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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Asp, Arpacal, Sorical. Azienda sanitaria provinciale, Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, Società delle risorse idriche calabresi. Tre enti distinti, con competenze, obblighi e prerogative diverse, ma legati da un filo che si intreccia e, in alcuni casi, genera matasse difficili da dipanare. Uno di questi casi, divenuto tristemente noto, è quello dell'invaso artificiale dell'Alaco, situato sul monte Lacina, a pochi chilometri da Serra San Bruno, al confine tra le province di Vibo Valentia e Catanzaro. La posizione del bacino, che dovrebbe fornire acqua “potabile” a una vasta fascia di popolazione della Calabria centro-meridionale, è strategica.
VIBO VALENTIA - L'hanno chiamata “Trasparenza acqua”. Un'operazione di chiarezza, mirata a rassicurare i cittadini allertati dai soliti ambientalisti «allarmisti» che erano scesi in piazza, a Vibo Valentia, a manifestare contro il “sistema Alaco” e la gestione delle risorse idriche calabrese. Insomma, doveva essere un modo per mettere definitivamente fine – attraverso lo strumento comunicativo più democratico e accessibile che esiste oggi, il web – a voci e sospetti sulla salubrità del liquido che fuoriesce dai rubinetti di decine di migliaia di cittadini vibonesi.
Nuovo colpo di scena sull'ormai famigerato invaso dei veleni. Nel pomeriggio odierno, infatti, il direttore generale dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell' ambiente), Sabrina Santagati, ha consegnato una relazione al prefetto di Vibo Valentia, Michele di Bari, chiamando in causa direttamente l' Azienda sanitaria di Soverato che, secondo l' Arpacal, «non sarebbe intervenuta nonostante le segnalazioni di non potabilità dell'acqua».
Ci risiamo. A Serra è andato in scena nuovamente il balletto delle ordinanze. Ieri sera, prima il sindaco Rosi informa la cittadinanza che, a seguito delle analisi eseguite dall' Asp di Catanzaro in uscita dal potabilizzatore ''Alaco'', è stata riscontrata una non conformità al D.Lgs. n. 31/2001 dovuta alla presenza di Benzene. Giusto 24 ore e l'allarme rientra. Si è trattato di un ''malaugurato errore di trascrizione nella comunicazione del rapporto di prova'', fanno sapere dalla Prefettura. L' acqua, dunque, è potabile.
SERRA SAN BRUNO - Tutto come previsto. Almeno per qualcuno. Non per altri, che in questi anni tutto hanno fatto, tranne che avviare un procedimento che prevedesse il distacco dalla Sorical e, dunque, dall' invaso dell' Alaco. I componenti del Comitato civico Pro - Serre, dunque, avevano visto giusto. Hanno condotto una battaglia in solitudine, contro chi - dall' esterno - si limitava ad un eloquente ''Sono soltanto degli allarmisti!''. Alla faccia degli allarmisti..
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