Giovedì, 09 Luglio 2015 18:11

Vibo, Lo Schiavo striglia il Pd: 'Il partito deve aprirsi, così com'è non va bene'

Scritto da Redazione
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VIBO VALENTIA - Si è tenuta nel pomeriggio di ieri, presso la segreteria politica del candidato alla carica di sindaco per il centrosinistra alle ultime amministrative, Antonio Lo Schiavo, una riunione alla quale hanno preso parte numerosi sostenitori e già candidati alla carica di consigliere comunale.

Al centro dell’incontro, la discussione circa le modalità della prosecuzione del progetto politico avviato con le recenti consultazioni. L’assemblea ha espresso in maniera unanime la volontà di proseguire l’esperienza politica e dare vita ad un “laboratorio politico” la cui ufficializzazione e organizzazione è stata rinviata ad un’apposita assemblea costitutiva che si terrà nelle prossime settimane.

«Il nostro progetto non poteva nascere e finire con il voto - ha affermato Lo Schiavo -. Avevamo già chiarito come, al di là del risultato, noi saremmo rimasti in campo e avremmo portato avanti quelle idee che hanno caratterizzato la nostra campagna elettorale. Ora tocca a noi decidere come dare continuità al progetto lanciato in occasione delle amministrative, consapevoli che tra gli elementi positivi restituiti dal voto, vi è l’affermazione della nostra lista civica che rappresenta un patrimonio da non disperdere». Al tempo stesso però, secondo l'attuale consigliere comunale,  «la lista civica non  deve rappresentare uno steccato, bensì lo spunto per riproporre alcuni concetti e parole chiave utilizzate in campagna elettorale e lavorare per ricostruire il centrosinistra, non solo nella città di Vibo ma in tutta la provincia. La mia idea è che la presenza di questo mondo civico, di questo entusiasmo, si debba organizzare, radicare e debba proseguire con una proposta rivolta alla nostra area politica di riferimento, pur mantenendo ciascuno la propria identità». 
 
Lo Schiavo, poi, detta le linee guida, non risparmiando però qualche frecciatina al Pd: «Io non vorrò fondare un movimento che si contrapponga ai partiti politici. Non è questo l’intento. Non faremo un movimento civico che si contrappone al Partito democratico. Ma, al tempo stesso, bisogna riconoscere che, così com’è, il Pd oggi non va bene, non può crescere se non si apre realmente a istanze diverse, con una discussione vera su come riorganizzarsi nel territorio provinciale. Oggi è arrivato il momento di investire in quelle forze che sono state al fianco dei partiti, di aprire un dibattito vero nel centrosinistra. Per questo vogliamo creare un laboratorio politico che dia proposte e contenuti e che aiuti i partiti a riorganizzare il centrosinistra vibonese aprendo le porte a chi, fino ad oggi, è stato tenuto ai margini».
 
E sul suo impegno personale, Lo Schiavo ha aggiunto: «Intendo andare avanti nel mio percorso. Abbiamo avuto la forza di costituire un gruppo unitario in consiglio comunale, concretizzando un’apertura di credito molto forte in funzione dell’unità del centrosinistra. Oggi però spetta anche e soprattutto ai partiti politici aprire una discussione con forze che tradizionalmente non sono state al loro interno ma che oggi chiedono con determinazione di entrare nel dibattito. Non è possibile che io, partito, chieda alla società civile di spendersi in campagna elettorale e poi dica: “attenzione, abbiamo scherzato. Da oggi ritorniamo noi con il nostro dibattito cristallizzato su correnti precostituite”. Questo non mi sta più bene. Non mi sta più bene, e lo dico da iscritto al Pd, che il partito a Vibo si avviti su una discussione autoreferenziale incentrata solo sui nomi. A me non interessano i nomi. Rispetto i ruoli istituzionali, li riconosco, ma al tempo stesso dico che oggi non si può più ragionare pensando che nulla di nuovo sia accaduto. Perché possiamo dire con certezza che dopo le elezioni amministrative il centrosinistra può avere a disposizione un capitale umano da mettere in gioco per la sua ricostruzione nella provincia di Vibo. Ora, ripeto, spetta ai partiti capire se andare avanti su questo percorso di rinnovamento che noi abbiamo lanciato. E su questo sarò molto netto, perché i primi segnali che ci sono stati non mi hanno fatto intravedere grande volontà di affrontare questo discorso, anzi. Ho visto alzarsi degli steccati che vanno in tutt’altra direzione. Per questo oggi - conclude Lo Schiavo - chiedo a voi di darmi una mano, non in contrapposizione ma con un’organizzazione propositiva che si strutturerà sul territorio provinciale e offrirà contenuti e uomini al dibattito che si aprirà nei prossimi giorni, mantenendo sempre la nostra identità politica e programmatica conquistata sul campo con voti veri e senza alchimie».

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