Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
A quasi due anni di distanza dall’avvio dell'inchiesta “Acqua Sporca”, arriva il sequestro dell'invaso Alaco. In attesa dell'inizio del processo il “lago malato” continua comunque ad erogare acqua a migliaia di cittadini calabresi.
Se ne parlerà sabato mattina dalle ore 10.00 ad On the news, sulle frequenze di Rs98. Ospiti in studio Salvatore Albanese, presidente del Comitato pro Serre, e i sindaci dei Comuni di Serra San Bruno, Simbario, Fabrizia e Brognaturo.
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Biondo, riccio e paffutello. La statua del Bambin Gesù di Brognaturo e la sua tanto attesa benedizione notturna sono divenuti di nuovo oggetto di discussione nel piccolo borgo dell’entroterra vibonese. Come tradizione vuole, nel cuore della prima notte dell’anno, in barba a qualsiasi intemperie meteorologica – anche sotto la pioggia battente e nel gelo dei più rigidi inverni – dall’altare, la statua del Bambinello, in mano al parroco del paese, faceva puntualmente capolino nelle case dei brognaturesi illuminate a giorno per l’occasione. Una suggestiva processione che, allietata dal suono delle zampogne, vagava fra le porte del paese per portare ovunque la tanto agognata consacrazione divina, utile a redimere e proteggere le abitazione ed i rispettivi abitanti.
Secondo quanto riportato nel Vangelo di Luca, il parroco - una volta varcato l’uscio - al cospetto di tutta la famiglia alloggiata, proferiva il consueto auspicio: «Pace a questa casa», per poi impartire la santa benedizione. Una tradizione che durava forse da secoli, ma che ha ricevuto nel tempo qualche “leggera” variazione. Infatti, tanto scalpore aveva già suscitato all’inizio del 2012, la dura presa di posizione dell’ex parroco di Brognaturo don Alessandro Iannuzzi (poi destinato ad altra sede in seguito alle note e concitate vicissitudini) che si era rifiutato di assecondare le aspettative dei fedeli più avvezzi al rito, decidendo di effettuare la benedizione itinerante - non più durante la notte del primo dell’anno - ma, piuttosto, nella mattinata del giorno successivo. Scelta che naturalmente aveva sollevato un polverone inaudito, non condivisa da molti cittadini pronti a difendere a tutti i costi una storica tradizione di Brognaturo. Un rito che da anni si tramandava di generazione in generazione, fino a radicarsi non solo nell’animo dei più fedeli, diventando quindi patrimonio di tutta la collettività.
Anche quest’anno la statua di Gesù Bambino non ha fatto visita alle case dei brognaturesi durante la notte dell’1 gennaio, ciò nonostante di recente don Alessandro fosse stato sostituito con il serrese don Gerardo Letizia (inviato in missione pastorale proprio a Brognaturo dall’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone). Allora, come di consueto, il paese si è rapidamente spaccato in due: da una parte i fedeli addolorati dal mancato rispetto della tradizione e che anche quest’anno avrebbero tanto desiderato inchinarsi a baciare la scarpetta bianca del Bambinello in piena notte, dall’altra i “progressisti” – tacciati di blasfemia – che invece parlano di un rito ormai obsoleto di cui non se ne sente più la ragione. Secondo quest’ultimi, infatti, la visita di Gesù Bambino alle prime luci dell’alba dell’1 di gennaio era dovuta al fatto che in passato gran parte dei soggetti appartenenti alla comunità locale - peculiarmente dedita all’agricoltura e alla pastorizia - proprio a causa dell'attvità svolta, erano costretti a recarsi nei campi di buon’ora, sfruttando le primissime luci dell’alba per iniziare la dura e lunga giornata di lavoro che si consumava presto tra semina e raccolto, pascolo e mungitura del bestiame, fino alla produzione dei formaggi. Nessuno di conseguenza poteva permettersi di iniziare a lavorare tardi. Spesso a riversarsi nelle campagne, anche prima dell’alba – sostengono i più informati - erano interi nuclei familiari, ecco perché diventava una comodità ricevere la statua del Bambinello nelle ore notturne. Una decisione utile anche per il parroco che preservava così la possibilità di trovare tutti in casa, non rinunciando ai lauti doni e alle cospicue offerte che la generosa cittadinanza di Brognaturo offriva in cambio della benedizione domestica. Secondo, quindi, i meno feticisti della tradizione, oggi non ci sarebbe alcuna necessità di mantenere il rituale della visita notturna.
