Come già detto sono quattro i seggi allestiti per l’occasione sul territorio comunale: a Vibo centro presso Palazzo Luigi Razza, sede municipale; alla delegazione comunale di Vibo Marina; nella frazione Piscopio presso il centro anziani di Via Firenze e nella frazione di Vena Superiore all’interno dei locali del centro sociale Piazza Chiesa.

Gli aspiranti candidati alla carica di sindaco per la coalizione del centrosinistra sono tre. Il notaio Antonio Lo Schiavo candidato del Pd, e espressione diretta dell’area censoriana del partito, tanto che – non ha caso – la sua candidatura ha trovato fin da subito il sostegno di Vito Pitaro, punto di riferimento a Vibo del deputato di Serra San Bruno, Bruno Censore, e del segretario del Pd provinciale, Michele Mirabello. A questi, però, si è unito anche l’apporto del renziano Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo, e dei segretari delle locali circoscrizioni.

Pietro Giamborino, ex consigliere regionale, è invece il candidato di Campo Democratico. A suo favore il sostegno degli uomini vicini a Francesco De Nisi, del presidente della provincia Andrea Niglia e di alcuni “pilastri” del Pd regionale, tra i quali, in particolare, spicca il cosentino Nicola Adamo, pronto a mettere a disposizione di Giamborino i suoi referenti politici vibonesi.

Outsider nella terna di candidati è Francesco Colelli che si presenta – in quota Sinistra ecologia e libertà – come proposta “alternativa”. Una candidatura che aveva innescato, nel corso delle scorse settimane, non poche polemiche anche all’interno della locale compagine vendoliana, non del tutto convinta che la scelta di prendere parte alle primarie possa risultare più proficua della presentazione di una lista autonoma, forgiata magari grazie all’intesa con Rifondazione Comunista. Colelli, dal canto suo, si è subito mostrato fermamente convinto nel voler partecipare alle primarie e, comunque, alla costruzione di una coalizione che possa abbracciare le diverse forze del centrosinistra cittadino.