Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
SPADOLA – Ad una manciata di giorni dalla presentazione ufficiale delle liste per il rinnovo del consiglio comunale, la situazione appare, ancora, nebulosa, precaria, impossibile da decifrare. Le uniche certezze, come segnalato nei giorni scorsi, sono rappresentate dalla ricandidatura, alla carica di primo cittadino, di Giuseppe Barbara (foto) e dalla frammentazione di quello che è stato lo zoccolo duro di Michela Tassone. Se in casa di “Identità spadolese”, la lista che sostiene l’attuale maggioranza, le cose sembrano procedere nel migliore dei modi, così non sembra sul versante dei potenziali antagonisti, dove, allo stato, si registra una situazione di stallo che rischia di regalare una facile vittoria al gruppo capitanato da Giuseppe Barbara.
SERRA SAN BRUNO – Dopo l’imponente manifestazione dello sciopero generale promosso dal Comitato civico Pro-Serre ed accolto dai sindacati, dalle associazioni e dai commercianti serresi al fine di richiamare l’attenzione sul problema del forte ridimensionamento dell’ospedale cittadino, il sodalizio civico del comprensorio delle Serre riparte da dove era rimasto. All’assemblea promossa dal Comitato in piazza monumento c’era una folta platea di cittadini di si sono susseguiti gli interventi dei membri del comitato e di quanti hanno ritenuto opportuno fornire testimonianze dirette sull’importante funzione svolta dal presidio ospedaliero “San Bruno”. Cittadini, pazienti che grazie all’essenziale opera sanitaria di medici e paramendici del nosocomio serrese ora possono raccontare la propria storia ma che senza la provvidenziale assistenza ospedaliera non avrebbero avuto questa possibilità, gente comune che crede che il baluardo della sanità pubblica nel comprensorio montano non debba essere smantellato. Ad introdurre i lavori è stato Davide Schiavello, il quale si soffermato sulla riunione tenutasi di recente con il prefetto di Vibo Valentia, Michele Di Bari, ringraziando inoltre il capo dell’Ufficio Territoriale del Governo per la «sensibilità dimostrata al problema della sanità nel comprensorio delle Serre». Salvatore Albanese, presidente del gruppo, ha espresso forti perplessità circa le dichiarazioni rilasciate durante una intervista televisiva dall’ex presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, circa la centralità del locale nosocomio; critiche anche nei confronti del consigliere regionale del Partito Democratico Bruno Censore e alla volta del’assessore comunale del Pdl Adriano Tassone. Sergio Gambino, dal canto suo, si è soffermato sulla crisi che attanaglia le classi più deboli del Paese, sottolineando come «nel caso in cui il commissario ad acta, Giuseppe Scopelliti, non ci dovesse ricevere, intraprenderemo ogni azione utile in difesa del nostro ospedale». Paolo Reitano, invece, ha elencato le azioni legali da adottare per la tutela del locale presidio ospedaliero tra le quali rientrerebbe anche «una petizione popolare indirizzata al presidente della Repubblica ed ai presidenti di Camera e Senato». Il Comitato Pro – Serre, in chiusura, ha fatto sapere che «non è da escludere l’istituzione di un’assemblea permanente per informare costantemente i cittadini sulle misure che verranno intraprese nelle prossime settimane».
Di seguito la nota inviataci dall'assessore comunale di Serra San Bruno Adriano Tassone in merito al resoconto del Consiglio comunale di ieri (https://www.ilvizzarro.it/ospedale-piscina-e-caso-zaffino-ancora-polemiche-in-consiglio.html) :
In merito all’articolo apparso sul vostro giornale è necessario fare una precisazione in merito alle frasi che mi sono state erroneamente attribuite.
Riguardo il problema Ospedale ho affermato che tutte le iniziative civili e democratiche che mirano a difendere il locale presidio Ospedaliero sono da accogliere favorevolmente ma che io e la maggioranza consiliare, facendo parte del PDL (partito di maggioranza in Regione) siamo accanto all’azione politica portata avanti dall’on. Nazzareno Salerno nelle sedi opportune. Risulta pertanto priva di fondamento ogni altra strumentale interpretazione.