La controparte - quella che vorrebbe ricevere parroco e Bambinello alle ore piccole - però non desiste. Infatti, al di là della funzionalità o meno delle tradizioni, soffermandosi sull’accaduto, in molti sentenziano: «Quest’anno è stato un triste risveglio, soprattutto per i giovani che avrebbero tanto bisogno di avvicinarsi a Dio e che dopo il tradizionale cenone di fine anno, consumato con i propri cari, hanno preferito divertirsi in luoghi di perdizione e di spregiudicata trasgressione».
Insomma una diatriba assai difficile da sbrogliare, per quella che senza ombra di dubbio – a torto o a ragione – rimane la comunità più passionale di tutto il Vibonese.
SPADOLA - Nella notte ignoti hanno imbrattato diversi muri del centro abitato di Spadola con scritte offensive ed insulti a danno del parroco Don Bruno La Rizza. In uno degli sfregi, addirittura, il sacerdote della Parrocchia di S. Maria Sopra Minerva (nonché rettore del Santuario regionale di Santa Maria del Bosco a Serra San Bruno), viene etichettato come “mafioso”. Una vicenda controversa quindi per il piccolo centro abitato delle Serre vibonesi separato dal solo fiume Ancinale dalla dirimpettaia Brognaturo, dove nel corso della scorsa settimana – probabilmente un’altra ‘mano verniciatrice’ – sempre utilizzando lo spray nero, aveva cancellato il nome della cittadina sulla segnaletica stradale che porta dalla stessa Brognaturo fino ai paesi della ionica catanzarese. Un atto vandalico, quindi, che non lede soltanto la figura dello storico parroco, ma il buon nome di tutta la cittadinanza.
BROGNATURO - Una serie di comportamenti che 'fanno sorgere seri dubbi' e 'lasciano intravedere una malcelata volontà di pilotare le decisioni per arrivare ad un risultato che sembra già scontato, al fine di agevolare “i soliti ignoti”'. È quanto affermano i consiglieri comunali di opposizione Bruno Papa e Maria Carmela Mangiardi, i quali denunciano una prassi, 'attuata dall' amministrazione comunale', che ritengono 'lesiva dei diritti sia di consiglieri comunali che di privati cittadini. In data 28/29 - 12 -2012, ci è pervenuta convocazione del consiglio comunale per il 31 dicembre, con una serie di punti all’ordine del giorno' ed, in particolare, l' 'approvazione dello schema di convenzione per la gestione associata con i Comuni di Spadola e Simbario della funzione “catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa vigente”; di quella relativa alle 'attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi'; alle 'attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi' e, per ultimo, quelle relative all' 'edilizia scolastica (per la parte non attribuita alla competenza delle provincie) organizzazione e gestione dei servizi scolastici. Tale convocazione - proseguono i rappresentanti del gruppo ''Rinnovamento e crescita'' – ci è stata recapitata nella tarda mattinata di venerdì 28 dicembre, al consigliere Mangiardi,ed il 29 al collega Bruno Papa'. Considerato, dunque, che gli uffici comunali sono 'chiusi dalle ore 14.00 di venerdì, i sottoscritti hanno potuto richiedere la documentazione solo lunedì 31 dicembre'. Data l’importanza degli argomenti, 'riteniamo sia doveroso contestare un fatto di assoluta gravità, in quanto la convocazione viene comunicata il venerdì (in orari che gli uffici comunali sono chiusi) al fine di contrastare l’esercizio del diritto di accesso agli atti. Nostro malgrado, ci siamo dovuti astenere dalla votazione non avendo potuto approfondire gli argomenti trattati nel corso della seduta. Gli interventi legislativi di cui alla Legge n. 135 del 2012, comportano forti e radicali cambiamenti negli attuali assetti territoriali e nei servizi rivolti ai cittadini, non trascurando la forte rimodellazione organizzativa del Comune. Le scelte che gli organi di governo adopereranno dovranno essere improntate verso la condivisione generale nell’ottica di una visione globale che metta in risalto la voce e le idee dei cittadini. Ufficiosamente, - aggiungono - siamo venuti a conoscenza di numerose riunioni dei sindaci dei Comuni di Spadola, Simbario e Brognaturo, a cui hanno partecipato anche i responsabili dell’area tecnica ed amministrativa di qualche ente avanzando proposte di unione e/o aggregazione e/o convenzioni finalizzate al raggiungimento di obiettivi personalistici. Vigileremo al fine di non permettere a nessuno di allargare i propri confini territoriali. Il nostro impegno - concludono Mangiardi e Papa - proseguirà per contribuire alla crescita civile, culturale e sociale delle comunità, portando a conoscenza dell’opinione pubblica tutti i fatti ed i misfatti che verranno congegnati'.
