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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
C’è stato bisogno dell’intervento dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Serra San Bruno, che dalla tarda mattinata di oggi, sono stati impegnati nelle operazioni di estrazione della salma di G.M., 77 anni, pensionato del luogo, ritrovato deceduto nella propria abitazione.
A dare l’allarme sarebbe stato un vicino di casa che, solito fare visita all’uomo, si era preoccupato proprio perché non lo aveva più incontrato dal pomeriggio di sabato scorso. Il decesso sarebbe dovuto ad un arresto cardiocircolatorio, presumibilmente, antecedente alle 24 ore scorse.
L’uomo, che in passato aveva accusato già disturbi cardiaci, da anni abitava da solo in una via adiacente al centralissimo Corso Umberto I, nel cuore del rione Terravecchia. Per estrarre la salma i Vigili accorsi sul posto, hanno dovuto segare la ringhiera del balcone sito al primo piano dell’abitazione. Sul posto sono intervenuti anche i militari della locale Compagnia dei Carabinieri e gli agenti del Commissariato di Polizia di Stato.
“Fermati tempo / chiudi i tuoi occhi / tempo perchè esisti?/ Tempo / dov'è la mia infanzia?/ dov'è mia madre ?/ dov'è mio padre?/ Tempo / hai rapito la mia giovinezza/ hai rubato i miei sorrisi:/ Tempo/ tu che uccidi/ tu che tradisci/ tu che sconvolgi/ nessuno mai prova a ferirti/ nessuno ti colpisce al cuore/ nessuno ti condanna/ Tempo/ io voglio fermarti/ io voglio ferirti / io voglio annientarti./ Tempo / perchè le mie mani ti cercano? / perchè il mio cuore ti ama?/ Tempo del mio tempo/ tempo del mio vivere/ tempo del mio...morire.”: così, come da lontananza che rende imprendibile la conchiglia di mare pur quando nella mano la stringi, come suono di antiche maree, così arriva l’invito di Bruno De Raffaele e arriva contenuto, come in un prezioso scrigno, nella silloge ancor più arricchita, non solo in quantità, che rimane ancora inedita e che meriterebbe comunque fortuna editoriale, “Desideri innocenti”. È un invito che ti coinvolge “silenziosamente, piano” come quando “arriva la sera./ Ti avvolge con tenerezza”. È il racconto che si svela, ti prende e ti cattura come un filo dolce e suadente. È “la voglia d’amare/…sottile, delicata,profonda malinconia/…il cuore infinitamente giovane/ attinge/ dai ricordi più belli/ attimi di vita/ avvolti nel tempo”. Sono “Desideri innocenti” che si animano sotto una mal celata malinconia. Il ricordo e la speranza metabolizzati dai sentimenti, con liricità, riescono a suscitare emozioni come “quando l’anima /si veste di poesia / il mondo ti sorride. / Una dolce musica invade il cuore / di chi beve alla fonte / di questo meraviglioso nettare./ Preziosi sapori penetrano l’essere / nella profondità più assoluta / scavano la parte più vera di noi”.
È il verseggiare garbato e raffinato ma tanto tanto umano del poeta crotonese che da sempre va scolpendo, nel suo giornale di bordo, le sue riflessioni, le sue ansie, i suoi fremiti di nostalgia e di lontananza e ritorna “la gioia/ di quando bambini felici/ correvamo i sentieri/ di fantasie e di giochi/ m’invade/ ancora oggi/ che, adulti, per strade diverse/ affrontiamo la Vita”. Sono versi che ti raccontano il suo pacato senso di solitudine, i suoi abbandoni tra le sere stellate e gli orizzonti al largo degli oceani. Proprio così, perché De Raffaele, pur di origini montane (essendosi educato, negli anni infantili, all’ombra della millenaria Certosa di Serra San Bruno) ha amato il mare e con esso ha condiviso ben 10 anni d’imbarco su un Incrociatore della Marina Militare in quanto Maresciallo dello stesso Corpo ed insignito della Croce commemorativa per la Forza militare di pace in Libano. E il suo mare, l’amico Bruno lo dipinge con una bella lirica che è tutto andamento dolce e suadente, un’immagine realisticamente malinconica che si snoda fra versi di raffinata arte ed intensità emotiva. Leggiamola “Mare in tempesta”: “Intensi riflessi di luce / accecano lo sguardo / giochi di onde blu / s’infrangono impetuosi / sulla scura barriera di scogli. /Spettacolo di immane bellezza / per chi ha il mare nel cuore. / La natura si scatena / ed esprime la sua potenza / L’uomo è immobile ed assiste / con emozione / a questa irripetibile / immagine azzurra / che affascina la sua anima!”
