Israeliano Sionista. Restiamo Umani perché anche se i primi sono entrati a far parte dell’Onu come stato osservatore, per noi non è una soluzione, ma un modo come un’altro per dimenticare, non prendere decisioni, non prendere i dovuti provvedimenti! Restiamo Umani perché nonostante le denunce di molti islamici, di molti ebrei e di molti cristiani la seconda super potenza mondiale continua a sterminare uno dei popoli più stanchi, poveri e distrutti della terra! Restiamo Umani perché non è una questione religiosa, ma di umanità, di coraggio, di etica, di vera democrazia! Restiamo Umani per dire le cose come stanno.
Lo spettacolo dunque si inserisce nella rassegna “I popoli che resistono” organizzata dal Centro di Documentazione INVICTAPALESTINA che da anni promuove la raccolta, la ricerca, la conoscenza, la divulgazione, di materiale cartaceo, informatico e video sulla storia del popolo palestinese. La rassegna quest’anno ha travalicato i confini di Pentone (dove ha sede appunto il Centro) e si è trasformata in una manifestazione itinerante che durante il mese di Agosto ha parlato di vecchie e nuove “Resistenze”, attraverso la musica, teatro, dibattiti, mostre, nelle città di Diamante, Lamezia, Serra, San Bruno, Taverna, Reggio Calabria. Omar Suleiman ha portato la RESISTENZA PALESTINESE a Serra San Bruno e a Reggio Calabria attraverso la gastronomia e i racconti di Ghassan Kanafani. Gli stessi Luca e Nina hanno portato a S. Elia di Catanzaro lo spettacolo “In ginocchio” dedicato a tutte le vittime della cultura mafiosa, in particolar modo a due donne: Emanuela Sansone, uccisa per mano mafiosa a soli 17 anni, ed a sua madre Giuseppa Di Sano la prima collaboratrice di giustizia. La festa di Liberazione a Taverna è invece la location scelta per la mostra fotografica "Una finestra sulla Palestina".Ancora il seminario InformAZIONE, antidoti per veleni e bugie”.che ha visto la partecipazione di Diego Siragusa, scrittore e saggista dell’Università di Biella, Claudio Dionesalvi giornalista e scrittore (CZ), Emilio Grimaldi giornalista scrittore (CZ), Ma'mon Khalaf giornalista per il quotidiano Arab al-Yawm e attivista per i diritti dei profughi palestinesi in Giordania, Mario Vallone Presidente ANPI Catanzaro, Miriam Marino (Roma) Rete ECO Ebrei contro l'occupazione, Peppe Marra in rappresentanza dei Comitati di lotta calabresi, Silvio Messinetti scrittore e giornalista del Manifesto ed infine Anna Pascuzzo di Catanzaro scrittrice da sempre impegnata nelle tematiche sociali .
La rassegna Calabria Tour prevede infine il “Concorso di Arte Contemporanea”, ideato dall’artista Simona Ponzù Donato, con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica e divulgare quanto più possibile ciò che continua ogni giorno a subire il popolo Palestinese e tutti "I Popoli che Resistono". Il concorso è aperto a artisti dilettanti e professionisti e sono ammesse tutte le tecniche d' espressione artistica. Il ricavato di questa iniziativa sarà versato a TERRE DES HOMMES per l'acquisto di medicinali e generi di primissima necessità partecipando alla campagna SOS GAZA patrocinata dall'Ambasciata Palestinese in Italia.
Una rete di associazioni, movimenti, attivisti si è impegnata insieme ad INVICTAPALESTINA per l’organizzazione degli eventi: oltre a Collettivo Autogestito Casarossa40 di Lamezia Terme il CSOA “A. Cartella” di Reggio Calabria, l’Ass. Il Brigante di Serra San Bruno.
Bruno punta l'indice anche contro altri due ulteriori incresciosi fatti che hanno riguardato la città di Vibo: il primo riguarda il mancato funzionamento della macchina amministrativa, dato il provvedimento della dirigente Teti, che nel pomeriggio di ieri ha decretato la chiusura degli uffici «per motivi di ordine pubblico legati all'emergenza rifiuti». Il secondo riguarda i sindacati, coinvolti nei giorni scorsi a trovare una soluzione condivisa sull'emergenza. Gli ultimatum da parte del prefetto arrivano in un momento delicatissimo anche per gli ex dipendenti Eurocoop, che ancora aspettano di essere reintegrati al lavoro nella Progettambiente, nuova società chiamata a gestire la raccolta dei rifiuti.