(articolo pubblicato su Calabria Ora)
BROGNATURO - I piccoli Comuni sono al centro di un importante riforma che prevede, nell'ambito degli organi elettivi, la presenza dei soli consiglieri comunali, annullando di fatto la giunta ed i relativi assessori. A Brognaturo, però, è alquanto «sintomatica la nomina del vice sindaco per l’esercizio delle indefettibili funzioni sostitutive che l’art. 53 del D.Lgs. n. 267/2000 assegna a tale figura». A denunciarlo sono Maria Carmela Mangiardi e Bruno Papa, rappresentanti del gruppo di minoranza "Rinnovamento e crescita", e Adriano Renda, responsabile organizzativo provinciale di Sinistra e Libertà. «La riforma, in particolare, - proseguono gli esponenti politici - si pone in continuità con la previsione di cui all’art. 2 comma 186, lettera c, della legge 23 dicembre 2009, n.191, come modificato dal d.l. 25 gennaio 2010, n.2 convertito in legge 26 marzo 2010, n. 42, che contempla la “…possibilità di delega da parte del sindaco dell’esercizio di proprie funzioni a non più di due consiglieri, in alternativa alla nomina degli assessori…». Il decreto legge 95 del 2012 «modifica» ed «integra» la precedente legislazione, comportando obbligatoriamente «forti e radicali cambiamenti» negli attuali assetti territoriali e nei servizi rivolti ai cittadini, non trascurando la «forte ri-modellazione organizzativa dell’ente comunale. Le scelte che gli organi di governo adopereranno dovranno essere improntate verso la condivisione generale nell’ottica di una visione globale che mette in risalto la voce e le idee dei cittadini». Di recente, però, «si è appreso che gli amministratori comunali di Brognaturo avanzano ai comuni limitrofi proposte di unione, aggregazione o convenzioni, disattendendo la concertazione pubblica-privata, sia del privato sociale, associazioni, cittadini etc, sia della realtà imprenditoriale e commerciale, sia dei partiti politici esistenti sul territorio in questione. Ci pare che i nostri amministratori stiano andando verso la deriva politica-amministrativa», assumendo un atteggiamento «egoistico» e di «emarginazione» nei confronti di chi risiede nel territorio comunale. «Poniamo una certa attenzione a queste dinamiche che da qui a poco dovranno essere obbligatoriamente per legge realizzate. Nel contempo, però - aggiungono i rappresentanti politici - vigileremo al fine di non permettere a nessun amministratore di allargare i propri confini territoriali al fine di elevare presumibili speculazioni nella convenzione dei servizi confondendo tale attività con quella di “ governo verosimilmente insolito nella gestione dell’Ente comunale “ a vantaggio di chi oggi in alternativa non può comodamente esercitare appieno il proprio potere in un territorio ristretto e che nulla ha a che fare con la gestione della cosa pubblica. A nulla è valsa la nostra presenza in qualità di consiglieri comunali e quella di alcuni funzionari di partiti politici per essere semplicemente considerati e consultati nelle scelte da intraprendere al fine di contribuire alla crescita civile, culturale e sociale della nostra e contigue comunità». Da qui, dunque, l'invito rivolto al prefetto di Vibo, Michele Di Bari, affinchè «quanto sopra esposto possa trovare risposte certe da parte degli enti locali».
(Articolo pubblicato su Calabria Ora)
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