Adriano Tassone
SERRA SAN BRUNO - Domani mattina alle 10, nei locali di palazzo Chimirri, si riunirà il Consiglio comunale in seduta straordinaria. L'unico punto previsto all'ordine del giorno è quello relativo alla nomina del revisore dei conti. Proprio questa nomina era stata rinviata nell'ultima seduta di Consiglio, passata alle cronache per la notizia dell'ormai noto "caso Zaffino", relativo alla controversa vicenda della revoca dell'ex assessore Bruno Zaffino, che proprio in Consiglio ha contestato le motivazioni date dal sindaco al provvedimento. La seduta era stata convocata per domani alle 18 ma poi è stata anticipata alla mattinata.
Riceviamo e pubblichiamo:
L’interminabile sequela di furti che, da qualche tempo, sta funestando la nostra cittadina (quasi dieci solo nell’ultimo mese) ha ormai diffuso un profondo stato d’insicurezza nell’intera popolazione. Il fenomeno, la cui virulenza, non ha precedenti nella storia della nostra comunità, al di là della meritoria attività espletata dalle forze dell’ordine non può lasciare indifferente chi, come il Comune, rappresenta l’istituzione più prossima al cittadino. Proprio per la sua vicinanza, il comune deve dare, nel proprio ambito, tempestiva risposta alle attese di sicurezza provenienti dalla cittadinanza. Partendo dall’idea che, anche, nel settore dell’ordine pubblico e della sicurezza in genere, l’amministrazione comunale debba far sentire la svolgere la propria imprescindibile funzione, nella mattinata odierna ho presentato l’allegata interrogazione. Nello specifico, da una parte chiesto, di conoscere quali azioni siano state attivate i siano in corso di attivazione per contrastare il fenomeno, dall’altro ho formulato delle richieste che, nel contempo, rappresentano anche delle proposte, evidenziando: l’opportunità di istituire un assessorato alla sicurezza; di procedere ad una più adeguata illuminazione delle area del centro storico in cui il servizio di pubblica illuminazione presenta carenze; di stipulare una polizza assicurativa a carico del Comune per indennizzare le vittime dei furti; di chiedere al Prefetto la convocazione di un Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico.
Al sig. Presidente del Consiglio del comune di Serra San Bruno
Al sig. Sindaco del Comune di Serra San Bruno
Serra San Bruno, 21 Marzo 2012
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
OGGETTO: Furti in abitazione–ordine pubblico
Il sottoscritto consigliere
Premesso che
Considerato che
Interroga il Sindaco per conoscere
Il Consigliere Comunale Mirko Tassone
Ha sempre parlato di zona grigia, don Ciotti. Lo ha fatto l’ultima volta due giorni fa, a Genova. “Il problema vero – ha detto – è la zona grigia del Paese, perché la forza della mafia non sta dentro, ma fuori dalla mafia, nella zona grigia costituita dalla politica, dal mondo dei professionisti e degli imprenditori”. Secondo don Ciotti, le zone grigie “sono anche nella Chiesa”. C’è una porzione di società, dunque, molto consistente, che fa da cuscinetto, da imbottitura esterna al malaffare, alla criminalità, a ciò che viene comunemente racchiuso nella definizione di mafia. Di zona grigia da colpire, d’altronde, molti magistrati parlano da anni. In Calabria qualcosa, timidamente, comincia a venire alla luce. A squarciare il velo sono stati molti uomini dello Stato coraggiosi, e da ultimo un colonnello dei Ros, Valerio Giardina, che ha condotto le migliori operazioni contro la ‘ndrangheta degli ultimi anni. Ora vedremo se verrà smentito, boicottato, isolato, o se le sue parole, frutto di indagini accurate, serviranno a fare luce su questa famigerata zona grigia. E non si faccia l’errore di pensare che sia un problema di una sola parte politica: la ‘ndrangheta è trasversale, in Calabria sta con chi vince, anzi con chi fa vincere. Ma la zona grigia esiste solo nei contesti metropolitani, o è presente, con un maggiore grado di inabissamento, anche nel profondo della provincia calabrese?
Prendiamo Serra, che domani ospiterà un evento importante, non solo una cerimonia, ma una manifestazione in memoria delle vittime innocenti delle mafie destinata a lasciare il segno. La manifestazione di Libera arriva in un momento particolare, difficile. Serra ha assistito ad un delitto, quello di Pasquale Andreacchi (sequestrato, picchiato selvaggiamente e ucciso con un colpo di pistola in fronte), che, con ogni evidenza, è stato catalogato, un po’ da tutti, come omicidio di serie b. Caso archiviato, nessuno che fa chiasso, un ragazzo massacrato, nessuna giustizia. La zona grigia tace, e chi tace fa parte della zona grigia.