VIBO VALENTIA - Arriva perentorio l'ennesimo diktat del prefetto Giovanni Bruno nei confronti del primo cittadino Nicola D'Agostino: «La città – ha detto il capo dell'ufficio territoriale del governo – entro domenica dev'essere pulita. Altrimenti si passa alla commissione d'accesso». Queste le parole del prefetto rivolte al primo cittadino del capoluogo di provincia.
Oggi pomeriggio dalle ore 15.30 apre i battenti a Mongiana l’associazione culturale MòMò. Il sodalizio, nato su impulso di un gruppo di giovani del luogo, intende promuovere attività ed iniziative volte alla tutela ed allo sviluppo sostenibile del territorio e dell'ambiente, diffondere il senso e lo sviluppo del turismo responsabile, della valorizzazione della memoria storica dei luoghi e del senso del lavoro.
MòMò nasce, dunque, dal progetto di un gruppo di giovani con il fine ultimo di mettere in atto azioni di promozione turistico-territoriale e socio-culturale. Ha sede in Via Roma 2, in “Villa Trozzo-Scrivo”, a Mongiana, piccolo borgo montano del vibonese, fortemente legato alla Storia del Regno delle Due Sicilie, in quanto, nel 1771 vennero impiantate le “Reali ferriere ed Officine di Mongiana”o “Villaggio Siderurgico di Mongiana” voluto dal Re Ferdinando.
«MoMò – hanno fatto sapere i fondatori – nasce per essere sede ospitale per artisti Calabresi e non solo, laboratorio e luogo di incontro dove dialogo e confronto diventino linfa di crescita individuale e collettiva, soprattutto per tutti coloro che credono nel lavoro, nella cooperazione e nella ripresa socio-economica della nostra terra. MoMò vuole essere espressione sana della Calabria e dei Calabresi virtuosi, di chi è convinto che il Sud deve rialzarsi, riappropriarsi del Bello, di chi vuole far conoscere ai tanti la vera natura della Calabria e del Sud, fatta sopratutto di gente onesta, umile, laboriosa e ardita».
Eletto presidente del sodalizio è stato Pasquale Raffaele Demasi, coadiuvato dal vice presidente Maria Rosa Primerano e dal tesoriere Giovanna Mammome. Altri soci fondatori sono Bruno Platì, Domenico Angilletta, Pasquale Raffaele Demasi, Francesco Angilletta, Giovanna Mammone, Giuseppe Carè, Maria Rosa Primerano, Lucia Primerano, Luigi Vallelonga, Manuela Montagnese, Marco Rullo e Salvatore Rullo.
L'inaugurazione si terrà oggi pomeriggio, martedì 12 agosto dalle ore 15.30, in Via Roma n.2 presso Villa Trozzo-Scrivo. Durante la giornata si terrà una mostra fotografica di Bruno Arena, giovane artista calabrese; la presentazione di un libro “Cambiare il Sud per cambiare l'Italia” di Francesco Lo Giudice ricercatore dell'Università di Cosenza, e si concluderà con un “aperitivo sociale” con assaggi di prodotti tipici locali.
Brutte notizie per il plesso scolastico di Vallelonga. L’Istituto comprensivo, con sede nella cittadina delle Serre, era stato originariamente indicato tra le strutture che avrebbero dovuto giovare dei finanziamenti per la realizzazione di interventi di edilizia scolastica, nell’ambito del progetto “Scuole Sicure” varato dal governo Renzi. Il ministero della Pubblica Istruzione aveva, infatti, individuato di recente, solo in Calabria, ben 209 edifici scolastici a favore dei quali attuare interventi di ristrutturazione ed ammodernamento, ma a causa dei ritardi per la realizzazione degli stessi, la Regione – come comunicato oggi dall’assessore Mario Caligiuri – ha deciso di ritirare finanziamenti per oltre 5 milioni di euro destinati a 14 scuole.
