Nella mattinata precedente era stata la Gazzetta del Sud ha rivelare i particolari di un’inchiesta operata dalla Dda di Catanzaro che annovera proprio Talarico fra gli indagati a cui è stato ricapitato un avviso di conclusione indagini. Il legale vibonese si è detto certo della sua estraneità rispetto ai fatti chiarendo la sua posizione attraverso una nota diffusa all’attenzione degli organi di informazione.

«In relazione alle notizie circa una indagine della Dda relativamente ad imputazioni per usura ed estorsione - scrive Marco Talarico - volevo precisare che il mio nominativo è presente per un incredibile quanto bagattellare episodio che attendo con impazienza di chiarire innanzi al Pm della Dda al quale, lo stesso giorno della ricezione dell’avviso di conclusione delle indagini, ho richiesto di essere interrogato. A qualsiasi persona, scevra da preconcetti e/o intenti diffamatori, appare “prima facie” incredibile l’accusa mossa che sono convinto di smontare con dovizia di particolari e soprattutto con documenti probatori inoppugnabili. Ho sempre pagato per intero i miei debiti e nel caso di specie, viva dio, con liquidazioni facilmente quanto indiscutibilmente tracciabili. Tutelerò nelle opportune sedi la mia onorabilità con ogni azione giudiziaria».

Talarico avrebbe quindi le carte in mano per dimostrare la sua estraneità rispetto ai fatti contestati. Elementi che il capogruppo del Pd non mancherà di esporre, appena gli sarà concesso, all’attenzione della Procura di Catanzaro.