Ma Serra vive un momento particolare anche dal punto di vista politico, ammesso che le questioni a cui si accenna rientrino davvero in questo ambito. Il 29 novembre in Consiglio comunale i vertici dell’amministrazione cittadina hanno affermato che la giunta Rosi è il meglio che si potesse esprimere; meno di un mese dopo, il 22 dicembre, all’improvviso, un assessore che era stato votato a furor di popolo, Bruno Zaffino, viene estromesso dalla giunta con una motivazione banale, solo formale. Nel Consiglio successivo, giovedì 1 marzo, il sindaco comunica l’avvicendamento in giunta, quindi Zaffino prende la parola e dice: “Sindaco, devi avere il coraggio di sviscerare tutta la verità, perché la verità la sai tu, la so io e la sa tutta la maggioranza”. Da allora pesa sulla massima istituzione cittadina un silenzio imbarazzante, inquietante. Anche perché Zaffino era stato cercato, tesserato e candidato. Si aggiunga uno strano annuncio che, col senno di poi, non può che aumentare i dubbi: in una convention elettorale, alla presenza di Scopelliti, l’allora coordinatore provinciale del Pdl Valerio Grillo aveva annunciato che la lista – che poi avrebbe vinto – sarebbe passata al vaglio della prefettura. Invece ciò non è successo, lo ha confermato il prefetto.
Ebbene, quelle parole di Zaffino sono una macchia su tutta la comunità, perché lasciano intendere che dietro la vicenda potrebbe esserci qualcosa di oscuro, di segreto, di inconfessabile. Ma nessuno, dell’amministrazione comunale, da allora ha detto una parola per smentire, per chiarire, per dissipare le nebbie sulla faccenda. E’ tutto molto grigio insomma. Tra l’altro – è un dettaglio che non c’entra nulla, ma che non si può non ricordare, guardando ai temi della manifestazione di domani – il Consiglio comunale, su proposta della minoranza, aveva deciso all’unanimità di affiggere in municipio la targa con la dicitura “Qui la ‘ndrangheta non entra”. Sono passati quasi 4 mesi, e di quella targa neanche l’ombra.
Il Comune ha dato il patrocinio alla manifestazione di Libera, bene: si dia seguito anche alle parole di don Ciotti, si restituisca credibilità alle istituzioni democratiche. Si faccia, in concreto, luce sulle ombre che in molti, troppi, fanno finta di non vedere.
SERRA SAN BRUNO – Alla riunione dei 13 sindaci componenti la Comunità Montana delle Serre, indetta dal presidente Bruno Tassone, hanno partecipato soltanto 3 primi cittadini. Il sindaco di Serra San Bruno Bruno Rosi, il sindaco di Spadola Giuseppe Barbara e quello di Capistrano Marcello Roberto Caputo. Oggetto dell’incontro era la situazione economica dell’ente montano e il credito che vanterebbe nei confronti di alcuni poco virtuosi e che si aggirerebbe a 370 mila euro circa. Avrebbe anche dovuto discutersi del costo della messa in funzione del mezzo polifunzionale, 48 mila euro, che servirebbe come spazzaneve, spargisale e come mezzo per il taglio della vegetazione ai margini delle strade, ma di tutto questo non si è parlato e la discussione ha preso ad oggetto il tema dell’ospedale. In occasione di tale punto è intervenuto il presidente del comitato civico Pro-Serre che per sabato 24 marzo ha indetto uno sciopero generale di concerto con sindacati e partiti politici. «L’emigrazione sanitaria di pazienti è raddoppiata – ha detto Salvatore Albanese – col piano di rientro si vorrebbero togliere gli sprechi ma in realtà si spende il doppio, la verità è che si sta andando nella direzione sbagliata». Lo stesso Albanese ha sottolineato quali sono gli intenti dello sciopero generale «vogliamo gridare sdegno – ha commentato – e chiedere la modifica di due decreti, del decreto 18/2010 e del decreto 106/2011, nel contempo chiederemo di far giungere al più presto un’altra ambulanza con a bordo il personale completo». Il comitato Pro-Serre per voce del suo presidente ha quindi ringraziato la Comunità Montana per l’aiuto nell’organizzazione dello sciopero. Il presidente dell’ente montano Bruno Tassone dal canto suo si è augurato che ciascun comune montano faccia un consiglio comunale straordinario per discutere su questo problema. Il sindaco di Serra Bruno Rosi ha sottolineato come sul tema dell’ospedale e delle richieste alla Regione «bisogna stare con i piedi per terra e capire cosa e come possiamo ottenere, non si tratta di andare contro nessuno. Non esiste la volontà di chiudere l’ospedale – ha detto Rosi – ma bisogna essere realisti, come amministrazione comunale lotteremo fino alla fine per il presidio ospedaliero serrese. Chiederemo – ha fatto sapere - un pronto soccorso adeguato, stiamo lavorando all’adeguamento della pista dell’elisoccorso affinché sia operativa di giorno e di notte mettendo fondi del bilancio comunale perché sia attiva da subito». Rosi ha anche avvisato la sala che si farà promotore di una riunione con i sindaci del distretto sanitario «per stilare delle proposte concrete da portare avanti ed avanzare delle richieste».