A farne le spese, tra gli altri, anche l’Istituto comprensivo afferente alla sede di Vallelonga, che dovrà rinunciare a ben 350mila euro di finanziamenti. Le altre scuole che hanno perso i finanziamenti – secondo quando comunicato da Caligiuri – sono gli Istituti Comprensivi “Valentini” di Dipignano (349.973 euro), Laino Borgo (349.841 euro), Diamante (349.973 euro), “Milani-De Matera” di Cosenza (349.885 euro), "III" di Rossano (349.973 euro), “Alcmeone” di Crotone (347.361 euro), “Catanoso-De Gasperi” di Reggio Calabria (349.867 euro), “S. Alessio Contestabile” di Taurianova (349.999 euro), oltreché quelli di San Giovanni in Fiore (349.903 euro), Davoli Marina (349.909 euro), Strongoli (342.654 euro), Motta San Giovanni (348.540 euro) e l’Istituto Superiore “Iti-Ipa-Ita” di Rossano (746.653 euro).
«A quattordici istituti sono stati revocati i finanziamenti per i ritardi nella realizzazione degli interventi di edilizia scolastica per oltre 5milioni di euro - ha comunicato Caligiuri - più volte abbiamo sollecitato formalmente le scuole interessate che in gran parte hanno proceduto agli adempimenti necessari. In ogni caso, la Regione Calabria per non perdere i finanziamenti assegnati li ha subito utilmente investiti verso il potenziamento delle tecnologie in alte scuole calabresi, d’intesa con il ministero della Pubblica Istruzione».
Su 209 interventi finanziati, 188 sono in corso d’opera e dovranno essere ultimati massimo entro il 31 dicembre 2015. Altri 7 interventi accusano ritardi che possono ancora essere colmati, mentre per i 14 interventi già citati sono stati revocati fondi pari, come si diceva, a oltre 5 milioni di euro (il 5.7 per cento dell’investimento complessivo). Revoche consistenti, oltreché in Calabria, si sono registrate anche a danno di numerosi istituti della Sicilia e della Campania.
VIBO - Continua ha mantenere una linea da “prefetto di ferro” il Capo dell’Utg Vibonese Giovanni Bruno. Dopo aver commissariato nella scorsa Pasqua le processioni di Stefanaconi e Sant’Onofrio - da precursore dei tempi - già diversi mesi prima dell’ormai celebre inchino di Oppido, e dopo il taglio netto ai vertici della Polizia locale Vibonese, rea di non aver ottemperato alla richiesta di sorveglianza della locale Stazione ferroviaria, Giovanni Bruno, nei giorni scorsi, ha deciso di porre in essere un nuovo provvedimento a dir poco rigoroso, riguardante questa volta la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani nella città capoluogo di provincia. Lo stesso Prefetto si era infatti detto pronto a richiedere l’intervento dell’esercito, al fine di evitare che Vibo Valentia diventasse una pattumiera fino all’avvio delle attività da parte della nuova azienda aggiudicatrice del servizio, la Progettambiente.
Adesso il nuovo pugno di ferro di Giovanni Bruno pare possa determinare un brusco, quanto opportuno, stop alle commistioni della ‘ndrangheta negli eventi pubblici. Il prefetto ha infatti inoltrato, all’attenzione di tutti i sindaci della provincia, una circolare attraverso la quale sono stati diramati i criteri da adottare in occasione del rilascio delle licenze per gli eventi pubblici. «Evitare - si legge nella lettera indirizzata ai primo cittadini Vibonesi - che le manifestazioni pubbliche siano appannaggio di organizzazioni criminali», in maniera da impedire che durante spettacoli, feste e celebrazioni possano essere «veicolati messaggi di clan mafiosi, di soggetti pregiudicati o di delinquenti abituali».
I sindaci, nella missiva, sono stati, inoltre, invitati a comunicare prontamente «ogni anomalia di rilievo» alla prefettura «che, per l’occasione, provvederà a convocare apposite riunioni tecniche di coordinamento delle forze di polizia o di comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica, nell’ambito delle quali saranno esaminate le diverse problematiche emerse». Largo interesse viene dedicato anche agli spettacoli pirotecnici, in modo da garantire «in conformità alle direttive impartite dal Ministero dell’Interno, ogni condizione a tutela della sicurezza e della incolumità pubblica», tanto che sarà necessario, in merito all’accensione dei fuochi d’artificio di qualsiasi spettacolo, «richiedere il preventivo parere della Commissione Tecnica per le sostanze esplodenti», come già indicato nel recente passato. «Ciò nonostante - spiega il prefetto - continua a constatarsi uno scarso coinvolgimento del predetto organo tecnico consultivo, a fronte di un larghissimo impiego dei fuochi d’artificio che accompagna quasi tutte le celebrazioni e le manifestazioni pubbliche, nonché eventi di carattere privato, specialmente nel corso della stagione estiva».
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