Insomma un “vecchio lupo di mare” che è tutto generosità e desiderio di sentirsi qualche volta “passerotto smarrito” o “fiore candido” davanti “allo sguardo umano”. Leggendo, ancora, altre poesie che compongono la silloge ci si trova davanti ad un poetare che si snoda in un dire elegante e coinvolgente nel quale si evidenziano le molteplicità degli stati emozionali e la voce va oltre il silenzio. Sono pagine belle e per certi aspetti drammatici, dalle intense sollecitazioni alla ricerca di se stessi in mezzo ai dolori e alle amarezze del mondo. Tutta la poetica di De Raffaele comunica sentimento e bellezza, religiosità e contemplazione, vita e passionalità. Poesia che punta all’anima delle cose e degli uomini trasmettendo conforto e speranza. Così nella lirica “Offri il tuo immenso dolore” laddove ti invita, ci invita ad offrirci, ad accostarci con animo sereno e speranzoso “a colei che con cuore di mamma / ci ha generato e che accoglie / fra le sue dolci braccia / i nostri figli con un amore / che supera ogni limite umano. / Accetta il disegno di Dio / che su ognuno di noi / è perfetto nell’amore. / Abbraccia la fede / che ti permette di raggiungere / tutto ciò che hai perso sulla terra”.
Ora il nostro poeta vive il meritato riposo nella sua casa di Crotone tra buoni libri, tanto scolpire sul foglio bianco le emozioni del passato per regalarle a noi, molti amici che amano conversare con lui e tanta voglia di fare e trasmettere il suo essere marinaio come “Nostalgia d’immenso” parlando al mare e chiedendogli “…dove sono / le tue onde di cristallo ?/ Non sento l’odore degli scogli / quando tu li accarezzi!/ Inconsapevole sofferenza del mio Essere / dov’è il profumo dei tuoi colori! / Non avverto il tuo abbraccio di vita / i miei occhi / cercano il tuo azzurro / cercano / la luce del sole / che tu rifletti! / Mi manchi / dolce presenza! / Oh mare / giammai mi priverò / di te in eterno.”
Mimmo Stirparo
«Il Natale non si fa se non c’è la zampogna», così recitava in un canto Salvatore Barreca, abile suonatore e cantore della Locride. Fra pochi giorni le zampogne – proprio in attesa del Natale – cominceranno infatti a diffondere nell’aria la loro dolce sinfonia. Ma, quest’anno, si sentirà la mancanza delle note di Pasquale Raffa e di Leonardo Tassone, due esponenti delle famiglie storiche di suonatori e costruttori di quella che è considerata, in Calabria, la mamma di tutti gli strumenti tradizionali. In più di un mese sono venuti a mancare entrambi, lasciando un vuoto incolmabile nella cultura musicale tradizionale.
Sarà senza dubbio gremita la Chiesa dell’Assunta in Cielo di Terravecchia questo pomeriggio alle 15, quando la cittadinanza porgerà l’ultimo mesto saluto al maestro Leonardo Tassone, storico costruttore e suonatore di zampogna “a chiave”, la regina delle Serre calabre. Leonardo si è spento a 74 anni, alle prime luci dell’alba di ieri, arrendendosi, ormai sfinito, al feroce male che lo ha divorato lentamente in quasi tre anni di malattia. Una malattia che aveva affrontato comunque con signorile lucidità, sempre pronto a vivere la quotidianità con la sua nota, disarmante spensieratezza.
Riceviamo e pubblichiamo:
L’ultimo scorcio del 2012 ha annoverato Maria Cirillo tra gli scrittori di opere narrative. L’uscita del suo libro, avvenuta il 21 dicembre scorso, ha segnato nuovamente il passo al protagonismo culturale fabriziese. L’autrice, infatti, è fabriziese doc. Nata a Fabrizia, ha vissuto e lavorato per 40 anni nella sua cittadina natia, dalla quale ha ricevuto affetto e stima ed alla quale ha reso i propri servigi con dedizione e professionalità. Nel suo primo romanzo “Lì, all’ombra delle pietre accastellate”, ha consacrato il suo amore per l’arte narrativa, esaltando e facendo rivivere la passione per i fantastici luoghi del misterioso territorio del Pecoraro, un tempo integralmente fabriziese ed infine ridimensionato dalle scissioni di Mongiana e Nardodipace. È sul versante occidentale di quest’ultimo, in stretta connessione con quello mongianese ed il frontale di Fabrizia, che si svolge il cuore della storia narrata dalla scrittrice Maria Cirillo. È una storia che appassiona già dalle sue prime pagine e che conforta la mente, conducendola dolcemente in un mondo fantasioso. Un romanzo autenticamente realistico, sia nella trama che nella concretezza moderna e contemporaneamente primitiva dei suoi struggenti personaggi.
Il romanzo è stato pubblicato dalla Casa Editrice Prospettiva di Civitavecchia.
Vincenzo Costa
SERRA SAN BRUNO - Fischio d' inizio alle 18 di oggi pomeriggio per l'esordio nel campionato di Prima divisione maschile di pallavolo del Serra nel volley che, presso la palestra interscolastica di via Mulè, affronterà l' Athletes World Pizzo, squadra vincente del torneo appena trascorso. Oltre a Serra e Pizzo, saranno impegnati nel campionato di Prima divisione anche Volley nel cuore Soverato, Next Atlas, Rocca di Neto volley, Farmacia Desando, Fer. Pi. volley e Blue.Angels.-.Voll. Cotronei. Tra sette giorni, invece, la compagine serrese farà visita al Volley nel cuore Soverato.
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