Riceviamo e pubblichiamo:
Ci chiediamo cosa si nasconda dietro il conclamato torpore amministrativo del sindaco Rosi di fronte al problema della raccolta dei rifiuti. Pensavamo che questo problema dovesse essere il cavallo di battaglia dell’amministrazione che oggi guida il Comune, tant’è che qualche giorno dopo le elezioni lo stesso sindaco aveva indossato i guanti da netturbino per dimostrare ai cittadini che lui l’avrebbe spuntata nella lotta contro il sacchetto selvaggio. Oggi ci accorgiamo che quel gesto solitario era solo una piccola messa in scena di un copione abilmente ingegnato ed intriso di una subdola propaganda populista che anima chi è vuoto di contenuti ed agita le acque della propaganda per annebbiare la vista dei suoi cittadini. Il problema, invece, per il decoro di Serra è immensamente grande, al pari dell’indignazione dei suoi cittadini che a più voci giudicano insostenibile continuare a pagare le tasse, anche maggiorate del 43%, ed allo stesso tempo vedere il proprio paese ridotto ad una vera e propria pattumiera. Mentre altrove le amministrazioni comunali di ogni colore avviano campagne di sensibilizzazione sulle tematiche di tutela ambientale e cercano nuovi strumenti per trasformare la raccolta dei rifiuti da problema in opportunità economiche e lavorative, l’amministrazione di Serra sembra prediligere tapparsi gli occhi e le orecchie e tuffarsi nel trapassato remoto quando la spazzatura non era neanche materia di riflessione. Ciò che ci indigna e ci preoccupa maggiormente è l’assoluta incapacità dell’amministrazione comunale di attivare azioni a difesa ed a tutela del patrimonio storico, artistico e naturalistico che viene sbandierato nelle parate istituzionali e che poi viene ignorato nelle politiche dell’ amministrazione quotidiana, almeno in materia di pulizia e decoro. Questo è un ipocrita controsenso di chi agisce senza una linea programmatica e senza approfondita conoscenza delle problematiche che vive una comunità. Hanno visto i signori dell’amministrazione comunale in che stato versano le strade dei quartieri di questo paese e le condizioni in cui si trovano i punti di raccolta dove sono ubicati i cassonetti? La discarica a cielo aperto di località Fillò è stata classificata come centro di raccolta e come tale, nel rispetto delle normative ministeriali, dovrebbe essere presidiata ed allestita unicamente per l’attività di raccolta, mediante raggruppamento per frazioni omogenee per il trasporto verso gli impianti di recupero e trattamento e, per le frazioni non recuperabili, di smaltimento. Possiamo dire che sia veramente così? Il sindaco Rosi e la sua giunta si sveglino dal torpore in cui sono caduti il giorno dopo il brindisi elettorale ed affrontino a viso aperto i problemi del paese, a cominciare da quello della pulizia e del criterio di raccolta dei rifiuti che ha posto gli stessi operatori ecologici in una condizione di estrema difficoltà dovendo essi svuotare senza alcuna protezione i nauseabondi cassonetti sparsi per le vie del paese. Noi crediamo che Serra meriti di più. Questo i cittadini, di ogni colore politico, lo hanno ormai capito.
Raffaele Pisani (componente segreteria Pd Serra San Bruno)
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