SPADOLA – Ad una manciata di giorni dalla presentazione ufficiale delle liste per il rinnovo del consiglio comunale, la situazione appare, ancora, nebulosa, precaria, impossibile da decifrare. Le uniche certezze, come segnalato nei giorni scorsi, sono rappresentate dalla ricandidatura, alla carica di primo cittadino, di Giuseppe Barbara (foto) e dalla frammentazione di quello che è stato lo zoccolo duro di Michela Tassone. Se in casa di “Identità spadolese”, la lista che sostiene l’attuale maggioranza, le cose sembrano procedere nel migliore dei modi, così non sembra sul versante dei potenziali antagonisti, dove, allo stato, si registra una situazione di stallo che rischia di regalare una facile vittoria al gruppo capitanato da Giuseppe Barbara.
Da una parte, infatti, nonostante i tentativi e gli abboccamenti, sembra essere definitivamente naufragata ogni possibilità d’intesa tra l’ex sindaco Mimmo Marchese e l’ex consigliere comunale Mariano Bertucci, un tempo sodale di Michela Tassone. Statica, anche, la posizione di Vito Primerano, il quale starebbe lavorando, in maniera discreta, alla composizione di una lista che, tuttavia, sembra stenti a decollare. Non molto dissimile la situazione di Michela Tassone che, persa l’originaria leadership, starebbe cercando, tra mille vicissitudini, di fare proseliti per ricostituire una nuova squadra con la quale avviare una nuova stagione politica. Un quadro frammentario, quindi, che, qualora dovesse perdurare, consentirebbe, senza colpo ferire, agli attuali inquilini di prolungare, per altri cinque anni, la loro permanenza in seno al palazzo municipale. Una previsione, allo stato, tutt’altro che peregrina. A questo punto, si potrebbero delineare, quindi, due scenari dagli esiti potenzialmente differenti. Uno, caratterizzato da una sorta di “faida” di tutti contro tutti, destinato, verosimilmente, ad avere quale unico vincitore Giuseppe Barbara il quale, potrebbe, così, avere agevolmente ragione, delle forze avverse sparpagliate su più fronti. Lo scenario alternativo potrebbe, invece, prefigurare una ricomposizione del fronte antagonista attorno ad un nome di garanzia. In altri termini, la figura di un catalizzatore in grado di assicurare una nuova prospettiva politica alle troppe “anime perse” provenienti da “Spatula nel cuore della gente”. Una figura che, da più parti, viene indicata in Pino Parise, il quale, tuttavia, sembrerebbe non essere interessato a vestire i panni di primus inter pares che in tanti vorrebbero cucirgli addosso.